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CON MUTUA MBA, I SOCI VOTANO LA STRUTTURA SANITARIA CON UN CLIC

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  • 14 Ottobre 2016

La Società Generale di Mutuo Soccorso Mutua MBA fornisce la possibilità ai propri soci di recensire le strutture sanitarie subito dopo aver avviato la pratica con CoopSalute.

 

Grazie ad una filosofia sempre attenta a fornire servizi all’avanguardia per i propri Soci e a consolidate sinergie tra CoopSalute e ScegliereSalute, la startup innovativa di Health Italia S.p.A. specializzata nella comparazione e recensione di strutture mediche, Mutua MBA ha integrato nei propri servizi una procedura di valutazione delle strutture stesse, estremamente semplice ed efficace: al termine di ogni richiesta accettata attraverso il Network, il beneficiario riceverà sul proprio cellulare un SMS contenente un link relativo alla propria pratica, che darà accesso direttamente alla pagina relativa alla struttura selezionata tramite CoopSalute. In questo modo sarà possibile effettuare una valutazione del servizio ricevuto all’interno della piattaforma di ScegliereSalute.

Ancora una volta MBA si dimostra antesignana rispetto alle altre realtà del mondo della Sanità Integrativa, fornendo un servizio semplice di recensione e comparazione, già alla base di molte attività ludiche ed oggi finalmente alla portata del campo sanitario.

Sebbene un giudizio nell’ambito della salute possa rivelare qualcosa di strettamente personale ed soggettivo, alcuni parametri, quali la pulizia della struttura o i tempi di attesa, potrebbero fornire indicazioni utili per chi usufruirà della stessa struttura in futuro ed inoltre si avrà la possibilità di esprimere pubblicamente la propria opinione, che sia una critica costruttiva o un semplice “Grazie”.

Il servizio, dopo un periodo di prova, è ora disponibile automaticamente al termine di ogni prestazione approvata dalla Centrale Salute di CoopSalute.

 

Per maggiori informazioni visitare i siti:

www.sceglieresalute.it

www.mbamutua.org

 

o inviare una mail a:

[email protected]

[email protected]

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Nasce la Fondazione Basis, all’insegna della cultura, dell’integrazione sociale e dell’assistenza sanitaria

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  • 20 Settembre 2015

La Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance è lieta di comunicare la nascita di Fondazione BASIS, ente no-profit dedicato alla promozione e lo sviluppo di: iniziative culturali, educative, formative, integrazione sociale e assistenza sanitaria.

La Fondazione, costituita per iniziativa congiunta di Mutua MBA, Health Italia e CoopSalute, insieme di realtà impegnate nel sociale e operanti primariamente nel settore della Sanità Integrativa, partecipa alla realizzazione del sistema sociale e socio-sanitario in conformità all’articolo 10 della Legge 328/2000, proponendosi di svolgere le proprie attività nei settori dell’assistenza socio-sanitaria, nella promozione e nella gestione di servizi educativi, formali, culturali, sportivi e ricreativi, nella istituzione di borse di studio ed iniziative volte a migliorare e gratificare l’esperienza didattica, avvalendosi di strutture ricettive e servizi di accoglienza per giovani e per studenti.

Nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, la Fondazione BASIS si propone di supportare, favorire e promuovere le realtà che costituiscono espressione della Società Civile del territorio in cui essa si troverà ad operare.

 

Museo del Mutuo Soccorso

La Fondazione Basis ha ricevuto, dalla Società di Mutuo Soccorso Basis Assistance, la collezione del Museo del Mutuo Soccorso.

Il museo, nato con la volontà di raccogliere significative testimonianze sulla storia del movimento mutualistico, si prefigge da un lato di salvaguardare e rendere fruibile al pubblico i beni attualmente in dotazione e dall’altro di promuovere la conoscenza e la ricerca sul tema della Mutualità.

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ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: DISQUISENDO DI REGOLE ED ASIMMETRIE

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  • 1 Luglio 2015

Il sistema che si sta completando per quanto concerne il quadro normativo di riferimento dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare rappresenta il punto di approdo di un modello giuridico perfezionato in oltre 100 anni di storia e di diritti costituzionalmente riconosciuti.

Il progressivo invecchiamento della popolazione, il miglioramento costante delle tecniche medicali, lo sviluppo intenso della ricerca medica e l’ampliamento scientifico dei campi di attività della medicina moderna rappresentano elementi che determinano un dato certo: l’impossibilità dello Stato di sostenere le spese di un’assistenza sanitaria pubblica diffusa.

La soluzione, piaccia o non piaccia, non può che essere la concentrazione delle risorse a disposizione verso la tutela delle fasce economicamente più deboli della popolazione con il progressivo incremento della spesa sanitaria che rimane a carico delle fasce di reddito medio, medio-alto ed alto.

Un concetto logico e matematico inopinabile che consente di comprendere la ragione per la quale una percentuale sempre maggiore della popolazione italiana e’ chiamata a contribuire di tasca propria ai costi sanitari sostenuti dagli individui e dalle famiglie.

