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Psicoterapia di gruppo: Separazione, Difficoltà relazionali, Disturbi alimentari, Attacchi di panico

Psicoterapia di gruppo: Separazione, Difficoltà relazionali, Disturbi alimentari, Attacchi di panico

Sono Anna e da due mesi la mia vita è completamente cambiata, Marco mi ha lasciata e io non riesco ad andare avanti. Mi mancano le certezze, mi manca la volontà, nulla mi rende felice, mi sembra di non avere più uno scopo nella vita.

Ciao io sono Francesco, da qualche mese mi sento sempre agitato, sono ansioso, non riesco ad affrontare nessuna cosa nel modo giusto. Non riesco a godermi più la vita. Non so cosa mi sia successo, ad un certo punto è come se tutto mi facesse paura e fosse troppo grande per me. Sono sfinito da questa continua minaccia che sento nascere dentro di me.

Ciao io sono Elisa, ho deciso di rivolgermi a qualcuno quando ho sentito di non essere più padrona della mia vita. Niente era abbastanza. Nulla mi rendeva felice, neanche il mio ragazzo storico che ho lasciato dopo 7 anni di fidanzamento. Sono confusa e mi rendo conto di che la mia infelicità incide anche sulla mia alimentazione. Mangio poco, non ho mai fame. Inizialmente ho trascurato questo aspetto ma adesso è anche questo che inizia a preoccuparmi.

Ciao sono Giovanna e dopo due anni sono finalmente riuscita ad ammettere a me stessa di avere un serio disturbo dell’alimentazione. Sono anoressica e dirlo mi fa ancora paura e mi sembra irreale ma è così. Odio il cibo, odio le calorie e faccio di tutto per evitarli. È iniziato tutto semplicemente, una dieta come tante altre e poi sempre più ostinata a ridurre il cibo fino a non mangiare per niente alcuni giorni.

Io sono Michele. Non rido da un anno, non mi piace la mia vita, mi sono rinchiuso in un modo mio, nero, vuoto. Non ho nessuno stimolo, nessuna volontà, eppure un tempo ero diverso. Ascoltando le vostre storie ho trovato un po’ di me in ognuno di voi. In ogni parola un po’ di conforto, in ogni racconto un po’ di speranza. È strano, prima di iniziare la terapia di gruppo non avevo alcuna fiducia e, scusate se sono franco, pensavo di non avere niente a che fare con un’anoressica, un’ansiosa, un’infelice cronica. Ma adesso devo ricredermi, parlare con voi è piacevole, è come se giorno dopo giorno vedessi un po’ di luce che entra nell’oscurità che mi circonda. Sono felice di venire qui a parlare con voi e detto da una persona depressa come me significa tanto.

Psicoterapia di Gruppo

È questo, la psicoterapia di gruppo è condivisione. Ogni problema, per quanto diverso possa essere da un altro, ha alla base la sofferenza dell’individuo, la certezza di trovarsi in una situazione “scomoda”, spiacevole. Questo tipo di psicoterapia è uno dei modi per affrontare la risoluzione del problema e far in modo che persone diverse, con problemi diversi, possano ritrovare l’equilibrio perso e quindi la serenità. Giovanni, Francesca, Elisa, Maria, si ritroveranno a condividere i loro problemi e lo psicoterapeuta li condurrà “per la retta via”, li porterà al cuore del problema e aprirà loro una diversa prospettiva, una diversa modalità di affrontare il problema.

È come una rinascita, un nuovo modo di guardare alla realtà, senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo. È difficile comprendere nella propria solitudine quale sia l’atteggiamento o il comportamento errato ma attraverso le parole degli altri e dello psicoterapeuta, tutto sarà più facile. Facile non semplice. È un percorso complesso che richiede pazienza e dedizione, attimi di sofferenza e momenti di felicità e solo vivendo al massimo ogni istante si potrà cambiare il proprio approccio al problema.

