Archives

Comunicati

“Club Nobili” la nuova griffe italiana dell’emergente fashion designer Lorella Nobili.

 

Un nuovo concetto di lusso accessibile,  dove le fibre naturali sono le protagoniste.

Club Nobili è la nuova griffe italiana che il prossimo 8 Giugno 2015 presenterà l’inaugurazione del proprio punto vendita online. Il motto “Enjoy the best of the nature, join Club Nobili”, che letteralmente significa “Goditi il meglio della natura, unisciti a Club Nobili”, è proprio ciò che contraddistingue questa nuova firma emergente nel mondo della moda: Lorella Nobili. 

 

Il riferimento alla natura non è casuale grazie alla qualità ed alla particolare texture di ogni capo d’abbigliamento proposto da questo marchio. La stilista ha infatti deciso di prediligere al 100% le prestigiose fibre naturali, puntando alla rinomata seta made in Italy per l’estate, e principalmente al prezioso Cachemire della Mongolia per l’inverno.La linea di Club Nobili è quindi sinonimo di eleganza e romanticismo, chic in una parola, senza dimenticare gli elementi importanti che caratterizzano un abbigliamento di elevata qualità e manifattura: comodità e raffinatezza.

 

“Divertirsi quotidianamente indossando i vestiti Club Nobili è la nostra sfida” – Sono proprio queste le parole della giovane fashion designer di Milano che ha deciso di mettersi in gioco e di creare la propria casa di moda. Lorella Nobili, dopo aver terminato l’università, ha deciso di specializzarsi in Management del Made in Italy del lusso e della moda e di realizzare il suo sogno di vestire coloro che amano la moda e lo stile, e che desiderano avvalersi di un’azienda che sappia combinare questi due elementi con l’utilizzo delle fibre naturali.

 

Prima di creare la sua griffe e di organizzare l’inaugurazione del suo negozio online, Lorella Nobili ha lavorato anche nel settore del fashion marketing. Questo l’ha portata a vivere determinate emozioni ed a partecipare a numerosi eventi nelle grandi città della moda internazionale: tutte esperienze che le hanno permesso di trovare l’ispirazione giusta e di affinare tutte le caratteristiche con le quali ha deciso di diventare imprenditrice e stilista della sua casa di moda.

 

 L’8 giugno sarà perciò un evento speciale in cui sarà possibile ammirare ed acquistare i capi della collezione primavera-estate 2015, realizzati puntando principalmente sull’utilizzo della prestigiosa seta italiana e su alcune sue eleganti lavorazioni, come lo chiffon e il satin. Al momento dell’inaugurazione, l’azienda avrà modo di mostrare come la creatività di Lorella Nobili ha dato origine a forme e linee avvolgenti, caratterizzate da colori caldi e allegri. Queste sono tutte le caratteristiche ideali di un capo estivo e primaverile che permetta un doppio utilizzo: ottimo per il giorno in ufficio e perfetto per la sera ad un elegante cocktail.

 

Club Nobili metterà in vendita la “Spring – Summer Capsule Collection” per la stagione corrente. In questo modo, chiunque potrà assaporare il mondo della moda in maniera diversa, coinvolgente e accessibile avendo la possibilità di indossare l‘innovativo design di una stilista ed imprenditrice che ha deciso di dedicarsi soprattutto ad un pubblico di giovani donne in carriera, proprio come lei.

 

Entro fine Giugno, ci sarà anche la possibilità di approdare sul blog “Chic’n natural” curato personalmente da Lorella Nobili, per conoscere più da vicino l’ispirazione e la creatività di questa giovane fashion designer milanese che condividerà con il suo pubblico le novità e i consigli dal mondo Club Nobili.

No Comments
Comunicati

Agenzia Promoter: Il manager Salvo Nugnes su Elio Fiorucci

Il manager produttore Salvo Nugnes agente di illustri nomi del panorama culturale, riferendosi al noto stilista Elio Fiorucci dice “Ha rivoluzionato il modo di vestire e di arredare, trasformando radicalmente i canoni della moda e portando in Italia lo stile tipico di New York e della swinging London. I musei di arte contemporanea americani e inglesi collezionano e raccolgono i -pezzi-icone- più emblematici da lui firmati. Ad esempio, il prototipo della shopping-bag utilizzato per la vendita al pubblico è esposto nel prestigioso -Albert and Victoria Museum- di Londra“.

