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Short Story Fiabe Horror di Natascia e Romina Malizia

“Short Story Fiabe Horror”

di Natascia e Romina Malizia

La raccolta di Fiabe horror-splatter edita da Youcanprint

short story fiabe horror di Natascia e Romina Malizia

Novità in arrivo nel genere letterario horror, finalmente è stata pubblicata la prima raccolta di Fiabe horror-splatter di Natascia e Romina Malizia, giornaliste, blogger ed autrici appassionate del genere sin da piccole ed amanti del cinema.

Insieme hanno realizzato una raccolta di 10 brevi racconti:

“Le Fiabe che hanno accompagnato la nostra infanzia si trasformano in favole horror”. Le Principesse non aspettano di essere salvate dal Principe Azzurro ma loro stesse si armano ed uccidono a colpi di ascia i propri antagonisti, matrigne e streghe”.

Come le autrici stesse ribadiscono:

“Questo è un piccolo anticipo prima della pubblicazione del romanzo horror-soprannaturale”. I Fratelli Grimmraccolsero ed elaborarono Fiabe già esistenti della tradizione tedesca ed europea, Natascia e Romina Malizia invece hanno deciso di scrivere nuove fiabe con un’impronta horror sin dalla loro nascita. Di ulteriore ispirazione è stato il volume di Vladimir Propp.

Sinossi:

Fiabe Horror, Short Story. Dieci Fiabe inedite elaborate in chiave horror-splatter in cui protagonisti ed antagonisti si scambiano i ruoli, innocenti diventano assassini. Principesse, Re e Regine, sorellastre, streghe cattive, fate e fantasmi. Scene splatter che si mescolano a riti esoterici ed accenni simbolici-soprannaturali. Non tutto è vero, non tutto è falso.

Le Short Story, brevi fiabe, sono racconti inediti delle due autrici che traggono idea per la creazione di qualcosa “di nuovo” da letture quali le fiabe di Italo Calvino, Fratelli Grimm e Fiabe Russe. Ispirazione ulteriore per la costruzione vera e propria di una fiaba, è stata la lettura del volume “Le Radici storiche dei racconti di fate” diVladimir Propp.

Bio:

Natascia e Romina Malizia. Giornaliste, blogger, scrittrici, social media manager, sceneggiatrici, autrici, redattrici ed ufficio stampa per eventi di prestigio. In una sola parola artiste. Nate a Roma, stessi interessi e passioni. Amore per il cinema, scrittura, spettacolo, teatro e recitazione ed in modo particolare appassionate dal genere Horror. Attualmente giornaliste di carta stampata e blogger. Nascono come grafiche pubblicitarie specializzando gli studi umanistici universitari nel campo del cinema e teatro.

Nel 2014 la presentazione ufficiale come sceneggiatrici del cortometraggio sulla storia di Anzio. Appassionate bellydancer con svariate esibizioni, riconfermano l’amore per la scrittura e l’informazione creando Blog di controinformazione e fondando insieme il loro Blog dedicato al mondo dello spettacolo e moda: Flash Style Magazine Vip. Da sempre impegnante nel sociale nell’organizzazione e supporto per eventi di beneficenza, autrici dello spettacolo teatrale Noi lo facciamo Diverso. La prossima pubblicazione, il romanzo horror soprannaturale scritto sempre a quattro mani.

SHORT STORY FIABE HORROR
Edite da Youcanprint in formato EPub e Pdf
In vendita nei maggiori store di libri
http://www.youcanprint.it/fiction/fiction-horror/short-story-fiabe-horror-9788892632790.html
Per informazioni [email protected]

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recensione: 17 A MEZZANOTTE

“Il modello di riferimento è l’americano The ABC’s of Death, in cui per ogni lettera dell’alfabeto viene descritto un modo di morire. Eliminando l’eccessiva prolissità del suddetto, 17 a mezzanotte risulta secondo chi scrive decisamente più riuscito”Nonsologore

“ONLINE IL PRIMO SPETTACOLARE TRAILER DELL’HORROR ANTOLOGICO 17 A MEZZANOTTE”  Splattercontainer

