La prevenzione, la cura e la sensibilizzazione dalla dipendenza dal gioco d’azzardo diventa protagonista di una proposta di legge della Regione Piemonte a firma dei cinque consiglieri di Progett’Azione .
È stata protocollata infatti questa mattina una proposta di legge, che disciplina le sale da gioco sul territorio piemontese sotto l’aspetto non più di polizia urbana (motivo per cui fino ad oggi le ordinanze comunali venivano rigettate dalla Corte ) ma sotto l’aspetto sanitario e socio- assistenziale.
La proposta di legge, Vignale primo firmatario, è già stata sottoscritta, oltre che dai cinque consiglieri regionali di Progett’Azione anche dai consiglieri regionali (in ordine alfabetico), Cortopassi, R. Costa, Formagnana, Gariglio, Giovine, Gregorio, Leo, A.Motta, M.Motta, Placido, Ronzani, Tiramani.
La proposta di legge di Progett’Azione muove dalla presa d’atto che il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte ascesa che coinvolge sempre più persone, attratte dall’illusione di una vincita facile.
Una regolamentazione tardiva…
Il problema è che oggi il gioco d’azzardo sta diventando l’oppio dell’attuale generazione, una vera e propria dipendenza che porta i cittadini a non riuscire a resistere all’impulso di giocare con ricadute negative sulla vita sociale, sul lavoro, sulla propria indipendenza economica e quindi sulla salute.
Il problema ad oggi è che benché l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia da anni riconosciuto la ludopatia come una malattia, lo Stato italiano ne ha preso conoscenza in modo tardivo e le iniziative fino ad oggi assunte in materia (da ultimo il cosiddetto decreto Balduzzi) sono tutt’ora in fase di discussione e voto al Parlamento.
Molti comuni hanno provato ad intervenire per limitare gli effetti delle slot machine e del gioco d’azzardo in generale, scontrandosi però con l’impossibilità ad assumersi le proprie responsabilità di governo locale per via delle attuali normative nazionali in vigore che regolano il settore solamente dal punto di vista dell’ordine pubblico.
Gli spazi aperti dalla Corte Costituzionale per le Regioni…
Tuttavia grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 300 del 2011, si sono aperti importanti spiragli nei confronti delle regioni e delle provincie. La Corte, riconoscendo la legittimità della legge 13/2010 della Provincia Autonoma di Bolzano, con cui si introducevano limiti all’apertura di sale giochi in relazione alla prossimità a determinati luoghi, ha evidenziato che tale normativa non poteva essere ricondotta alla competenza legislativa statale in materia di ordine pubblico e sicurezza e ha riconosciuto la potestà legislativa regionale o provinciale in materia di salute pubblica, in difesa delle fasce deboli quali i minori o in zone sensibili o per soggetti bisognosi di cure sociosanitarie o assistenziali.
Successivamente a questa sentenza, sulla materia è intervenuta la Regione Liguria, con due leggi approvate nell’aprile dell’anno in corso, la 17/2012, “Disciplina delle sale da gioco”, con cui la Regione ha regolamentato l’autorizzazione all’esercizio di sale da gioco, e la 18/2012 “ Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”.
In Piemonte il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte crescita…
Ogni piemontese spende in media 752 euro l’anno per il gioco d’azzardo, e su tutto il territorio regionale i pazienti affetti da ludopatia grave presi in carico dal sistema sanitario regionale sono passati da 166 a 821 con un incremento di quasi il 500% in pochi anni. A questi si aggiungono altri 863 casi di dipendenza di livello secondario.
Secondo quanto definito dal Piano di Azione Regionale delle Dipendenze (PARD) anni 2012-2015 “Sulla base delle stime d’incidenza nella popolazione generale, si prevede un ulteriore aumento dei soggetti in carico nei prossimi anni”.
Gli interventi programmati…
La proposta di legge regionale di Progett’Azione intende affrontare il fenomeno della ludopatia con norme finalizzate a preservare dalle implicazioni negative del gioco, i cittadini e in particolar modo alcune categorie di persone, non in grado, per le loro condizioni personali, di gestire in modo adeguato l’accesso al gioco d’azzardo.
In questa prospettiva è stata esclusa la possibilità di autorizzare e condurre l’esercizio di sale da gioco lecito in prossimità di strutture frequentate da giovani o, comunque, da soggetti vulnerabili,è stato messo in capo ai gestori l’obbligo di verifica dell’età anagrafica dei giocatori e sono state previste sanzioni pecuniarie.
Ecco i punti chiave:
– PUBBLICITÀ: divieto di ogni forma propaganda del gioco d’azzardo entro i 500 metri da scuole luoghi sensibili, quali istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri giovanili o socioassistenziali. La norma stabilisce inoltre che ogni forma di pubblicità deve contenere indicazioni visibili sulle reali percentuali di vincita da parte del giocatore. In caso di violazione è prevista una sanzione pecuniarie tra i 500 euro e i 5000 euro
– SALE DA GIOCO: non potranno essere aperte a meno di 500 metri da istituti scolastici, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale. I Comuni potranno poi individuare altri luoghi sensibili in relazione alle caratteristiche del contesto urbano in cui non sarà ammessa l’apertura. . È vietata la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione internet, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line.
– GESTORI DELLE SALE DA GIOCO: Dovranno impedire l’accesso al gioco ai minorenni e saranno tenuti a esporre all’ingresso e all’interno dei locali materiale informativo, predisposto dalle Aziende per i servizi sanitari, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati. In caso di violazione è prevista una sanzione da 300 a 1.000 euro per ciascun apparecchio nonché la sospensione dell’autorizzazione da tre a sessanta giorni, e in caso di ripetuta violazione (tre in tre anni) si prevede la revoca della licenza.
– PREVENZIONE: Sono previste iniziative di cura e recupero delle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo attraverso i servizi territoriali dedicati al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.) presenti in tutti i Dipartimenti delle Dipendenze delle AA.SS.RR
– CAMPAGNE DI PREVENZIONE: La proposta di legge prevede l’attuazione da parte della giunta di campagne di informazione, educazione al gioco e sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco, soprattutto all’interno delle scuole.
– FONDO REGIONALE PER IL GIOCO D’AZZARDO: viene istituito un fondo regionale, alimentato con il 20% del totale raccolto dalle sanzione, che servirà a sostenere i Comuni da eventuali cause da parte di imprese o gestori di slot machine o congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per il gioco d’azzardo.