Archives

Comunicati

Falsa prigionia di Mussolini al Gran Sasso, testimonianze inedite per una storia da riscrivere – Vincenzo Di Michele

Perché nessuno degli agenti di custodia sparò un colpo?
Perché la propaganda nazista diffuse una versione della liberazione in buona parte falsa? Perché erano presenti dei cineoperatori e la scena della liberazione, fu ripresa con meticolosità in ogni frangente?
Perché Badoglio che si era impegnato a consegnare Mussolini agli anglo-americani, non lo fece?”
Perché erano presenti dei personaggi estranei  nello stesso albergo di Campo Imperatore?

 

Quella finta  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche fu solo un’apparente operazione militare per non consegnare il Duce alle forze Anglo Americane.

Così Vincenzo Di Michele nell’anteprima del  libro “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso”.

 

Sulla prigionia  di Mussolini al Gran Sasso restano ancora molti aspetti da chiarire. Nessuno infatti è  tutt’ oggi a conoscenza  circa le reali intenzioni del Re e di Badoglio nei confronti della sorte del Duce. Si doveva consegnare alle forze anglo americane? o altrimenti si era già d’accordo con i Tedeschi?

 

In merito a tale ultima ipotesi, Vincenzo Di Michele autore della novità editoriale ” Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso ”  con comprovata documentazione degli archivi di stato arricchita peraltro da fonti giornalistiche del primo dopoguerra e da testimonianze dirette di chi era presente in quel settembre 1943, ha  in parte riscritto la storia di quei giorni turbolenti evidenziando anche alcuni tasselli mancanti nel resoconto storico.

 

Ma quale azione eroica dell’esercito Tedesco? ma quale efficienza dei servizi segreti?

Il popolo sapeva, tutti proprio tutti – afferma il Di Michele – erano a conoscenza dell’ubicazione di Mussolini. Addirittura, viene  menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso.

 

Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso,  rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza in quei giorni proprio nell’albergo di Campo Imperatore affermando poi  che Mussolini a Campo Imperatore: “poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace.

 

Sta di fatto che tale personaggio  Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita.  La  notizia in oggetto, in realtà era stata  pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata anche se passò del tutto inosservata. Ed inoltre, è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare o anche il Rifugio Garibaldi.

 

Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.

Pertanto – sempre secondo L’autore – quella  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche è una storia da riscrivere.

 

Recensione “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso”:

http://oubliettemagazine.com/2011/10/04/mussolini-finto-prigioniero-al-gran-sasso-di-vincenzo-di-michele-una-storia-da-riscrivere-2/

 

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

Vincenzo Di Michele è anche su Facebook:

http://www.facebook.com/pages/Mussolini-finto-prigioniero-al-gran-sasso/132345676864406

 

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

 

http://oubliettemagazine.com/2011/10/14/falsa-prigionia-di-mussolini-al-gran-sasso-testimonianze-inedite-per-una-storia-da-riscrivere-%e2%80%93-vincenzo-di-michele/

No Comments
Comunicati

Io prigioniero in Russia di Vincenzo Di Michele, La Stampa Editore

In quei giorni di combattimento gli aerei russi ci lanciarono sulle nostre linee dei volantini, invitandoci alla diserzione. In tali messaggi ci ricordavano le festività di Natale, le nostre mogli, i nostri figli e i familiari. Ci dicevano: ‘Perché siete venuti qui in Russia a combattere contro un popolo che non ha mai minacciato di invadere l’Italia?’ Quindi concludevano dicendo di tornare a casa o di darci prigionieri.”

I racconti di guerra non sono tutti uguali. Ogni ricordo ha la caratteristica di essere l’esperienza di una vita, di una vita che ha potuto raccontare ciò che realmente è successo. Non quindi il racconto dei vincitori, non quello dei vinti ma le parole di un uomo che durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale si è trovato in terra straniera, lontano dai familiari, in un luogo del quale non si conosceva nulla con una sola convinzione: sarà breve. L’unica convinzione che Alfonso Di Michele aveva si è dimostrata errata.