 

E sottolinea “Dal jeans alla maglietta di cotone, dalla borsa al bracciale, dagli occhiali agli abiti, dalle speciali lampade al quarzo iodio alle originali scale dipinte di celeste, tutte le categorie merceologiche dell’abbigliamento e dell’arredo anticonformista sono state rinnovate e valorizzate da Fiorucci, che negli anni ha segnato il consolidamento di un brand distintivo e continua a fare storia e a stupire con la sua inesauribile fantasia e il suo geniale estro creativo. La lunga carriera di acclarato successo internazionale è contraddistinta da una professionalità completa e poliedrica: stilista, talent scout, imprenditore e comunicatore. Poi è grande appassionato d’arte e assiduo frequentatore di mostre e iniziative artistico culturali. Spesso, ho avuto il piacere di averlo ospite anche durante gli eventi da me organizzati“.

No Comments
Comunicati

La gomma fa “eco” e si tinge di fashion

Non tutti sanno che pneumatico vuole l’articolo “lo”: lo pneumatico. Ora lo sapete.
E non tutti sanno che Barbara D’Altoè sta per saltare sulla passerella della moda londinese con lo pneumatico. Ora lo sapete.

E’ l’unica stilista italiana invitata a partecipare al FDC Young Designer Awards, prestigioso evento di moda che celebra il lavoro di giovani stilisti da tutto il mondo: sarà l’occasione tra le più ambite per presentare la propria collezione ad un pubblico di fashionist e addetti stampa.

Barbara D’Altoè, artista di Conegliano Veneto, è a capo di Maison Ròde, casa di moda presente nel circuito italiano ed europeo, da due anni. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dotata di una forte indole creativa, si accosta inizialmente alla pittura, sperimentando poi fotografia e installazioni, per rimanere incantata dal materiale gomma e farlo suo.

Barbara, con sperimentazione e ricerca, è riuscita a trasformare la pesantezza della gomma nella leggerezza della moda: cambiando forma a un materiale considerato lo scarto per eccellenza lo ha reso chic, accompagnandolo – è il caso di dire – dalla spazzatura alla passerella.

Non è stato facile: gli abiti di Maison Ròde nascono da una fervida ricerca, da un’instancabile inventiva e dall’esigenza di coniugare lo stile con una bellezza che rompe ed irrompe negli schemi. Le proposte di Barbara sono amalgamate tra loro con materiali di pregio quali cadì, seta e lana nelle loro diverse declinazioni, pelle ed eco pelle ricavati da scampoli riciclati da fabbriche di divani e gli scarti di camera d’aria, copertoni e gomma, esaltati come i più nobili tra gli elementi.

Ecologia, diversità, grinta caratterizzano tutti i modelli della casa Maison Ròde. L’idea e l’ideale dialogano continuamente all’interno della Maison che Barbara ha aperto ad altri artisti con l’intento di creare un’avanguardia, veicolando un messaggio fondamentale: la NATURA del mondo e degli oggetti non va distrutta, essa va protetta e reinventata affinché non cessi d’esistere o sia dimenticata.

Ed ecco una moda che rispetta l’ambiente, ne usa discretamente le risorse, ma soprattutto rende desiderabile ciò che per definizione non lo è: lo scarto.

Giunto alla terza edizione, il FDC Young Designer Awards nasce per volontà di Joanna Marcella con lo scopo di supportare e promuovere stilisti talentuosi e innovativi, incoraggiandoli a raggiungere le loro vere potenzialità. L’evento si terrà  all’Upscale, Pullman London Hotel  il prossimo 26 ottobre e sarà presentato dalla giornalista della BBC Chaz Harrison.

 

La sfilata londinese di Maison Ròde sarà accompagnata dalla musica selezionata dalla sound designer trevigiana Federica Baretti, in arte Teknoire, giornalista,

dj ed esperta di musica industriale e di suoni/rumori riciclati,  già collaboratrice della  Biennale Musica di Venezia nel ciclo di ascolti P.A. Public Address, di Fondazione Benetton Iniziative Culturali nel progetto Undervolt – Suoni ad alta tensione e del progetto “Generazioni elettroniche” dell’Università di Udine.