È fondamentale la preparazione e l’esperienza dello psicoterapeuta che deve guidare nella giusta direzione e toccare le giuste corde, riuscendo a tirare fuori le vere emozioni. Nella psicoterapia di gruppo si condivide tutto, il tempo, gli attimi, le emozioni, le esperienze negative, la sofferenza, senza aver paura, senza essere timorosi.

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Psicoterapia: dalla terapia di gruppo ai disturbi dell’età evolutiva

Psicoterapia: dalla terapia di gruppo ai disturbi dell’età evolutiva

Volendo racchiudere la psicoterapia in una definizione, si potrebbe dire che è una cura di disturbi psicologici di natura ed entità diversa, dai più semplici disagi personali fino ai disturbi più gravi come sintomi nevrotici o psicotici che ostacolano il benessere di una persona. La psicoterapia è uno strumento per il cambiamento personale, che significa apprendere ed usare nuovi schemi comportamentali, nuovi modi di vivere e nuove prospettive, lasciando indietro quei comportamenti, pensieri e modi di vivere che ostacolano il benessere psicofisico e la salute mentale. La psicoterapia si applica basandosi sui principi della psicologia e può distinguersi a seconda dell’orientamento in: psicoterapia cognitivo – comportamentale, psicoterapia psicodinamica, psicoterapia umanistica, psicoterapia sistemica, psicoterapia psicocorporea e psicoterapia integrativa. In base alla composizione e alla destinazione possiamo distinguere in: psicoterapia di gruppo, di coppia, familiare, di gruppo ed di età evolutiva.

Psicoterapia Individuale

La psicoterapia individuale è un momento nel quale una persona va alla scoperta di se stesso, parla delle sue sensazioni, delle sue emozioni, del suo vissuto, delle sue paure, delle sue difficoltà e uno psicoterapeuta lo ascolta ponendo “le giuste domande” che lo indirizzino alla comprensione e alla modifica del proprio atteggiamento nei confronti di se stesso, della vita in generale e degli altri. Si inizia una psicoterapia individuale per arrivare ad un cambiamento, alla risoluzione del problema, attraverso la scoperta di nuove risorse per affrontare la vita.

Psicoterapia di coppia

Una coppia è sana quando segue regole ben precise e all’interno di essa i ruoli sono ben definiti, ma anche flessibili e suscettibili di modificazioni. Nella società odierna, sempre più complessa, gli individui devono sempre ridefinire e rendere esplicite le loro idee nei confronti della coppia e dell’altro. Senza chiarezza e coerenza, possono emergere frustrazione e conflitto. Con la terapia di coppia si vuole risolvere un disagio e ricreare il contatto tra i due, adeguandosi alle nuove circostanze e ai nuovi bisogni.

Psicoterapia Familiare

La psicoterapia familiare è rivolta al nucleo “famiglia”, essenziale e fondamentale, e si occupa di tutti i cambiamenti che influenzano la persona e i suoi comportamenti, riportati, in seguito, all’interno del contesto familiare che cambia a sua volta e offre ai componenti nuove visioni e nuove prospettive. Con la psicoterapia familiare si mira ad una riorganizzazione completa del nucleo, dei ruoli e dei compiti di ognuno.

Psicoterapia di Gruppo

La psicoterapia di gruppo è una modalità di psicoterapia che prevede la risoluzione di problemi attraverso la partecipazione di più persone e la guida di un esperto. Un gruppo per affrontare i problemi, all’interno del quale portare il proprio vissuto, le proprie consapevolezze e le proprie paure e trovare una soluzione attraverso la guida dello psicoterapeuta sempre pronto a condurre la discussione nella giusta direzione. Un modo per scoprirsi e per relazionarsi, per scoprire le proprie forze e capacità attraverso l’aiuto che si può dare agli altri componenti. Diverse personalità e stai d’animo che si incontrano, nonostante le diversità, per capire, per affrontare il disagio e superarlo. Il gruppo diventa così qualcosa di intimo e di privato, all’interno del quale ci sono persone che realmente capiscono l’altro. Con la psicoterapia di gruppo si possono affrontare diverse problematiche come l’abbandono (separazione o perdita di una persona cara), problemi di ansia, depressione ed altri.