Io, prigioniero in Russia”, edito nel 2008 dalla casa editrice L’Autore Firenze Libri e dopo numerose ristampe edito dalla casa editrice La Stampa Editore, ha venduto 50.000 copie ed è la seconda pubblicazione dell’autore Di Michele Vincenzo, scrittore e giornalista pubblicista. La prima pubblicazione è avvenuta nel 2006 “La famiglia di fatto” e l’ultima risale al 2010 “Guidare oggi”. Tre libri che sottolineano la poliedricità di contenuti e la salda attenzione verso la società.

“Io, prigioniero in Russia” è il diario di un uomo che a distanza di 50 anni dagli episodi narrati ha sentito il bisogno di lasciare la sua personale testimonianza. Un’esperienza, quella della campagna in Russia, che ha solcato profondamente lo spirito ed il corpo e che doveva esser raccontata per sottolineare che  protagonista della guerra è stato il popolo; per questo “Io, prigioniero in Russia” è sinonimo di “guerra vista con gli occhi dell’uomo comune”. Alfonso Di Michele (1922, Intermesoli fraz. Pietracamela – 1993, Roma) è stato uno dei 10.000 reduci che hanno avuto la fortuna di tornare in Italia, 10.000 su 200.000 soldati inviati per la campagna in Russia. Un diario che amorevolmente il figlio Enzo Di Michele   ha curato e pubblicato per condividere questa preziosa documentazione storica su un argomento scottante sul quale si vuole tacere.

C’era la fame; una fame di quelle vere che ti istradava il cervello verso un unico pensiero. Mangiare, mangiare; sempre mangiare. Solo chi ha vissuto una simile esperienza può comprendere quali variegate sensazioni si provano, quando lo stomaco incessantemente ti reclama il cibo. È veramente un’ossessione trascorrere la giornata nel pensare a qualcosa da mettere sotto i denti, e ancora più ossessionante è il pensiero mirato all’escogitare delle possibili soluzioni per procurarsi il cibo.”

Tredici capitoli nei quali passo passo Alfonso Di Michele ci racconta della sua vita, di chi era, di quando è partito da Intermesoli piccolo paese alle pendici del Gran Sasso, delle sue speranze, delle sue convinzioni, del gelido freddo russo, della gentilezza delle donne russe, della battaglia, delle differenze con i soldati tedeschi, dei temuti lager dei quali si evita in genere di parlare, della marcia del ‘davai’, della prigionia, del cannibalismo, del tifo petecchiale, della fame ossessiva, degli amici morti per denutrizione, delle mancate informazioni, del ritorno a casa.

Il primo abbraccio fu quello ai miei fratelli e al mio compare allorché mi vennero a prendere per riportarmi a casa. In quel 7 dicembre del 1945, in una notte decisamente invernale con i fiocchi di neve che si aggrappavano delicatamente sui tetti delle case, peraltro già carichi di un consistente strato di manto nevoso, si consumava l’insperato ritorno al mio paese.

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

Vincenzo Di Michele è anche su Facebook:

http://www.facebook.com/pages/Vincenzo-di-Michele/148568031840673?ref=ts&sk=wall

Link sulla biografia di Vincenzo Di Michele:

Vincenzo Di Michele – Vita ed Opere

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

No Comments
Comunicati

Accordo di collaborazione fra Sulle orme della Storia e Military Historical Center

Sulle orme della Storia, il primo tour operator italiano specializzato nel turismo storico e nel turismo della memoria, e Military Historical Center, associazione culturale senza fini di lucro nata con lo scopo di diffondere la storia militare e di aiutare gli appassionati nelle loro ricerche, hanno stretto un accordo di collaborazione per promuovere sia in Italia che in Europa il patrimonio storico del nostro paese e valorizzare ancora di più le proposte di Sulle orme della Storia.

Sono in programma diverse iniziative, fra le quali spicca la prima Borsa del Turismo Storico che si terrà da venerdì 8 aprile 2011 a domenica 10 aprile 2011 al Forte Col Roncone a Rive d’Arcano in provincia di Udine. Inoltre Military Historical Center collaborerà con Sulle orme della Storia sia per la promozione dei diversi tour tematici, sia per il supporto qualificato con personale che affiancherà i nostri accompagnatori ufficiali.

