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Big data, imprese e scienza: nuovi scenari

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  • 15 Maggio 2018

CESC- Centro sulle Dinamiche Economiche, Sociali e della Cooperazione dell’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con  BergamoScienza organizzano il dibattito aperto al pubblico Big data, imprese e scienza: nuovi scenari che si terrà martedì 15 maggio 2018, ore 16.30 presso l’Università degli Studi di Bergamo.

Il termine big data ricorre ormai spesso nei media e nella comunicazione corrente. Ma di che cosa si tratta? È un fenomeno che coinvolge tutti? Quale potrà essere l’impatto sulla società e il futuro scenario?

L’incontro, a ingresso libero e gratuito, “BIG DATA, IMPRESE E SCIENZA: NUOVI SCENARI”, promosso da CESC-CASI (Centro Sulle Dinamiche Economiche e Centro Analisi Statistiche e Indagini campionarie dell’Università degli studi di Bergamo), è un momento di illustrazione divulgativa di questo emergente fenomeno e di discussione per creare conoscenza, tramite storie ed esempi, presso cittadini, pubblica amministrazione, imprenditori sull’evoluzione in atto.

Il dibattito, coordinato da Silvia Biffignandi, direttore centro CASI – Centro Analisi Statistiche e Indagini campionarie dell’Università degli Studi di Bergamo, si colloca nell’ambito del ciclo di seminari di Public Engagement sul tema Big Data, una rivoluzione per imprese, policy makers e cittadini.

Interverranno: Mario Rasetti, Fondazione ISI, Dario Tognazzi, “Servizi Innovativi e Tecnologici” Confindustria e Stefano Ghezzi, ICTeam.

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Le città protagoniste della cooperazione per uno sviluppo sostenibile

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  • 13 Maggio 2018

L’Università degli Studi di Bergamo, nell’ambito degli eventi previsti per celebrare il 50esimo anniversario della sua fondazione, ha organizzato un convegno internazionale sul tema Città e Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, in programma il prossimo 15 maggio nell’Aula Magna dell’ateneo in Sant’Agostino.

Le città sono al centro dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, importanti attori per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Esse ospitano ormai più della metà della popolazione mondiale e generano l’80% del PIL globale e il 70% delle emissioni di GHG (UN Habitat, 2011, UN DESA, 2014). In questo contesto le città e i loro sistemi territoriali di riferimento sono chiamati a essere player centrali nella governance globale per lo sviluppo sostenibile e soggetti proattivi nel consolidamento di un sistema istituzionale e regolativo efficace che favorisca nuovi modelli e strumenti di cooperazione internazionale.

 

I lavori saranno aperti da un intervento di Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo. Tra i relatori presenti, il Sindaco Giorgio Gori, Samuele Rosa, Senior Economist del Fondo Monetario Internazionale, Stefano Marta, Coordinatore Unità ‘Approccio Territoriale agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile’ dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Paolo Ciccarelli, Capo Unità ‘Città, Autorità Locali, Digitalizzazione, Infrastrutture’ della Direzione Generale ‘Cooperazione Internazionale e Sviluppo della Commissione Europea, Stefania Bazzoni, Direttore Esecutivo della Banca Inter-Americana di Sviluppo e Martina Colombo, Responsabile ‘Finanziamenti Sovrani, Multilaterali e Blending Partnerships’ di Cassa Depositi e Prestiti. Le conclusioni saranno affidate ad Alberto Brugnoli, Delegato del Rettore per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo dell’Università di Bergamo.

Il Convegno è articolato in tre sessioni:

– la prima è dedicata all’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030 e al ruolo delle città e dei loro sistemi territoriali di riferimento, in un orizzonte globale, europeo e nazionale;

– la seconda intende approfondire le risorse e gli strumenti finanziari per lo sviluppo delle città, dei loro sistemi territoriali e delle PMI in essi presenti, in ottica di cooperazione internazionale;

– la terza affronta il tema di come un sistema urbano e territoriale possa diventare un agente di riferimento nella cooperazione internazionale e di come Bergamo, rappresentata dal sistema degli attori pubblici, privati e del terzo settore, si collochi in questa prospettiva, attraverso le azioni in corso e nuove proposte.

Per informazioni www.50unibg.it

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Al via “Uni.Kids”

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  • 13 Maggio 2018

Nel ricco cartellone di eventi organizzati per celebrare il suo 50° anniversario di fondazione l’Università degli Studi di Bergamo ha voluto pensare anche ai più piccoli. Oltre alle visite guidate nei luoghi storici della città (UNI.TOUR) e alle lezioni aperte a tutti i cittadini (UNI.TALK), l’ateneo proporrà, infatti, laboratori a ingresso libero (con prenotazione obbligatoria) rivolti specificatamente ai bambini (di età prescolare e scolare).

UNI.KIDS si articolerà in 9 incontri dedicati alla scoperta dei libri, del cinema, dei luoghi e delle tradizioni, articolati in due fasi temporali che andranno dal 19 maggio al 23 giugno 2018 e dall’8 settembre al 23 ottobre 2018. Laboratori pensati per stimolare la creatività e la curiosità dei bambini, attraverso la scoperta dei luoghi e delle tradizioni del territorio e usando mezzi privilegiati per l’apprendimento infantile, quali il gioco e la narrazione.

Gli eventi UNI.KIDS sono tutti liberi e gratuiti (massimo 20 bambini ciascuno) e prevedono sempre la partecipazione di un accompagnatore. La prenotazione è obbligatoria via mail all’indirizzo: [email protected]

Un secondo ciclo di eventi è in programma dall’8 settembre al 23 ottobre 2018.