Psicoterapia dell’Età Evolutiva

La psicoterapia dell’età evolutiva è rivolta ai bambini che manifestano un disagio. I bambini manifestano sintomi che riguardano tutto il sistema in cui sono inseriti, qualcosa che non va nell’ambiente che li circonda, a scuola o in famiglia. La psicoterapia mira a dare al bambino la possibilità di aprirsi e di comprendere ciò che lo circonda. E’ importante che anche i genitori seguano questo percorso per esplorare, comprendere, migliorare le loro capacità di funzionare come coppia coniugale e genitoriale e le loro competenze educative e di relazione con i figli. Tra le modalità di esternazione del disagio di un bambino ci sono i Disturbi specifici dell’Apprendimento che riguardano lo sviluppo di bambini intelligenti e sani che nonostante ciò non riescono ad avere padronanza dei processi di lettura, scrittura o calcolo. Stiamo parlando di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia che possono presentarsi associati o indipendenti. La dislessia è la difficoltà di decodifica di un testo che si manifesta in un’incapacità di lettura fluente; la disortografia riguarda l’incapacità di non rispettare le regole di trasformazione dal linguaggio parlato a quello scritto; la disgrafia è un disturbo che riguarda la capacità di riproduzione di segni alfabetici e numerici e la discalculia riguarda le capacità numeriche e aritmetiche.

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Attacchi di panico: la storia di Francesco

Attacchi di panico: la storia di Francesco

Questa è la storia di Francesco, 23 anni e una vita davanti. Ha deciso di parlare perché ha capito che solo parlando del suo “male” può riuscire a liberarsene e aiutare altri a farlo. La sua brutta storia inizia circa tre anni fa quando, per motivi di studio, è stato costretto ad allontanarsi dalla sua famiglia e dalla sua città.

Era sempre stato un ragazzo allegro, attivo, simpatico, gioioso e la partenza imminente non lo preoccupava per niente. L’emozione lo coinvolgeva pienamente e i preparativi con i suoi amici lo entusiasmavano. Ben presto, dopo l’ultima estate spensierata, arrivò la partenza. La nuova città era bellissima, tanti divertimenti, niente genitori cui dare conto, tante nuove persone da conoscere, tutto andava per il verso giusto. Una sera, dopo aver cenato, inizia a sentirsi strano.

Sentiva qualcosa che gli chiudeva lo stomaco, il cuore cominciava a battere a mille, gli mancava il respiro, la testa gli girava. Chiama i suoi amici che non sapendo cosa fare spalancano le finestre e gli dicono di respirare a fondo. Il quel momento Francesco non capiva molto, era in balia di questi sintomi mai provati e una paura folle che gli attanagliava lo stomaco. Pian piano facendo dei lunghi e profondi respiri sentiva che tutto iniziava a tornare alla normalità. Dopo dieci minuti si interrogava con i suoi compagni cosa fosse successo, era preoccupato e nello stesso momento non capiva.

Tra se e se pensò, dormiamoci su ma la paura e la preoccupazione non gli fecero chiudere occhio. Il giorno dopo aveva tre lezioni da seguire. Sveglia presto, colazione e via, direzione università. Solite cose, caffè, sigaretta con gli amici e tutti dentro ad ascoltare il professore ma una paura si faceva largo in lui, “Se mi succedesse di nuovo quello che è accaduto ieri sera?”. Non diede peso a questo pensiero ma dopo un’ora di lezione ecco ripresentarsi tutti i sintomi e per Francesco la fuga dall’aula. Una volta fuori dall’Università riprese a respirare normalmente ma la preoccupazione ormai faceva da padrona. Dopo questo episodio ne seguirono altri e Francesco iniziava a perdere parte della sua vitalità, della sua allegria e della sua voglia di fare. Si era spento. Preferiva restare a casa piuttosto che uscire, ma odiava restare da solo. Non sapeva cosa fare, non si riconosceva più ed era triste ed arrabbiato per questo.