 

Quest’anno le collezioni si ispirano all’icona della moda Alexander McQueen, scomparso nel 2010.

 

Chi:           Maison Ròde by Barbara D’Altoè

Cosa:         FDC Young Designer Awards and Gala Fashion Show

Dove:        Upscale, Pullman London Hotel St. Pancras 100 -110 Euston Road,    London

Quando:   Sabato 26 ottobre  2013 ore 17.00

www.maisonrode.com Tabes� nr�~ �} mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:””; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:”Calibri”,”sans-serif”; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:”Times New Roman”; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}

Non tutti sanno che pneumatico vuole l’articolo “lo”: lo pneumatico. Ora lo sapete.
E non tutti sanno che Barbara D’Altoè sta per saltare sulla passerella della moda londinese con lo pneumatico. Ora lo sapete.

E’ l’unica stilista italiana invitata a partecipare al FDC Young Designer Awards, prestigioso evento di moda che celebra il lavoro di giovani stilisti da tutto il mondo: sarà l’occasione tra le più ambite per presentare la propria collezione ad un pubblico di fashionist e addetti stampa.

Barbara D’Altoè, artista di Conegliano Veneto, è a capo di Maison Ròde, casa di moda presente nel circuito italiano ed europeo, da due anni. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dotata di una forte indole creativa, si accosta inizialmente alla pittura, sperimentando poi fotografia e installazioni, per rimanere incantata dal materiale gomma e farlo suo.

Barbara, con sperimentazione e ricerca, è riuscita a trasformare la pesantezza della gomma nella leggerezza della moda: cambiando forma a un materiale considerato lo scarto per eccellenza lo ha reso chic, accompagnandolo – è il caso di dire – dalla spazzatura alla passerella.

Non è stato facile: gli abiti di Maison Ròde nascono da una fervida ricerca, da un’instancabile inventiva e dall’esigenza di coniugare lo stile con una bellezza che rompe ed irrompe negli schemi. Le proposte di Barbara sono amalgamate tra loro con materiali di pregio quali cadì, seta e lana nelle loro diverse declinazioni, pelle ed eco pelle ricavati da scampoli riciclati da fabbriche di divani e gli scarti di camera d’aria, copertoni e gomma, esaltati come i più nobili tra gli elementi.

 

 

 

Ecologia, diversità, grinta caratterizzano tutti i modelli della casa Maison Ròde. L’idea e l’ideale dialogano continuamente all’interno della Maison che Barbara ha aperto ad altri artisti con l’intento di creare un’avanguardia, veicolando un messaggio fondamentale: la NATURA del mondo e degli oggetti non va distrutta, essa va protetta e reinventata affinché non cessi d’esistere o sia dimenticata.

Ed ecco una moda che rispetta l’ambiente, ne usa discretamente le risorse, ma soprattutto rende desiderabile ciò che per definizione non lo è: lo scarto.

Giunto alla terza edizione, il FDC Young Designer Awards nasce per volontà di Joanna Marcella con lo scopo di supportare e promuovere stilisti talentuosi e innovativi, incoraggiandoli a raggiungere le loro vere potenzialità. L’evento si terrà  all’Upscale, Pullman London Hotel  il prossimo 26 ottobre e sarà presentato dalla giornalista della BBC Chaz Harrison.

 

La sfilata londinese di Maison Ròde sarà accompagnata dalla musica selezionata dalla sound designer trevigiana Federica Baretti, in arte Teknoire, giornalista,

dj ed esperta di musica industriale e di suoni/rumori riciclati,  già collaboratrice della  Biennale Musica di Venezia nel ciclo di ascolti P.A. Public Address, di Fondazione Benetton Iniziative Culturali nel progetto Undervolt – Suoni ad alta tensione e del progetto “Generazioni elettroniche” dell’Università di Udine.

 

Quest’anno le collezioni si ispirano all’icona della moda Alexander McQueen, scomparso nel 2010.

