Archives

Comunicati

Positive le decisioni della maggioranza sul contenimento della spesa

Burzi: accolte alcune importanti proposte di Progett’Azione. Saremo pienamente soddisfatti soltanto quando verrà attuata una politica operativa di rigore e di sviluppo. Tentoni: la delibera sulla spending review, arricchita dalle nostre proposte, è il banco di prova. Vignale: in Consiglio capiremo chi è ancora legato  al partito della spesa e a dinamiche che oggi non sono più sostenibili.

Al termine della riunione dei capigruppo di maggioranza in merito alla drammatica situazione dei conti della Regione Piemonte, Progett’Azione esprime la sua soddisfazione per l’accoglimento di alcune importanti proposte avanzate dal gruppo consiliare costituito dai consiglieri Angelo Burzi, Roberto Boniperti, Roberto Tentoni, Rosanna Valle e Gian Luca Vignale e dall’impegno annunciato dal Presidente Roberto Cota di intervenire urgentemente sul debito, partendo dall’applicazione della riforma sanitaria.

“Siamo soddisfatti per l’accoglimento delle nostre istanze  in materia di riduzione della spesa, che si tradurranno nell’introduzione del telelavoro, nella digitalizzazione degli atti e delle procedure regionali, nell’istituzione del portale della trasparenza, nell’eliminazione delle auto blu, nella significativa riduzione delle spese per il personale, ma soprattutto nel cambiamento di approccio nei confronti della gestione dei conti pubblici”, ha dichiarato Angelo Burzi, capogruppo di Progett’Azione a Palazzo Lascaris. “Ciò su cui abbiamo concordato oggi – ha aggiunto Burzi –  è la sintesi di una serie di interventi che ha distinto la nostra attività dal giorno stesso in cui ci siamo costituiti, ma  saremo veramente soddisfatti soltanto quando questa maggioranza attuerà una politica operativa di rigore coniugata ad azioni per lo sviluppo, riorientando i frutti dell’efficienza a favore di impresa, lavoro e famiglia”.

Il consigliere Roberto Tentoni sottolinea come il vero banco di prova sarà la delibera sulla spending review (n. 218 “Interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali”), in discussione giovedì in I Commissione. “Il nostro gruppo ha presentato un importante pacchetto di misure che consente di liberare risorse per un miliardo di euro entro il 2015”. Tra le proposte che i capigruppo di maggioranza hanno deciso di sostenere c’è il blocco delle assunzioni di personale per Giunta e Consiglio e società partecipate, oltre all’istituzione della Direzione per la mobilità del personale regionale. I capigruppo di maggioranza, su proposta di Progett’Azione, hanno inoltre concordato di istituire l’anagrafe degli eletti e l’anagrafe dei nominati dalla Regione e di procedere con la dichiarazione di decadenza degli amministratori di società partecipate che abbiano chiuso gli ultimi due esercizi in perdita.

Per Gian Luca Vignale, esponente di Progett’Azione e Presidente della commissione per le Attività produttive “si tratta di novità sostanziale. Ci auguriamo che queste proposte rappresentino soltanto il primo passo verso il risanamento dei conti pubblici e la progressiva riduzione del debito”.

No Comments
Comunicati

Pdl irresponsabile fa mancare la maggioranza in Consiglio regionale

Solo un PDL irresponsabile può far mancare la maggioranza ad un assessore della propria giunta e votare insieme al PD, gli ordini del giorno sull’ emodinamiche piemontesi.

L’atteggiamento del PDL tenuto oggi in Consiglio Regionale è la dimostrazione che il partito di maggioranza in Regione oggi è stato pronto a sconfessare un piano socio sanitario votato da loro stessi pochi mesi fa.

Vista la drammatica situazione in cui viviamo oggi non si può prendere la strada del rigore e contemporaneamente promuovere quella della spesa. Per questo motivo il gruppo di Progett’Azione, con me oltre che con i consiglieri Burzi e Tentoni, abbiamo votato contro ordini del giorno che di fatto richiedono alla Regione costi oggi non più sostenibili.

Questo è il tempo delle scelte evidentemente oggi il PDL ha fatto la propria. Se è ben comprensibile la difficoltà ad assumere decisioni poco popolari, come la razionalizzazione dell’emodinamiche piemontesi, ci chiediamo come farà chi oggi ha votato a favore della spesa a spiegare domani ai cittadini un eventuale aumento delle pressione fiscale causato proprio dal non rispetto dei parametri di spesa sanitaria. Perché se è scontata la posizione dei partiti di minoranza, è assolutamente ingiustificabile quella del più grande partito di maggioranza.

Gian Luca Vignale

consigliere regionale Progett’Azione

No Comments
Comunicati

Maria Teresa Armosino: “Progett’Azione è per le primarie di coalizione”

“Siamo per le primarie di coalizione e non di partito”. Maria Teresa Armosino, parlamentare del Pdl, presidente dell’associazione politico culturale Progett’Azione (e da oggi, ex presidente della Provincia di Asti) interviene sulle candidature alla premiership per il Pdl “per rilanciare il progetto di una coalizione forte, autorevole,  alternativa alla sinistra, che dia spazio al confronto partecipato e costruttivo dell’area moderata”.

Progett’Azione insiste sulla necessità di allargare il dibattito per un programma moderno, in sintonia con le aspettative degli italiani. “Vogliamo contribuire a elaborare una proposta politica per una pubblica amministrazione snella ed efficiente che collabori in modo attivo con i cittadini e le imprese. Riteniamo che oggi sia fondamentale recuperare dignità e chiarezza nell’agire politico. Per questo diciamo in modo netto che siamo per le consultazioni primarie allargate a tutta la coalizione e non vogliamo più esercitarci in superate logiche di partito: dobbiamo essere inclusi e non esclusivi, per alimentare  il confronto tra espressioni culturali di matrice comune, per farci valere sul piano politico  e sul terreno elettorale”.

No Comments
Comunicati

Vignale: Pista di Cesana: si faccia garante la Fondazione 20 marzo 2006

È evidente che, rispetto alla decisione di rimozione dell’ammoniaca dalla pista di Cesana, la Regione, né tantomeno la Fondazione 20 marzo possano volgere lo sguardo altrove, ma che anzi sia loro compito attivarsi al fine di evitare la chiusura dell’impianto olimpico, promuovendo – se necessario – gli imprenditori privati interessati.

In questa vicenda è infatti bene capire chi fino ad oggi ha fatto cosa con i soldi di chi. Perché se è vero che la Parcolimpico srl (società che gestisce ad oggi l’impianto di Cesana) ha una quota maggioritaria privata è altrettanto vero che l’impianto, il terreno su cui sorge e i finanziamenti fino ad ora elargiti per la pista sono pubblici.

Come pubblici sono i 1,5 milioni di euro utilizzati dalla Fondazione 20 marzo a favore della Parcolimpico per interventi di ‘ripristino, qualificazione e per le spese di manutenzione’ degli impianti (tracciato per bob slittino e skeleton compreso), di cui 500.000 euro stanziati direttamente dalla Regione per l’impianto di Cesana .

Inoltre la Delibera regionale 3 – 10879 Conferimento di beni olimpici di proprietà regionale alla Fondazione 20 marzo 2006. Definizione del titolo giuridico del conferimento dove si specifica che “per effetto del suddetto conferimento la Fondazione 20 marzo 2006 assumerà in proprio ogni onere ed adempimento relativo alla gestione ed amministrazione dei beni (ovvero gli impianti olimpici)”.

La soluzione è, volendo, semplice. Gli Enti pubblici (Regione, Comune, di Torino e provincia) fondatori della Fondazione 20 Marzo e, di conseguenza, proprietari del 30% delle quote di Parcolimpico srl intervengano garantendo, tramite la Fondazione, la società Grandi Eventi Valle Susa srl, ma soprattutto garantendo che milioni di euro non vadano buttati in fumo e che la Val Susa non subisca un danno turistico rilevante.

Per questo motivo, in qualità di presidente della Commissione montagna del Consiglio Regionale, inviterò da subito la giunta regionale ad intervenire presso la Fondazione 20 Marzo affinché diventi da subito garante della fideiussione.

 

Sintesi eventi:

Nel marzo 2006 la Regione Piemonte, insieme a altri enti e istituzioni, costituisce la Fondazione 20 marzo 2006, con il compito di (art. 3 dello statuto fondativo) amministrare il patrimonio mobiliare ed immobiliare costituito dai beni realizzati, ampliati o ristrutturati in vista dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, favorendone l’utilizzo e lo sfruttamento. All’interno di questo patrimonio ovviamente rientrava a pieno titolo la pista di bob di Cesana.

Compito della Fondazione è anche di “favorire lo sviluppo economico regionale e ultraregionale, con particolare riferimento alle attività turistiche sportive, culturali e sociali attraverso la gestione del proprio patrimonio”.

Per meglio sviluppare i propri compiti, la Fondazione si dota di altre due società, una delle quali è Parcolimpico srl, prima di proprietà al 100%, poi in house, poi solo partecipata al 30% (il restante proprietà per il 70% della società Get Live 2 Srl), a cui è stata affidata la gestione del patrimonio immobiliare olimpico e nei confronti della quale la Fondazione ha poteri di controllo e verifica.

Parcolimpico ha ricevuto dalla Fondazione un contributo di 20 milioni di euro per procedere all’acquisto del cosiddetto ‘know how’ olimpico.

Nel 2010 la Regione aveva stanziato 4 milioni di euro alla Fondazione 20 Marzo a “copertura degli investimenti realizzati sulle strutture realizzate per i Giochi di Torino 2006”.

Febbraio 2011: la pista di bob chiude.

2012: Eventi Valle Susa srl si rende disponibile al riavvio dell’impianto.

La Parcolimpico srl chiede in cambio dell’affidamento della gestione una fideiussione di 650 mila euro.

La società Parcolimpico ha avviato le operazioni di prelievo dell’ammoniaca determinando di fatto una chiusura dell’impianto.

No Comments
Comunicati

Vignale (Progett’Azione): in Piemonte un’altra bambina orfana con genitori in vita

La notizia della conferma dello stato di adottabilità della bimba di 2 anni e mezzo tolta ai genitori perché anziani mette nello sconforto anni di impegno  e lavoro a sostegno della famiglia e della genitorialità.

Se prima sembrava assurdo leggere che si  potesse decidere sul destino di una famiglia e disporre lo stato di adottabilità di una bambina solo perché avuta da due genitori anziani con la fecondazione artificiale, ancor più preoccupante sembra la conferma di oggi della Corte d’Appello.

Poiché non si è di fronte ad un caso di grave abuso delle due l’una: se il problema è l’inadeguatezza o l’incapacità genitoriale si può migliorare grazie al sostegno di educatori. Se invece il fondamento della decisione è l’età dei genitori o la modalità di concepimento si è evidentemente di fronte ad un’ errata cultura che vede la genitorialità come una sorta di concessione statale, che in ogni momento può essere revocata.

Purtroppo a causa di questa errata e preoccupante cultura mediamente ogni 1000 bambini 3 vengono allontanati dalle loro famiglie, e di questi la metà poi ritornano a casa. Solo in Piemonte ogni anno su 2500 bambini tolti alle loro famiglie, di questi oltre la metà è dovuto ad un giudizio di ‘incapacità’ o ‘inadeguatezza’ dei genitori.

La domanda allora sorge spontanea: come si giudica l’incapacità di un genitore? La fecondazione assistita o l’età sono due fattori determinanti nel giudizio?