Arrivarono le vacanze di Natale e tornò dai suoi genitori con i quali parlò di questo problema. Analisi del sangue, elettrocardiogramma ed altre visite non evidenziarono nessun problema. Carlo e i suoi genitori non sapevano cosa fare anche se notavano l’assenza dei malori denunciati dal ragazzo. Carlo stava meglio, non si era più sentito male ma, sul finire delle vacanze, cominciava ad avere paura di abbandonare la sua casa. “Avevo paura, per me ormai l’Università, quella casa e quei nuovi amici erano diventati un incubo. Al sol pensiero mi si stringeva lo stomaco, per cui decisi di restare a studiare a casa. Avevo degli esami da preparare, studiai per bene e mi ritrovai. Ero di nuovo io, la persona di sempre, anche se mi dispiaceva per quello che mi era successo. In qualche modo mi sentivo un debole, uno sconfitto, uno che non ce l’aveva fatta. Passarono i giorni e fui costretto a tornare all’Università per seguire le nuove lezioni. Con il mio ritorno ricominciarono i miei mali”.

Il ragazzo continua il suo racconto: “Fu casualmente che in televisione sentii parlare di attacchi di panico. Rivedevo tutto quello che succedeva a me. Sembrava che stessero parlando di me, ne ero convinto. Gli attacchi di panico erano la “brutta bestia” che mi stava rovinando la vita. Non riuscivo a parlarne con nessuno, mi vergognavo. Passai alcuni giorni a pensare e riflettere sul da farsi finché non mi capitò un annuncio davanti agli occhi Psicologo Universitario. Presi tutti i recapiti e pieno di buoni propositi mi recai all’indirizzo indicato. Niente da fare, mi vergognavo troppo e andai via. Ormai la mia vita si divideva tra paura, vergogna, avvilimento, tristezza. Sentivo che tutto cadeva a rotoli, niente di quello che avevo sognato si sarebbe realizzato. Passavo sempre più tempo a casa e per di più in compagnia di qualcuno. Appena avevo la possibilità ritornavo a casa dei miei e alcuni miei amici cominciarono a scomparire.

Quel minimo di determinazione che avevo mi tornò utile un martedì mattina quando, dopo aver sostenuto un esame, decisi di andare dallo psicologo. Il giorno più bello della mia vita, non perché si risolse tutto in quell’istante, ma perché da lì iniziai il cammino per la guarigione. Uno psicoterapeuta e altri 4 ragazzi con problemi simili al mio. Si parlava, si ascoltava, si comprendeva, e fu proprio la comprensione ad aprirmi un mondo tutto nuovo su me stesso e sulle mie debolezze fino ad allora sconosciute”. Oggi Francesco ha superato i suoi problemi di ansia e vive pienamente la sua vita, proprio come ha sempre desiderato.

Grazie alla psicoterapia di gruppo si può effettivamente affrontare il proprio problema e capire che non si è soli. C’è qualcuno come noi che ha bisogno di aiuto e nello stesso tempo dà il suo aiuto, ascoltando e comprendendo, porgendoti una mano. Sono persone che condividono gli stessi disagi e perciò più inclini a percepire realmente ciò che si vive. Sarà poi compito dello psicoterapeuta fare da guida in questo lungo e complesso cammino. La storia di Francesco ci insegna anche un’altra cosa, il primo passo per la guarigione è chiedere aiuto.

