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Alessandro Novellino partecipa alla Fiera Arte Padova 2014 nello stand della rinomata Milano Art Gallery

Conto alla rovescia per l’atteso inizio della Fiera Arte Padova 2014, che si svolge dal 14 al 17 Novembre 2014. La Milano Art Gallery, storica galleria milanese sita in via Alessi 11, nello stand 74 al Padiglione 7 ospita in mostra esponenti importanti del panorama attuale. Tra essi Alessandro Novellino con la sua eclettica arte di pitto-scultura.

Novellino nel raccontare la personale tecnica elaborativa spiega “Da sempre l’Uomo è venuto a contatto con infiniti agenti esterni. I miei studi consistono nel riscoprire gli oggetti con tutto quello che trovo, al fine di proteggerli al meglio e per sempre. Piccoli oggetti di ogni origine, trovati per le strade, salvati da un destino ormai certo, poi riproposti secondo l’istinto e le sensazioni del momento, agglomerati con precisione e tempo. Dal momento in cui le mie sculture nascono al momento in cui hanno preso forma possono mutare, anche radicalmente. Negli oggetti sezionati, agglomerati su tela creo una patina protettiva, in modo che nessun agente esterno possa intaccare quegli, di cui ho bloccato l’evoluzione”.

Sulla versatile ricerca, che lo caratterizza, è stato commentato “Sempre attratto dall’arte contemporanea, esprime il suo messaggio attraverso una moltitudine di oggetti, da lui raccolti minuziosamente e catalogati per materiale, forma e colore. Oggetti, che ripropone sculture, che una volta ultimate conversano con chiunque si cimenti nell’osservarle, perché ogni oggetto ha un suo passato proprio come noi. Ciò lega assieme le persone tra loro e con l’artista, in un’unica storia in maniera indissolubile”.

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Grande successo per Luciano Mario Rossi tra gli illustri artisti di “Spoleto incontra Venezia”

Ampio consenso per il noto orafo scultore Luciano Mario Rossi, attualmente in esposizione con le sue pregiate creazioni nel contesto della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes nello storico contesto Veneziano di Palazzo Falier, nobile dimora secolare affacciata sul Canal Grande. L’esposizione, inaugurata con sfarzosa serata di gala in data 27 settembre, durerà fino al 24 ottobre 2014 con ingresso libero al pubblico per le visite.

 

Sul talentuoso artista hanno scritto “Si pone come interprete contemporaneo delle trame del tempo e dell’intramontabile magia del gioiello, inteso come creazione artistica realizzata in base al suo linguaggio espressivo e comunicativo e alla sua personalità, con uno stile inconfondibile, inimitabile, esclusivo. Per lui il gioiello è eternamente classico nella contemporaneità e sempre attuale. Al di là delle mode e delle tendenze i suoi prodotti pregiati racchiudono la tradizione arcaica nel concetto di modernismo, in un perfetto connubio, documentato dalla fervida attività e dal costante impegno e dedizione nella ricerca tecnica, avvertendo il bisogno di richiamarsi alla specifica identità tradizionale italiana per riaffermarne e rivalutarne con forza la connotazione tipica distintiva, nel segno dell’armonia, della misura, del gusto del bello, che per secoli hanno caratterizzato la nostra realtà nazionale di settore nel rapporto stretto e solido tra memoria e modernità“.

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Le mostre di “Spoleto Arte” accolgono le creazioni scultoree futuriste di Ruggero Marrani

Il pregiato allestimento delle mostre di “Spoleto Arte” curate dal critico Vittorio Sgarbi presso lo storico Palazzo Leti Sansi, nella centralissima Piazza del Mercato a Spoleto, si svolgerà dal 27 Giugno al 24 Luglio, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Tra i nomi di spicco selezionati per l’esposizione lo scultore Ruggero Marrani porterà alcune suggestive opere ispirate dall’influsso futurista.