Perché se così fosse è evidente che sia necessario avvisare un’altra coppia italiana, composta da Carmen Russo (53 anni) ed Enzo Paolo Turchi (63 anni) che in questi giorni hanno annunciato di aspettare, grazie all’inseminazione artificiale, il loro primo figlio. Oppure loro grazie alla notorietà e fama possono stare tranquilli?

È evidente che questa sia una visione completamente distorta della genitorialità e che non basti l’età per decidere un cambio di genitori come se fosse un cambio d’abiti: in ballo c’è la serenità di una famiglia e il futuro di bambini che vivono un dramma che non dimenticheranno mai.

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale Progett’Azione

Facebook.com/GianLucaVignale

Facebook.com/bimbiseparati

No Comments
Comunicati

CON LA SPENDING REVIEW DI PROGETT’AZIONE RISPARMIEREMO 1 MILIARDO E 100 MILIONI

Gian Luca Vignale: “Di qui al 2015 si possono recuperare 1 miliardo e 83 milioni di euro da destinare riduzione del debito e investimenti per lo sviluppo”.

Nel dettaglio: 12 milioni dal taglio dei costi della politica; 1,360 milioni dall’abolizione dell’utilizzo delle auto di servizio; 49 milioni dal blocco delle assunzioni e dalla rimodulazione delle spese dei dirigenti pubblici e delle posizioni organizzative; 33,5 milioni di minori costi di enti, agenzie, consorzi e società partecipate; 1 miliardo dall’alienazione del patrimonio disponibile e dalla razionalizzazione delle società partecipate. E inoltre: trasparenza amministrativa, digitalizzazione degli atti e dei pagamenti, telelavoro. “Dopo i proclami – è tempo di passare ai fatti, senza indugio. È infatti evidente che  le parole non bastino e che se gli intenti del presidente Cota in merito al taglio dei costi si vogliono trasformare in fatti questo documento è un buon punto di inizio”.

 

Non solo tagli, ma anche riduzione del debito e investimenti per lo sviluppo. La proposta del gruppo consiliare di Progett’Azione per la riduzione della spesa pubblica prevede un recupero di efficienza e di efficacia della macchina regionale, in grado di far risparmiare complessivamente 1 miliardo e 83 milioni di euro di qui alla fine del 2015. Si tratta di ridurre i costi della politica, dismettere il patrimonio pubblico non strategico, razionalizzare le società partecipate e realizzare risparmi, senza influire sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

 

“La nostra -ha dichiarato il capogruppo  di Progett’Azione Angelo Burzi  nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina (lunedì 22 ottobre) a Torino – è una proposta a costo zero per la collettività: tutte le risorse recuperate verranno destinate alla riduzione del debito, alle politiche sociali migliorando la qualità della vita delle famiglie e allo sviluppo delle attività produttive. Noi crediamo che la politica regionale –  ha aggiunto Burzi, insieme ai consiglieri di Progett’Azione Roberto Boniperti, Roberto Tentoni, Rosanna Valle e Gian Luca Vignale –  possa e debba evitare il “commissariamento”, ovvero di essere messa sotto tutela dal governo centrale e dalla Corte dei conti.  Ma per fare questo è necessario che dimostri di essere in grado di ben amministrare e di rinnovarsi. Rifiutiamo il neo-centralismo, a meno che il Parlamento non intervenga sulla costituzione modificandone il titolo quinto: crediamo che si debba consentire alle Regioni, così come alle Province e ai Comuni, di poter svolgere il loro ruolo, recuperando però il massimo dell’efficienza della spesa pubblica, riducendo il debito e abbassando le tasse a carico dei cittadini delle imprese”.

 

 

 

IL PIANO DI PROGETT’AZIONE PER LA RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA REGIONALE

 

Il piano elaborato da Progett’Azione prevede, oltre ai provvedimenti già adottati che hanno prodotto un  significativo taglio dei costi della politica regionale, l’ulteriore riduzione del 20% dei costi complessivi relativi all’indennità di consiglieri regionali e assessori e relativi trasferimenti gruppi consiliari. Questa manovra consentirà un risparmio di 12 milioni nel prossimo triennio.

L’operazione “Piemonte zero”  prevede l’abolizione dell’utilizzo delle auto di servizio in tutta l’amministrazione regionale, comprese le società e le agenzie regionali. Tutti i contratti di noleggio, leasing e assicurazione che andranno in scadenza non potranno essere rinnovati; inoltre la Regione dovrà dismettere le autovetture di proprietà. Anche per quanto riguarda gli immobili, si dovrà trovare collocazione alle agenzie, aziende o società regionali in stabili della Regione: il risparmio, in termini di efficienza, sarà di 1,360 milioni di euro nel prossimo triennio.

Il reale blocco delle assunzioni, della Regione delle società controllate o partecipate, comporterà un risparmio di 24 milioni nel prossimo triennio.

Per favorire la mobilità fra i dipendenti della giunta del consiglio regionale, delle società e delle agenzie controllate dalla regione e delle comunità montane, verrà istituita, a costo zero impiegando per lo scopo il direttore del personale della Regione e delle partecipate, la Direzione della mobilità che gestirà gli elenchi del personale “in disponibilità”. In termini di efficienza l’operazione comporterà un risparmio di 16 milioni di euro.

A questo si assocerà la riduzione dei costi del personale, con un abbassamento del 10% dello stipendio dei direttori, del 10% dei salari accessori dei dirigenti e di almeno il 15% delle attuali posizioni organizzative, per un risparmio di 9 milioni di euro.

Si dovranno anche ridurre i costi di enti, agenzie, consorzi e società partecipate dalla Regione, bloccando le nuove assunzioni, riducendo la spesa per le consulenze di incarichi professionali e fissando nuovi criteri di professionalità per gli amministratori: il risparmio previsto con questo intervento è di 33,5 milioni di euro.

Per la valorizzazione del capitale umano, risorsa fondamentale della pubblica amministrazione, la Regione dovrà promuovere  in modo incisivo il telelavoro: l’intervento favorirà un risparmio di 2,3 milioni di euro.

Sempre per favorire il contenimento della spesa, si dovrà promuovere la completa  digitalizzazione degli atti, firma elettronica digitale dei dipendenti regionali, la possibilità di  presentare atti e certificazioni attraverso strumenti digitali e di effettuare pagamenti in modo digitale: questi interventi consentiranno un risparmio di 8,550 milioni di euro.

Gli enti, le agenzie le società partecipate dalla Regione Piemonte dovranno essere amministrate in modo professionale trasparente: a questo scopo Progett’Azione prevede l’introduzione di criteri di nomina e designazione trasparenti, che pur non producendo risparmi quantificabili dal punto di vista monetario, favoriranno l’avvio di una miglior gestione della macchina pubblica.

 

Un altro intervento che va nella stessa direzione è quello volto ad assicurare la trasparenza dei procedimenti amministrativi, con la pubblicazione in modo evidente sulla prima pagina del sito della Regione di tutti gli atti e i provvedimenti adottati con rilevanza esterna, tra i quali l’anagrafe degli eletti, l’anagrafe dei nominati in enti, aziende, società, agenzie e consorzi controllati, vigilati partecipati dalla Regione, l’elenco degli incarichi, dei collaudi, delle consulenze e del trattamento economico degli organi di indirizzo economico amministrativo, dei dirigenti, dei consulenti e dei membri di commissione.

 

Un intervento fondamentale ai fini del risparmio e del recupero di efficienza è l’alienazione del patrimonio disponibile e la razionalizzazione delle società partecipate. L’intervento, già previsto dall’articolo 44 della legge finanziaria del 2012 (il quale prevedeva che entro il 31 maggio di quest’anno la giunta regionale avrebbe dovuto presentare al consiglio la delibera di razionalizzazione delle società partecipate) non è stato ancora attuato. Tra l’alienazione del patrimonio disponibile e razionalizzazione delle società partecipate Progett’Azione prevede un recupero di risorse complessivo di 1 miliardo di euro nel prossimo triennio.

“ Sono tutti interventi di efficienza pura che non tagliano servizi ai piemontesi e offrono una risposta concreta alla riduzione dei costi della politica e al miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione. Sono proposte che sosteniamo da tempo. Crediamo – ha concluso Angelo Burzi – che sia un modo concreto per avviare, senza clamori ma con grande efficacia, il processo di risanamento indispensabile per evitare il fallimento della regione, imboccando una nuova strada che dovrà portare all’alleggerimento della macchina regionale, nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle imprese. Ci auguriamo che, dopo i proclami, la giunta  e il consiglio regionale vogliano accogliere senza indugio le nostre proposte, passando dalle parole ai fatti”.

No Comments
Comunicati

VIGNALE : PRONTO IL MANIFESTO POLITICO PER RICOSTRUIRE IL CENTRO DESTRA

È oramai evidente che il Popolo della Libertà sia in caduta libera. L’immagine del nostro partito è stata infatti irreparabilmente incrinata a causa di esponenti sempre più lontani dai cittadini.

 

Soprattutto in Piemonte, il centro destra ha dimostrato di avere tra le proprie fila una classe dirigente ed esponenti politici che anziché accrescere hanno deluso la passione e l’impegno nella politica dei cittadini e degli amministratori.

 

Ma poiché il centro destra piemontese conta anche di cittadini, militanti e amministratori che ogni giorno lavorano con impegno e devozione per portare sul territorio una buona politica fatta e con i cittadini, non possiamo permettere che gli errori degli uni compromettano il lavoro degli altri.

 

Oggi più di ieri è necessario ribadire che solo la buona politica può garantire crescita e sviluppo sociale ed economico del nostro territorio e oggi più di ieri, chiediamo a tutti gli esponenti del centro destra di voler riportare con noi tra le strade e tra la gente i valori imprescindibili e ineludibili del centro destra.

 

Come amministratori ed esponenti di una forza politica abbiamo il dovere morale e civile di rifondare il centro destra su nuovi presupposti, con nuove regole e ammettendo i gravi errori che sono stati commessi nella selezione della classe dirigente regionale del PDL.

 

Soltanto una rapida, radicale e sincera autocritica, un processo di valutazione senza auto assoluzioni, può permetterci di ripulire l’onore macchiato di tanta gente perbene che sostiene e rappresenta ai più diversi livelli il Popolo della Libertà.

 

Per questo motivo chiederò a tutti i colleghi europei, regionali, comunali e a tutti i militanti, a chiunque creda con me in un centro destra nuovo, rinnovato e che parta dai valori che l’hanno sempre caratterizzato di voler sottoscrivere il nostro manifesto, ritenendo imprescindibile assolutamente indispensabile:

 

1)      Porre alla base della selezione della classe dirigente i valori del MERITO e della MILITANZA: le candidature devono essere riservate in via prioritaria a coloro che hanno dedicato anni all’attività sul territorio. I non iscritti al partito potranno essere candidati solo a fronte di rilevanti e specifiche competenze professionali attentamente vagliate dagli organismi competenti;

 

2)      Prevedere il limite dei due mandati per l’elezione in ogni livello istituzionale;

 

3)      Approvare un codice etico che preveda:

  1. il vaglio delle candidature da parte di un Comitato di garanti che valutino     pendenze, pregressi e posizioni compromettenti
  2. l’espulsione dei condannati in primo grado per reati contro la Pubblica  Amministrazione o infamanti
  3. un limite preciso alle spese che i singoli candidati possono effettuare;

4)      Introdurre criteri di  trasparenza assoluta per l’utilizzo dei fondi pubblici ( i bilanci dei gruppi consiliari e dei coordinamenti del partito devono essere certificati da organismi appositi e pubblicati su internet);

5)      Nominare negli enti esclusivamente persone che presentino una specifica competenza professionale;

 

6)      Introdurre le primarie per la selezione dei candidati sindaci, presidenti di provincia e di Regione e per i parlamentari qualora non venga abrogata l’attuale legge elettorale;

 

7)      Eliminare i listini e le liste bloccate;

 

8)      Completare il processo di elezione dal basso di tutti gli organi di partito, dai coordinatori circoscrizionali al coordinatore nazionale.

