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Mutui: cala ancora l’erogato medio, -10% rispetto a sei mesi fa

Mentre i dati sul numero di erogazioni di mutuo da gennaio ad oggi avevano fatto tornare il sorriso, quando oggetto d’esame sono gli importi erogati, la situazione è meno rosea: secondo l’Ufficio Studi di Mutui.it e Facile.it rispetto a sei mesi fa la cifra che gli italiani sono riusciti ad ottenere dalle banche è calata; l’erogato medio ad aprile 2014 è stato di 106mila euro, dieci punti percentuali in meno rispetto alla rilevazione fatta ad ottobre 2013.

L’analisi tanto delle richieste di mutuo quanto degli erogati registrate nello scorso aprile dai portali Mutui.it (www.mutui.it) e Facile.it (http://www.facile.it/mutui-prima-casa.html), ha messo in luce l’aumento del divario tra quanto gli italiani chiedono e quanto riescono effettivamente ad ottenere dalle banche, ormai giunto al 20% (era solo dell’8% ad ottobre). La richiesta media è salita del 7%: si punta ad ottenere 132mila euro, contro i 123mila dello scorso ottobre; l’erogato medio, di contro, è calato del 10%, fermandosi a poco più di 106mila euro.

Il cosiddetto loan to value, vale a dire la percentuale erogata in rapporto al valore dell’immobile scende drasticamente, passando dal 52% al 44%.

«Nonostante i confortanti dati dell’ABI, che mostrano un aumento nel numero delle erogazioni di mutuo nel primo trimestre dell’anno – spiega Lorenzo Bacca, responsabile della business unit Mutui dell’azienda – gli italiani che aspirano a un finanziamento per comprare casa ottengono meno di quanto chiedano e devono pertanto attingere ai propri risparmi. Va detto, ad ogni modo, che in questo quadro pesa la ripresa della surroga, da cui consegue tanto l’abbassamento del valore medio delle erogazioni quanto il calo del loan to value.»

Il mutuo prima casa

Questo il quadro complessivo, ma cosa accade prendendo in considerazione solo richieste ed erogazioni di mutui prima casa? Mentre salgono gli importi richiesti – si passa da 129.000 a 138.000 euro in sei mesi (+6%) – cala la cifra media erogata, che passa da 129.000 a 117.000 euro (-10%). Mentre il divario tra richiesta ed erogazione si allarga (i due numeri divergono del 17%) la percentuale finanziata scende al 55% (era al 62% nella rilevazione precedente). Questo calo è dovuto, in parte, al leggero aumento del valore medio degli immobili acquistati attraverso il finanziamento per la prima casa (+2% rispetto a sei mesi fa). Stabile a 24 anni la durata media del mutuo prima casa richiesto, cresce a 22 quella del mutuo erogato.

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Mutui.it: in un anno quasi dimezzate le surroghe

Nonostante sia tornata protagonista delle pagine dei giornali, visto che è stata in parte modificata con il DL liberalizzazioni, la surroga non piace più agli italiani. Secondo il broker Mutui.it – che ha esaminato oltre 150 mila domande presentate dall’inizio dell’anno, nel 2012 le richieste di surroga sono calate in misura elevata: se a ottobre 2010 (data dell’ultima rilevazione) rappresentavano ben il 18% del totale dei mutui richiesti, ad oggi arrivano solo al 9,7%. Un calo, questo, interpretabile alla luce degli alti spread imposti dalle banche a chi chiede oggi un finanziamento per la casa.

«La surroga – dichiara Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit di Mutui.itresta comunque una risorsa ed un diritto per i consumatori visto che, se possibile,  permette di migliorare il finanziamento in atto; è evidente, tuttavia, che in questa fase di contrazione del credito e di spread elevati ottenere delle condizioni migliorative di tasso è piuttosto complesso e la domanda, prima ancora dell’offerta delle banche, ne risente».

Esaminando, nel dettaglio, le richieste di surroga il quadro che emerge è piuttosto chiaro: l’importo medio richiesto è di 117.000, pari al 49% del valore totale dell’immobile; l’età media a cui  si fa domanda è di 38 anni, mentre la durata è di circa 20 anni.