 

Marrani conduce la formazione accademica sotto la guida di Gerardo Dottori, pittore perugino, affermato protagonista della seconda generazione del futurismo. I suoi primi lavori sono creazioni su tela, caratterizzate da uno spessore materico molto accentuato, che si concretizzerà nel passaggio da bidimensionalità a tridimensionalità. Da inizio anni Novanta decide di abbandonare il percorso pittorico e dedicarsi esclusivamente alla scultura. Si rivolge soprattutto al settore della ceramica policroma. In seguito, riprende gli studi cartografici e realizza le prime “Aerosculture” sintesi di processi e procedimenti, sia fisici sia mentali, sulle quali spiega “Ho effettuato la mia ricerca partendo dall’attenta osservazione cartacea di città o agglomerati urbani, che l’uomo ha costruito durante i secoli, da quelle micenee, greche e romane, alle planimetrie Nazca in Perù, fino alle città medioevali e rinascimentali”. E aggiunge “Nella realizzazione di ogni opera, partendo dalla forma perimetrale della base in legno, lo studio del progetto segue uno schema geometrico dinamico, che dà la forma alla terracotta per creare un -unicum- tra base d’appoggio e scultura”.

 

Alla fine degli anni Novanta è ispirato dalle steli azteche, nascono i “Totem” sculture in ceramica a tutto tondo, con strutture dinamiche e “verticistiche”. Attraverso le “Aerosculture” e i “Totem” lo spettatore viene coinvolto, ma solo passivamente. Da qui la nascita delle “Aerosculture interattive e sonore” sulle quali commenta “Sono strutture, che consentono il coinvolgimento diretto e attivo del fruitore, che può agire e intervenire sull’opera, ruotandola, spostandola, muovendola e anche suonandola. Queste nuove soluzioni artistiche stimolano l’azione dell’osservatore, che può modificare l’aspetto formale, lasciando però intatta la caratteristica strutturale”. E prosegue “La mia parola d’ordine è vietato non toccare. Infatti, per uno sculture creare con le mani è assolutamente normale, ma anche lo spettatore per poter comprendere deve -sentire e vedere- attraverso il tatto. Con il tatto è possibile concretizzare la realtà e si possono percepire emozioni e sensazioni, che la vista da sola non potrebbe completamente soddisfare. Perciò, ho inventato queste opere di stimolo sensoriale e acustico”.

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Silvano Anania scultore è in mostra a Roma

Giovedì 14 febbraio 2013 a Palazzo Ruspoli a Roma ha preso il via la mostra Incontri- Confronti. Tra gli artisti che espongono le loro opere Silvano Anania, scultore e scrittore, aretino di adozione.

Proprio in questi giorni è stata inaugurata a Roma alle Scuderie di Palazzo Ruspoli in via di Fontanella Borghese 56b, Incontri-Confronti, una collettiva di pittura e scultura organizzata da Percorsi D’Arte e Agorà con il patrocinio di Roma Capitale (Assessorato Politiche culturali e Centro storico).

Prosegue il viaggio della collettiva di pittura e scultura “Incontri – Confronti”. Una mostra itinerante che promuove il concetto di espressione di arte in senso globale, ponendo l’accento sugli itinerari della pittura e della scultura, le loro evoluzioni per stile, tecnica e concept.

Silvano Anania, artista poliedrico, scrittore di romanzi quali L’Ospite inatteso e Un lungo Ponte sospeso e scultore già dalla metà degli anni ’70, esporrà due sue opere. L’obiettivo è quello di stimolare una maggiore attenzione nei confronti dell’arte contemporanea.

La mostra è aperta fino al 27 febbraio, tutti i giorni dalle 15 alle 20 (lunedì chiuso). Ingresso libero.

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Silvano Anania magistrato, scultore e viaggiatore svela la sua ultima passione: la scrittura

La vita di Silvano Anania è un viaggio. Non una semplice sequenza di partenze, spostamenti e ritorni, ma una ricerca e una scoperta continua di nuovi mezzi per dare libera espressione alla sua creatività. Una coinvolgente voglia di raccontare vite, passioni e sensazioni in cui realtà e immaginazione giocano con il lettore.