 

Abbiamo il dovere di ripartire dai nostri valori, dalle nostre idee, spiegando ai piemontesi cosa abbiamo fatto e perché, cosa non siamo riusciti a fare e per quali ragioni, cosa vogliamo ancora proporre e dove reperiremo le risorse per farlo e come ricostruiremo insieme un nuovo e più solido progetto politico, in grado di trarre dalla sconfitta del PDL il giusto insegnamento per un più solido, democratico e trasparente soggetto politico.

 

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale Progett’Azione

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE): DEBITO: LA MAGGIOR PARTE è DOVUTO AL CENTRO SINISTRA

I documenti contabili della Regione Piemonte mettono nero su bianco che la maggior parte del debito piemontese è dovuto al centro sinistra.

 

Se infatti nel 2004, il presidente Ghigo aveva lasciato un debito regionale diretto di 1, 612 miliardi di euro, il centro sinistra è riuscito a quintuplicarlo in cinque anni (6, 923 milioni di euro).

 

Oltre ad aver aumentato esponenzialmente il debito, il governo Bresso ha anche cancellato quasi 900 milioni di euro alle aziende sanitarie dopo aver comunicato la disponibilità economica di queste risorse.

 

Solo considerando la cancellazione degli impegni di spesa (700 milioni di euro), l’indebitamento delle società in house  (ben 350 milioni di euro solo degli anni Bresso), i mutui sottoscritti (quasi 5 miliardi di euro), parte della differenza tra residui attivi e passivi ( 600 milioni di euro) arriviamo alla totale monstrum di oltre 6.6 miliardi di euro, che non tiene conto dell’indebitamento delle Asl e delle Aso piemontesi negli anni di governo del centro sinistra.

 

In numeri: cinque anni di centro sinistra ci sono costati più di 7 miliardi di euro, ovvero

 

È evidente che la politica del rigore, fin qui ben  attuata dalla giunta Cota , non basti. Servono ora riforme strutturali e taglio a tutte le spese superflue.

 

Per questo motivo chiediamo al centro sinistra in Regione di fare il mea culpa e di mettersi una mano sulla coscienza rendendosi fin da ora disponibile a votare tutte quelle misure di riduzione dei costi, quali innanzitutto la dismissione di SCR ma anche la riduzione del personale regionale, che salverebbero la nostra regione dal default finanziario.

 

Nei prossimi giorni presenteremo misure strutturali di riduzione della spesa in grado di intervenire sui costi della Regione.

 

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale Progett’Azione

No Comments
Comunicati

Gioco d’azzardo patologico: la proposta di legge di Progett’Azione

La prevenzione, la cura e la sensibilizzazione dalla dipendenza dal gioco d’azzardo diventa protagonista di una proposta di legge della Regione Piemonte a firma dei cinque consiglieri di Progett’Azione .

È stata protocollata infatti questa mattina una proposta di legge, che disciplina le sale da gioco sul territorio piemontese sotto l’aspetto non più di polizia urbana (motivo per cui fino ad oggi le ordinanze comunali venivano rigettate dalla Corte ) ma sotto l’aspetto sanitario e socio- assistenziale.

La proposta di legge, Vignale primo firmatario, è già stata sottoscritta, oltre che dai cinque consiglieri regionali di Progett’Azione anche dai consiglieri regionali (in ordine alfabetico), Cortopassi, R. Costa, Formagnana, Gariglio, Giovine, Gregorio, Leo, A.Motta, M.Motta,  Placido,  Ronzani, Tiramani.

La proposta di legge di Progett’Azione muove dalla presa d’atto che il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte ascesa che coinvolge sempre più persone, attratte dall’illusione di una vincita facile.

Una regolamentazione tardiva… 

Il problema è che oggi il  gioco d’azzardo sta diventando l’oppio dell’attuale generazione, una vera e propria dipendenza che porta i cittadini a non riuscire a resistere all’impulso di giocare con ricadute negative sulla vita sociale, sul lavoro, sulla propria indipendenza economica e quindi sulla salute.

Il problema ad oggi è che benché l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia da anni riconosciuto la ludopatia come una malattia, lo Stato italiano ne ha preso conoscenza in modo tardivo e le iniziative fino ad oggi assunte in materia (da ultimo il cosiddetto decreto Balduzzi) sono tutt’ora in fase di discussione e voto al Parlamento.

Molti comuni hanno provato ad intervenire per limitare gli effetti delle slot machine e del gioco d’azzardo in generale, scontrandosi però con l’impossibilità ad assumersi le proprie responsabilità di governo locale per via delle attuali normative nazionali in vigore che regolano il settore solamente dal punto di vista dell’ordine pubblico.

Gli spazi aperti dalla Corte Costituzionale per le Regioni…

Tuttavia grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 300 del 2011, si sono aperti importanti spiragli nei confronti delle regioni e delle provincie. La Corte, riconoscendo la legittimità della legge 13/2010 della Provincia Autonoma di Bolzano, con cui si introducevano limiti all’apertura di sale giochi in relazione alla prossimità a determinati luoghi,  ha evidenziato che tale normativa non poteva essere ricondotta alla competenza legislativa statale in materia di ordine pubblico e sicurezza e ha riconosciuto la potestà legislativa regionale o provinciale in materia di salute pubblica, in difesa delle fasce deboli quali i minori o in zone sensibili o per soggetti bisognosi di cure sociosanitarie o assistenziali.

Successivamente a questa sentenza, sulla materia è intervenuta la Regione Liguria, con due leggi approvate nell’aprile dell’anno in corso, la 17/2012, “Disciplina delle sale da gioco”, con cui la Regione ha regolamentato l’autorizzazione all’esercizio di sale da gioco, e la 18/2012 “ Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”.

In Piemonte il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte crescita…

Ogni piemontese spende in media 752 euro l’anno per il gioco d’azzardo, e su tutto il territorio regionale i pazienti affetti da ludopatia grave presi in carico dal sistema sanitario regionale sono passati da 166 a 821 con un incremento di quasi il 500% in pochi anni. A questi si aggiungono altri 863 casi di dipendenza di livello secondario.

Secondo quanto definito dal Piano di Azione Regionale delle Dipendenze (PARD) anni 2012-2015 “Sulla base delle stime d’incidenza nella popolazione generale, si prevede un ulteriore aumento dei soggetti in carico nei prossimi anni”.

Gli interventi programmati…

La proposta di legge regionale di Progett’Azione intende affrontare il fenomeno della ludopatia con norme finalizzate a preservare dalle implicazioni negative del gioco, i cittadini e in particolar modo alcune categorie di persone, non in grado, per le loro condizioni personali, di gestire in modo adeguato l’accesso al gioco d’azzardo.

In questa prospettiva è stata esclusa la possibilità di autorizzare e condurre l’esercizio di sale da gioco lecito in prossimità di strutture frequentate da giovani o, comunque, da soggetti vulnerabili,è stato messo in capo ai gestori l’obbligo di verifica dell’età anagrafica dei giocatori e  sono state previste sanzioni pecuniarie.

Ecco i punti chiave:

–         PUBBLICITÀ: divieto di ogni forma propaganda del gioco d’azzardo entro i 500 metri da scuole luoghi sensibili, quali istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri giovanili o socioassistenziali.  La norma stabilisce inoltre che ogni forma di pubblicità deve contenere indicazioni visibili sulle reali percentuali di vincita da parte del giocatore. In caso di violazione è prevista una sanzione pecuniarie tra i 500 euro e i 5000 euro

–         SALE DA GIOCO: non potranno essere aperte a meno di 500 metri da istituti scolastici, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale. I Comuni potranno poi individuare altri luoghi sensibili in relazione alle caratteristiche del contesto urbano in cui non sarà ammessa l’apertura. . È vietata la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione internet, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line.

–         GESTORI DELLE SALE DA GIOCO:  Dovranno impedire l’accesso al gioco ai minorenni e saranno tenuti a esporre all’ingresso e all’interno dei locali materiale informativo, predisposto dalle Aziende per i servizi sanitari, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati.  In caso di violazione è prevista una sanzione da 300 a 1.000 euro per ciascun apparecchio nonché la sospensione dell’autorizzazione da tre a sessanta giorni, e in caso di ripetuta violazione (tre in tre anni) si prevede la revoca della licenza.

–         PREVENZIONE: Sono previste iniziative di cura e recupero delle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo attraverso i servizi territoriali dedicati al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.) presenti in tutti i Dipartimenti delle Dipendenze delle AA.SS.RR

–        CAMPAGNE DI PREVENZIONE: La proposta di legge prevede l’attuazione da parte della giunta di campagne di informazione, educazione al gioco e sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco, soprattutto all’interno delle scuole.

–         FONDO REGIONALE PER IL GIOCO D’AZZARDO: viene istituito un fondo regionale, alimentato con il 20% del totale raccolto dalle sanzione, che servirà a sostenere i Comuni da eventuali cause da parte di imprese o gestori di slot machine o congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per il gioco d’azzardo.

No Comments
Comunicati

Presentata la proposta di legge sulle attività connesse all’agricoltura

È stata presentata oggi in sala Viglione del Consiglio regionale, la proposta di legge regionale n. 288 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”, Gian Luca Vignale, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale, primo firmatario.

Alla presentazione sono intervenuti Maria Chiara Bellino – segreteria Regionale Terranostra – Coldiretti, Paolo Bertolotto – segretario di Agriturist Piemonte – Confagricoltura, Pierangelo Cena – presidente Associazione Turismo Verde Piemonte, Roberto Ercole – presidente CIA Piemonte.

La proposta di legge è il frutto di un tavolo di lavoro, durato oltre un anno e istituito dal consigliere regionale Vignale con tutte le associazioni  rappresentative degli operatori agrituristici e agricole. Gli incontri erano  finalizzati alla redazione di una proposta di legge in grado di garantire una corretta e qualificata valorizzazione delle aziende agrituristiche, e contemporaneamente regolamentare tutte le attività connesse all’agricoltura, quali la vendita dei prodotti tipici, pescaturismo, ittiturismo, fattorie didattiche, agricoltura sociale e agriturismo venatorio, e soprattutto il turismo rurale, sempre più importante in Piemonte.

Le attività agrituristiche della nostra regione sono in continua evoluzione e sono diventate, nel corso degli anni, un’importante risorsa per attività lavorative, creative e dinamiche.

Di fronte a questi cambiamenti, però, la Regione Piemonte è rimasta ferma a una normativa che risale ormai al 1995 (l.r. 23 marzo 1995 n. 38, Disciplina dell’agriturismo). Diversamente, a livello nazionale, sono stati effettuati significativi passi in avanti grazie al d. l. 29 marzo 2004, n. 99 (Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale e semplificazioni amministrativa in agricoltura), con le modifiche di cui al d.lgs n. 101/05, che tra le varie innovazioni, introduce anche la figura dell’Imprenditore agricolo.