 

Chi:           Maison Ròde by Barbara D’Altoè

Cosa:         FDC Young Designer Awards and Gala Fashion Show

Dove:        Upscale, Pullman London Hotel St. Pancras 100 -110 Euston Road,    London

Quando:   Sabato 26 ottobre  2013 ore 17.00

www.maisonrode.com Tabes� nr�~ �} mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:””; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:”Calibri”,”sans-serif”; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:”Times New Roman”; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}

Non tutti sanno che pneumatico vuole l’articolo “lo”: lo pneumatico. Ora lo sapete.
E non tutti sanno che Barbara D’Altoè sta per saltare sulla passerella della moda londinese con lo pneumatico. Ora lo sapete.

E’ l’unica stilista italiana invitata a partecipare al FDC Young Designer Awards, prestigioso evento di moda che celebra il lavoro di giovani stilisti da tutto il mondo: sarà l’occasione tra le più ambite per presentare la propria collezione ad un pubblico di fashionist e addetti stampa.

Barbara D’Altoè, artista di Conegliano Veneto, è a capo di Maison Ròde, casa di moda presente nel circuito italiano ed europeo, da due anni. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dotata di una forte indole creativa, si accosta inizialmente alla pittura, sperimentando poi fotografia e installazioni, per rimanere incantata dal materiale gomma e farlo suo.

Barbara, con sperimentazione e ricerca, è riuscita a trasformare la pesantezza della gomma nella leggerezza della moda: cambiando forma a un materiale considerato lo scarto per eccellenza lo ha reso chic, accompagnandolo – è il caso di dire – dalla spazzatura alla passerella.

Non è stato facile: gli abiti di Maison Ròde nascono da una fervida ricerca, da un’instancabile inventiva e dall’esigenza di coniugare lo stile con una bellezza che rompe ed irrompe negli schemi. Le proposte di Barbara sono amalgamate tra loro con materiali di pregio quali cadì, seta e lana nelle loro diverse declinazioni, pelle ed eco pelle ricavati da scampoli riciclati da fabbriche di divani e gli scarti di camera d’aria, copertoni e gomma, esaltati come i più nobili tra gli elementi.

 

 

 

Ecologia, diversità, grinta caratterizzano tutti i modelli della casa Maison Ròde. L’idea e l’ideale dialogano continuamente all’interno della Maison che Barbara ha aperto ad altri artisti con l’intento di creare un’avanguardia, veicolando un messaggio fondamentale: la NATURA del mondo e degli oggetti non va distrutta, essa va protetta e reinventata affinché non cessi d’esistere o sia dimenticata.

Ed ecco una moda che rispetta l’ambiente, ne usa discretamente le risorse, ma soprattutto rende desiderabile ciò che per definizione non lo è: lo scarto.

Giunto alla terza edizione, il FDC Young Designer Awards nasce per volontà di Joanna Marcella con lo scopo di supportare e promuovere stilisti talentuosi e innovativi, incoraggiandoli a raggiungere le loro vere potenzialità. L’evento si terrà  all’Upscale, Pullman London Hotel  il prossimo 26 ottobre e sarà presentato dalla giornalista della BBC Chaz Harrison.

 

La sfilata londinese di Maison Ròde sarà accompagnata dalla musica selezionata dalla sound designer trevigiana Federica Baretti, in arte Teknoire, giornalista,

dj ed esperta di musica industriale e di suoni/rumori riciclati,  già collaboratrice della  Biennale Musica di Venezia nel ciclo di ascolti P.A. Public Address, di Fondazione Benetton Iniziative Culturali nel progetto Undervolt – Suoni ad alta tensione e del progetto “Generazioni elettroniche” dell’Università di Udine.

 

Quest’anno le collezioni si ispirano all’icona della moda Alexander McQueen, scomparso nel 2010.

