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Sulla paventata chiusura di Mirafiori interviene Claudia Porchietto

Torino, 7 maggio 2009 – Le indiscrezioni sulla chiusura dello stabilimento Fiat di Mirafiori, nell’operazione di acquisizione di Opel da parte del gruppo del Lingotto, creano grandi preoccupazioni.
La candidata del centrodestra alla guida della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, sottolinea la necessità di un intervento rapido a tutela dell’attività produttiva e del lavoro sul territorio torinese.

“Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’impatto che la chiusura di Mirafiori avrebbe sull’economia del nostro territorio sarebbe molto preoccupante – spiega Claudia Porchietto -. Sia per i lavoratori di Mirafiori, sia per le aziende della componentistica che gravitano su diversi livelli attorno a Fiat. Per avere un’idea, le aziende che oggi sono legate a Mirafiori sul territorio torinese sono circa un migliaio. La chiusura dello stabilimento di Torino genererebbe in media una perdita del 30% del fatturato di queste imprese. Per moltissime di loro però vorrebbe dire la chiusura totale. A queste aziende poi vanno aggiunte altre fabbriche più piccole, a loro volta legate con rapporti di fornitura, che sono sovente a struttura quasi familiare, le quali verrebbero travolte. Rilevanti ripercussioni sulle aziende del torinese si avrebbero comunque anche se Mirafiori non chiudesse, ma venissero fermati gli altri stabilimenti Fiat di Termini Imerese e Pomigliano. Si tratta di un patrimonio umano, fatto di lavoratori e di grandi competenze, difficilissimo da quantificare ma di grandi dimensioni, che potrebbe andare del tutto perduto. Sono pronta a incontrare subito il presidente Fiat, Montezemolo, per difendere le ragioni di queste realtà produttive che rischiano l’azzeramento. Alcune di queste, tra l’altro, stanno già vivendo una grave crisi come è dimostrato dai più di mille addetti alla progettazione che da gennaio sono del tutto fermi. E come sappiamo, se non c’è progettazione non ci possono neanche essere nuove produzioni”.

“E’ fondamentale proteggere il lavoro delle aziende del nostro territorio – conclude Claudia Porchietto -. La Provincia deve avere un ruolo in questa partita, deve far sentire la sua voce a tutela dei lavoratori e di quelle realtà che sono la vera risorsa cui fare affidamento per uscire dalla crisi.  Da un lato il Governo è da tempo impegnato nella salvaguardia del settore auto, come dimostrano  i due miliardi di euro destinati al bonus rottamazione, dall’altra però non ci si può dimenticare di tutto ciò che gravita attorno a Fiat. Io ho fatto presente questa necessità allo stesso Ministro Scajola la scorsa settimana e in questo senso si è evidenziata una certa sensibilità, come dimostra il tempestivo intervento dello stesso Ministro che ha scritto a Marchionne”.

www.claudiaporchietto.it

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Claudia Porchietto: “Giovani più disponibili e elettori più attivi nelle elezioni amministrative di Torino”

La candidata del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Torino Claudia Porchietto, a latere del dibattito ‘Insieme per superare la crisi’ organizzato dal Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) il 30 aprile, ha dichiarato: “Il lavoro, soprattutto per i giovani, rappresenta uno dei problemi più urgenti da risolvere. La politica è chiamata a fronteggiare questa questione e a trovare soluzioni a breve termine. Io ritengo che sia necessario dare incentivi alle aziende, ma anche che le imprese spingano il talento. I giovani, però, devono mostrare più elasticità ed adattabilità perchè viviamo in un mondo dinamico e globalizzato in cui tutto è in continuo movimento”.

“Oggi la politica sente l’urgenza ” ha affermato Claudia Porchietto, da noi intervista il primo maggio durante l’incontro in piazza ‘Primo Maggio Secondo Zucca’ a Venaria Reale, “di avere un nuovo approccio, avvicinandosi alla gente e ai suoi problemi. Per colmare la distanza tra politica e persone anche l’elettore deve fare la sua parte, dimostrandosi più attento, proattivo e interessato a ciò che fa la politica; per cambiare le cose lo sforzo deve essere bidirezionale”.

http://www.claudiaporchietto.it

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Facebook e il mondo del pulito

Se la presenza su Facebook è ormai quasi scontata per le persone, quanto meno per chi non ha ancora raggiunto gli “anta”, lo è molto meno per le aziende, specie quando si tratta di PMI.Erremme Srl, azienda del cleaning, nata nel 1991 come rivenditrice di attrezzature per la pulizia industriale, ha invece deciso di intraprendere questa strada unconventional per mettere a disposizione la propria esperienza, anche nei confronti dei consumatori finali.Ognuno di noi, infatti, vive in ambienti (città, scuole, uffici, locali) di cui qualcun altro si prende cura. Siamo in un paese civilizzato che considera la pulizia degli spazi una condizione importante per la qualità della vita, tanto che ognuno di noi è pronto a lamentarsi di eventuali incurie; in pochi però si accorgono dello sforzo e delle conoscenze sottese alla pulizia professionale.Erremme Srl ha quindi deciso di ampliare i servizi offerti ai propri clienti – formazione (anche di carattere commerciale e gestionale), consulenze di marketing strategico e operativo, analisi di bilancio e affiancamento sui cantieri – con un’attività di informazione diretta sia alle imprese di pulizia che ai consumatori finali: noi, che ogni giorno “consumiamo” il pulito che qualcun altro ha prodotto.Da qui l’apertura di un blog “Progettare e vivere il pulito e la decisione di ritagliarsi uno spazio anche sul più gettonato dei social network, attraverso la creazione di un gruppo e di una fanpage.E tu che stai leggendo, ami il pulito? Diventane fan!

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