In quindici anni la condizione dell’imprenditoria agricola e le necessità del consumo sono profondamente mutate, per questo la necessità di un aggiornamento della normativa regionale era quindi impellente e inderogabile da un punto di vista non solo normativo ma anche operativo: agricoltori e associazioni da tempo chiedevano un aggiornamento in questa direzione.

Con questi obiettivi e con un lavoro di forte condivisione è stata costruita la proposta di legge  regionale n. 288 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”, presentata in Consiglio Regionale lo scorso 12 agosto.

Tra i punti fondamentali della proposta di legge vi è il riconoscimento e la valorizzazione di tutte le attività agrituristiche, intese come strumenti di organizzazione e valorizzazione del territorio, e quindi come fonti di economia e lavoro, oltre che di conservazione e tutela dell’ambiente e conservazione del patrimonio rurale.

Per la prima volta in Italia, viene introdotto l’obbligo di apportare nella preparazione e nella somministrazione di pasti e bevande una quota di prodotto proveniente da aziende agricole regionali piemontesi non inferiore all’85% di cui proprio almeno il 25%.

Altre novità sono la regolamentazione in legge (per la prima volta nella nostra regione) dei pescaturismi, ittiturismi, fattorie didattiche e agricoltura sociale. Viene data la possibilità agli agricoltori di seppellire gli animali, in spazi del proprio terreno dedicati e secondo le norme di legge.

Un altro aspetto importante è che, nel calcolo della prevalenza, viene data la possibilità all’imprenditore agricolo di scegliere tra il tempo/lavoro e la Produzione Lorda Vendibile (PLV) annua.

Inoltre, introducendo una specifica forma di agriturismo, denominata “ospitalità rurale”, l’imprenditore agricolo professionale (IAP) potrà dare ospitalità liberamente a fronte di un limite massimo di 10 coperti o 10 posti letto.

Per quanto riguarda, invece, gli alloggi agrituristici, la proposta di legge elimina il numero massimo di coperti per i pranzi e stabilisce la capacità ricettiva massima di 25 posti letto, nel computo dei quali non sono conteggiati i bambini sotto i 12 anni.

Agli agriturismi montani, se l’attività è condotta con carattere di stagionalità, viene data la possibilità di utilizzare la cucina per la somministrazione dei pasti a un massimo di 20 persone. Inoltre gli agriturismi oltre 1000 metri di altezza possono utilizzare camerate con letti a castello fino a un massimo di 35 posti.

Infine si regolamenta il commercio dei propri prodotti agricoli, ampliandolo e rendendolo trasversale (a domicilio, itinerante, in spazi pubblici, online).

“Questa proposta di legge – spiega Gian Luca Vignale, estensore della proposta di legge  –  per la prima volta in Piemonte e in Italia norma non solo le attività agrituristiche ma tutte quelle connesse all’agricoltura, intese come strumento di valorizzazione e promozione del nostro territorio e delle sue tradizioni”.

“L’augurio è ora che – prosegue Vignale – come anche richiesto dalle associazioni di settore, il testo di legge, peraltro già sottoscritto da molti colleghi, inizi al più presto l’iter di approvazione in Consiglio, per dare dopo tanti anni di attesa una risposta ai tanti imprenditori agricoli che ce lo chiedevano e portare la nostra regione ad esser un esempio di ammodernamento anche in questo settore”.

“Intendo esprimere grande soddisfazione – dichiara Pierangelo Cena, Presidente Turismo Verde (CIA) – per una proposta di legge che risponde all’esigenza ormai impellente di un adeguamento legislativo rispetto alla legge del 95. Allo stesso tempo, ribadisco che l’associazione che rappresento non ha né l’arroganza né la pretesa di sapere che cosa è meglio per le aziende nostre associate. Ritengo pertanto sia nostro dovere portare avanti con fermezza tutte le istanze che verranno via via proposte”.

No Comments
Comunicati

Approvata la legge sul riordino degli enti locali. “Assicurata la tutela dei comuni montani”

Burzi: soddisfazione per l’esito positivo di una discussione democratica e partecipata. Vignale: abbiamo assicurato la tutela dei comuni montani.

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi pomeriggio la legge relativa al riordino degli enti locali. “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione del provvedimento – ha dichiarato Angelo Burzi, capogruppo di Progett’Azione a Palazzo Lascaris – che è frutto di una discussione democratica, partecipata e che raccoglie alcune nostre importanti sollecitazioni”.

Nell’iter legislativo Progett’Azione ha presentato tre emendamenti, primo firmatario il consigliere Gianluca Vignale, che garantiscono una miglior tutela dei comuni montani. “Grazie ai nostri emendamenti – spiega Gian Luca Vignale, relatore del Disegno di Legge e primo firmatario delle proposte di modifica approvate –  si introduce una sorta di micro federalismo montano che poggia sul principio che chi più produce, più ottiene.   Il fondo per la montagna infatti non verrà soltanto finanziato dai tributi diretti regionali provenienti dalle attività produttive realizzate all’interno delle Unioni montane, quali Irap, canoni idrici e di imbottigliamento o diritti escavazione, ma sarà anche ripartito in modo proporzionale rispetto all’apporto fornito da ciascuna Unione”. Un’altra modificata approvata su proposta di Progett’Azione riguarda la copertura economica, per 10 anni e in forma decrescente da parte della Regione, del costo del personale delle comunità montane soppresse, che andranno a coprire i posti vacanti in altri comuni o enti pubblici non economici.  “Grazie a questo emendamento – chiarisce Vignale – si permetterà a tutti i piccoli comuni di procedere all’assunzione di nuovo personale senza sforare i tetti fissati dal patto di stabilità e nel rispetto dei principi della spending review”.

No Comments
Comunicati

NKE vi invita a scoprire le novità per la fluidodinamica e la progettazione manifatturiera 2D e 3D

Tutte le novità nelle tecnologie per la progettazione, l’analisi, la simulazione virtuale e la gestione di impianti tecnici, in mostra allo stand NKE – Negroni Key Engineering – al Geofluid 2012 di Piacenza dal 3 al 6 ottobre, Padiglione: 1 – Corsia: C – Stand: 163.
Lunedì 24 settembre 2012. NKE, unico Platinum Partner sud Europeo di Autodesk, presenta alla edizione 2012 della Mostra Internazionale Geofluid di Piacenza, i più avanzati strumenti di progettazione CAD, di simulazione CAE e di Product Lifecycle Management PLM destinati alla realizzazione di impianti per la ricerca, all’estrazione e al trasporto dei fluidi sotterranei.
Si tratta di una occasione unica per valutare da vicino i vantaggi offerti dalle nuove configurazioni di software Autodesk come la “Factory Design Suite”: per la gestione impianti, la gestione del lay out e la visualizzazione dei grandi assiemi, ove, grazie a NAVISWORK, si possono oggi gestire la tempistica di realizzazione e l’avanzamento  di realizzazione degli impianti; oppure la “Plant Design Suite” per la progettazione in ambito P&I e la gestione delle tubazioni in una perfetta integrazione fra 2D e 3D.
Geofluid è da sempre la Mostra Internazionale più importante per le tecnologie ed attrezzature per la ricerca, estrazione e trasporto dei fluidi sotterranei. L’edizione 2012, che si terrà a Piacenza dal 3 al 6 ottobre, attrarrà le aziende leader per l’alta qualificazione professionale in un settore da sempre in grande fermento e sviluppo.
In qualità di unico Autodesk Platinum Partner Sud Europeo e principale rivenditore italiano, NKE, nel proprio stand al Padiglione: 1 – Corsia: C – Stand: 163, dimostrerà, con prove pratiche e presentazioni mirate la validità delle nuove configurazioni Autodesk: Factory Design Suite, Plant Design Suite, Product Design Suite, nonché l’Autodesk Simulation CFD  per analisi e simulazioni fluidodinamiche.
Non mancheranno le novità sulla rivoluzionaria soluzione Autodesk PLM 360° per la gestione del ciclo di vita dei prodotti che consente di coordinare efficacemente tutte le fasi di sviluppo: dall’ideazione alla progettazione, analisi, simulazione, produzione, manutenzione, smaltimento e così via.
A completamento del’offerta vi saranno i servizi NKE di supporto per la formazione, l’avviamento, l’aggiornamento professionale e l’assistenza tecnica capillare garantita dalle 10 sedi in Italia di Milano, Torino, Alba, Mantova, Bergamo, Piacenza, Trento, Verona, Napoli e Bari.

Verranno altresì predisposte delle dimostrazioni mirate a dimostrare l’efficacia delle soluzioni Autodesk per le aree tematiche della fiera:
  • Geo Fluid  Tecnologie ed attrezzature per la ricerca, estrazione e trasporto dei fluidi sotterranei.
  • Geo Tech  Macchine ed attrezzature per indagini geognostiche e geotecniche, fondazioni speciali.
  • Geo Tunnel Macchine, attrezzature e strumentazioni per la costruzione di gallerie.
  • Geo Control Strumentazioni ed attrezzature per analisi, monitoraggio ambientale, bonifica dei terreni, idrogeologia e difesa del suolo.
Marco Luzzini, co-fondatore e Direttore Generale di NKE, ricorda come: “Le soluzioni Autodesk sono cresciute notevolmente in termini di completezza e flessibilità di impiego, offrendo oggi innumerevoli benefici un po’ in tutti gli ambiti industriali e manifatturieri”.
Informazioni su NKE:
NKE – Negroni Key Engineering –  www.negroni.it/nke – in qualità di unico Autodesk Platinum Partner in Italia, con oltre 2.500 clienti, 20 anni di esperienza CAD – CAE – CAM, nonché 10 sedi operative in Italia, è oggi una fra le realtà leader di mercato nella fornitura di soluzioni CAD ad alto contenuto tecnologico, nell’implementazione di progetti PLM in grado di ottimizzare l’intero ciclo di produzione delle moderne aziende manifatturiere, nell’installazione di soluzioni per l’industrial design e nell’implementazione di progetti BIM. NKE inoltre, grazie alla qualifica di HP Gold Partner, propone le tecnologie hardware più avanzate ed affidabili insite nelle workstation, nei server, nei plotter e nelle stampanti 3D per la prototipazione rapida, più diffusi in Italia e nel mondo.
Informazioni su Autodesk:
Autodesk, Inc., è leader mondiale nella fornitura di software di progettazione e intrattenimento 3D. Clienti del settore edilizio, industriale, delle infrastrutture, dei mezzi di comunicazione e dello spettacolo – fra cui agli ultimi 17 vincitori degli Academy Award per gli effetti speciali – adottano i software Autodesk per progettare, visualizzare e simulare le loro idee prima di metterle in pratica. Sin dall’introduzione di AutoCAD nel 1982, Autodesk continua a sviluppare il più ampio portafoglio di software all’avanguardia per il mercato globale. Per ulteriori informazioni su Autodesk, visitare il sito www.autodesk.it.  Autodesk, Autodesk Inventor, Inventor e 3ds Max sono marchi registrati o marchi di Autodesk, Inc., e/o delle sue sussidiarie e/o affiliate negli Stati Uniti e/o altre nazioni. Academy Award è un marchio registrato della Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Tutti gli altri nomi, nomi di prodotto o marchi appartengono ai loro rispettivi proprietari.
Per approfondimenti [email protected]
NKE – Negroni Key Engineering –  Via Cavour, 59/61 – 20030 Senago (MI) Tel. +390299050972
No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE- PDL): AZZERAMENTO DEL PDL: RINNOVAMENTO E NON RICONDIZIONAMENTO. SI INIZI DAL PIEMONTE

Ha ragione Gianni Alemanno: l’azzeramento del PDL è improrogabile se si vuole salvare il centro destra.