Per il programma completo delle iniziative: www.50unibg.it

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I nuovi talenti della musica

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  • 4 Maggio 2018

Nuovi talenti della musica e un nuovo grande riconoscimento: questa la forza del concerto in scena giovedì 10 maggio nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo in occasione del 50° anniversario della fondazione dell’ateneo.

La Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia allieterà gli ospiti della serata diretta dal giovanissimo Alessandro Bonato, allievo del M° Pier Carlo Orizio al Conservatorio di Verona, pochi giorni fa terzo classificato del prestigioso “The Nicolai Malko Competition for young conductors”, per cui ha gareggiato in finale contro la russa Anna Rakitina e l’americano Ryan Bancroft.

Una grande prova per Bonato, l’unico italiano selezionato tra 566 direttori d’orchestra da tutto il mondo, nonchè il più giovane in gara con i suoi soli 23 anni d’età.

Un talento della bacchetta cresciuto all’ombra del Festival, dove ha esordito lo scorso anno in occasione del concerto in omaggio a Gianandrea Gavazzeni nella basilica di Santa Maria Maggiore e a cui fa ritorno il prossimo 10 maggio alle ore 21, conducendo la Filarmonica per il cinquantesimo dell’ateneo.

La giovane età caratterizza anche un’altra realtà musicale orobica di prestigio, quella del coro “I Piccoli Musici”, diventata uno dei riferimenti corali giovanili a livello nazionale. Il coro diretto da Mario Mora torna così a collaborare con la Filarmonica del Festival, orchestra prevalentemente composta da under 30, nata proprio per incentivare e coltivare i giovani musicisti appena usciti dai Conservatori.

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Start Cup Bergamo 2018: al via la nona edizione

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  • 4 Maggio 2018

Start Cup Bergamo rappresenta un percorso formativo che risponde pienamente a quanto previsto nel piano strategico dell’Università degli Studi di Bergamo, che prevede il consolidamento del rapporto tra Ateneo e tessuto economico-industriale del territorio attraverso il potenziamento delle attività di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico.
L’Università, attraverso Start Cup, fornisce un sostegno concreto ai giovani talenti valorizzando il loro potenziale inventivo e lo spirito imprenditoriale assumendo quindi il duplice ruolo di fucina di laureati altamente qualificati, oltre che motore di creazione e crescita di nuove imprese ad alto potenziale d’innovazione e sviluppo.

Sulla scia degli elementi d’innovazione che hanno caratterizzato e dato impulso all’edizione 2017 – maggiore integrazione dei processi di creazione di idee ad alto potenziale grazie ad un ecosistema territoriale di innovazione comprendente importanti realtà pubbliche e private del territorio; forte orientamento internazionale in virtù della sinergia con le Università di Maastricht e di Cambridge; maggiori risorse finanziarie in aggiunta ai fondi disponibili a livello regionale e nazionale tramite il circuito Start Cup – la business competition 2018 si arricchisce di alcuni nuovi aspetti qualificanti:

– la sinergia con Tsinghua University, considerato uno dei migliori atenei al mondo nell’area dell’ingegneria e del computer science, con cui l’Università degli Studi di Bergamo ha recentemente stretto una collaborazione. La Cina è uno dei protagonisti emergenti del mercato dell’innovazione mondiale e rappresenta il punto di incontro di interlocutori provenienti da tutti i continenti;

tre “verticalizzazioni” tematiche – manifattura avanzata, salute e cura della persona, industria creativa e culturale – corrispondenti ad altrettanti specifici moduli formativi, rese possibili grazie anche al contributo di nuovi attori che si aggiungeranno nel partenariato di Start Cup. La scelta di una connotazione in questi ambiti ha due principali motivazioni: da un lato, in questi settori è osservabile una proliferazione senza precedenti di opportunità innovative che vengono colte da piccole e giovani imprese capaci di competere, su scala globale, con colossi industriali e di affermare nuovi standard tecnologici; dall’altro, in questi ambiti è vincente la multidisciplinarietà delle competenze – tecnologiche, sociali e culturali – che è ben rappresentata dall’offerta di ricerca e formazione di Unibg;

– il riconoscimento “Startup accreditata dall’Università degli Studi di Bergamo” che consente di accedere ad una serie di servizi messi a disposizione dall’Università degli Studi di Bergamo come, ad esempio: un contatto continuo e duraturo coi Dipartimenti universitari e, con esso, l’accesso a conoscenze eccellenti e di frontiera utili per l’attività di ricerca e sviluppo; un canale diretto verso gli studenti universitari ai fini di recruiting; l’accesso al network nazionale ed internazionale dell’ateneo per rafforzare il business development.

Il riconoscimento è stato già attribuito a due imprese reduci dal percorso di Start Cup che attualmente vivono un momento di crescita nel mercato di riferimento: TriMaTech s.r.l. che ha vinto l’edizione di Start Cup 2017 con Ermes, una carrozzina elettronica dedicata a persone con disabilità, che punta a facilitare i movimenti del paziente e dei suoi assistenti; Daze Plug, startup che ha creato un sistema di ricarica intelligente e autonoma per auto elettriche. Altre saranno accreditate nei prossimi mesi.