L’importante è anche comprendere che noi cittadini possiamo integrare, però utilizzando il nostro denaro ma a costi contenuti, le spese sanitarie necessarie in quanto ci sono a disposizione valide soluzioni integrative e complementare consolidate.

Il modello sanitario garantito dallo Stato costituisce infatti il cosiddetto primo pilastro della sanità integrativa. Tale pilastro può essere integrato dal secondo pilastro, ormai definito sia giuridicamente che socialmente, rappresentato dai Fondi Sanitari e dalle Società di Mutuo Soccorso.

Tutti i cittadini hanno da tempo la possibilità di mutuarsi, nel vero senso della parola, tra di loro, generalmente per categorie omogenee, versando dei contributi a delle società senza scopo di lucro nelle quali ciascuno di essi è, di fatto, socio nonché rappresentato nel modello gestionale ed operativo.

Le Società di Mutuo Soccorso, caratterizzate da un modello legislativo in vigore da oltre 100 anni di storia e confermato oltre che adeguato nel corso del tempo (da ultimo l’art.23 del D. Lgs. 179/2012), ed i Fondi Sanitari, disciplinati da un inquadramento giuridico sostanziato diffusamente negli ultimi venti anni, costituiscono le uniche forme societarie ed associative autorizzate ad operare nel secondo pilastro dell’assistenza sanitaria integrativa.

Parallelamente a quanto è avvenuto nel sistema previdenziale, ove i diritti pensionistici hanno sofferto della stessa logica evolutiva econometrica oggi vissuta dal diritto all’assistenza sanitaria determinando la nascita di un sistema in cui la pensione garantita dallo stato potesse essere integrata dai Fondi Pensione, anche nel sistema sanitario l’assistenza di base garantita dallo stato viene integrata dal secondo pilastro gestito da Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soccorso, peraltro legittimati altresì all’erogazione delle prestazioni sanitarie integrative nell’ambito delle contrattazioni collettive nazionali (CCNL).

La costituzione, le leggi, le normative, la storia, la logica, l’interesse sociale non solo in Italia ma anche in tutti i paesi europei dicono questo.

Sicuramente i volumi economici in gioco nel quadro sopra descritto attirano anche l’interesse dell’imprenditoria privata nei confronti del secondo pilastro dell’assistenza sanitaria, ma, oltre a negare più di 100 anni di diritti giuridicamente consolidati, sarebbe un grave errore economico e sociale trascendere dall’aspetto mutualistico puro per aprire tale mondo alla gestione privatistica.

Nel campo della sanità integrativa sempre più spesso si sente parlare di asimmetrie legislative e fiscali, di rispetto delle regole, di diritti acquisiti da parte di quei soggetti privati che raccontano di vantare un presunto diritto alla gestione mutualistica privo, però, di fondamento,

Ma le regole ci sono e sono chiare e definite: la gestione privatistica dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare deve operare in un ulteriore livello sistemico che è quello definito come terzo pilastro, al quale coloro che ne hanno le possibilità economiche possono rivolgersi per integrare ulteriormente le loro garanzie di assistenza sanitaria.

Pensare che le norme che regolano i soggetti privati che operano nel terzo pilastro dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare debbano essere applicate ai soggetti mutualistici che operano nel secondo pilastro è un illogico giuridico ed una violazione costituzionale.

Se i soggetti privati ambiscono ad operare nel perimetro definito del secondo pilastro debbono farlo secondo le regole stabilite, nel rispetto dei veri principi mutualistici e tramite i modelli societari a questo preposti, senza ricorrere a modelli ibridi, come per esempio la creazione di Casse di Assistenza Sanitaria “ad hoc” finalizzate esclusivamente a consentire a prestazioni private la fruibilità dei vantaggi fiscali garantiti dalla legge alle prestazioni mutualistiche, con un modello che ad un attento esame rappresenta un sistema “posticcio” e forse anche elusivo.

E se il nostro paese vuole crescere veramente da un punto di vista economico, sociale, politico ed organizzativo deve necessariamente abbandonare le logiche corporativistiche che hanno determinato la creazione di modelli nei quali tutto è possibile e nulla è certo iniziando a seguire con coerenza le regole costituzionali, applicando con convinzione le leggi esistenti, attenendosi alle norme giuridiche e sociali vigenti.

E questo vale anche nel settore dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare nel quale l’A.N.S.I. (Associazione Nazionale Sanità Integrativa), che rappresento con grande orgoglio in qualità di Presidente, sempre vigila e sempre vigilerà affinché il diritto alla salute di ciascuno di noi sia garantito da sistemi giuridicamente coerenti, socialmente utili, economicamente sostenibili e non gestito con modelli creati solo per interessi corporativi.

 

Roberto Anzanello

Presidente Associazione Nazionale Sanità Integrativa.

