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Indagine di Prestiti.it sul consolidamento debiti: solo 170.000 le domande approvate

Nel 2011, l’anno peggiore per la crisi economica italiana, oltre 2.000.000 di italiani hanno provato ad ottenere un prestito per consolidare i propri debiti. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – il broker web che permette di confrontare diversi preventivi di prestito – l’11% delle domande di finanziamento fatte nel corso dello scorso anno riguardava un consolidamento debiti, ma solo poco più di 170.000 sono state accolte.

«L’alto numero di questo tipo di richieste è sintomatico di una condizione di difficoltà – spiega Marco Giorgi di Prestiti.it.Quando le rate si sommano, star dietro alle scadenze e disporre di sufficiente denaro per arrivare a fine mese diventa più complicato. Per questo, poter accorpare i diversi finanziamenti in essere in un’unica rata, allungando i tempi del prestito e aggiungendo, se necessario, altra liquidità è un vantaggio».

L’analisi compiuta da Prestiti.it offre maggiori dettagli; com’è intuibile, l’importo medio delle richieste è alto, oltre 16.000 euro, e lo si vuole rimborsare in un periodo lungo, 78 mesi (oltre sei anni). L’età media al momento della richiesta è, altrettanto comprensibilmente, piuttosto elevata, circa 42 anni. Gli uomini rappresentano la maggioranza assoluta del campione: da loro arriva il 73% delle richieste.

Le differenze tra Regioni offrono dati per comprendere al meglio il fenomeno: l’impatto delle richieste di consolidamento debiti sul totale delle domande di prestito è più alto nel Centro e nel Nord Italia. Friuli Venezia Giulia (15,9%), Marche e Liguria (entrambe al 13,4%) guidano la classifica nazionale, a dimostrazione di come l’interesse per questa opportunità di finanziamento sia più forte in zone che hanno una maggiore “familiarità” con il credito al consumo e che, di conseguenza, si trovano più spesso nella condizione di voler consolidare i debiti in corso.

Se, invece, guardiamo gli importi medi, le cifre più elevate sono richieste nelle regioni del Centro-Sud: è lì, in questo momento, che si registrano le difficoltà maggiori ad affrontare la crisi economica e, di conseguenza, vi è un bisogno più elevato razionalizzare il credito e recuperare liquidità.

Consolidare i propri debiti in un’unica soluzione, tuttavia, non è semplice per tutti. «Ottenere un finanziamento per consolidamento debiti è possibile solo a chi può dimostrare di avere dei trascorsi da “buon pagatore” – continua Giorgi in quanto rappresenta “un prestito sul prestito”. Visto che parliamo di  importi e durate considerevoli occorre, ancora di più, confrontare attentamente le diverse proposte e scegliere quella che si adatta meglio al proprio profilo di pagatore».

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Prestiti.it: ogni mese oltre mille Italiani chiedono un prestito per i trattamenti estetici

Prestiti.it: aumentano le richieste per i trattamenti estetici
Prestiti.it: in aumento i finanziamenti per interventi di chirurgia estetica.

Belli a tutti i costi, anche col prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online per il confronto prestiti – oltre mille italiani, ogni mese, richiedono un finanziamento per pagare i propri trattamenti estetici.

Che si tratti di vera e propria chirurgia estetica, di trattamenti di epilazione definitiva o di semplici iniezioni di filler per rallentare i segni dell’invecchiamento, quello che è evidente è che, crisi o non crisi, la cura del corpo continua ad essere un’esigenza degli italiani. E, complice la possibilità di dilazionare i pagamenti, sono in aumento le richieste per trattamenti di ogni genere.