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Psicologia e psicologo Roma

Psicologia

La psicologia è una scienza che studia il comportamento e i processi mentali dell’individuo. È una disciplina molto complessa che prende in considerazione diversi aspetti. È una scienza antica che affonda le sue radici nei primi anni del ‘700 e da allora, nonostante il termine utilizzato sia rimasto lo stesso, la materia di studio si è evoluta insieme alla società e ai cambiamenti che ci sono stati e che hanno portato lo stesso individuo a possedere dei processi mentali più complessi ed in ogni caso diversi.

La psiche è la protagonista di tutti gli studi, le ricerche e gli esperimenti che negli anni si sono succeduti, hanno sezionato la mente ed ogni minimo particolare, tutti i suoi funzionamenti e le mille sfaccettature. Proprio per la complessità e l’ampiezza dell’argomento che la psicologia si ramifica in varie branche. Le branche della psicologia possono differenziarsi in base alla fascia d’età dell’individuo, alla condizione sociale, alla condizione culturale o in base alla particolare condizione che sta attraversando. Psicologia dello sviluppo, psicologia scolastica, psicologia sociale e psicologia dell’emergenza sono quattro delle diverse discipline psicologiche che si sono sviluppate nel corso del tempo e che affrontano quattro specifiche situazioni in cui la mente umana può trovarsi ma soprattutto punta l’occhio sulle dinamiche che sviluppa in particolari contesti e condizioni.

Psicologia dello sviluppo

La Psicologia dello sviluppo si concentra sull’evoluzione e sullo sviluppo della psiche e del comportamento umano dalla nascita alla morte. Sono diversi i fattori che possono influenzare i comportamenti umani (ambientali, sociali, culturali) e la psicologia dello sviluppo si sofferma a studiare e a comprendere i cambiamenti e le diverse sfaccettature che può assumere.

Psicologia scolastica

La Psicologia scolastica è una branca della Psicologia che si concentra sui giovani all’interno dell’ambito scolastico. Gli psicologi delle scuole collaborano con insegnanti e genitori al fine di creare un ambiente sicuro e tranquillo per i ragazzi e valutano i comportamenti che questi hanno all’interno della scuola, quali stati d’animo sviluppano e quali dinamiche mettono in atto.

Psicologia sociale

La Psicologia Sociale è quella branca della Psicologia che studia le interazioni che si creano tra il singolo individuo e i gruppi. È una disciplina che si è sviluppata abbastanza di recente, agli inizi del XX secolo, e studia le interazioni che si vengono a creare tra l’individuo e la società. Tutti i comportamenti dell’individuo vengono approfonditi in relazione al sociale, ai gruppi nei quali si trova ad agire ed interagire.

Psicologia dell’emergenza

La Psicologia dell’emergenza è una branca della Psicologia che si occupa degli stati d’animo, delle sensazioni e delle emozioni degli individui che si trovano in situazioni di emergenza (calamità, disastri, emergenza/urgenza). Il centro di questa materia di studio è l’individuo in una situazione critica. È una disciplina che è nata con l’ausilio della psicologia militare e della psichiatria d’emergenza e mira a comprendere stati d’animo in emergenza.

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Disturbi della Personalità

Disturbi della Personalità

Per personalità si intende l’insieme delle caratteristiche comportamentali  e psicologiche che definiscono il carattere di un individuo, che creano le differenze con gli altri e determinano le modalità di azione nei vari contesti. Ognuno di noi ha un modo di approcciarsi alla vita, di leggerla e di interpretarla e questo grazie alla diversa personalità. I disturbi della personalità sono dei modi “sbagliati”o “esagerati” di approcciarsi alla vita e alle sue dinamiche e sono suddivisi in tre diverse cluster: Cluster A (comportamento bizzarro), Cluster B (alt emotività) e Cluster C (forte ansietà) ognuno dei quali presenta diversi disturbi. Un’occhiata fugace ad ognuno di loro non servirà a chiarirne tutti gli aspetti ma sarà utile a tracciarne delle linee generali caratterizzanti.