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Anche ASSIMP tra gli assistiti Mba- Mutua Basis Assistence – associata ANSI

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  • 4 Giugno 2015

L’ASSIMP Italia – Associazione delle Imprese di Impermeabilizzazione Italiane votato verso il raggiungimento di obiettivi in campo normativo, ha firmato con una delle nostre mutue associate ANSI – Mutua Basis Assistance una convenzione finalizzata all’assistenza sanitaria che permetterà ai titolari ed ai dipendenti di tutte le imprese di impermeabilizzazione iscritte presso di essa di accedere a 4 diverse tipologie di garanzie sanitarie integrative.

Tramite l’adesione al “Fondo Associando”, riservato ad Associazioni, Cral e Sindacati, gli iscritti a diverso titolo all’ASSIMP potranno beneficiare di prestazioni mediche e di tutti i servizi offerti dalla Mutua.

L’ associazione che si prefigura essere punto di riferimento per il settore delle impermeabilizzazioni e quindi dell’edilizia, non persegue alcuno scopo di lucro e crede fortemente nel valore della salute, che è lieta di garantire per il tramite di una Società di Mutuo Soccorso nostra associata.

Così da oggi gli aderenti a questa convenzione si aggiungo ad oltre 1 milione di assistiti dell’ANSI, la quale rappresenta non solo un gruppo di persone e istituzioni con la stessa idea di futuro di questo settore, ma sta anche dimostrando che in Italia ancora oggi si può parlare di socialità.

Volti verso l’obbiettivo principale si prosegue costruendo un valido supporto che possa affiancare il SSN e che vada a togliere a quest’ultimo il peso di spese che non sarebbe in grado di sostenere, anche per questo ANSI svolge costantemente nei confronti delle istituzioni lavoro di promozione e sensibilizzazione per una spesa sanitaria vista come risorsa e non come onere per la collettività.

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Sempre più italiani confidano nel welfare aziendale per avere coperture sanitarie

Bologna, 2 dicembre 2014

Nel contesto attuale in cui le dinamiche economiche, demografiche e sociali in corso evidenziano un crescente bisogno di forme di tutela, in particolare per la salute – ad integrazione e supporto di quelle offerte dal Servizio Sanitario Nazionale – non stupisce scoprire che quasi un italiano su due (48%) dichiari di essersi informato su quali misure integrative siano previste dal proprio contratto e che il 30% sappia che il proprio contratto di lavoro prevede una copertura per le prestazioni sanitarie (percentuale che sale al 37% tra gli uomini).

È quanto emerge dalla nuova indagine1 dell’Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, attenta alle tematiche del welfare aziendale, che registra come sempre più lavoratori si informino e si interessino alle misure a supporto messe a disposizione dalle proprie aziende; in una precedente indagine UniSalute del 2011, infatti, ben il 72% degli intervistati dichiarava di non sapere se e quali misure integrative fossero previste nel proprio contratto. Segno di come, con il protrarsi della crisi, sempre più italiani siano consapevoli che possono contare su misure a supporto.

L’indagine 2014 registra come, riguardo il supporto alla salute, la polizza sanitaria (64%) sia il benefit maggiormente diffuso all’interno dei contratti di lavoro. Diffuse anche le convenzioni con palestre, piscine e centri benessere: le ricevono il 24% dei lavoratori. Al 19% degli intervistati la propria azienda mette a disposizione anche controlli periodici vista, udito e nei.

Questa la fotografia dell’esistente, ma quale copertura sanitaria i lavoratori vorrebbero fosse inclusa nei contratti di lavoro? Al 65% dei lavoratori piacerebbe una polizza specifica per le cure dentistiche. Il 44% sarebbe interessato a una copertura per le spese legate alla non autosufficienza e l’assistenza domiciliare mentre il 32% vorrebbe una copertura per le spese degli occhiali.

Gli italiani guardano con interesse i servizi e la sanità integrativa anche una volta usciti dal mondo del lavoro. Una volta andati in pensione vorrebbero continuare ad avere una copertura sanitaria (64%) e servizi dedicati per in caso di non autosufficienza, anche a domicilio (49%).

Il welfare integrativo è uno strumento molto apprezzato perché rappresenta un sostegno economico fondamentale, in particolare in periodo di crisi come quello che il nostro Paese sta attraversando. In questo contesto, le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di misure di welfare aziendale per i propri dipendenti: si tratta infatti di soluzioni che, da una parte, aiutano la fidelizzazione degli stessi ed un clima più sereno all’interno dell’azienda e dall’altra permettono anche di ottenere vantaggi fiscali.

Tra i servizi offerti in ambito di welfare aziendale, quelli legati alla sanità integrativa sono tra i più apprezzati tanto da diffondersi sempre in più settori lavorativi: dal commercio al metalmeccanico, dagli artigiani ai trasporti, passando per settori quali l’edilizia, le telecomunicazioni, la distribuzione e i servizi ambientali.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2014 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.

2 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.

UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si occupa esclusivamente di assicurazione per la salute in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di 580 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e un network qualificato di strutture sanitarie convenzionate direttamente presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.

Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di 4,8 milioni di assicurati e di una “centrale di acquisto” che garantisce un controllo qualificato e costante della qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. La rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.

Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute è leader nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria, delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.

www.unisalute.it

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