“Il cinema di Genere italiano sta vivendo una vera e propria rinascita non tanto grazie all’uscita di nuovo materiale audiovisivo [in sala o su supporto DVD, Blu-Ray etc] ma in quanto gli addetti ai lavori che ne abitano il sottobosco continuano a dimostrarsi capaci di creare una vera e propria rete di collaborazioni.”Ingenerecinema

“Tra stupri e fantasmi nell’ascensore, indiani zombie, omaggi a Cronenberg, al cinema apocalittico e allo splatter, si dipana la matassa di 17 incubi notturni spaventosi e folli. L’orrore accade 17 minuti prima di mezzanotte, in 17 rintocchi di puro terrore.”MYMOVIES

“A fine visione si resta soddisfatti.” Darkveins


Vorrei dare la mia opinione sul film, se così si può chiamare questa emblematica mescolanza di disperati tentativi di emulazione cinematografica… ma non posso non fare prima considerazioni su una certa stampa online che lo accompagna. Se son arrivata (da appassionata di horror e fantastico che sono) a conoscere di questo progetto, è grazie alle entusiastiche presentazioni che ho letto in giro. Ora, mi chiedo: se le scrivono da soli gli autori sotto pseudonimo, o han davvero così tanti amici? Perché davvero non mi spiego come sia possibile arrivare ad un punto di presa in giro e non rispetto totale del proprio lettore, da parte di certi siti. Il proprio gusto e la soggettività di analisi non si discute; ma ci son limiti oggettivi a cui si deve fare fronte: 17 a mezzanotte è un progetto fallimentare, amatoriale, spesso imbarazzante nella sua pretenziosità. Per di più, annoia… annoia tremendamente per lo spettacolo del vuoto che propone; laddove non sono la noia, l’amatorialità o il vuoto a prevalere, laddove accade qualcosa, è qualcosa che abbiamo già visto mesi, se non anni fa in altri film. Ok, low budget, ma quanto costa avere idee? Ecco, forse questo manca oggi per esser filmmakers: le idee.

Manca anche l’onestà per scrivere però, di film, con il giusto distacco ed obiettività; innanzitutto come si fa a scomodare un prodotto filmico come ABC OF DEATH anche solo per fare il paragone? Come si può usare l’aggettivo SPETTACOLARE per qualcosa che non rientra quasi nemmeno nel concetto di spettacolo stesso e che presenta una povertà di idee e mezzi da far perfino rivalutare i trash di A. Bianchi?? Come si fa ancora oggi a far confusione e mescolare il concetto di disgusto con quello di TERRORE? Forse l’assonanza fra splatter, viscere e sangue per qualcuno è sconvolgente, ma il terrore è un sentimento “nervoso”… emotivo, non una prova per lo stomaco. Il TERRORE va costruito da una narrazione e con una sapiente regia.

Non sono una persona che ama vedere negativo, ma qui davvero (in generale) c’è poco da salvare se non le buone intenzioni di alcuni… vediamo a “caldo” cosa mi resta impresso di positivo:

In alcuni episodi la tecnica è sopra lo standard: vedasi quello di F. Scargiali (il suo episodio è Through Your Lips) che si presenta disegnato da una bella fotografia ed effetti curati, ma su cui si insiste troppo fino a palesarne la (seppur ovvia) finzione. La storia non porta a nulla di particolare ed’è un peccato che si ripieghi in se stessa. Il regista ha poi presentato un buon prodotto con LOVE.LIFE.REGRET in cui la cura per i dettagli, fotografia ed effetti si sposano ad una storia di senso compiuto mostrando una soddisfacente crescita.
“Assuefazione” rivela un regista che sa il fatto suo, e non a caso è l’unico con una filmografia di rilievo e una indiscutibile esperienza: E. Tagliavini. Il corto presenta un concetto di orrore che poi diviene anche spunto di riflessione, e non si ferma solo sulla superficie di ciò che abbiamo appena guardato. Peccato per la povera fotografia che di certo non esalta il buon lavoro fatto.
Buona fotografia e direzione degli attori anche per D. Scovazzo per “Tutto il male del mondo” ma che risulta una idea buttata li, e forse fuori contesto se rapportata all’intera l’operazione. Fuori contesto anche lo scanzonato “Signori, Buonanotte” di R. Albanesi e S. Chiesa che risulta a tratti simpatico (poi, ripetitivo) ma decisamente non Horror. Avrei gradito una maggiore attenzione alla direzione della recitazione dei personaggi minori, e sentire (da spettatrice) meno fretta nell’allestimento e fotografia. Virare sulla commedia forse è un escamotage facile quando non si sa affrontare la paura, magari anche gli altri autori ne sarebbe usciti vittoriosi, ma credo l’intento comune del film fosse fare un horror.
Andrea Malkavian con “Il gioco” dimostra un gusto estetico interessante, e ci fa sperare in un nuovo nome da seguire, più in la… peccato anche qui la “storia” sia alla lunga noiosa perché ripetitiva e banale (e purtroppo parliamo di cortometraggi).
P. Del Fiol resta impresso per l’originalità di “Tomie Again”, sebbene anche qui con una cura maggiore della fotografia (senza dover per forza ripiegare su “iper-saturazioni” salvagente, e scontati, abusatissimi filtri “grindhouse”) ed effetti, si sarebbe sfiorati il buono.
Segnalo anche “Finchè Morte Non Ci Separi” girato da Stefano Rossi e sceneggiato da Lorenzo Paviano (l’accoppiata vincente di “Recording”) ed Alessandro Tentati… ma proprio perchè sembra riciclare lo stesso incipit e situazione e certo non marca bene sulla “voglia di fare” e le idee degli autori.

Per il resto, non so quasi cosa dire se non che bisogna esser davvero di bocca buona e con molto tempo a disposizione per restare soddisfatti dalla visione completa di un film che, laddove promette di basarsi solo sullo “splatter” lo fa con effetti dozzinali (e nel 2015 rimpiangere le frattaglie di D’amato e di Gordon Lewis è dura da mandare giù), e laddove vuole creare tensione lo fa con clichè e scopiazzature di scene madri di film, così noti ed abusati, da portarci alla conclusione degli eventi, a pochi secondi dall’inizio. Non sto entrando nel merito del mio gusto, sto analizzando solo certi aspetti base che sono la natura stessa del concetto di un film; e indipendente e amatoriale non son la stessa cosa; tantomeno esser di parte da “parte”di certi recensori può aiutare chi ha orecchie per “sentire” a crescere PROFESSIONALMENTE.

Quando leggo in giro gli autori difendersi con “ma è low budget, è girato in poco tempo” mi irrito, e risponderei: nessuno vi ha obbligato a farlo. Se prendete un impegno, lo spettatore vuole vedere il sudore e la fatica versati per onorare il vostro obiettivo e le promesse (vane) sbandierate ai 4 venti (“terrore come non mai”, “splatter insostenibile” e quant’altro!). Nel 1981 S. Raimi realizzava low cost e “fra amici” l’indipendente LA CASA/EVIL DEAD… e direi che voi avete dato al genere un dietrofront imbarazzante al punto di confermare la modernità di un film di oltre 30 anni prima… e mi chiedo a questo punto cosa avrebbe saputo fare Raimi se avesse avuto all’epoca a disposizione il digitale per poter girare e montare con costi minori e tempi più rilassati.

17 A MEZZANOTTE non è OGGETTIVAMENTE la rinascita del genere italiano, non è OGGETTIVAMENTE spettacolare, non è nemmeno OGGETTIVAMENTE un film. C’è davvero molta strada da fare davanti agli autori, per confrontarsi con un pubblico ampio, o semplicemente, abituato a una certa IDEA di qualità: al pubblico non interessa giustificare quanti soldi o tempo avevano gli autori a disposizione per fare un film o il corto. ragazzi: dovete prendervi la responsabilità del prodotto che presentate, e questo è solo un brutto lavoro amatoriale in cui alcuni con buone potenzialità, non sollevano affatto il risultato finale, ma ne restano soffocati e trascinati in basso.
Dovrei eticamente suggerire allo spettatore che mi legge, di farsi la propria idea guardando il film, certo sarebbe giusto, ma non mi sento di assumermi la responsabilità di consigliare la visione intera di un prodotto così. Son stati già scomodati perfino Lynch, Carpenter e Croneberg, io non mi sento di scomodare nessuno.

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