La nona edizione di Start Cup Bergamo conferma alcuni appuntamenti e caratteristiche d’eccellenza:

– il Team Building Day, evento di stimolo alla creatività e creazione di team, al quale possono partecipare sia gli aspiranti imprenditori portatori di un’idea imprenditoriale, sia tutte le persone che vogliono mettersi in gioco affiancandosi ad essi. L’appuntamento, che si terrà presso l’Università degli Studi di Bergamo il giorno 25 maggio 2018, si pone l’obiettivo di creare gruppi multidisciplinari affiatati che saranno protagonisti del successivo percorso di formazione imprenditoriale;

– la Start Cup School, percorso di formazione imprenditoriale avanzato sviluppato con le Università di Cambridge e Maastricht (grazie alla Excellence Initiative intitolata “Campus Entrepreneurship” finanziata dall’Ateneo), che fornirà tutti gli elementi utili – teorici e pratici – allo sviluppo dell’idea e alla verifica in un piano d’impresa pronto per essere sottoposto a investitori;

– l’accompagnamento imprenditoriale, a cura di tutor accademici e mentorship industriale, promossa da imprenditori locali;

– un’elevata visibilità e contributi finanziari in denaro per costituire start-up innovative in occasione dell’evento finale, che si terrà a ottobre 2018, al termine del percorso di formazione, nella cornice di BergamoScienza;

– una fase di follow-up, in cui i progetti potranno beneficiare di diverse opportunità:

accreditamento con l’Università degli Studi di Bergamo attraverso una stretta collaborazione con i Dipartimenti e Centri di Ricerca universitari per una loro valorizzazione tecnica ed economica;

accelerazione in sinergia con il sistema economico e industriale bergamasco, in modo da rendere più agevole il passaggio dall’idea alla creazione di impresa, trovare risorse finanziarie e stringere le prime alleanze commerciali;

sviluppo internazionale presso le Università di Cambridge e di Maastricht nell’ambito dell’iniziativa “Campus Entrepreneurship” e, novità di quest’anno, la possibilità per un team selezionato di usufruire di un periodo di studio a Pechino presso X-lab, la piattaforma della Tsinghua University dedicata alla formazione imprenditoriale e all’innovazione.

“Start Cup Bergamo spiega Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università di Bergamo è un progetto di formazione imprenditoriale che l’Università degli Studi di Bergamo ormai da quasi dieci anni mette a disposizione del territorio aprendo le porte a tutti i giovani talenti che desiderino coltivare il proprio sogno di tradurre una propria idea in una iniziativa di impresa. Tuttavia, sarebbe riduttivo pensare che il nostro apporto sia solo di tipo formativo: la recente costituzione della Fondazione U4I di concerto con le Università di Milano Bicocca e di Pavia, la partecipazione al bando Competence Center Industria 4.0 in partnership con il Politecnico di Milano e altre Università lombarde, nonché la collaborazione ormai consolidata con diversi attori del mondo economico e tecnologico della provincia, sono evidenza della forte volontà da parte dell’Ateneo di contribuire non solo a formare la futura classe dirigente del nostro Paese, ma anche di dare slancio alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali e contribuire alla creazione di quelle nuove professioni che ad oggi ancora non esistono e che possiamo solo immaginare.”

“Una delle novità di quest’anno della Start Cup Bergamocommenta Sergio Cavalieri, Prorettore al Trasferimento Tecnologico, Innovazione e Valorizzazione della Ricercaè rappresentata dall’ulteriore proiezione internazionale di questa iniziativa. Grazie all’accordo stipulato lo scorso novembre a Pechino con la Tsignhua University e l’Automation Alliance, cluster che riunisce oltre sessanta aziende cinesi high-tech, daremo la possibilità ad uno dei team selezionati di trascorrere un periodo di formazione imprenditoriale in Cina. E’ infatti fondamentale oggigiorno anche per una nuova start-up misurarsi con mercati internazionali per poter crescere velocemente. Faremo leva sulla rete dei rapporti internazionali con le università partner e con i loro centri di trasferimento tecnologico per esportare fuori dai confini territoriali le idee vincenti.”

“Start Cup – aggiunge Tommaso Minola, Direttore Start Cup Bergamo – è un’occasione unica di contaminazione fra ricerca, formazione e territorio, che vede protagonista l’Università nel generare opportunità di innovazione e occupazione per i giovani. Una delle novità di questa edizione è lo sviluppo del percorso formativo secondo due direzioni principali. Da un lato, l’organizzazione della formazione realizzata come una vera e propria Summer School, valevole fino a 6 CFU (crediti formativi universitari). Dall’altro, la crescita dei contributi scientifici alla formazione derivanti dai diversi dipartimenti dell’ateneo, che rispecchia la natura multidisciplinare del sapere imprenditoriale e offre agli studenti la possibilità di fruire di metodi innovativi (laboratori, esercitazioni, giochi sperimentali oltre a lezioni frontali ed esercitazioni) finalizzati ad un’esperienza formativa davvero avanzata e coinvolgente.”

“La collaborazione siglata tra Cina e Italia – afferma Jason Wang, Direttore China Sci-Tech Automation Alliance e alumnus Tsinghua University Pechino – si pone l’obiettivo di aiutare tutti i principali progetti di ricerca universitari e le start-up nel valersi di un ”ecosistema” che incoraggia i professori di entrambi i paesi a condividere e sviluppare le rispettive idee di innovazione, e gli studenti a beneficiare dello scambio e della cooperazione internazionale per realizzare prodotti e servizi d’avanguardia per l’industria.”

Alla conferenza stampa ha portato la sua testimonianza Daniele Gamba di AISent s.r.l, start up fondata da quattro amici bergamaschi provenienti dalla Facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università degli Studi di Bergamo, che ha partecipato a Start Cup  Bergamo 2017 per realizzare, in una veste imprenditoriale, Audionet, un dispositivo in grado di individuare, attraverso la sua “intelligenza” allenata a riconoscere qualsiasi suono, situazioni di pericolo e lanciare l’allarme al sistema di sicurezza attivo sul posto attraverso un massaggio o una mail.