Il disgusto provocato da atteggiamenti che arricchiscono la fame di antipolitica non dà infatti spazio a pseudo soluzioni: è arrivato il momento di azzerare l’attuale classe dirigente che da alcuni decenni in modo autoreferenziale governa il centro destra piemontese per dare spazio senza alcun filtro alle tante persone che, nonostante tutto, oggi hanno ancora passione e volontà di impegnarsi nella vita politica quotidiana senza badare a interessi di poltrone o di sottogoverno.

Bisogna però fare molta attenzione a non trasformare il rinnovamento in ricondizionamento. Non si accettano più infatti politici ‘ricondizionati’, ovvero rimessi a nuovo per l’occasione. Serve una classe politica dirigente nuova, che nulla ha a che vedere con quella vecchia, in grado di far poggiare la propria azione su schemi e modalità di lavoro del tutto nuovi.

Con queste fondamenta la casa del centro destra avrà una nuova chance. E sono convinto che dopo anni di silenzio e perdita di credibilità dal Piemonte possa partire questa sfida, anche grazie a chi da anni si batte per un centro destra trasparente, moralmente intransigente e in cui avvenga un vero rinnovamento generazionale.

Per chi da tempo sta lavorando per creare un nuovo centro destra in Piemonte, e che, in contrasto con i vertici del PDL piemontesi, ha creato nell’aprile del 2011 un’associazione, divenuta lo scorso maggio un gruppo consiliare in Regione, la sfida lanciata ieri da Alemanno è stata già accettata mesi fa .

Il dilemma che si pone oggi è: tutti i dirigenti del PDL, coordinatori in testa e subito dietro i loro fidi, saranno in grado di accettare la sfida, facendo diventare il nuovo centro destra un palazzo di vetro? O dimostreranno ancora una volta che ai valori e alle idee preferiscono la loro bella poltrona?

 

Gian Luca Vignale

Consigliere Regionale Progett’Azione

Componente Assemblea nazionale del PDL

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE): CAMBIAMO LA CULTURA ANTICACCIA ORAMAI TROPPO RADICATA IN PIEMONTE

Domenica la caccia aprirà. Con le delibere che verranno approvate nel pomeriggio di domani si potranno cacciare ungulati, lepri, mini lepri e fagiano. Non è il calendario che avremmo voluto, ma in Piemonte cambiare la cultura anticaccia è una difficoltà a cui non ci sottraiamo e che affronteremo con una nuova legge sulla quale, insieme all’assessore Sacchetto, stiamo già lavorando.

In una Regione in cui da oltre 25 anni c ‘e’ chi vorrebbe abolire l’attività venatoria, non bastano pochi mesi, né il lavoro di un assessore e di alcuni consiglieri, per debellare una cultura anticaccia profondamente radicata.

Soprattutto in queste settimane sarebbe servito un impegno unanime da parte dell’intera maggioranza per sostenere l’attività venatoria in Piemonte.

È proprio su questi temi infatti che il centro destra, al governo della Regione, deve saper tralasciare simpatie e posizioni ideologiche per proporre in modo compatto una cultura della caccia più sana, che riesca finalmente a inquadrarla come risorsa e non come problema.

Per questo motivo sono convinto che il presidente Cota con un atto di responsabilità non accetterà le ventilate dimissione dell’assessore Sacchetto.

Di fronte agli eventi di questi giorni l’unica incapacità è quella di chi non si rende conto che in queste vicende prima della caccia gli unici sconfitti sono gli agricoltori e tutti i lavoratori dell’indotto venatorio che dovranno subire, da un punto di vista economico, un parziale ritardo dell’avvio della stagione venatoria.

Gian Luca Vignale
Presidente della Commissione Caccia Regione Piemonte.

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE)CACCIA: NESSUN VUOTO NORMATIVO. PRESTO UNA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE IN REGIONE

È evidente che l’ideologia anticaccia è oramai diventata il tappeto rosso per l’uscita sui giornali non solo delle associazioni anticaccia ma anche di alcuni politici piemontesi.

Se ci siamo abituati alle bizzarrie di alcune associazioni anticaccia è irresponsabile che rappresentanti delle istituzioni usino una questione tanto delicata, come l’attività venatoria, come strumento di bassa propaganda.

Anche se l’unico vuoto oggi presente in Piemonte è l’assenza di un calendario venatorio causato dal Tribunale Amministrativo, parrebbe in ogni modo condivisa la volontà della maggior parte del Centro Sinistra – e di alcuni del PDL – di un nuovo testo sulla caccia in Piemonte. Li rincuoriamo: ci stiamo lavorando sopra, e a breve presenteremo un testo che prende le fila di una proposta di legge, di cui ero primo firmatario, e già votata dalla Commissione che ben amplia l’attività venatoria in Piemonte.

Al di là dei proclami acchiappa flash, o di proposte di legge aizza-bandiere, chi, come me, ha la responsabilità politica ed istituzionale di sostenere lo sviluppo turistico, economico e agricolo della nostra Regione non può infatti permettersi di annullare l’attività venatoria.

È tuttavia bastata una proposta di legge, per dimostrare che chi oggi brinda con gli anti caccia e accusa noi di posizioni aprioristiche non abbia alcuna nozione una sull’attività venatoria piemontese. È infatti evidentemente che non si possa prevedere uno stanziamento di appena 50.000 euro annui da destinare al fondo per il rimborso dei danni causati da ungulati e fauna selvatica, risorse che non sarebbero sufficienti neppure per due settimane.

Inoltre ad oggi l’attività venatoria è l’unico vero strumento della Regione che assicura la valorizzazione della biodiversià, la conservazione della fauna, cacciabile e non, la repressione del bracconaggio, il controllo delle specie opportuniste o il riequilibrio di quelle eccessivamente aumentate a causa dell’antropizzazione del territorio e quindi la riduzione reale dei danni a umani e aziende agricole.

D’altronde questa è la ratio che ha spinto proprio oggi la Regione Lombardia ad autorizzare, dietro il parere positivo della Commissione Europea e dell’Ispra, la caccia in deroga allo storno e di confermare la possibilità di prelievo di richiami vivi.

Gian Luca Vignale

Presidente III Commissione Caccia Consiglio Regionale

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE): POSTICIPATA L’ENTRATA IN VIGORE DELLE AREE CONTINUE. UNA VITTORIA IN PIÙ DELLA CACCIA

In Piemonte la stagione venatoria 2012/2013 non sarà penalizzata ma avrà le stesse regole di quella precedente.

Grazie soprattutto alle sollecitazioni del mondo venatorio sono stati approvati provvedimenti che garantiscono la proroga dell’entrata in vigore delle aree contigue così come previste dal Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità (Legge Regionale 19/2009 modificata con Legge Regionale 16/2011).

Nel giugno 2010 la Corte costituzionale aveva dichiarato non conformi alla legge nazionale sui parchi le zone di salvaguardia istituite dalla Regione Piemonte negli anni ’90.

Per questo motivo lo scorso gennaio con l’approvazione della modifica della legge quadro dei parchi piemontesi le aree di salvaguardia erano state trasformate in aree contigue.

Tuttavia due erano i problemi sorti. Innanzitutto all’interno di suddette aree l’attività venatoria è riservata ai soli residenti nei Comuni dell’area protetta e dell’area contigua stessa. Inoltre le aree sono state ancora palinate, ovvero non hanno tabelloni informativi.

Questo avrebbe determinato una forte limitazione per la stagione venatoria e il rischio per i cacciatori di incorrere in salatissime multe – o peggio in reati – solo per aver cacciato su aree proibite senza la dovuta informazione.

“La proroga dell’entrata in vigore delle aree contigue – spiega Gian Luca Vignale, presidente della Commissione caccia del Consiglio Regionale – è l’ennesima dimostrazione di come il centro destra piemontese sia sensibile e attento alle richieste del mondo venatorio. Il voto di oggi infatti altro non è che il frutto di una raccolta di richieste e suggerimenti di associazioni e cacciatori, grazie alla quale quest’anno il calendario venatorio si aprirà senza le limitazioni tanto temute”.

 

Gian Luca Vignale

Presidente Commissione Caccia Regione Piemonte

Consigliere Progett’Azione

http://twitter.com/gianlucavignale

www.facebook.com/pages/Gian-Luca-Vignale/

www.vignale.net

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE): PROPOROGATA LA MORATORIA PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE PIEMONTE. IN PIEMONTE NON SI POTRA’ PIU’ CONSUMARE SUOLO AGRICOLO PER NUOVI CENTRI COMMERCIALI

È stata votata oggi in Terza Commissione, la proroga di altri quattro mesi alla moratoria per la presentazione di nuove domande di apertura per la grande distribuzione.

È stato infatti prorogato fino al 27 novembre la sospensiva di ogni apertura o autorizzazione di centri commerciali superiori ai 4500 mq, prevista di un anno nel ddl 27 luglio 2011, n. 13 (Disposizioni urgenti in materia di commercio).

Nel corso della seduta di Commissione, l’assessore Casoni ha inoltre illustrato le linee guida della programmazione commerciale che prevedono l’impossibilità di utilizzare suolo agricolo per realizzare centri commerciali.

“Con le modifiche alla legge regionale sul Commercio votate oggi – spiega Gian Luca Vignale, presidente della Commissione Commercio del Consiglio Regionale –  abbiamo bloccato per altri quattro mesi i nuovi insediamenti commerciali della grande distribuzione, per dare un po’ di sospiro e aiuto ai migliaia di esercizi di vicinato  e commercianti ambulanti del Piemonte”.

“La proroga della moratoria – prosegue Vignale – rappresenta un passo in più per la difesa della dignità dei nostri commercianti e del nostro territorio oltre che di tutte le realtà urbane che sopravvivono sul piccolo commercio”.

“Inoltre il blocco del consumo di terreni agricoli – conclude Vignale– obbligherà chi vorrà aprire un nuovo centro commerciale ad utilizzare aree industriali e non, dismesse. Ciò porterà non solo un beneficio all’agricoltura, ma consentirà anche la riqualificazione di aree urbane e non oggi in stato di degrado per la presenza di aree dimesse”.

 

Gian Luca Vignale

Presidente della Commissione Commercio

Consigliere regionale Progett’Azione

 

www.vignale.net

facebook.com/progettazionepiemonte

twitter.com/gianlucavignale

facebook.com/pages/Gian-Luca-Vignale

No Comments
Comunicati

VIGNALE (PROGETT’AZIONE): DDL 192: INTRODOTTA UNA FORMA DI FEDERALISMO FISCALE MONTANO

Oggi in Prima commissione, redigente, sono stati approvati tutti gli articoli del ddl 192 “Disposizioni organiche in materia di Enti locali”.

Grazie agli emendamenti presentati da Progett’Azione, Vignale primo firmatario, tre sono le novità introdotte al  testo e votate oggi.

Innanzitutto, a differenza della prima impostazione, non verrà più abrogata l’intero ‘Testo unico delle legge sulla montagna” (legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 ), ma solo gli articoli riferiti alla trasformazione delle Comunità Montane.

Inoltre, mentre il ddl 192 non prevedeva alcuna risorsa dedicata esclusivamente alla montagna, verrà salvaguardato il “Fondo regionale per la montagna”, che però poggerà su meccanismi di finanziamento basati esclusivamente sulla forza produttiva di ciascuna Unione.

