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Pratici consigli per pianificare la migrazione al VoIP della pubblica amministrazione locale

Nonostante esistano normative che prevedono l’adozione del VoIP presso qualsiasi ente della pubblica amministrazione, lo status attuale denota una particolare lentezza nel completamento del processo di migrazione, cui si contrappone la migrazione “silenziosa” delle linee telefoniche da analogiche a VoIP condotta dai Carrier già negli scorsi anni ma in modo ancora più palese con i nuovi profili di connettività internet lanciati nel 2014. A fronte di questo sviluppo, non c’è motivo di temporeggiare ulteriormente sull’adozione del VoIP: ecco alcuni pratici consigli per la PA locale.

Milano – Com’è noto, la finanziaria del 2008 ha imposto alla Pubblica Amministrazione l’adozione del VoIP senza però definire una scadenza precisa per il completamento di suddetta migrazione, con la conseguenza che solo il 43% della PA centrale ed il 24% della PA locale risulta essersi dotata di soluzioni e terminali VoIP (cfr. ultimo monitoraggio VoIP condotto dall’AgID, aggiornato alla fine del 2012). Eppure nel corso di questi anni abbiamo assistito ad una migrazione silenziosa al VoIP da parte dei maggiori Operatori Telefonici, affiancatisi oggi agli ormai numerosi Carrier VoIP presenti a livello nazionale e regionale con nuovi profili di utenza internet e telefonica.

Sebbene la legge del 2008 preveda un processo di adozione di questa tecnologia morbido e diluito nel tempo, gli enti pubblici dovrebbero cominciare quanto prima a valutarne l’impatto soprattutto a fronte dei vincoli in termini di bilancio stanziabile per le leggi di stabilità susseguitesi negli anni, oltre che degli obblighi inerenti la razionalizzare gli acquisti della PA. Considerando le tempistiche dell’iter decisionale nella PA, sarebbe decisamente raccomandabile, iniziare già oggi a prepararsi alla migrazione, affinché essa possa essere condotta con la certezza di avvalersi di una alternativa a prova di futuro e in grado di soddisfare le esigenze particolari della singola amministrazione.

Volendo restringere il campo alla PA locale e, nello specifico, alle amministrazioni comunali, l’implementazione di un nuovo sistema per la telefonia basato sul protocollo IP implica un’attenta valutazione delle attuali necessità dell’ente con la conseguente elaborazione del profilo funzionale della nuova infrastruttura di telefonia che dovrebbe prendere in considerazione anche i futuri sviluppi sia in termini di utenti, sia in termini di integrazione tra telefonia e computer. Ad oggi risulta infatti che solo una minima percentuale della PA dotata di soluzioni VoIP si avvalga di soluzioni di messaggistica istantanea e di gestione delle presenze, sebbene proprio questi strumenti semplifichino notevolmente la comunicazione con i cittadini ottimizzando la reperibilità degli interlocutori.

Criteri per la selezione

In primo luogo è necessario identificare le esigenze funzionali della singola amministrazione, anche attraverso workshop condivisi tra più comuni, ove scambiare opinioni ed esperienze, ove già esistenti: il nuovo impianto telefonico e i nuovi terminali IP devono infatti assicurare da un lato la fruibilità di funzioni molto utilizzate, tra cui l’inoltro di chiamata e la chiamata di gruppo, e dall’altro la possibilità di avvalersi, attraverso i telefoni, delle funzioni “comfort” più sensate per la singola amministrazione, come spesso presenti nei centralini IP. I nuovi telefoni dovranno essere intuitivi onde evitare una migrazione difficoltosa alla nuova tecnologia: anche le funzioni più eccelse non saranno utilizzate se il loro impiego richiede procedure complesse. Un altro elemento che i responsabili del progetto dovrebbero considerare in fase di selezione è la possibilità di collegare i telefoni ai PC dei collaboratori. In questo modo è possibile avviare una telefonata con un semplice click nella rubrica dei contatti o direttamente dall’applicazione per la posta elettronica.

Il secondo elemento chiave per la scelta di un nuovo impianto telefonico é naturalmente il numero degli addetti. Sul mercato esistono piattaforme VoIP adeguate a qualsivoglia dimensione dell’infrastruttura. Tali soluzioni variano tra loro fortemente in termini di costi di acquisto e manutenzione. Essenzialmente è possibile distinguere tra due tipologie di sistemi: centralini IP installati in loco e sistemi ospitati nei data center del Provider.

Centralino IP in loco o hosted? Attenzione agli standard aperti!

Il beneficio di un IP-PBX implementato in loco è il costo operativo relativamente basso del sistema, una volta installato, laddove però il costo iniziale per l’acquisto del centralino risulta relativamente elevato, se si considerano le spese per installazione e configurazione dell’impianto. Inoltre il centralino andrebbe dimensionato in modo superiore alle effettive esigenze del momento, per poter ospitare eventuali interni e telefoni aggiuntivi in futuro, evitando così costose estensioni della capacità dell’impianto.