Le iscrizioni per la Start Cup School 2018 sono aperte. Per partecipare è necessario compilare il modulo on line http://www.startcup.unibg.it/ entro il 3 giugno 2018.
La formazione di Start Cup School avrà luogo i martedì e i giovedì dal 7 giugno al 25 settembre 2018 (salvo pausa estiva). Altre informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito Start Cup Bergamo.

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Start Cup Bergamo è un progetto dell’Università degli Studi di Bergamo, gestito dal Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, che si occupa del trasferimento dei risultati della ricerca universitaria di UNIBG alle imprese e alle istituzioni, e con il coordinamento scientifico del Center for Young and Family Enterprise (CYFE), Centro di Ateneo che dal 2010 si occupa di studi e ricerche sul fenomeno imprenditoriale.

Tutti gli eventi organizzati nell’ambito di Start Cup Bergamo sono gratuiti, grazie al supporto dei partner di Start Cup Bergamo: Comune di Bergamo, UBI Banca, Bergamo Sviluppo (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo), Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, Associazione BergamoScienza, Kilometro Rosso ed e-Novia. Altre partnership sono in corso di definizione.

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UNI.TOUR: alla scoperta di Bergamo con UniBG

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  • 4 Maggio 2018

Al via sabato 5 maggio 2018  UNI.TOUR l’iniziativa dell’Università di Bergamo, in occasione del 50°anniversario di fondazione, per raccontare e scoprire la città, la sua arte, la sua cultura, e l’interazione con l’ambiente circostante attraverso nuovi itinerari.

Primo appuntamento in programma: “La periferia prima della periferia”, tour guidato del sud cittadino a cura del professor Renato Ferlinghetti. Un cambio di sguardo, un sovvertimento paradigmatico; perché la nostra visione è limitata, davvero, da troppi stereotipi. Quella che oggi vediamo, pensiamo, indichiamo (e spesso “subiamo”) come periferia, un tempo non troppo lontano era lo spazio dove dare vita a luoghi d’eccellenza: ville, giardini, santuari, ortaglie. E Bergamo, con i suoi Borghi, Sobborghi, i Corpi Santi della cosiddetta “terza città”, dà ancor oggi segno di sé. In un’esplorazione aperta verso il sud della Città ci si muoverà entro la luce di tracce visibili, leggibili, indimenticate.
Ritrovo alle 9.30 in via dei Bersaglieri, ingresso libero e gratuito con prenotazione.

UNI.TOUR è in programma fino al 29 settembre 2018, è un cartellone di 10 visite guidate itineranti per le strade della città, con una duplice finalità: una prima legata alla dimensione esplorativa della città, e una seconda che riguarda invece la storia dei luoghi dell’Università. Come sottolinea il Rettore Remo Morzenti PellegriniUscire dalle aule per prendere per mano i visitatori e accompagnarli in una serie di visite alla ricerca di angoli che più di altri hanno contribuito a fare la storia della città, è l’obiettivo principale di UNI.TOUR che, al contempo, si propone di svelare storia e curiosità dei tanti luoghi, sia in città che a Dalmine, in cui l’Università trova casa da mezzo secolo a questa parte. Spazi che, come la storica sede di piazza Vecchia, vivono da secoli, ma che molto spesso sono conosciuti solo come aule di studio”.

Le visite di UNI.TOUR sono tutte libere e gratuite (massimo 30 partecipanti), con prenotazione obbligatoria via mail all’indirizzo: [email protected]

Per il programma completo delle iniziative: www.50unibg.it

 

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Alla scoperta delle bellezze del territorio con i docenti dell’Università di Bergamo

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  • 2 Maggio 2018

L’Università degli Studi di Bergamo scende in strada e accompagna i bergamaschi alla scoperta delle bellezze del territorio: raccontare e scoprire Bergamo, la sua arte, la sua cultura, l’interazione con l’ambiente circostante attraverso itinerari nuovi e pensati per emozionare e affascinare. In occasione del 50° anniversario di fondazione, l’ateneo esce dalle proprie aule istituzionali per trasferirsi in alcuni luoghi-simbolo di Bergamo.

UNI.TOUR, in programma dal 5 maggio al 29 settembre 2018, è un cartellone di 10 visite guidate itineranti per le strade della città, con una duplice finalità: una prima legata alla dimensione esplorativa che riguarda più strettamente la città di Bergamo, e una seconda che riguarda invece la storia dei luoghi dell’Università. I tour, a partecipazione libera e gratuita (ma su prenotazione), consentiranno di vivere e interpretare la città alla luce della sua dimensione storica, spaziando da Città Alta ai Colli, fino alle periferie e alle strade che portano a Venezia e Milano e che Bergamo, per secoli terra di confine, conosce bene, ma che forse oggi fa più fatica a ricordare. Come sottolinea il Rettore Remo Morzenti Pellegrini “Uscire dalle aule per prendere per mano i visitatori e accompagnarli in una serie di visite alla ricerca di angoli che più di altri hanno contribuito a fare la storia della città, è l’obiettivo principale di UNI.TOUR che, al contempo, si propone di svelare storia e curiosità dei tanti luoghi, sia in città che a Dalmine, in cui l’Università trova casa da mezzo secolo a questa parte. Spazi che, come la storica sede di piazza Vecchia, vivono da secoli, ma che molto spesso sono conosciuti solo come aule di studio”.