Le proposte di Sulle orme della Storia sono visibili sul sito http://www.sulleormedellastoria.it nelle sezioni “I luoghi”, “Le epoche”, “Le proposte”, “Eventi”; novità importante l’apertura della nuova sezione dedicata al 150° anniversario dell’unità d’Italia. Sulle orme della Storia dedica particolare attenzione anche alle manifestazioni aeree internazionali ed alle rievocazioni storiche in tutta Europa.

Le attività di Military Historical Center sono consultabili sul sito http://www.militaryhistoricalcenter.org/

No Comments
Comunicati

Sulle orme della Storia – Presentazione

Sulle orme della Storia è il primo tour operator italiano specializzato nel turismo storico-militare e nasce nel 2009 da un’iniziativa di diversi professionisti del settore turistico e del settore storico-militare; tale sinergia e l’esperienza ventennale nei campi di rispettiva provenienza, ha così consentito di proporre sul mercato italiano un nuovo ed esclusivo progetto che ci auguriamo possa riscuotere consensi fra i moltissimi appassionati.

Perchè Sulle orme della Storia? Perchè i grandi avvenimenti e le grandi battaglie della storia non si possono conoscere solo sui libri, ma pensiamo che camminare su un campo di battaglia e vedere di persona i resti ancor oggi presenti, siano tutte esperienze che arricchiscono chiunque, dal semplice turista all’appassionato. E tutto ciò con la presenza di accompagnatori specializzati e qualificati che hanno il compito di fornire tutte le spiegazioni sulle località visitate e trasmettere ai partecipanti emozioni e sensazioni.

Sulle orme della Storia propone dunque dei tours specialistici, in Italia e all’estero, inerenti tutti i periodi storici: le nostre prime proposte sono relative ai teatri di guerra della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, i cui avvenimenti sono più vicini e più sentiti da tutti noi; le successive saranno inerenti ad epoche ed avvenimenti sempre più indietro nel tempo, dall’unità d’Italia al periodo napoleonico, dal Medio Evo alle antiche popolazioni che dominavano il Mediterraneo.

Ma Sulle orme della Storia non è solo questo. Alla nostra clientela proponiamo anche tutta una serie di eventi tematici che si tengono abitualmente in Europa e non solo: dalle rievocazioni storiche con decine di figuranti vestiti nei costumi d’epoca alle manifestazioni aeree con i velivoli originali della Prima o della Seconda Guerra Mondiale; dalle visite ai più bei musei di storia nazionali ed internazionali alle escursioni in montagna con le migliori guide.

Alcune delle nostre proposte, in programmazione o in preparazione:

  • La ritirata degli Alpini, dal Don a Nikolajevka per sfuggire all’Armata Rossa; un tour lungo il percorso della ritirata del Corpo d’Armata Alpino.
  • El Alamein, le tre grandi battaglie nel deserto egiziano; un tour in fuoristrada lungo la linea del fronte dal mare alla depressione di Qattara.
  • Bastogne e le Ardenne, l’ultima offensiva tedesca ad Occidente; un tour per andare alla scoperta dei cimiteri, dei musei e delle località della grande battaglia.
  • Normandia, l’attacco alla Fortezza Europa; un tour per visitare le spiagge dello sbarco Omaha, Gold, Sword, Juno, Utah e tutto ciò che ancora rimane a testimonianza della più grande operazione anfibia della storia.
  • Redipuglia e il Carso, le undici battaglie dell’Isonzo; un tour nelle terre dei grandi scontri della Prima Guerra Mondiale, fra trincee, musei e sacrari.
  • Stalingrado, la fine della Sesta Armata sul Volga; un tour dall’attuale Volgograd alle località nella steppa che delimitavano il perimetro della sacca.
  • Verdun, un anno di battaglie e oltre 300.000 morti; un tour per visitare il fronte della Grande Guerra con il più alto numero di caduti per metro quadrato.