Comportamento Bizzarro

Appartengono al Cluster A: il Disturbo di Personalità Schizotipico, Disturbo di Personalità Schizoide e Disturbo di Personalità Paranoide. Individui che soffrono di uno di questi disturbi avranno la tendenza ad isolarsi e difficoltà ad interagire con gli altri ai quali si aggiunge la presenza di comportamenti “strani”.

Disturbo di Personalità Paranoide

Le principali caratteristiche di questo disturbo sono la diffidenza e la sospettosità, il pensiero ossessivo di essere danneggiati o perseguitati dagli altri, la paura di subire un tradimento anche dalle persone più vicine. Queste caratteristiche determinano un comportamento paranoico. Chi soffre di questo disturbo avrà la tendenza ad allontanare gli altri e a non fidarsi di nessuno, li tratterà in modo ostile e li accuserà continuamente di falsità.

Disturbo di Personalità Schizoide

Le principali caratteristiche di questo disturbo sono la totale difficoltà di stabilire relazioni con gli altri e la sofferenza scaturita da questa situazione. Non hanno amici e sono passivi alla vita, non provano alcun tipo di emozione, sia essa positiva o negativa. Spettatori passivi della vita è la definizione che meglio gli si addice.

Disturbo di Personalità Schizotipico

La caratteristica principale di questo disturbo è un comportamento strano e bizzarro. Gli individui che ne soffrono non riescono a collegare gli eventi tra di loro, pensano di essere magici o sensitivi e quindi di prevedere quando accadrà. Solitamente sono dei tipi isolati e non riescono a stabilire delle relazioni con gli altri, non condividendone le regole del vivere civile.

Alta Emotività

È l’alta emotività che caratterizza i disturbi appartenenti al Cluster B. I principali disturbi sono: Disturbo di Personalità Antisociale, disturbo di Personalità Istrionico, Disturbo di Personalità Borderline e Disturbo di Personalità Narcisistico. Gli individui che soffrono di uno di questi disturbi avranno la tendenza a vivere un aspetto della vita in modo “esagerato” rispetto alle condizioni normali.

Disturbo antisociale di personalità

Il disturbo Antisociale di Personalità è caratterizzato da comportamenti che non seguono e non si adeguano alle norme del viver bene nella società. Gli individui che sono affetti da questo disturbo spesso hanno delle condotte disoneste o manipolative attuate con l’intendo di ricavare profitti e piacere personali. Sono delle persone sostanzialmente impulsive e poco riflessive, non provano senso di colpa e non prendono in considerazione le conseguenze che un determinato comportamento potrebbe avere. Sono cinici e non prendono in considerazione i sentimenti degli altri.

Disturbo Bordeline di Personalità

Gli individui che soffrono di questo disturbo non riescono a stabilire delle relazioni durature con le persone. Questi individui sono emotivamente distruttivi e hanno manifestazioni esagerate ed opposte dei loro sentimenti. Alle volte diventano pericolose anche per loro stessi.

Disturbo di personalità istrionica

Le caratteristiche principali del disturbo di personalità istrionica sono l’alta emotività e la continua ricerca di attenzione. Per un istrionico sono di vitale importanza l’attenzione e la presenza degli altri e per averle dà molta importanza all’aspetto fisico. Sono persone socievoli, piacevoli e molto seduttive. Manifestano le loro emozioni e sentimenti in modo plateale, hanno bisogno di continue attenzioni e vivono costantemente nella paura di essere abbandonati.