Si parte il 5 maggio con “La periferia prima della periferia”, tour guidato del sud cittadino a cura del professor Renato Ferlinghetti, con ritrovo alle 9.30 in via dei Bersaglieri. Oggi le periferie sono spesso sinonimo di luoghi marginali e degradati, mentre un tempo erano considerati spazi privilegiati per godere della vista del centro urbano e, nel caso di Bergamo, di Città Alta.
Il 26 maggio si parlerà invece di ambiente, nel tour di città alta “L’ambiente fa la città”, sempre guidato dal professor Renato Ferlinghetti con ritrovo (alle 10) al piazzale di Sant’Agostino. “Scendere in Città Alta” è invece il titolo del tour del 9 giugno, alla scoperta del centro storico, con un approccio diverso: non la salita dalla Città bassa, bensì un’inedita discesa dal Parco dei Colli (il ritrovo è in via Valmarina). Gli ultimi due appuntamenti, in programma il 22 e il 29 settembre, avranno per tema “Bergamo Città Aperta”: si tratta di due visite guidate a cura del professor Fulvio Adobati, con ritrovo in piazza Mercato delle Scarpe, in Città Alta, che ripercorreranno idealmente le strade che in passato guardavano a Venezia e a Milano.

I luoghi dell’Università saranno al centro invece di altri 5 tour. Il 16 giugno ci sarà la possibilità di conoscere meglio l’ex convento di Sant’Agostino, oggi sede tra l’altro anche dell’Aula Magna dell’ateneo, grazie a una visita guidata a cura di Tosca Rossi, di Terre di Mezzo. Il 23 giugno sarà la volta de “Le sedi di Rosate, la Casa dell’Arciprete e il Rettorato”, mentre il 30 giugno toccherà alla sede di via dei Caniana, con il tour dal titolo “Studiare nel cuore dell’antico Borgo San Leonardo”. E ancora: il 17 luglio la professoressa Maria Rosa Ronzoni accompagnerà i visitatori a Dalmine (con ritrovo all’ex Centrale Enel di via Pasubio), dove oggi trovano spazio le aule della facoltà di Ingegneria. “Dalmine: i luoghi dell’industria” è il titolo della visita guidata, organizzata in collaborazione con la Dalmine e la Fondazione Dalmine.

Le visite di UNI.TOUR sono tutte libere e gratuite (massimo 30 partecipanti), con prenotazione obbligatoria via mail all’indirizzo: [email protected]

Per il programma completo delle iniziative: www.50unibg.it

 

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I nuovi talenti della musica nella suggestiva Aula Magna per i 50 anni dell’Universita’ di Bergamo

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  • 28 Aprile 2018

Il Festival e la sua Filarmonica per l’Università di Bergamo. In occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dell’istituzione accademica, la Filarmonica del Festival si esibirà la sera del 10 maggio alle ore 21.00, in un concerto fuori abbonamento nell’Aula Magna di Sant’Agostino, a Bergamo Alta, che straordinariamente si apre alla musica dal vivo per una serata a partecipazione libera e gratuita.

«Questo concerto, all’interno del Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia, è uno degli appuntamenti voluti dall’Università di Bergamo per festeggiare i suoi 50 anni dalla fondazione. Invito studenti e cittadini a partecipare al ricco programma di  eventi che stiamo promuovendo sul territorio – spiega il professor Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo  – e la scelta di abbracciare il festival internazionale vuole testimoniare che l’Università è una realtà viva che collabora con le altre realtà presenti a Bergamo, con uno sguardo rivolto sempre verso il futuro».

Una sinergia culturale che ha permesso di coinvolgere anche un’altra realtà musicale orobica di prestigio, quella del coro “I Piccoli Musici”, diventata uno dei riferimenti corali giovanili a livello nazionale. Il coro diretto da Mario Mora torna così a collaborare con la Filarmonica del Festival, orchestra prevalentemente composta da under 30, nata proprio per incentivare e coltivare i giovani musicisti appena usciti dai Conservatori.

A dirigere la Filarmonica sarà Alessandro Bonato, direttore veronese di talento, che ha esordito sul podio della Filarmonica lo scorso anno in occasione del concerto in omaggio a Gianandrea Gavazzeni nella basilica di Santa Maria Maggiore. Violinista e violista, oltre che direttore, Bonato ha da poco partecipato al concorso internazionale danese “The Nicolai Malko Competition for young conductors”. Selezionato tra 566 direttori d’orchestra da tutto il mondo, Bonato è stato l’unico italiano scelto, risultando il più giovane della competizione.

Il concerto si articola in due parti, la prima orchestrale con brani di Holst, Barber e Mozart. La Filarmonica si esibirà nell’Adagio per archi di Samuel Barber, noto per essere la colonna sonora di “Platoon” di Oliver Stone e di “The Elephant Man” di David Lynch. La seconda parte con il coro “I Piccoli Musici”, oltre a brani del repertorio classico e romantico, vede l’esecuzione di alcune pagine del compositore vivente Mauro Zuccante. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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«Les Misérables» di Victor Hugo

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  • 26 Aprile 2018

Nuovo appuntamento aperto a tutti con il ciclo «Letture dei Classici» del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere in occasione del 50ennale dell’Ateneo. Tocca a un capolavoro intramontabile della letteratura francese, Les Misérables, salire in cattedra nell’ambito del ciclo «Letture dei classici», organizzato dal Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo nell’ambito del 50° anno di fondazione.