Sulle orme della Storia è sul web alla pagina www.sulleormedellastoria.it.

No Comments
Comunicati

Roma: Scatti di guerra, 3 luglio – 30 agosto 2009


A 65 anni di distanza dallo sbarco in Normandia, tappa fondamentale della Seconda Guerra Mondiale, Roma ospita una mostra fotografica che racconta tramite immagini le ultime fasi del conflitto.

“Scatti di guerra”, mostra che si terrà presso le Scuderie del Quirinale dal 3 luglio al 30 agosto, raccoglie le fotografie scattate tra il 1944 e il 1945 da due importanti fotografi di guerra, Lee Miller e Tony Vaccaro, fotografie che daranno a tutti i turisti in viaggio a Roma un’immagine più concreta e una testimonianza diretta di alcuni eventi epocali, dallo sbarco in Normandia alla Berlino liberata. Lee Miller e Tony Vaccaro vissero in prima persona l’esperienza della guerra, seppur in due modi molto diversi, e con le loro foto seppero rappresentare la tragicità del conflitto, facendo indignare e riflettere.

Due biografie e percorsi, professionali e di vita, molto diversi tra di loro, che però si incroceranno a Roma in occasione di questa interessante mostra, che sicuramente attirerà molti appassionati di storia e fotografia, ma non solo (prenotate subito pensioni e hotel economici a Roma, la città è sempre molto affollata in estate). Da una parte Lee Miller, dal 1940 corrispondente di guerra per British Vogue e nel 1944 corrispondente per l’esercito americano, donna coraggiosa e affermata fotografa, che aveva vissuto a Parigi diventando amica di molti artisti surrealisti e di intellettuali dell’epoca, dall’altra Tony Vaccaro, giovane soldato dell’esercito statunitense di origine italiana, che decise di diventare fotoreporter quando, spinto dall’esigenza di raccontare la realtà, ma impossibilitato a farlo tramite le parole, visti i problemi con la lingua inglese, decise di esprimersi tramite immagini. Le foto di Lee Miller e di Tony Vaccaro verranno esposte negli stessi spazi espositivi delle Scuderie del Quirinale, ma su diverse pareti, quasi a voler mettere a confronto due modi di raccontare, due stili e due punti di vista differenti, ma entrambi utili a raccontare un particolare momento storico. Da una parte le foto scattate dalla Miller, che si contraddistingue per una maggiore tecnica e raffinatezza e che si interessa a ciò che accade al di fuori dei campi di battaglia, focalizzandosi sui volti delle persone comuni: soldati, infermiere, vittime e feriti. Dall’altra il soldato Vaccaro, che vivendo il conflitto dall’interno ha un contatto quotidiano con la morte, e che racconta, con le sue foto, le atrocità della guerra. Entrambi i fotografi diventano testimoni di importanti eventi: la Miller segue l’esercito americano durante l’assedio di Saint Malo, la liberazione di Parigi, le campagne del Lussemburgo e d’Alsazia, la presa di Monaco (qui fotografa la casa abbandonata di Hitler), la liberazione di Buchenwald e Dachau. Tony Vaccaro, sbarcaro a Ohama Beach il 6 giugno del 1944, documenta, con le sue fotografie, l’avanzata alleata attraverso la Francia, il Belgio e la Germania.

Per aiutare i visitatori a seguire il percorso dei due fotografi e per approfondire il contesto storico, la mostra fotografica è supportata da una ricostruzione dello sbarco in Normandia effettuata tramite delle foto aeree della Royal Air Force e da un’introduzione storica redatta da Umberto Gentiloni, curatore della mostra insieme a Marco Delogu.

Se visiterete la mostra (potete soggiornare in un campeggio a Roma), compresa nel prezzo del biglietto avrete anche la possibilità di assistere ad una proiezione cinematografica.

Biglietti: 5 euro, ridotto 4 euro
Date: 3 Luglio – 30 Agosto 2009
Dove: Scuderie del Quirinale, Roma, Italia
Articolo a cura di Trenet Srl – creazione siti e commerce

No Comments