 

Chi:           Maison Ròde by Barbara D’Altoè

Cosa:         FDC Young Designer Awards and Gala Fashion Show

Dove:        Upscale, Pullman London Hotel St. Pancras 100 -110 Euston Road,    London

Quando:   Sabato 26 ottobre  2013 ore 17.00

 

No Comments
Comunicati

Gianni Mura e il successo nel 2012

Gianni Mura e il successo nel 2012
 
Qualche nuovo posto di lavoro destinato a giovani talenti che non decolla e un total look che viene ridotto all’essenziale è quanto Gianni Mura, in una battuta, decide di attuare. “Lo scorso anno tirava e sembrava promettere bene. Forse vi era un po’ di incoscienza, ma vi era anche fiducia”, afferma. “Ora il pessimismo dilaga. Hanno messo in ginocchio l’economia e l’economia era in piedi in virtù dei soldi che hanno tolto alla gente. Sembra un’equazione di matematica: la gente non spende perché non ha più soldi e chi li ha non spende per paura. Negozi che chiudono e conseguenti posti di lavoro perduti. Troppo rischioso produrre un eventuale utile che servirebbe solo a far rosicchiare il fisco. Troppo rischioso essere ottimista”. Per un istante, rimane silenzioso, ma, poi, riprende: “pazienza se qualche nuovo posto di lavoro muore sul nascere. Ci tenevo, ma, il dopo Cortina invita anche a evitare location importanti dove il calo del consumo ha segnato la percentuale più alta. Purtroppo, una parte dei miei obiettivi di poter offrire un total look sartoriale tutto Made in Italy a costi contenuti rimane congelato. Un’economia nera dove sembra si voglia, tra l’altro, mortificare il lusso mette solo paura. Mi chiedo se l’esercito dei senza lavoro non sia destinato a crescere anche su questo fronte. Intanto, stiamo a vedere cosa succede ed eventualmente ci penseranno i posteri a riavviare i motori per far decollare quella parte di progetto ancora da realizzare. In principio, era la cravatta a catturare l’attenzione dello stilista, ma, poi, ha introdotto la camicia su misura e, oggi, nonostante la crisi, il successo continua, ma”, sottolinea, “il malumore si respira insieme all’aria. Alla sofferenza del settore si sommano i controlli che sono dappertutto. Spremono dove possono”. “Grazie al cielo, la professionalità non conosce paura e neppure si impara dall’oggi al domani”, continua Gianni Mura, “e capisco subito quando il capo indossato dal cliente necessita di un accorgimento particolare”. Selettivo. Crede nel lavoro di squadra. Riconosce l’altrui genialità e chiarisce: “in un mondo dove sembra abbiano mummificato il su misura, io scelgo lo stile personalizzato”. Mai sottotono, tra il divertito e il compiaciuto spiega: “avrei voluto spaziare, il lavoro non mi ha mai spaventato, ma purtroppo sono costretto a proseguire con cautela. Come i tempi impongono”. Ci offre un caffè,  ride. Ci guarda e, a bassa voce, spiega: “mi sento fortunato ad avere questo tipo di panchina. Il tempo, qui, è fluido e vivo ogni giorno nuove emozioni, tanto che mia moglie è solita ripetermi dovresti pagare tu tutta quella bella gente che è solita frequentare il nostro Atelier e che ascoltarli o consigliarli su foggia e colori rappresenta per te uno svago più che un lavoro“. Gli chiediamo di che anno è, ma risponde che non sono gli anni che contano e glissa la domanda. Parla ancora lui. Ci racconta di un ginocchio che non gli consente più di sciare. Arrivano dei clienti che saluta confidenzialmente e, dopo uno scambio di battute, porge loro delle cartelle contenenti campioni di tessuti relativi alle camicie. Comprendiamo che si tratta di riordini. Afferra una biro e una copia commissione, dopo aver ostentato una stilografica di pregio che ammira compiaciuto ma che ripone attentamente nel taschino interno della giacca perché, dice: “funziona meglio in Svizzera”. Ci spiace lasciarlo durante i suoi flash di battute, ma per noi è arrivata l’ora di congedarci. Oltre alla produzione di cravatta di alto profilo e di eccellenti camicie su misura, Gianni Mura osa e non intende rinunciare a un rinnovamento di marketing circoscritto allo spazio di Via Torino 54. Ci mette anche l’abito su misura e afferma: “Un brand di livello in un contesto che premi ancora il cliente chi altro poteva inventarlo se non un sardo testardo di nome Gianni Mura?”.