Optando per un centralino IP installato in loco, i comuni dovrebbero fare altresì attenzione all’impiego di sistemi basati sugli standard aperti (SIP), evitando da subito di trovarsi in situazioni di dipendenza dal produttore o dall’installatore dell’impianto, oltre che eventuali problemi di compatibilità tra il centralino ed i terminali selezionati. L’uso di soluzioni VoIP basate sullo standard SIP consentono di combinare qualsiasi dispositivo di qualsivoglia produttore. Inoltre non ci si deve dimenticare che, di norma, la manutenzione e cura della soluzione acquisita è responsabilità di chi la utilizza. Ciò implica che sarà necessario assicurarsi il know-how necessario a gestirla (costo improbo in presenza di sistemi “proprietari” non basati su SIP) o acquistare di volta in volta i servizi di specialisti in grado di manutenere l’infrastruttura.

Nel caso di un centralino IP impiegato in modalità hosted invece la manutenzione dell’impianto telefonico e l’assistenza tecnica sono a carico dell’Operatore. Al di là del fattore “comodità” e del fatto che, di norma, la maggior parte dei Provider di servizi VoIP „hosted“ utilizza piattaforme basate su SIP, il vantaggio primario di questa variante risiede nella sua immensa scalabilità. Il canone viene calcolato per utente, in questo modo il comune pagherà solo per servizi di cui ha effettivamente fruito. Grazie all’automatizzazione dei processi di configurazione dei telefoni tramite auto-provisioning, conducibile anche da remoto, qualora il comune impieghi telefoni dotati di tale funzionalità, è possibile implementare nuovi interni in un battibaleno, e – fatto salvo la spesa per l’acquisto del nuovo terminale IP – il comune non deve affrontare costi hardware aggiuntivi. Inoltre i comuni beneficiano di una maggiore prevenzione contro eventuali interruzioni del servizio. Gli “hoster” garantiscono infatti a livello contrattuale una disponibilità dell’infrastruttura del 99,9%, ne consegue che configurano i propri impianti in modo talmente ridondato da azzerare simili eventualità. Nel caso in cui invece si verifichino problemi con un centralino IP installato in loco, volendo ipotizzare il peggio, nessun addetto sarà raggiungibile attraverso la linea “fissa” fino all’intervento risolutore del tecnico.

Sicurezza delle conversazioni

Che sia installato in loco o ospitato nel data center di uno operatore, l’infrastruttura VoIP deve garantire la massima sicurezza delle conversazioni. Da un lato quindi il sistema dovrà essere protetto in modo adeguato contro eventuali attacchi provenienti da internet, dall’altro gli stessi telefoni devono supportare la cifratura del traffico „voce“ e integrare possibilmente un proprio sistema di sicurezza in grado di evitare che potenziali attacchi alla rete vengano sferrati dai malintenzionati proprio attraverso i terminali IP presenti. Nel caso di un impianto “hosted” sarà necessario assicurare massima protezione del flusso di dati che transita dalla propria rete alla rete del provider, dato che chi eroga il servizio protegge di norma in modo eccellente i propri sistemi contro gli attacchi di hacker. Per mettere in sicurezza tale traffico, il terminale IP impiegato dovrebbe assolutamente supportare il protocollo SRTP (Secure Realtime Transport Protocol), inoltre è necessario proteggere in modo affidabile la connessione con il centro di calcolo del provider tramite VPN.

Condividere infrastrutture esistenti

Un ulteriore fattore di risparmio sui costi di acquisto e manutenzione dell’infrastruttura VoIP può essere l’utilizzo di reti e Operatori già impiegati a livello regionale. Il comune dovrà solo verificare che tale Operatore eroghi anche servizi di telefonia VoIP in modalità hosted. Chi già oggi ha implementato reti appannaggio della PA regionale, offre già by default linee dati altamente performanti e sicure. Poter utilizzare tali Operatori anche per l’hosting del proprio centralino IP, magari condividendo tale centralino tra più comuni e/o enti, non solo consentirebbe ai comuni di non investire in firewall o altri sistemi di sicurezza ad hoc per proteggere il centralino, ma di beneficiare di conversazioni a costo zero tra i vari enti connessi sfruttando la rete esistente, risparmiando quindi ulteriormente, dato che le telefonate tra i diversi enti non avrebbero luogo attraverso la rete pubblica. Peraltro, la condivisione del PBX tra più comuni si rivela ideali per enti di piccole dimensioni, per i quali l’acquisto di un proprio centralino IP potrebbe rivelarsi improbo rispetto alle effettive necessità.