L’analisi delle richieste di finanziamento fatta da Prestiti.it, tuttavia, fornisce dettagli che sorprendono: il 56% delle domande di prestito arriva da uomini, mentre la richiesta del gentil sesso si ferma al 44%. Va detto, ad ogni modo, che la percentuale femminile è piuttosto significativa, visto che solitamente questa resta al di sotto del 25%.
L’età media al momento della richiesta di questo tipo di finanziamento è di 40 anni – età particolarmente sintomatica, perché segna l’ingresso nel mondo degli “anta” – mentre la cifra media che si vuole ottenere è pari a 9.200 euro, da rimborsare in poco meno di cinque anni.
A ben vedere, l’importo medio del finanziamento fa pensare a interventi di medicina estetica, piuttosto che a semplici trattamenti; una rinoplastica, per fare qualche esempio, costa dai 4.000 agli 8.000 euro, un intervento al seno dai 6.000 ai 10.000 euro, un trapianto di capelli dai 3.000 ai 7.000 euro.
Richiedono un prestito finalizzato al trattamento estetico soprattutto dipendenti privati (53%) e liberi professionisti (12%), ma colpisce che fra chi vuole “ritoccarsi” ci siano anche pensionati, disoccupati e casalinghe: queste tre categorie, insieme, rappresentano ben il 15% del campione totale.
«L’attitudine al credito al consumo – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it – è ormai conclamata e non sorprende più vedere come gli italiani ricorrano a prestiti personali anche per gestire la cura del proprio corpo. Se l’importo medio rilevato dalla nostra analisi è piuttosto elevato, vuol dire che si opta per il finanziamento con l’idea di scegliere trattamenti particolarmente costosi, che magari sarebbe difficile pagare in contanti».

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Il 34% degli Italiani chiederà un prestito per le spese natalizie

Che a Natale non si badi a spese è cosa nota; meno noto che un Italiano su tre, per vivere al meglio le prossime festività natalizie, abbia intenzione di ricorrere ad un prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online di confronto prestiti, che ha interrogato un campione di oltre mille rispondenti – il 34% degli italiani pensa di ricorrere ad un prestito per affrontare tutte le spese legate al Natale.

Nel dettaglio, tra chi ha intenzione di richiedere un finanziamento, il 61% lo farà per comprare i regali di Natale ad amici e parenti (pari al 21% del campione totale), il 30% per potersi permettere la settimana bianca o il viaggio di Natale e il 9% per un cenone di Capodanno da ricordare.

«Attraverso questo sondaggio abbiamo provato a capire quanto il credito al consumo sia entrato nella vita delle persone. – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it I risultati sono sorprendenti: se da un lato sono sintomatici di una difficoltà economica evidente, dall’altro raccontano di come siamo sempre più abituati a dilazionare i nostri pagamenti, anche e soprattutto quelli legati alla sfera del benessere».

Indagando su quali siano le tipologie di regali che gli Italiani hanno intenzione di finanziare, si scopre che tecnologia ed elettrodomestici rappresentano le scelte più comuni: la percentuale per entrambe le categorie arriva al 18%. Seguono i prestiti richiesti per acquistare arredamento (13%) e, sorprendentemente, per comprare giocattoli (13%).

In merito alla cifra che gli Italiani sono disposti a chiedere in prestito per le feste di Natale, quello che emerge è che il 54% dichiara di volere una cifra superiore ai 2.000 euro; in questo, sono gli uomini ad alzare la media, perché tra le sole donne la percentuale delle “spendaccione” si ferma al 43%. Di contro, appena il 6% del campione esaminato punterebbe ad un finanziamento che non superi i 500 euro. Le richieste più alte le ritroviamo agli estremi anagrafici del campione: i più giovani (gli under 25) e i più anziani (over 60) sono i gruppi che hanno intenzione di richiedere più di 2.000 euro. Inevitabile che i tempi di restituzione non siano brevi: il 42% del campione finirà di rimborsare il prestito dopo Natale 2013.