Per quanto riguarda le differenze tra le Regioni, va detto che quasi tutte registrano cali elevati della percentuale delle surroghe sul totale dei mutui richiesti. Le regioni con le diminuzioni maggiori sono Trentino Alto Adige (-25,8%), Friuli Venezia Giulia (-21,44%) e Veneto (-13,30%); mantengono, invece, pressoché gli stessi valori di un anno e mezzo fa solo Umbria e Basilicata (rispettivamente +1,32% e +1,13%). In termini assoluti, l’impatto maggiore delle surroghe sul totale dei preventivi è riscontrato in Lombardia (16,01%), Umbria (12,81%) e Marche (12,29%): poca cosa però rispetto alle percentuali dell’ultima rilevazione, in cui regioni in Trentino Alto Adige le richieste di surroga rappresentavano oltre il 31% del totale e nel Friuli Venezia Giulia arrivavano al 29,25%.Con l’introduzione del Decreto Bersani, nel 2007, sono stati azzerati i costi per il mutuatario che chiede di surrogare: nessuna spesa di commissione, istruttoria o accertamento catastale; la norma prevede, inoltre, la collaborazione della banca di provenienza per agevolare il trasferimento del mutuo. Nella prassi, tuttavia, non sono mancati episodi di ostruzionismo da parte delle banche: le nuove norme introdotte in questi giorni provano proprio a rendere più semplice tutte le procedure.

«Grazie alle modifiche del DL liberalizzazioni – continua Bacca – dal momento della richiesta di sostituzione non dovranno passare più di dieci giorni; in caso contrario e se la colpa è della banca d’origine del finanziamento, questa dovrà risarcire il cliente con l’1% del valore del mutuo per ogni mese di ritardo».

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Mutui.it: continua a crescere la richiesta di surroghe.Ormai rappresentano il 18% dei flussi.

La legge 40/2007, più nota come Decreto Bersani, aveva come obiettivo quello di favorire la concorrenza fra le Banche e, in questo modo, agevolare chi doveva sottoscrivere un mutuo per comprare casa. La possibilità di trasferire il proprio mutuo a una nuova banca che offre condizioni migliori (tecnicamente “surroga”) una fra le modifiche più importanti introdotte, continua a riscontrare favori e oggi rappresenta il 18% dei flussi per le richieste di mutuo.

A dirlo è Mutui.it, il comparatore online che ha analizzato oltre 18.000 richieste di mutuo giunte negli scorsi mesi attraverso le pagine del sito.

Alberto Genovese di Mutui.it spiega: “Confrontare le offerte di diverse banche permette di trovare le migliori condizioni per ciascuno e ormai, grazie all’avvento dei comparatori online, questo è facile e alla portata di tutti. La surroga è un’opportunità importante, sia per gli Istituti di Credito sia per i sottoscrittori  e la crescita che vive questo tipo di prodotto lo dimostra”.

Secondo i dati resi noti da Mutui.it, le regioni in cui si è ricorso più spesso alla surroga sono state Il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e le Marche, dove la percentuale di chi richiede la surroga del mutuo passa, rispettivamente, al 31,04%, 29,25% e 22,55%. Subito dietro al podio la Sardegna (21,10%) e, a pari merito,  l’Emilia Romagna e il Veneto (20,48%). Fanalini di coda Basilicata e Calabria, entrambe sotto al 10%.

E’ curioso notare come il maggior numero di richieste di surroga del mutuo sia giunto a Mutui.it da appartenenti ai corpi delle Forze Armate (27,09%), che precedono gli imprenditori (20,49%) e gli operai (20,13%).

La surroga permette di trasferire il mutuo contratto con una banca ad un altro Istituto di credito, il tutto senza costi aggiuntivi né di spese notarili. Avere una proposta migliore a condizioni più vantaggiose si è dimostrato un incentivo enorme per cambiare e in soli sei mesi le surroghe sono cresciute del 3% sul totale dei flussi.

Continua Alberto Genovese: “La grande richiesta di surroga da parte degli utenti è un segnale importante e per questo abbiamo creato su Mutui.it una sezione dedicata a surroghe e sostituzioni che permette di orientarsi in maniera semplice fra le proposte degli Istituti di Credito. In pochi giorni le richieste giunte sono state migliaia.“

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