Per trovare la soluzione più economica senza però scendere a compromessi in termini di qualità della soluzione e dei terminali IP impiegati, i comuni devono comunque analizzare accuratamente tutte le possibilità a loro disposizione e soppesare le effettive esigenze. Una preparazione accurata li protegge non solo contro investimenti errati ma assicura una corretta migrazione. Sulla base di tale pianificazione i comuni potranno poi presentare i bandi di gara necessari e scegliere l’offerta più adeguata.

Perché aspettare fino all’ultimo quando è possibile beneficiare di una moderna soluzione VoIP sin da subito?

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Servizi VoIP in ambito business: ormai mainstream grazie al cloud

Logo di snom technology AG La ricerca condotta dal noto analista statunitense Infonetics in merito al livello di adozione del VoIP a livello internazionale conferma quanto snom rileva sul mercato ormai da tempo: la fruizione di servizi VoIP in ambito business è ormai una prassi comune.

Il mercato del VoIP secondo Infonetics Research

Berlino – Secondo la ricerca di Infonetics Research pubblicata la scorsa settimana, l’adozione di servizi VoIP in ambito aziendale ha superato ormai da tempo la fase iniziale che vi vedeva coinvolte per lo più le aziende di medie o grandi dimensioni che puntano sulle nuove tecnologie per il proprio successo. Oggi la fruizione del VoIP nelle aziende risulta ormai prassi comune, spinta dalla disponibilità globale di servizi di SIP trunking e piattaforme per la telefonia ospitate nel cloud. Infonetics riporta una crescita dell’8% del mercato globale dei servizi VoIP erogati sia in ambito residenziale sia business nel 2013 e prevede un giro d’affari di 88 miliardi di dollari su scala mondiale entro il 2018. La richiesta di servizi di SIP trunking, attraverso cui gli operatori offrono servizi voce ai clienti dotati di propri centralini IP è letteralmente esplosa nello scorso anno, con un tasso di crescita del 50% negli Stati Uniti, l’analista prevede un ampio contributo dell’area EMEA per il 2014. La domanda di centralini IP hosted e di servizi di Unified Communications erogati via cloud è cresciuta del 13% di pari passo con l’erogazione di servizi VoIP gestiti: circa il 10/20% delle nuove linee VoIP sono commercializzate come parte di un pacchetto di servizi gestiti o nel quadro di contratti di outsourcing. In una nota, l’analista Diane Myers, responsabile del mercato VoIP / UC presso Infonetics, indica che l’adozione di massa del VoIP in ambito aziendale è stata favorita proprio dalla crescente disponibilità – a livello globale – di servizi di SIP trunking e di piattaforme per la telefonia ospitate nel cloud”, altresì Meyers sottolinea che la possibilità di avvalersi di soluzioni complete per le Unified Communications via cloud viene vista con crescente interesse da parte di aziende di medie e grandi dimensioni che attualmente vagliano lo spostamento di servizi e applicazioni nel cloud o stanno già migrando le proprie infrastrutture.

Il telefono SIP snom 715, nuovo top seller del produttore berlinese

Il Dr. Michael Knieling, COO di snom technology, commenta: “questa ricerca conferma quanto da noi riscontrato: indipendentemente dalle rispettive dimensioni, sempre più aziende adottano il VoIP per ridurre da un lato il costo della telefonia e per avvalersi, dall’altro, di una maggior flessibilità e versatilità degli impianti telefonici. Per potersi affermare in un mercato particolarmente vivace come quello descritto da Infonetics, è necessario fornire terminali che consentano agli utenti di avvalersi di qualsiasi tipo di infrastruttura telefonica, che si tratti di soluzioni installate on-premise o fruibili in modalità hosted”.

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Con 3CX Cloud Server il centralino IP sbarca sulla nuvola

3CX-Logo-High-Resolution-1024x372LONDRA (UK) – 3CX, produttore del pluripremiato centralino software-based 3CX Phone System per Windows annuncia oggi la disponibilità del nuovo 3CX Cloud Server, novità importante sia per i partner 3CX, che da subito possono erogare facilmente servizi di hosting del centralino IP 3CX Phone System ai propri clienti, sia per le aziende: il 3CX Cloud Server ospita fino a cinquanta centralini su una sola macchina, assicurando la fruibilità remota del centralino IP 3CX Phone System completamente virtualizzato e accesso a tutte le funzionalità avanzate che contraddistinguono le soluzioni 3CX. Con il 3CX Cloud Server i rivenditori mantengono il rapporto diretto con i propri clienti, garantendo loro un eccellente livello di servizio, e beneficiano di ottime nuove opportunità di business.

3CX Cloud Server: la soluzione completa per la telefonia IP proiettata nella nuvola

Pur di indubbia attrattività per le piccole aziende, il prezzo imposto dai carrier per la fruizione di centralini IP “hosted” – cui spesso ci si riferisce come PBX virtualizzati – è spesso elevato.