Disturbo di Personalità Narcisistica

I narcisiti sono coloro che hanno la necessità di sentirsi continuamente ammirati e credere di essere superiori. Hanno un’alta considerazione di loro stessi, sono presuntuosi e reagiscono con rabbia nei confronti di coloro che li mettono in discussione poiché non riescono ad accettare critiche. Le relazioni personali sono per lo più fallimentari a causa delle continue pretese. Ricoprono ruoli alti in tutte le gerarchie poiché sono molto competitivi e riescono sempre ad ottenere ciò che vogliono. Sono soggetti a depressione nel caso di fallimenti lavorativi, sociali o affettivi.

Forte ansietà

Il cluster C dei disturbi della personalità si caratterizza per una forte ansia. I principali disturbi sono: disturbo di personalità dipendente, evitante e ossessivo compulsiva. Sono delle persone che non stringono dei legami molto forti per la paura di soffrire successivamente. Hanno paura dei sentimenti e delle emozioni e chi con una modalità, chi con un’altra, tenderanno ad evitarli e reprimerli. I motivi che li spingono a fare ciò sono diversi ma il risultato di ansia e solitudine li accomuna.

Disturbo di Personalità dipendente

Coloro che soffrono di un disturbo di personalità dipendente hanno la continua necessità di essere accuditi. Hanno paura di essere abbandonati e di restare soli. Hanno bisogno del continuo conforto e sostegno degli altri, difatti non riescono a prendere decisioni in autonomia, di qualsiasi decisione si tratti. Hanno sempre un senso di insicurezza e di sfiducia che li accompagna e lasciano che siano gli altri a guidare la loro vita. Sono predisposti a soffrire di depressione o di altri disturbi dell’umore e di ansia.

Disturbo di Personalità evitante

Le persone affette da questo disturbo hanno molta paura di essere criticati o disapprovati, provano continui sentimenti di inadeguatezza. Vorrebbero istaurare relazioni con gli altri ma hanno la costante paura di subire il giudizio negativo degli altri e anche perché per loro un rifiuto sarebbe inaccettabile. Si destreggiano tra la voglia di stare con gli altri e la paura di una futura sofferenza il ché li rende molto soli e per questo hanno la tendenza a soffrire di depressione. Si considerano inferiori agli altri e credono che il loro modo di fare e di agire sia sempre sbagliato.

Disturbo di personalità ossessivo compulsivo

Estrema perfezione, attenzione minuziosa delle regole, delle procedure, sono le caratteristiche principali. Sono molto attaccati al lavoro e trascurano le amicizie e le attività di svago. Sono convinti di dover controllare sempre le loro emozioni e i loro sentimenti per gestire sempre la situazione, non perdere mai il controllo e non danneggiare gli altri. Sono dei perfezionisti e hanno vivono la loro vita in base a dei “rituali”. Nel momento in cui le cose non vanno bene sono soggetti a soffrire di crisi d’ansia.

È molto difficile che una persona che soffre di una qualsiasi disturbo della personalità si rivolga ad uno psicologo e questo per il semplice fatto che non ci si rende conto di soffrirne. È difficile vedere il problema lì dove si pensa che non ci sia, lì dove si crede di essere fatti così e basta. Solitamente ci si rivolge ad uno psicologo nel momento in cui si inizia a soffrire di un disturbo secondario come depressione o ansia. Difficili da riconoscere ma anche da curare poiché sono radicati negli individui, nella loro vita, nel loro modo di approcciarsi ad essa. Ognuno di noi ha un carattere ed una personalità e sin dalla nascita si approccia alla vita, e ai diversi avvenimenti, con quella. Bisogna sradicare delle convinzioni e modificarle. Il compito è abbastanza arduo ma con l’aiuto di una buona psicoterapia non è impossibile.