Giovedì 3 maggio (ore 17) all’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di via Tasso, Bergamo, l’opera di Victor Hugo sarà commentata dalla professoressa Michela Gardini. Un’occasione per rivivere le avventure del protagonista, Jean Valjean, e degli altri personaggi descritti magistralmente da Victor Hugo e scoprire quanto sia ancora sorprendentemente attuale un testo capace, a distanza di oltre 150 anni dalla sua pubblicazione, di consegnare al lettore una narrazione avvincente. “Ogni tentativo di voler racchiudere Les Misérables in un genere preciso, come per esempio il romanzo storico, il romanzo sociale, oppure sentimentale, risulta approssimativo – spiega la professoressa Michela Gardini, relatrice della lettura e docente di Letteratura Francese del Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere –. Les Misérables è piuttosto da interpretarsi come un romanzo-mondo il cui primo personaggio è, come dichiara esplicitamente l’autore, niente meno che l’infinito. L’opera muove da un’istanza etica che assurge progressivamente ad istanza politica. Victor Hugo, infatti, incarnando pienamente lo spirito del Romanticismo di cui si fa interprete, crede fermamente nella missione sociale dello scrittore e, più in generale, della letteratura”.

La trama narrativa del romanzo, che racconta le tumultuose vicende di Jean Valjean, si intreccia con la riflessione su tematiche cruciali quali la giustizia, la Storia, il lavoro, la povertà, l’infanzia, l’amore. La voce dell’autore si alterna così a quella dei suoi personaggi sullo sfondo della Francia della prima metà dell’Ottocento, in un dialogo continuo tra la finzione e la realtà. Rispondendo ad un principio di universalità, l’intento ultimo dell’autore è quello di trascendere la trama romanzesca e la datità storica per porsi piuttosto su un piano metafisico, mettendo in scena l’eterna lotta tra il bene e il male. L’incontro del 3 maggio prosegue il ciclo «Letture dei classici» iniziato il 18 gennaio e organizzato come sottolinea il Rettore, Remo Morzenti Pellegrini  “per offrire alla città una proposta culturale e condividere con la gente i saperi in cui il Dipartimento è specializzato, in questo caso le principali letterature europee ed euroamericane e le maggiori letterature orientali, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla lettura dei classici. Ma la proposta di iniziative è variegata e pensata per qualsiasi sensibilità culturale”.

La lettura avrà una durata di circa un’ora e mezza e sarà articolata in una presentazione di circa 45 minuti a cura del relatore e in una lettura di pari lunghezza. Al termine è previsto uno spazio dedicato alle domande del pubblico e a un breve dibattito.

Per informazioni: http://50unibg.it/

Questi i prossimi appuntamenti con le «Letture dei classici»:

  • giovedì 10 maggio: Alessandra Visinoni presenterà Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor M. Dostoevskij c/o la Libreria Incrocio Quarenghi, via Quarenghi 32, alle ore 17.30
  • giovedì 17 maggio: Fabio Amaya presenterà il Trittico dell’infamia di Pablo Montoya Campuzano c/o la Libreria Incrocio Quarenghi, via Quarenghi 32, alle ore 17.30
  • giovedì 31 maggio: Elena Agazzi presenterà la Maria Stuarda di Friedrich Schiller c/o l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, via Tasso 4, alle ore 17.00
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«Amleto» di William Shakespeare

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  • 19 Aprile 2018

 

Continua il ciclo «Letture dei Classici» ideato dal Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi di Bergamo in occasione del 50ennale dell’Ateneo

La lettura dell’Amleto, classico shakespeariano divenuto fondamentale nell’immaginario Europeo e planetario, intende proporre un percorso insolito rispetto alle classiche letture focalizzate sugli aspetti critici e testuali dell’opera.

Martedì 24 aprile, dalle 17.00 alle 18.30, presso l’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di via Torquato Tasso, 4 a Bergamo, la prof.ssa Angela Locatelli propone un’analisi incentrata sui soliloqui del principe danese, monologhi che, pur costellando l’intero dramma, sono spesso trascurati nella fruizione e nei commenti alla tragedia.

Il noto soliloquio del “to be or not to be” sembra aver messo in ombra le diverse altre istanze in cui il protagonista rivela i propri pensieri e i desideri più segreti. A partire dalla disamina di questi soliloqui emergono non solo aspetti rilevanti della tormentata e contraddittoria coscienza di Amleto, ma dimensioni molto significative della tragedia, testo che indubbiamente inaugura la modernità, sulle tracce della crisi politica ed epistemica del Seicento inglese.

«Amleto è la tragedia del dubbio, dello scetticismo. Segna il passaggio dalla fiducia nelle capacità umane, propria del primo umanesimo, al senso esistenziale dell’umano limite, e al ripensamento di ogni categoria politica e filosofica tradizionale. – anticipa la prof.ssa Angela Locatelli, relatrice della lettura e docente di Letteratura Inglese del Dipartimento di Lingue letterature e culture straniereTragedia della modernità, anche perché sostituisce la dominanza dell’azione con quella della parola, spingendosi anche ad ardite articolazioni della meta-teatralità che non cessano di interrogare e stupire i fruitori del nostro tempo».

L’incontro, che prosegue il ciclo «Letture dei classici», iniziato il 18 gennaio scorso, è organizzato dal Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo per offrire alla città una proposta culturale – così come indicato dalla terza missione del suo Statuto – e per promuovere le discipline in cui il Dipartimento è specializzato, ossia le principali letterature europee ed euroamericane e le maggiori letterature orientali, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla lettura dei classici più noti.