Se infatti fino ad oggi il Fondo era finanziato da una quota della fiscalità diretta della Regione e ripartito in ugual misura a Comunità Montane, d’ora in poi sarà costituito sui soli proventi della fiscalità diretta regionale (Irap, diritti di escavazione, addizionale regionale sui canoni idrici e imbottigliamento e da una quota dei fondi ATO), provenienti dalle imprese presenti nei confini delle Unioni Montane e sarà ripartito in modo proporziale rispetto al gettito di entrata secondo un criterio di premialità dell’attività produttiva svolta all’interno dei propri confini.  Ciascuna Unione riceverà quindi una quota del Fondo regionale per la montagna, stimata in base alla superficie e alla proporzione dei tributi diretti regionali incassati dalla Regione all’interno dei propri confini.

“ Grazie a questi due emendamenti – spiega Gian Luca Vignale, relatore del Disegno di Legge e primo firmatario delle proposte di modifica approvate oggi –  si introduce una sorta di micro federalismo montano che poggia sul principio che chi più produce più ottiene.   Il fondo per la montagna infatti non solo verrà finanziato dai tributi diretti regionali provenienti dalle attività produttive realizzate all’interno delle Unioni montane, come Irap, canoni idrici e di imbottigliamento o diritti escavazione , ma verrà anche ripartito in modo proporzionale rispetto all’apporto fornito da ciascuna. ”.

Una terza modificata approvata oggi, anch’essa a firma Progett’Azione, riguarda la copertura economica, per 10 anni e in forma decrescente (70% per i primi tre anni, 60% per il quarto, 50% per il quinto, e così via fino al 20% per il decimo esercizio finanziario)   da parte della Regione del costo del personale, delle comunità montane soppresse, che andranno  coprire i posti vacanti in altri comuni o enti pubblici non economici.

No Comments
Comunicati

ADACAD & NKE, una partnership a sorpresa in casa Autodesk

Dopo un breve periodo di “fidanzamento” ADACAD e NKE annunciano un “matrimonio” basato su una solida partnership commerciale e tecnologica. Le due aziende infatti, partendo da esperienze comuni, hanno deciso di unire le forze per meglio perseguire le loro rispettive mission di sviluppatori e system integrator Autodesk nei diversi mondi della progettazione civile – architettonica – territoriale da una parte, e manifatturiera – industriale – produttiva dall’altra.

ADACAD, proseguirà la propria crescita nel mercato dei sistemi informativi territoriali GIS avanzati, architettonico e manifatturiero ed NKE, unico Platinum Partner sud Europeo, potrà ulteriormente espandere da 8 a 10 le proprie filiali estendendo anche ai clienti di ADACAD i propri proverbiali standard di assistenza tecnica.

Due tra le principali realtà sistemistiche italiane, con alle spalle oltre 20 anni di esperienza, hanno deciso di moltiplicare gli sforzi per offrire servizi di qualità sempre più elevata alla propria clientela. Garanzie di continuità, competenze e professionalità allargate a tutti i mercati della progettazione CAD – CAE – CAM – GIS, gestione dei processi BIM in ambito edile e PLM in ambito manifatturiero.

Il Consorzio ADACADwww.adacad.it, nasce dall’integrazione di competenze tecniche e commerciali di tre aziende: Aldebra S.p.A. di Trento – www.aldebra.com, I&S Informatica e Servizi S.r.l. di Trento – www.ies.it e Studio C Engineering S.r.l. di Arbizzano (VR) – www.studioc.it, che operano prevalentemente nel Nord Est dell’Italia e che hanno, nel loro DNA, una lunga storia rivolta al mondo degli uffici tecnici ed una consolidata esperienza di assistenza e sviluppo di applicativi in ambiente Autodesk.

NKE – Negroni Key Engineering – www.negroni.it/nke, in qualità di unico Autodesk Platinum Partner in Italia, con oltre 2.000 clienti, 20 anni di esperienza CAD – CAE – CAM, è oggi una fra le realtà leader di mercato nella fornitura di soluzioni CAD ad alto contenuto tecnologico, nell’implementazione di progetti PLM in grado di ottimizzare l’intero ciclo di produzione delle moderne aziende manifatturiere, nell’installazione di soluzioni per l’industrial design e nell’implementazione di progetti BIM.

NKE in qualità di HP Gold Partner, completa la sua offerta con workstation, plotter e stampanti 3D per la prototipazione rapida.

Grazie all’accordo appena stipulato con ADACAD, alle 8 sedi già pienamente operative di Milano, Bergamo, Mantova, Cuneo, Torino, Piacenza, Napoli e Bari, NKE potrà da oggi affiancare anche Verona e Trento, ottenendo un notevole rafforzamento tecnico – commerciale e un interessante incremento del volume di fatturato. Le due nuove sedi apportano al gruppo il fatturato annuo generato da oltre 100 clienti con numerose licenze e contratti di manutenzione attivi.

I clienti che entreranno a far parte del portafoglio NKE potranno accedere ai programmi di assistenza capillare garantiti dalla società sui principali software Autodesk come le nuove Product Design Suites e sui programmi AutoCAD, AutoCAD Mechanical, AutoCAD Electrical, Inventor, AutoCAD Architecture, Revit, 3dsMax, Showcase, Alias, Productstream, Vault e il nuovo Autodesk PLM 360°.

Marco Luzzini, co-fondatore e Direttore Generale di NKE, ha ribadito: “La nuova partnership con ADACAD rappresenta un tassello fondamentale nel costante processo di espansione di NKE verso nuovi mercati e nuovi territori ancora non ben presidiati”.

Luigi Fedrizzi, Presidente di una delle società del consorzio, aggiunge: “Siamo molto contenti di esser giunti a questo accordo. Per noi di ADACAD, questa nuova partnership offre l’opportunità di poterci meglio focalizzare su ciò che sappiamo fare meglio: implementare progetti costruiti sulle specifiche necessità dei nostri clienti. Clienti che il più delle volte operano nell’ambito dei sistemi informativi territoriali per Reti Tecnologiche, Ciclo del Rifiuto, Facility Management, Pubblica Amministrazione, Logistica e Tracciabilità”.

Per saperne di più scrivete a [email protected]

No Comments
Comunicati

Un pavimento in Cotto Impruneta esprime sensibilità progettuale

Un pavimento di Cotto Impruneta narra due storie, quella privata di chi lo vive e quella collettiva progettuale, rielabora un passato di tradizione e fascino, libera le emozioni ed esprime quella personale interpretazione del moderno abitare che ognuno di noi sviluppa nel corso della propria esistenza.

Non solo bellezza, estetica, resistenza, durevolezza e praticità, aspetti di indubbia importanza, Cotto Impruneta si assume il ruolo di interprete di una nuova sensibilità, che condiziona la progettazione e il vivere gli spazi, sempre più vicina alla natura, al rispetto ambientale e alla sostenibilità.

I pavimenti di Cotto Impruneta attingono, nella loro essenza, alla memoria collettiva del costruire, eppure sono resi attuali da moderni processi produttivi, dalla continua ricerca volta all’incremento delle prestazioni e dagli accostamenti che si creano nell’intreccio di esperienze maturate nel tempo, di gusti e tendenze in continua evoluzione.

Cotto Impruneta consente di esprimere la propria creatività nel realizzare la casa dei sogni, restituendo un’immagine complessiva dello spazio di alta qualità. Il cotto comunica immediatamente amore per il bello e un senso di armonia con ciò che ci circonda unico. Un materiale che ha contemporaneamente un ruolo funzionale e decorativo, un valore reale capace di imprimere un carattere distintivo all’universo abitativo.

No Comments
Comunicati

ADL GROUP PRESENTA LA XVI EDIZIONE DEL CORSO PER “TECNICI DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI”

In seguito al successo delle edizioni precedenti arriva una nuova edizione del corso sul fotovoltaico

XVI Edizione Corso “Tecnico in Progettazione, Realizzazione e Gestione di Impianti Fotovoltaici” Formazione Specialistica Avanzata

 

ADL Group attraverso Energy Professional Network presenta una nuova edizione del Corso “Tecnico in Progettazione, Realizzazione e Gestione di Impianti Fotovoltaici” organizzato in collaborazione con il SOFTel dell’Università di Napoli Federico II. Le lezioni partiranno il 24 marzo e si terranno presso l’aula Nettuno SOF-Tel, palazzina C3A della Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II (via Claudio, 21) fino al 19 maggio.

L’obiettivo del percorso formativo consiste nel creare una figura specialista che abbia una visione globale degli aspetti inerenti al fotovoltaico: l’articolato e sempre in evoluzione iter amministrativo/normativo legato agli incentivi di produzione di energia elettrica da fonte solare; la progettazione, le prove collaudo e gli aspetti architettonici dei sistemi fotovoltaici; l’analisi delle modalità del sistema del credito bancario.

Alcuni appuntamenti hanno come protagoniste le aziende del settore che illustreranno gli aspetti tecnici e relativi alle strumentazioni.

Come nelle edizioni precedenti è previsto un sopralluogo di un impianto fotovoltaico.

Il corso è consigliato a progettisti (ingegneri, architetti, geometri), periti industriali, installatori, consulenti del settore, energy manager, imprenditori ed esperti del settore e ai tecnici di amministrazioni pubbliche. Le lezioni sono tenute da docenti universitari e professionisti impegnati nel fotovoltaico.

A coloro che parteciperanno sarà fornito il software Solarius PV , strumento fondamentale per la progettazione di sistemi fotovoltaici, prodotto da Acca Software spa, l’attestato di partecipazione e il certificato di competenze rilasciati con marchio universitario che danno diritto all’esame previsto per entrare a far parte di Energy Professional Network.

Per coloro che fanno già parte della rete, la partecipazione al corso vale 25 crediti EPN.

 

XVI Edizione

Aula SOFTel | Via Claudio, 21 80125 Napoli

24 marzo | 19 maggio 2012

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO E SCHEDA DI ADESIONE:

http://www.adiellegroup.com/FV16NA/FV16_NA.pdf

 

Per info:

ADL Group Srl
Via Giovanni Merliani, 133 – 80129, Napoli
Tel. 081 3723198
Fax. 081 2209329
[email protected]

www.adiellegroup.com

 

 

 

No Comments
Comunicati

Conceptual Design – La chiave per il successo dei prodotti e per ritrovare competitività

PTC, produttore della soluzione software CAD Creo, collabora con le aziende per aiutarle a migliorare tutte le fasi della progettazione condividendo anche strumenti per la formazione di CAD Manager e Responsabili della Progettazione

Il conceptual design è la prima fase dello sviluppo di nuovi prodotti e consente di determinare se i prodotti sono innovativi e commercializzabili, nonché di quantificarne i costi di produzione.
Rappresenta quindi una ricca fonte di proprietà intellettuale per l’azienda, ma può anche costituire un’imprevedibile fonte di costi se non realizzata a dovere.

È quindi evidente come sia importante scegliere gli strumenti giusti in grado di supportare questo processo così delicato e suddiviso in più fasi successive:

Sketch 2D: questa funzionalità emula digitalmente lo schizzo a mano libera su un foglio e offre la massima libertà alla creatività, lasciando alla fase successiva misure e dettagli.

Modellazione 2D: questa funzionalità include strumenti di disegno 2D che consentono di creare linee, archi e simili per rappresentare le viste laterali, superiori o anteriori tradizionali o addirittura le sezioni trasversali. La rappresentazione può essere ottimizzata, misurata e controllata in base a quote e parametri ed evolversi in un modello 3D.