Gianni Mura Press Office

 

No Comments
Comunicati

Gianni Mura e i suoi design

Nel suo Atelier di Via Montenapoleone si legge: “la moda è creata dai grandi, i particolari dal grande te stesso”. Un altro aneddoto recita: “se qualche disegno di moda ti colpisce, profanalo, inserendo il particolare adatto alla tua personalità”. Sono solo alcuni esempi di un Gianni Mura che racconta se stesso: “la mia devozione, fin da giovane, al capo sartoriale mi consentiva di spaziare su  particolari e colori che ad altri potevano risultare audaci o non potevano permettersi. Poi arriva il pronto moda per tutti e, mio malgrado, ho dovuto adattarmi a un look di massa. I vecchi sarti invecchiavano e smettevano di lavorare, altri risultavano eccessivi di costo e altri ancora preferivano stare dietro un banco di vendita ad aspettare il cliente piuttosto che fare amicizia con ago e rocchetti. Il mondo cambia, mi dicevo, e io non potevo farci nulla. Pensavo che, in fondo, la gente avesse poche idee e si piegasse alle regole di mercato. In soccorso, arriva Milano. In una grande città, si sa, piove di tutto e bisogna saper discernere luoghi e persone. Ma penso anche che questa sia la città che più di ogni altra aiuti a capire il senso delle cose. Apparentemente distante, senza dubbio selettiva. Come una donna di classe, non si offre, ma, se riesci a capirla, premia le tue capacità. Sfrutto le mie intuizioni e punto sulla mia esperienza di marketing creando un rapporto diretto con il consumatore finale. Alla cravatta di alta tessitura, rigorosamente griffata Made in Italy, abbino la produzione della camicia su misura. Accanto alla sobrietà classica che è la linea preferita dai grandi professionisti; promuovo un look mirato diretto a una fascia di persone dal denominatore comune: innovazione e buon gusto. Dove, in una selezione naturale, il protagonista è il cliente che ha idee. Una semplice base che, di volta in volta, invito a completare. Una moda pensata da se stessi per se stessi è il messaggio che emerge con forza ed è la prerogativa che distingue l’identità del brand. Come un pittore che disegna i propri sogni, ogni persona aggiunge il proprio contributo secondo il proprio stile. E fiocca la genialità del singolo. Fiocca la creatività. Fioccano le richieste. Scopro tanti design. Scopro veri cultori di stile. Emergono messaggi spontanei di fantasia e di buon gusto che, magari, colui che è costretto a stare dietro una scrivania ne ha da vendere. Un inconsapevole e gratificato cliente-collaboratore, portavoce di un patrimonio che racchiude un mix di potenzialità eccezionali e che spontaneamente si confronta con gli altri per ispirarsi a vicenda. Quasi un tacito accordo tra le parti e uno spirito di club che mi consente, fra l’altro, di fare il pieno di elogi da parte di vecchi e nuovi clienti relativamente alla varietà di stili e particolari delle “sempre fresche”, consegne a vista. Quale soddisfazione sentire il cliente che dice: “posso fare il tipo di collo o abbottonatura o altro, che vedo in questa camicia piuttosto che quello della rivista che mi sono portato dietro?” La camicia è quella che il cliente non ritira subito per mancanza di tempo e che, nel frattempo diventa modello ideale per altri. Un tam tam di messaggi innovativi davvero straordinari in cui c’è sempre qualcun altro che si riconosce”. Parte da qui, l’idea di spazio sartoriale uomo-donna, creato in Via Montenapoleone 17. Stesso concetto di moda accessibile a tutti. Stesso copione. Difficile stare dietro a quest’uomo dal carisma fermo ancorchè geniale. Fondamentalmente edonista, con la sua convinzione di possedere l’intuizione di quello stile che  fa la differenza. Difficile anche dargli torto quando i riscontri sono palesi. Di sicuro, il suo è un percorso intenso e gratificante in un infinito mix di idee che stimolerebbero chiunque, ma quale altra persona può essere Gianni Mura e meglio di Gianni Mura?