Il ciclo di letture proseguirà con:
– giovedì 3 maggio: Michela Gardini presenterà I Miserabili di Victor Hugo c/o l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, via Tasso 4, alle ore 17.00
– giovedì 10 maggio: Alessandra Visinoni presenterà Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor M. Dostoevskij c/o la Libreria Incrocio Quarenghi, via Quarenghi 32, alle ore 17.30
– giovedì 17 maggio: Fabio Amaya presenterà il Trittico dell’infamia di Pablo Montoya Campuzano c/o la Libreria Incrocio Quarenghi, via Quarenghi 32, alle ore 17.30
– giovedì 31 maggio: Elena Agazzi presenterà la Maria Stuarda di Friedrich Schiller c/o l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, via Tasso 4, alle ore 17.00

Coordinamento e informazioni: Luca Bani – [email protected]

 

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Lo scambio di casa funziona. UNO STUDIO internazionale DELL’UNIVERSITÁ DI BERGAMO rivela l’identikit dell’home exchanger

“La mia casa è la tua casa” è il primo studio approfondito sui viaggiatori protagonisti della crescita del fenomeno dello scambio casa

 

Roma,  luglio 2013 E’ curioso, interessato alla cultura del luogo, nutre un enorme senso di fiducia verso il prossimo e ama viaggiare con la sua famiglia. E’ lo swapper, in italiano lo “scambista”, il turista del secondo millennio che utilizza lo scambio casa per conoscere il mondo.

 

E questo il profilo che emerge da una ricerca internazionale condotta dall’Università degli Studi di Bergamo nei mesi di aprile e maggio 2013. Le ricercatrici e professoresse Francesca Forno e Roberta Garibaldi hanno messo a fuoco, attraverso quasi 7 mila interviste, una nuova tendenza. “Anche in ambito turistico – sostengono le ricercatrici – le persone stanno adottando sempre di più modelli di consumo che enfatizzano la comunità rispetto al singolo individuo”.

 

Attratto da questo sistema in quanto permette di risparmiare, chi scambia la casa è generalmente un turista curioso (il 98% dichiara di essere interessato alla cultura del luogo e l’84% di visitare musei e parchi naturali quando in vacanza) e con un enorme senso di fiducia verso il prossimo (il 75% dice di fidarsi della maggior parte della gente).

 

Sebbene si tratti di una nuova tipologia di viaggiatori (gli swapper sono molto istruiti, con il 62% che possiede un diploma di laurea o superiore), gli home-exchangers rappresentano una sempre più ampia fetta di viaggiatori appassionati. Ad esempio, il tipico soggetto che sceglie lo scambio casa viaggia con la propria famiglia (il 49% di loro con figli) e proviene da tutti e cinque i continenti, con Stati Uniti, Francia, Spagna, Canada e Italia in cima alla classifica.

 

“Lo scambio di casa – spiega Roberta Garibaldi, Professoressa di Marketing e Marketing del turismo, membro di CeSTIT (Centro studi per il turismo e l’interpretazione del territorio – è una delle frontiere più significative del turismo moderno, in quanto incorpora alcune delle dinamiche che caratterizzano il turista del nuovo millennio: il desiderio sempre più crescente di viaggiare più volte all’anno, anche con budget limitati, il bisogno di organizzare un viaggio il più possibile su misura e il desiderio di trasformare il viaggio in un’autentica esperienza sia per conoscere un nuovo paese con tutte le attrazioni sia per immergersi in una nuova cultura”.

 

“La crisi economica di questi anni – aggiunge Francesca Forno, Professoressa di Sociologia e Sociologia dei Consumi, direttrice del CORES LAB (Gruppo di Ricerca sul Consumo, Reti e Pratiche di economie sostenibili) – ha generato un mercato insostenibile. Scambiarsi prodotti e oggetti ha un

senso salutistico oltre che economicamente valido e questa modalità piace a tre italiani su quattro. La tendenza è valida più che mai per il bene più caro che abbiamo, la nostra casa”.                                                    

L’acquisto di prodotti del commercio equo e solidale (63%) e di prodotti biologici (73%) è molto importante per gli appassionati di scambio casa, e il 69% cucina autonomamente i pasti quando viaggia, cogliendo tutti i vantaggi di poter acquistare i prodotti del territorio. Quando non è in vacanza, chi scambia la casa è spesso attivo nell’attività di associazioni per il benessere della comunità: il 59% partecipa ad attività di volontariato, che vanno dalla salvaguardia dell’ambiente, alle attività per i giovani, alla tutela culturale e del benessere degli animali.

 

Con ben il 98% degli intervistati che dichiarano di apprezzare molto lo scambio di casa e l’81% che ha scambiato la casa già più di una volta, il futuro sembra molto promettente per HomeExchange.

 

PER CONSULTARE I RISULTATI COMPLETI DEL SONDAGGIO, CLICCARE IL LINK: www.scambiocasa.com/it/press-releases/47

 

A proposito della ricerca all’Università di Bergamo

Francesca Forno è Professoressa di Sociologia e Sociologia dei Consumi, anche direttrice del CORES LAB (Gruppo di Ricerca sul Consumo, Reti e Pratiche di economie sostenibili). www.unibg.it/cores

 

Roberta Garibaldi è Professoressa di Marketing e Marketing del turismo, anche membro di CeSTIT (Centro studi per il turismo e l’interpretazione del territorio) www.unibg.it/cestit.

 

Lo studio è stato condotto da Aprile a Maggio 2013, intervistando (con un questionario online) circa 46,000 membri di HomeExchange.com, con un tasso di risposta senza precedenti pari al 16% (7,000 intervistati)

 

A proposito di Homeexchange.com

Fondata in California nel 1992 da Ed Kushins, HomeExchange.com si è evoluta come società di viaggi on-line di scambio più grande e in più rapida crescita al mondo. Quest’anno i circa 46.000 membri concluderanno più di 75.000 scambi casa in circa 154 paesi. HomeExchange.com rende più semplice organizzare e godere una vacanza in qualsiasi paese, città o regione di interesse e offre ai viaggiatori un’indimenticabile e autentica “vita da locale”.