Modellazione diretta 3D: lo sviluppo semplice di un modello 3D grazie alla modellazione diretta per inserire, estrarre e trascinare direttamente la geometria per rifinire il concetto sempre più.

Modellazione parametrica 3D per feature: soprattutto per i prodotti più complessi, la fase finale necessità di verifiche dimensionali e di funzionalità, realizzabili grazie alla tecnologia della modellazione parametrica per feature.

Cosa accade se la fase di ideazione di un prodotto, il conceptual design, non viene curata nel giusto modo?
Uno dei problemi più frequenti è certamente l’aumento dei costi dovuti alle necessarie modifiche richieste ormai in fase avanzata di verifica o produzione.

Come si fa a scegliere una soluzione software specifica e un partner competente?
PTC ha raccolto una serie di documenti utili per comprendere meglio i risvolti e le implicazioni propri della fase di conceptual design:

E-book: “Argomenti a favore della modernizzazione del conceptual design”, scritto da LifeCycle Insights, società indipendente di consulenza per il mercato manufacturing. In questo eBook viene illustrato in che modo i progressi tecnologici possono supportare l’ottimizzazione dei processi di conceptual design Link

Guida: “Guida all’acquisto delle soluzioni di conceptual design”, scritto da LifeCycle Insights, società indipendente di consulenza per il mercato manufacturing. La guida
contiene i consigli di analisti per la scelta di strumenti, fornitori e altro ancora Link

webcast Scoprite dalla testimonianza di aziende di successo come il conceptual sia design in grado di facilitare: l’acquisizione digitale dei concetti, l’iterazione rapida delle idee, la gestione del processo, l’acquisizione della proprietà intellettuale. Intervista a RKS, società leader nella progettazione e design industriale, cliente delle soluzioni conceptual design di PTC.

Ulteriori informazioni nel Centro risorse PTC per il Conceptual Design.

No Comments
Comunicati

progeCAD Architecture: il software BIM che verrà presentato al SAIE

progeCAD Architecture è un software per la progettazione architettonica che permette di realizzare con facilità tutte le fasi del disegno di edifici, dalla creazione del modello al rendering, fino alla simulazione di passeggiate virtuali.

progeCAD Architecture combina la semplicità dell’interfaccia e le funzionalità standard dei più diffusi programmi CAD con la sofisticata tecnologia di progettazione ad oggetto BIM (Building Information Modeling).

Grazie alla struttura BIM di ultima generazione, progeCAD Architecture fornisce un potente strumento di progettazione avanzata e di modellazione, applicato direttamente al modello 3D.

Attraverso l’impiego di strumenti BIM l’utente può velocemente testare diverse soluzioni progettuali per identificare le migliori e le più convenienti.

La progettazione architettonica è ulteriormente facilitata da un fotorealismo di alta qualità, animazioni fluide 3D/4D e molto altro (schede materiali, componenti topografici, ecc.)

La possibilità di apprezzare le modifiche in tempo reale, permette all’utente di dedicarsi esclusivamente al processo progettuale di per sè, evitando dispendi di tempo legati alla fase di stesura del disegno. La definizione e la modifica di ogni singolo elemento e il controllo delle interazioni tra i vari componenti dell’edificio, produce delle visualizzazioni 2D e 3D immediatamente aggiornate.

“progeCAD Architecture è uno strumento estremamente utile ed economicamente vantaggioso”, ha dichiarato Dino Spatafora Dir. Comm. Italia, “poiché durante il processo di progettazione, si ha il controllo costante dell’edificio e delle sue parti, sia del modello 3D che dei disegni di progetto”.

Sarà possibile apprezzare le potenzialità dei nuovi prodotti ProgeCAD al SAIE di Bologna dal 5 al 8 ottobre 2011 presso il padiglione 33 – stand E42-F39.

About ProgeCAD
Software house specializzata da 25 anni nello sviluppo e nella distribuzione di software CAD (Computer Aided Design).
ProgeCAD è un membro fondatore dell’ITC (IntelliCAD Technology Consortium) e presente nel comitato esecutivo dell’ITC.

È possibile contattare ProgeCAD attraverso il sito www.progesoft.com

No Comments
Comunicati

Rappresentare il mondo a colori: questa la mission degli involucri in cotto di Palagio Engineering

Il marchio Palagio Engineering è conosciuto in tutto il mondo per la realizzazione di pareti ventilate e schermature frangisole, dalle elevate qualità tecniche, in cotto imprunetino. Tuttavia l’azienda ha volutamente scelto di non vincolarsi esclusivamente al colore rosso della Cupola del Brunelleschi, ma ha studiato e ricercato specifici accorgimenti per presentare una vastissima gamma di colori e finiture in grado di soddisfare le scelte cromatiche di architetti e progettisti in ogni angolo del globo.

Il colore rappresenta una forma di espressione che ha assunto, negli anni, una grande importanza nel disegno architettonico, individua e definisce una struttura o uno spazio fornendogli un’identità ben precisa nel profilo urbano. Molti sono i progettisti che sono riusciti a combinare colore ed architettura in modo efficace, Fritz Shumacher, noto architetto di inizio ‘900 affermava con certezza “L’economia estetica globale di un edificio dovrebbe concentrarsi sin dall’inizio sul colore.”

Proprio per questo ideare un mondo a colori senza perdere nulla delle qualità di pregio, resistenza e durevolezza che solo il cotto imprunetino sa dare, è diventato uno degli aspetti maggiormente esaminati dal comparto ricerca e sviluppo di Palagio Engineering.

Uno studio approfondito ha portato a proporre una varietà cromatica tale da incontrare qualunque esigenza progettuale ed estetica, senza però rinunciare a presentare sul mercato un prodotto naturale, ecosostenibile e dalle qualità termiche e di resistenza agli agenti atmosferici senza pari. Aggiungendo ossidi metallici e altre terre al Galestro, tipica argilla del distretto imprunetino dalle qualità chimico fisiche eccellenti si è infatti ottenuta una vasta scala di tonalità e sfumature.

La tavolozza, che Palagio Engineering è andato definendo, si suddivide in Rossi di Toscana che raccoglie le tonalità naturali delle argille imprunetine, Terre Bruciate, dai toni forti, dal rosso al bruno, tipici delle zone senesi, Terre Ocra, che propone le calde tonalità delle argille venete, Serie I colori, che si ispira alla tradizione di terre lontane dall’estremo oriente all’africa sahariana, fino alla Serie Majolica che arricchisce l’intera gamma di colori vivi e brillanti.

No Comments
Comunicati

Realizzate da Palagio Engineering le pareti ventilate e schermature frangisole al Grips di Tokyo

Completato nel 2009, la realizzazione del Grips di Tokyo ha rappresentato per Palagio Engineering un’esperienza progettuale molto stimolante e che vede il cotto imprunetino assolvere in modo esemplare molteplici ruoli: da quello estetico di pregio e valore, a quello tecnico e funzionale in una commistione di utilizzi che vede interfacciarsi pareti ventilate e schermature frangisole.

Questo progetto è uno dei primi commissionati dal governo giapponese. Il costo dell’edificio, della sua amministrazione e del suo mantenimento è finanziato con soldi pubblici per 15 anni. Imperativo d’obbligo la scelta di materiali di qualità capaci di preservarsi inalterati nel tempo e che richiedano pochissimi interventi di conservazione. Prediligere il cotto imprunetino con marchio Il Palagio ha rappresentato una scelta in “sicurezza”, visto le sue eccellenti doti di durabilità.

Ulteriori prerogative progettuali hanno confermato la necessità di stabilire una partnership con Palagio Engineering, data l’alta efficienza climatica dei suoi rivestimenti in terracotta: le pareti ventilate consentono al calore accumulato sulla superficie di non essere trasmesso agli strati sottostanti ma dissipato grazie all’effetto camino.

Ampie le superfici vetrate: i frangisole, progettati da Palagio Engineering per ridurre l’impatto della luce sulla struttura, sono usati per rivestire gran parte dell’edificio più alto. Elementi in cotto assemblati a secco e messi in opera tramite dispositivi a fissaggio meccanico in modo da formare un grigliato di schermatura, che però impedire di godersi la vista sugli verdi spazi circostanti.

Per il rivestimento delle parti opache sono stati utilizzati circa 2.600 m2 di pannelli in terracotta,  per realizzare i quali sono state impiegate lastre tipo “TERRAONE”: il processo altamente specializzato, che ha portato alla loro realizzazione ha visto la partecipazione attiva di Palagio Engineering che ha assunto un ruolo dominante sia nella loro progettazione che nella messa in opera. Per i frangisole del blocco più basso, montati su telai e strutture in metallo, sono stati utilizzati “TERRATUBE” per una superficie totale di circa 1200 m2.

L’utilizzo della terracotta in questo progetto nipponico assume un ruolo metaforico molto importante. Infatti se nelle realizzazioni occidentali di Palagio Engineering il cotto imprunetino rappresenta il legame per eccellenza con la tradizione architettonica e costruttiva millenaria, in Giappone non ha questo ruolo, essenzialmente svolto dal legno: il cotto diventa quindi simbolo di avanguardia, design, contemporaneità.

Ubicazione: Tokyo

Superficie rivestita:  3.800 mq

Progettista:  Richard Rogers Partnership

Anno di realizzazione: 1999-2005

No Comments
Comunicati

Nova Verta International progetta la cabina di verniciatura su misura

Un Know How consolidato, un ufficio progettazione all’avanguardia e una fitta rete di collaborazioni e partnership internazionali hanno reso possibile concretizzare il sogno di qualunque carrozziere: l’acquisto di una cabina e più in generale di un impianto di verniciatura in grado di soddisfare qualunque esigenza di spazio, di lavorazioni e di costi.

Osservando con attenzione le installazioni che portano il marchio Nova Verta, ad ogni latitudine esse vengano collocate, è possibile evidenziare con immediatezza molte costanti ed alcune variabili. Gli impianti di verniciatura Nova Verta, dalle zone di preparazione alle realizzazioni per la grande industria, sono tutti caratterizzati da una elevata qualità di design, da dotazioni standard altamente tecnologiche e assicurano prestazioni eccellenti.

Questo è un dato di fatto che ha reso il nome dell’azienda Toscana famoso in tutto il mondo quale garanzia per il successo del proprio lavoro. Tuttavia ci sono altri elementi che contribuiscono a rendere questi impianti professionali ancora più unici: la personalizzazione.

Parte del servizio offerto alla propria clientela da Nova Verta ha il suo cuore nell’ufficio di progettazione in grado di fornire supporto tecnico specializzato per creare un impianto davvero su misura. In collaborazione con il distributore inglese, ad esempio, è stata realizzata una struttura per la di verniciatura complessa, commissionata da un importantissimo centro di riparazione veicoli situato nel Kent.

Questo impianto imponente, all’avanguardia e che ha necessitato un considerevole investimento economico e di tempo realizzativo, comprende due cabine di verniciatura, due forni e Paint Rooms per la miscelazione delle vernici, tutti progettati per soddisfare grandi capacità produttive. Infatti sono dotati di  carrelli laterali e sistemi di carico su rotaia, di due serrande motorizzate e di porte di ingresso principale e di uscita a sei ante.

Ma Nova Verta non trascura nessuna esigenza e va sottolineato come i suoi ingegneri siano in grado di trovare risposte adeguate e performanti anche laddove si richieda rapidità di installazione, contenimento dei costi e di manutenzione, come ad esempio è stato fatto con la progettazione, sempre per il distributore inglese, di una cabina Empress installata nel Galles.