Un “fortunato scopritore”. Con queste poche parole è possibile tratteggiare la personalità di Silvano Anania. Un uomo prima di tutto, un magistrato nella sua vita pubblica, un viaggiatore in quella privata, un uomo che cerca il lato ludico di chi lo circonda e della sua stessa esistenza, che più ama e più scopre nuove possibilità d’amore, coltivando le sue passioni con l’indispensabile colore dell’ironia.

È proprio seguendo le rotte meno battute del nostro pianeta e di un immaginario poco comune, che ha preso forma il suo sentire. Modellare, limare, aggiungere e togliere, seguendo un’idea, un’intuizione: un processo creativo che accomuna la scrittura e la scultura di Silvano Anania. Una storia incrociata in modo intimo, riflessivo, personale e graffiante con un’esplosione di creatività difficile da contenere, raccontata con uno stile che coinvolge i 5 sensi e che, proprio per questo, riesce a rendere l’invenzione e la fantasia verosimile, possibile, reale.

Una scrittura che si inserisce quasi di soppiatto nel suo vissuto  e che è libertà di vivere più vite in una sola. Una costante voglia di conoscere, crescere e vedere sempre di più. Un’anima eternamente contesa e mai paga dei risultati raggiunti. La poliedricità artistica e caratteriale di Silvano Anania gli ha consentito di fuggire facili etichette e definizioni, affermando una libertà di ispirazione e di espressione che traspira dalle forme con cui plasma materia e parole.

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L’Associazione Pietro De Laurentiis dona una scultura in favore delle opere danneggiate dal terremoto dell’Aquila

COMUNICATO CONGIUNTO ASSOCIAZIONE PIETRO DE LAURENTIIS E FONDAZIONE VENANZO CROCETTI

L’Associazione Pietro De Laurentiis aderisce all’appello della “Fondazione Venanzo Crocetti” e dona un bronzo dello scultore abruzzese, per il recupero delle opere d’arte danneggiate dal terremoto dell’Aquila. La scultura è stata già consegnata alla Fondazione Crocetti che, nei mesi scorsi, aveva preso l’iniziativa di raccogliere opere d’arte significative per organizzare un’asta di beneficenza.
L’asta si terrà il prossimo 23 agosto a Castelbasso (Teramo). L’intero ricavato sarà utilizzato, sotto la responsabilità degli organizzatori, per il ricupero di opere d’arte danneggiate dal terremoto. La scelta delle opere danneggiate da ricuperare sarà fatta dai competenti uffici delle sovraintendenze abruzzesi e dagli uffici del presidente della Giunta Regionale.
La decisione di aderire all’iniziativa è stata presa per rendere un dovuto omaggio alla terra natia di Pietro De Laurentiis.
L’opera, un bronzetto del 1982, fuso a cera persa, si inquadra nell’ambito della pluridecennale esplorazione di Pietro De Laurentiis sulle possibilità espressive delle superficie. La scultura di Pietro De Laurentiis si pone, infatti, sin da subito il problema del rapporto tra spazio e forma “ben sapendo,” come chiosava Filiberto Menna nel 1987, ”che occorreva attraversare la propria morte tridimensionale prima di recuperare, con pienezza di diritti, una nuova spazialità”.
Già nel 1959 Giulio Carlo Argan notava che le forme plastiche del maestro abruzzese si muovono in uno spazio “stranamente bidimensionale, o comunque abnorme o di scarsa profondità.” All’interno del quale – sottolineava Eugenio Battisti nel 1963 – “dimostrano di possedere degli autentici valori di liricità, proprio nell’incresparsi insistente della superficie, dalle cui continue rotture e modulazioni sorgono, a volte, effetti quasi drammatici.”

Associazione Pietro De Laurentiis www.pietrodelaurentiis.it  – Fondazione Venanzo Crocetti www.museocrocetti.it

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