Il sito è disponibile in 16 lingue differenti.

Nel 2012 è stato lanciato HomeExchangeGold.com, riservato esclusivamente alle residenze di lusso e appartamenti di alta gamma.

 

Ufficio stampa HomeExchange.com

IMAGINE Communication Via G. Barzellotti 9-9b – 00136 Roma – Tel. 06.39750290 www.imaginecommunication.eu

Silvia Alesi [email protected]

 

Per visitare le schede di Scambiocasa.com

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SECONDO IL 75% DEGLI HOME EXCHANGERS “LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE SONO AFFIDABILI”

“La mia casa è la tua casa” è il primo studio approfondito sui viaggiatori protagonisti della crescita del fenomeno dello scambio casa, che conta circa 46.000 soci in tutto il mondo

 

Roma, 11 luglio 2013Per la prima volta è disponibile un profilo dettagliato dell’espansione demografica di chi sceglie lo scambio casa per motivi turistici. Dalla ricerca condotta dall’Università di Bergamo emerge che il settore sta avendo un profondo impatto sulla società. Secondo le ricercatrici e professoresse Francesca Forno e Roberta Garibaldi“le persone stanno adottando sempre di più modelli di consumo che enfatizzano la comunità rispetto al singolo individuo” e lo scambio casa “può contribuire a fare in modo che le nostre società si orientino verso un futuro sostenibile”.

Non solamente attratti da questo sistema in quanto permette di risparmiare, chi scambia la casa è generalmente un turista curioso (il 98% dichiara di essere interessato alla cultura del luogo e l’84% di visitare musei e parchi naturali quando in vacanza) e con un enorme senso di fiducia verso il prossimo (il 75% dice di fidarsi della maggior parte della gente).

Sebbene si tratti di una nuova tipologia di viaggiatori (gli swapper sono molto istruiti, con il 62% che possiede un diploma di laurea o superiore), gli home-exchangers rappresentano una sempre più ampia fetta di viaggiatori appassionati. Ad esempio, il tipico soggetto che sceglie lo scambio casa viaggia con la propria famiglia (il 49% di loro con figli) e proviene da tutti e cinque i continenti, con Stati Uniti, Francia, Spagna, Canada e Italia in cima alla classifica.

L’acquisto di prodotti del commercio equo e solidale (63%) e di prodotti biologici (73%) è molto importante per gli appassionati di scambio casa, e il 69% cucina autonomamente i pasti quando viaggia, cogliendo tutti i vantaggi di poter acquistare i prodotti del territorio. Quando non è in vacanza, chi scambia la casa è spesso attivo nell’attività di associazioni per il benessere della comunità: il 59% partecipa ad attività di volontariato, che vanno dalla salvaguardia dell’ambiente, alle attività per i giovani, alla tutela culturale e del benessere degli animali.

Con ben il 98% degli intervistati che dichiarano di apprezzare molto lo scambio di casa e l’81% che ha scambiato la casa già più di una volta, il futuro sembra molto promettente per HomeExchange. Così come affermano le ricercatrici:

“Lo scambio di casa è una delle frontiere più significative del turismo moderno, in quanto incorpora alcune delle dinamiche che caratterizzano il turista del nuovo millennio: il desiderio sempre più crescente di viaggiare più volte all’anno, anche con budget limitati, il bisogno di organizzare un viaggio il più possibile su misura e il desiderio di trasformare il viaggio in un’autentica esperienza… non solo per conoscere un nuovo paese con tutte le attrazioni, ma anche per immergersi in una nuova cultura”

 

PER CONSULTARE I RISULTATI COMPLETI DEL SONDAGGIO, CLICCARE IL LINK: www.scambiocasa.com/it/press-releases/47

 

A proposito della ricerca all’Università di Bergamo

Francesca Forno è Professoressa di Sociologia e Sociologia dei Consumi, anche direttrice del CORES LAB (Gruppo di Ricerca sul Consumo, Reti e Pratiche di economie sostenibili) www.unibg.it/cores.  

Roberta Garibaldi è Professoressa di Marketing e Marketing del turismo, anche membro di CeSTIT (Centro studi per il turismo e l’interpretazione del territorio) www.unibg.it/cestit.

Lo studio è stato condotto da Aprile a Maggio 2013, intervistando (con un questionario online) circa 46,000 membri di HomeExchange.com, con un tasso di risposta senza precedenti pari al 16% (7,000 intervistati)

 

A proposito di Homeexchange.com

Fondata in California nel 1992 da Ed Kushins, HomeExchange.com si è evoluta come società di viaggi on-line di scambio più grande e in più rapida crescita al mondo. Quest’anno i circa 46.000 membri concluderanno più di 75.000 scambi casa in circa 154 paesi. HomeExchange.com rende più semplice organizzare e godere una vacanza in qualsiasi paese, città o regione di interesse e offre ai viaggiatori un’indimenticabile e autentica “vita da locale”.

Il sito è disponibile in 16 lingue differenti.

Nel 2012 è stato lanciato HomeExchangeGold.com, riservato esclusivamente alle residenze di lusso e appartamenti di alta gamma.

 

Ufficio stampa

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Via G. Barzellotti 9-9b – 00136 Roma – Tel. 06.39750290
 
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