No Comments
Comunicati

Imbarcazioni nautiche sicure, solo dai professionisti

Negli ultimi anni si è registrato un aumento smisurato di siti e persone dedicate al fai da te, come conseguenza soprattutto della democratizzazione di internet e all’accesso a tante tipologie diverse di informazioni, che permettono accostarsi a contenuti di natura molto specialistica che spesso e volentieri richiedono delle conoscenze tecniche per essere assimilati.
Particolarmente, si sono moltiplicati i siti che offrono istruzioni per la creazione non più di carte regalo o collane ma di mobili ed accessori per la casa ed il giardino e pure di barche di dimensioni anche notevoli.

Questa tendenza, sicuramente inquietante, crea tensioni tra quelli che richiamano il loro diritto a costruirsi mezzi di trasporto di piccolo e medio volume e le autorità e professionisti del settore della costruzione e l’attrezzatura nautica, preoccupati dal crescente numero di imbarcazioni non in regola né registrate che si trovano soprattutto nei laghi e fiumi italiani.

I progettisti ed ingegneri nautici, infatti, fanno dopo il previo studio di fattibilità, un lavoro di progettazione e definizione dei parametri geometrici per ottenere non solo la stabilita di forma e della posizione del baricentro dell’imbarcazione (per la quale utilizzano dei software appositi come Rhinoceros o Multisurf) ma pianificano anche l’acquisto di quadri elettrici di cui parleremo a continuazione e degli accessori come tenditori a forcelle snodate, tesa stralli, catene, molloni, isolatori ed altre strutture di acciaio che apportano forza e leggerezza, rendendo l’imbarcazione più sicura.

Uno dei rischi più importanti che corrono le persone che decidono di assemblare una media o grande imbarcazione fornendosi gli articoli, pezzi e materiali da fonti diverse, è quello di provocare delle incompatibilità tra gli elementi conseguenza delle conoscenze limitate e la poca esperienza nel settore. Un esempio di questo tipo di problematiche è la scelta dei quadri elettrici: nella progettazione nautica è considerato basilare e saputo da tutti che un buon quadro elettrico di bordo dovrebbe possedere interruttori magneto idraulici in grado di proteggere le varie utenze e che deve essere tenuto sempre in ordine ed in perfetto stato in caso si dovessero fare degli interventi in velocità o in condizioni meteorologiche ostili. Una persona che si limiti ad unire le parti dell’imbarcazione senza una definizione di specifiche di progetto e senza un inventario basato in una profonda conoscenza delle particolarità dell’industria nautica, rischia di scegliere alternative non adatte a questo tipo di trasporto.

I professionisti in grado di aiutarvi in quest’impresa sono definiti dal registro di cui all’art. 275 del Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione basato sul decreto del Ministro della marina mercantile ed emanato di concerto con il Ministro dei trasporti. Questi possono firmare progetti per la costruzione di imbarcazioni da diporto in quanto abilitati da esame pubblico. Ricordate che è necessaria la figura di un firmante del progetto che legalmente si responsabilizza della messa in mercato dell’imbarcazione.

Il consiglio rimane quindi quello di rivolgersi ad uno studio di progettazione e/o ad un cantiere navale prima di tutto, per informarsi dei servizi che possono offrire a livello sia di consulenza nella definizione della nave che a livello di infrastrutture e mano di opera qualificata in grado di realizzare una barca sicura e affidabile con l’attrezzatura nautica essenziale con la quale poter godere tranquilli delle vostre gite.

Articolo a cura di Alba Lorente
Prima Posizione Srl – migliorare produttività

No Comments
Comunicati

La progettazione di Nova Verta International punta a soluzioni “green” per le cabine di verniciatura

L’utilizzo di cabine di verniciatura, zone di preparazione e paint rooms rappresenta già di per sé un’alternativa ecologica alla verniciatura realizzata all’aria aperta, che ancora oggi risulta essere molto frequente. Tuttavia l’ufficio progettazione di Nova Verta porta avanti un programma teso a migliorare sempre più le prestazioni dei suoi impianti, eliminando le emissioni tossiche e riducendo i consumi.

“La verniciatura tradizionale di veicoli e mobili non è un’attività che si va ad attestare ai massimi livelli in ambito ecologico, eppure l’utilizzo dei nostri impianti e molte delle innovazioni che fino ad oggi abbiamo apportato rappresentano un valido sforzo per renderla sempre più “Green”, al passo con i tempi e per niente inquinante” così si esprime la direzione di Nova Verta invitata a riflettere sul tema “ecologia” in un recente incontro.

Gli impianti di verniciatura Nova Verta, dal più semplice al più complesso sono rigorosamente progettati, realizzati e assemblati secondo le più rigide norme antinquinamento ambientale, e questa è una garanzia certificata anche a vantaggio degli operatori, la cui salute viene tutelata durante tutte le fasi di lavorazione.

Il comparto sviluppo e progettazione tecnologica assicura un approccio integrato alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni nell’aria, alla gestione dei rifiuti, all’efficienza energetica, infatti è sempre molto attento alle richieste provenienti dal mercato in tema di sostenibilità ed efficienza energetica, e alla normativa sia essa nazionale o internazionale che regola le emissioni di polveri volatili e vieta il libero scarico di sostanze pericolose. L’impiego di un sistema di filtri all’avanguardia, rigide istruzioni di manutenzione e sostituzione delle parti rappresentano garanzie di primaria importanza in tema di esalazioni tossiche. Attraverso sistemi aspiranti tecnologicamente sempre più evoluti le polveri sospese vengono intrappolate nei filtri riducendo sensibilmente l’impatto ambientale.

La tecnologia applicata da Nova Verta consente inoltre di diminuire ed ottimizzare i tempi di verniciatura e asciugatura, permettendo di contenere i costi, un fattore che dovrebbe andare ad incentivare l’utilizzo di impianti professionali. L’introduzione di nuovi optional quali ad esempio il Bruciatore Premix, il Sistema Wind e il Touch Screen 2.0 ha reso possibile un ulteriore miglioramento dei già ottimi risultati ottenuti fino ad oggi nei dati relativi ai consumi, sia energetici, sia di tempo di lavorazione sia di consumo di materiali di ricambio.

No Comments
Comunicati

Green: una casa che ci rispetta e rispetta l’ambiente

Una delle parole che hanno segnato questa prima decade degli anni 2000 è sicuramente “integrazione”. Una parola usata e a volte abusata in tutti i settori, dalla comunicazione alla rete, passando per la società e l’edilizia.
Proprio in quest’ultimo settore l’integrazione ha assunto particolari forme che hanno il nobile scopo di ridurre le emissioni che gli edifici emettono nell’’ambiente e allo stesso tempo di permettere il risparmio energetico in tutti i settori da quello industriale a quello abitativo. Basti pensare agli enormi passi in avanti che ha fatto la progettazione nell’integrare fotovoltaico alla muratura e molte altre tecnologie che fino a qualche decennio fa’ erano impensabili. Molte sono le zone industriali all’interno delle quali si possono scorgere innovative coperture in materiale fotovoltaico o termo solare che a volte soddisfano l’intero fabbisogno dell’edificio in cui sono installate.

Un settore in cui sta trovando sempre più spazio l’integrazione energetica è sicuramente quello delle ristrutturazioni case, strutture alberghiere o edifici di edilizia pubblica e uffici. Nella progettazione di ristrutturazioni di case numerose sono le integrazioni possibili dal fotovoltaico intergrato alla copertura abitativa fino ad arrivare a impianti termo solari che permettono di mantenere una temperatura costante in tutto l’edificio in cui vengono installati. Costruire secondo i principi della bioedilizia infatti non consiste solo nel limitare l’uso delle risorse non rinnovabili ma anche utilizzare in tutte le situazioni possibili materiali di origine biologica e che non siano nocivi né per l’ambiente né per noi. Infatti l’edilizia non solo è uno dei settori che più utilizzano, e a volte sprecano, materie prime, ma è anche uno dei settori in cui l’impiego di sostanze chimiche è più intenso e sistematico. Proprio la questione salutistica ha portato alla luce numerose problematiche che fortunatamente hanno indirizzato ad un cambiamento di rotta a favore dell’impiego di materie trattate e lavorate solo con metodi naturali e certificati.

Ma non solo, molte sono le progettazioni di ristrutturazioni e cucine su misura che prevedono l’utilizzo di case ad alto rendimento non solo per impianti di produzione di energia installati ma anche per materiali utilizzati che permettono un termo isolamento che di conseguenza permette di limitare i costi per rinfrescare e riscaldare. Inoltre non solo fotovoltaici ed eolici possono essere gli impianti “casalinghi” ma anche termico radianti e di riutilizzo delle acqua meteoriche, tipologie impiantistiche poco diffuse in Italia ma che sicuramente troveranno spazio all’interno del mondo della bioedilizia.

Molta attenzione va poi posta nella ristrutturazione interna della casa soprattutto quando si parla di progettazione cucine su misura o ristrutturazioni bagno luoghi all’interno dei quali diventa fondamentale la disposizione degli elettrodomestici. Proprio la loro posizione, o il loro contatto l’uno con l’altro possono essere elementi determinanti per il risparmio energetico e per l’efficienza degli stessi.

Un altro settore in cui sta prendendo piede molto la bioedilizia è quello che concerne il turismo e le progettazioni alberghi, case vacanza, ristrutturazione bagno e altre strutture ricettive. Proprio queste infatti risultano essere uno dei settori in cui è più sentito il tema della bioedilizia in particolar modo nelle zone di montagna in cui l’esposizione solare e l’orientamento dell’edificio sono fondamentali per il suo funzionamento.

A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl

Web tv

No Comments
Comunicati

Il know how di Nova Verta rappresenta il cuore di cabine di verniciatura e impianti industriali di qualità

La filosofia portata avanti da Nova Verta International si esplica essenzialmente nella conoscenza concettuale dell’evoluzione degli impianti di verniciatura (il sapere), nella conoscenza progettuale, tecnica ed esecutiva e nell’esperienza professionale (il saper fare), e nella capacità di relazionarsi e rapportarsi con il mercato dell’automotive e con il mondo esterno (il saper essere).

Dagli inizi del XXI secolo know how è diventata una parola chiave del fare business. Per stessa definizione identifica tutta quelle serie di competenze tecniche e concettuali di progettazione e le abilità operative fondamentali per svolgere una determinata attività o per la realizzazione di un determinato prodotto. Nova Verta può fare affidamento su un know how consolidato da anni di esperienza e conoscenza non solo degli impianti di verniciatura ma dell’intero settore automotive, che la porta in una posizione privilegiata rispetto alla concorrenza.

L’addestramento e l’aggiornamento del personale di Nova Verta comprende il trasferimento dei 3 saperi al fine di riuscire ad attuare un miglioramento continuo delle performance aziendali e dei suoi prodotti. Il know how dell’azienda Toscana è in costante aumento e crescita, infatti sono considerevoli i capitali investiti nell’attività di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, materiali e figure professionali competenti.

Lo sviluppo di un prodotto altamente tecnologico come gli impianti di verniciatura Nova Verta comporta l’acquisizione e la conservazione di un gran quantitativo di informazioni, specifiche tecniche, report di sperimentazioni, che unitamente alle capacità di pianificazione, progettazione e realizzazione vanno a costituire il vero cuore dell’azienda: “un capitale da diffondere tra i più stretti collaboratori ma da preservare dagli sguardi della concorrenza”.

No Comments