Oltre a ciò, i centralini IP nel cloud presentano spesso un feature-set limitato a funzionalità di base, si integrano solo difficilmente con soluzioni CRM e sono carenti in termini di personalizzazione dei servizi di telefonia. Peraltro, nonostante la forza lavoro sia sempre più mobile, i PBX nel cloud presentano spesso client per smartphone Android e iPhone poco funzionali, sempre che ne siano dotati. Con il 3CX Cloud Server per l’hosting di centralini IP 3CX Phone System totalmente virtualizzati, le aziende che desiderano avvalersi di una soluzione “hosted” non sono più obbligate a scendere a compromessi in termini di qualità e funzionalità della propria infrastruttura telefonica.

Ideale per i rivenditori, il PBX hosted consente di erogare alla propria clientela servizi a valore di livello superiore

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Grazie al 3CX Cloud Server i rivenditori proteggono il proprio rapporto con la clientela – tutelandosi contro l’eventuale elusione da parte dell’operatore, che spesso offre direttamente al cliente servizi aggiuntivi di assistenza e personalizzazione.

Mantenendo il pieno controllo su installazione e configurazione del 3CX Phone System virtualizzato, i rivenditori sono in grado di assicurare alla propria clientela la massima qualità del servizio e possono personalizzare il centralino in base alle esigenze del cliente. Ciò garantisce non solo un livello superiore di servizio alla clientela, elemento di differenziazione cruciale in un mercato competitivo quale quello dei PBX, ma assicura ai rivenditori l’opportunità di incrementare il proprio giro d’affari.

3CX offre soluzioni per infrastrutture telefoniche “hosted” di facile gestione

Il 3CX Cloud Server è facile da amministrare, ogni centralino è separato dagli altri, è dotato di un proprio SIP trunk o di un proprio gateway. Girando su Windows Server 2012 ed impiegando il 3CX Phone System, il 3CX Cloud Server consente ai rivenditori di far leva sulle proprie conoscenze di Windows, senza dover acquisire ex-novo conoscenze su altri sistemi operativi o piattaforme software ad hoc per ampliare il proprio portafoglio servizi con l’hosting dei centralini IP.

Inoltre, se da un lato i rivenditori possono rivolgersi al proprio carrier di fiducia per l’erogazione di SIP trunk e per la gestione e fatturazione dei costi delle chiamate focalizzandosi in toto sul servizio alla clientela, dall’altro i carrier e provider di servizi voce beneficiano di economie di scala, gestendo esclusivamente i SIP trunk e trasferendo la manutenzione dei singoli centralini ai propri rivenditori. Ospitando fino a cinquanta centralini IP su una sola macchina, il 3CX Cloud Server rappresenta quindi per rivenditori, carrier SIP e clienti una soluzione di telefonia hosted davvero efficiente.

Nick Galea, CEO di 3CX, afferma:

3CX_Nick_Galea“Con il 3CX Cloud Server i nostri partner offrono alla propria clientela un centralino IP estremamente versatile su cui mantengono il pieno controllo. In questo modo i nostri partner non solo assicurano ai propri clienti servizi di livello superiore, ma tutelano il proprio rapporto diretto con la clientela: laddove altri produttori di centralini IP hosted tendono a bypassare il rivenditore, noi lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner e forniamo loro accesso a nuove opportunità di business.”

Caratteristiche uniche del 3CX Cloud Server

Gli utenti del 3CX Phone System si avvalgono del set completo di funzionalità cui sono avvezzi con l’edizione della nostra soluzione “on premise”. I rivenditori noteranno invece numerose nuove caratteristiche rispetto al 3CX Phone System standard, che ne facilitano installazione e gestione:

  • Eliminazione dei problemi dovuti al firewall o alla gestione della banda grazie al Session Border Controller integrato, che viene installato localmente presso la sede del cliente.
  • Gestione di tutte le istanze 3CX da una console centralizzata.
  • Gestione delle personalizzazioni per gli utenti attraverso un accesso utente granulare.
  • Facile installazione e configurazione remota con il provisioning.
  • Facile configurazione di nuove istanze del 3CX Phone System.
  • Back-up di tutte le istanze di 3CX Phone System con lo strumento per il back-up.
  • Piena compatibilità con VMware e Hyper-V.

Nota: reperibilità del 3CX Cloud Server

Il 3CX Cloud Server è scaricabile qui. Il 3CX Session Border Controller per Windows è reperibile qui. Il 3CX Session Border Controller per Raspberry Pi va scaricato dall’apposito archivio impiegando apt-get. Per ulteriori dettagli sull’installazione e la configurazione pregasi consultare il manuale.

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