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Bulimia e disturbi del comportamento alimentare

Bulimia e disturbi del comportamento alimentare

Una rigida e lunga dieta affrontata può indurre le persone a sfogarsi in una lunga abbuffata liberatoria. Dopo mesi di stenti e di regole, di esercizio fisico e di sforzi, il corpo e la mente chiedono “time out”. Una piccola pausa durante la quale potersi concedere uno sfogo. Questo sfogo può costare caro. Ci sono casi in cui le persone dopo essersi “sfogate” vengono assalite da un enorme senso di colpa che le spinge a riparare i danni. Il vomito autoindotto è, di solito, il mezzo per riparare ai danni dell’abbuffata. Dieta ferrea – abbuffate – senso di colpa – vomito autoindotto è il circolo vizioso all’interno del quale vengono a trovarsi persone affette da bulimia. Il vomito autoindotto, anche se il più usato, non è l’unico mezzo con cui si sceglie di riparare ai danni fatti: lassativi, diuretici, digiuno dei giorni seguenti, eccessivo esercizio fisico e raramente, chi soffre di questo disturbo, arriva ad usare degli ormoni tiroidei per accelerare il metabolismo e controllare il peso. Succede anche a te? Non sai come uscirne fuori? Guarire si può, basta affidarsi ad un esperto psicoterapeuta che ti porterà alla coscienza e alla conoscenza del tuo corpo e all’eliminazione delle idee sbagliate su di esso. Lo psicoterapeuta cercherà di ridurre il numero delle abbuffate e di conseguenza normalizzare il comportamento alimentare attraverso una riduzione dell’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee.

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Attacchi di panico

“Ero alla fermata dell’autobus e all’improvviso cominciai a sentirmi strana. Un senso di paura mi pervase e il mio cuore cominciò a battere forte. Iniziai a sudare e cominciai ad aver paura di morire. Non capivo più nulla. Nei giorni successivi è successo di nuovo e non riuscivo a dare una spiegazione a tutto ciò.”

Ti sei trovato in situazioni come questa?

Anche a te è capitato di perdere il controllo di te stesso e sentire il tuo corpo che si agita in preda ad un’irrazionale paura? Nulla di grave o di pericoloso.

Sono degli attacchi di panico, uno dei mali del secolo. Tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, paura di morire, dolore al petto, brividi o vampate di calore, sensazione di soffocamento sono i principali sintomi e parlarne con una persona competente è l’unica e più giusta soluzione per risolvere il problema. Analizzare le sensazioni fisiche e psicologiche di quei momenti è fondamentale per riuscire a comprendere l’origine del problema ed interiorizzarne la soluzione. L’ansia e i relativi attacchi di panico agiscono, nella psiche di chi ne soffre, con un meccanismo che aumenta sempre di più la paura e spezzare il circolo dell’ansia è fondamentale per tornare ad una vita “normale”.

Vuoi parlarne con qualcuno? Richiedi un colloquio gratuito con uno Psicoterapeuta a Roma.

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Anoressia e disturbi del comportamento alimentare

Anoressia e disturbi del comportamento alimentare

Rifiuto del cibo e paura di ingrassare possono perseguitarti. La paura di trovare un chilo in più sulla bilancia. La paura di mettere un centimetro sul giro vita. La delusione di non vedersi mai come si vorrebbe. Una taglia che è sempre una di troppo. Magre, magre sempre più magre. Tutto questo non è giusto. Non è giusto pensare sempre di non essere adatti alle situazioni, di non essere bellissime o di non essere speciali. Dentro di noi sta crescendo un male. Un male che piano piano ci logorerà. Mangerà a poco a poco il nostro corpo e la nostra anima. Chiedere aiuto è la prima cosa da fare per la risoluzione del problema. Chiedere aiuto a chi può capirti, a chi può darti dei consigli senza giudicarti, a chi può arrivare al cuore del problema insieme a te. Sentire le tue emozioni, comprendere i tuoi stati d’animo. Desiderare la salute fisica e la bellezza del proprio corpo non è uno sbaglio, ma bisogna farlo in maniera attenta e giusta. In maniera sana. È difficile, ma risolvere il problema è possibile. Con una terapia di gruppo o individuale che sia mirata a individuare il problema originario del quale l’anoressia non è altro che una manifestazione.

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