Ufficio Stampa Gianni Mura

www.giannimura.it
No Comments
Comunicati

Lo stilista Gianni Mura sceglie i clienti

Via Montenapoleone 17 - Milano
Con un percorso unico nel suo genere, Gianni Mura dà vita alle sue concettuali storie di moda e, dimostrando uno spirito di club, decide di avvalersi di maestri di alto livello. “Unire talenti è sempre stato il mio sogno nel cassetto”, spiega, “e ora anche gli agognati abiti di alto livello sartoriale sono una realtà. I pezzi costruiti sulla persona, massima espressione di stile, sono realizzabili in Via Montenapoleone 17, per raccontare un uomo che non rinuncia a essere se stesso”. E Gianni Mura precisa: “i miei clienti conoscono il sapiente gioco dei dettagli che si fonde in armonia con l’eccellenza della qualità. Il maestro Emilio Sasso, legato a una tradizione sartoriale molto forte, non è solo un sarto di grande scuola e di provata esperienza, ma è anche una persona che sa consigliare, valutare, creare. Gli spazi sono concepiti fedeli all’essenza della persona per metterla in condizione di procedere a un look come fosse nel salotto di casa propria”. Un su misura per tanti, dunque, quasi fossero affidabili anticipazioni delle prossime tendenze. “Ed è pensando a quelle modifiche che il cliente immagina quando vede un capo in vetrina”, afferma, “che ho deciso di disegnare i confini tra l’abito seriale e il capo sartoriale. Quello che ho realizzato in Via Montenapoleone è un laboratorio che racconta storie individuali”. Un percorso deciso insieme allo stilista Emilio Sasso, maestro e sostenitore convinto del capo su misura, il quale afferma a sua volta: “negli abiti di serie manca sempre qualcosa in cui potersi riconoscere totalmente. Il mio lavoro ha i canoni dell’unicum con un’attenzione alla diversità della richiesta. L’esigenza del cliente è importante almeno quanto l’intuizione di chi esegue”. Coerenza e inedita originalità, quindi, nel team di Gianni Mura. Il suo modo di fare marketing attraversa nuovi linguaggi e molti spunti di riflessione. Lo stilista procede con la chiara intenzione di mantenere una promessa fatta a se stesso. “Produrre il meglio, produrre Made in Italy” con una sola regola: “nei miei clienti non deve mai venir meno l’autostima”. Chiediamo a Gianni Mura come sono le sue giornate: “in versione mix”, risponde, “in ogni giornata c’è sempre qualcosa di bello, basta scremare e tenere ciò che ti piace”. Fa così anche con i clienti? “Non so…però”, ride, “saper scegliere le persone, specie di questi tempi, è un segreto e in un certo qual modo sì, scelgo anche i clienti (oltre ai collaboratori). È come creare una squadra, ma, all’incirca, senza scarto. C’è da premettere che il su misura è richiesto da bella gente. Evidentemente, ho saputo leggere tra le righe del mercato e sono felice del risultato finora ottenuto. Quando si è in linea con valori di buon gusto riesce facile anche il dialogo tra le persone”. E a proposito di ciò che questo progetto significa per lui, Gianni Mura spiega: “quando sono al lavoro sono come a casa mia o al bar con gli amici. Quale panchina più appagante?”. E alla domanda se crede nella fortuna, risponde: “senza un pò di fortuna è più difficile, ma sono convinto che noi poniamo le basi per tutto, anche per essere agevolati dalla fortuna”.


Marco Mancinelli
Gianni Mura Press Office
www.giannimura.it
No Comments
Comunicati

Nuova collezione

L’ Atelier Gianlvca Saitto presenta la sua nuova collezione, totalmente indipendente dall’ usuale cadenza semestrale del sistema moda.
Viene proposto infatti un prodotto ad alto contenuto artigianale, la collezione creata è di continuo arricchita con nuove proposte e nuovi capi.
Gli stessi possono poi essere personalizzati dalle clienti seguendo i loro desideri e le loro preferenze.
La personalizzazione consiste nell’ aggiunta di applicazioni create a mano anche su disegno della cliente, nella scelta di tessuti differenti da quelli già proposti e nelle proporzioni, cercando di plasmare l’ abito sul corpo della cliente.
La collezione presenta tagli classici ma ricercati, anche attraverso l’uso di particolari tessuti e preziose applicazioni.
Viene come sempre preferita la verticalità dell’ abito e linee morbide, costruite partendo dalla linea della vita che diventa l’elemento di partenza a livello di proporzioni.

No Comments