Gli uomini, come si sa, sono più avvezzi al credito al consumo e mentre solo il 26% del campione femminile intervistato si dichiara interessato ad un prestito natalizio, la percentuale maschile sale al 40%. Importante il dettaglio sulle differenze d’età: le fasce più inclini a volere questi prestiti sono le più anziane (il 44% dei rispondenti nella fascia 60-65 anni).

L’analisi di come la propensione al credito al consumo vari da regione a regione rileva percentuali maggiori nel Sud Italia. La Campania guida saldamente la classifica, con una percentuale che arriva al 50%. Seguono la Calabria, con il 48%, e la Sicilia, con il 47%. In fondo alla classifica troviamo solamente regioni del Nord Italia: i meno interessati sono i Lombardi (21%), seguiti da Friulani (25%) e Piemontesi (26%).

Se guardiamo a chi non intende richiedere prestiti le motivazioni sono diverse. Mentre la maggioranza di loro ritiene l’acquisto dei regali un motivo futile per un finanziamento (54%), oltre un rispondente su tre (34%) ha già altri prestiti in corso e pensa non sia il caso di aggiungere ulteriori finanziamenti.

Ecco la classifica regionale in base alla percentuale di chi intende richiedere prestiti per il prossimo Natale:

Regione

Percentuale

Campania

50%

Calabria

48%

Sicilia

47%

Umbria

44%

Trentino Alto Adige

43%

Emilia Romagna

42%

Marche

41%

Veneto

38%

Puglia

37%

Liguria

36%

Sardegna

35%

Abruzzo

33%

Toscana

31%

Lazio

28%

Piemonte

26%

Friuli Venezia Giulia

25%

Lombardia

21%

Basilicata

n.d.

Molise

n.d.

Questa invece la classifica dei regali da acquistare attraverso il ricorso al prestito (risposta multipla possibile):

 

Beni tecnologici ed elettronica di consumo

18%

Elettrodomestici

18%

Giocattoli

13%

Arredamento

13%

Viaggi

11%

Moda

8%

Auto o Moto

7%

Tempo libero e benessere

6%

Gioielli / Orologi

6%

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360.000 pensionati hanno fatto domanda di prestito negli ultimi 12 mesi

Il credito al consumo non conosce limiti d’età: secondo l’analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it) il 6,5% delle richieste di prestito personale arriva da pensionati. La percentuale, convertita in numeri, diventa sbalorditiva: circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno avuto necessità di ricorrere al credito al consumo. Quasi mille anziani al giorno, quindi, a rappresentare un fenomeno con cui è ormai necessario fare i conti.
«Se pensiamo che il 46,5% dei pensionati italiani – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – riceve una pensione inferiore a 1.000 euro (dati ISTAT) ci rendiamo conto di come il ricorso ai prestiti personali sia una scelta utile per dilazionare le spese e pianificare meglio i pagamenti».
Secondo Prestiti.it il pensionato che fa domanda di prestito ha in media 62 anni – età abbassata dalla presenza di richieste provenienti dai baby pensionati – cerca un finanziamento di circa 16.000 euro e vorrebbe rimborsarlo in 67 mesi, quindi più di 5 anni e mezzo. Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano ben il 75% del totale; le donne, dal canto loro, vorrebbero una cifra più bassa, pari a 14.500 euro. La somma e la durata del prestito si convertono in una rata media mensile che oscilla, quindi, attorno ai 300 euro.
Un numero così alto di richiedenti rivela come il ricorso ai finanziamenti sia ormai un’abitudine anche fra i più anziani, ma dall’altro racconta come la congiuntura economica abbia messo in difficoltà una fetta considerevole della popolazione italiana. A ulteriore riprova di questo è il fatto che più di un quarto del campione chiede un prestito per liquidità (26%), per avere, cioè, una maggiore disponibilità di contante con cui affrontare le spese quotidiane; seguono, nell’ordine, le richieste di chi ha bisogno di denaro per ristrutturare casa (22,8%), e per comprare un’auto (12%). L’11,1%, poi, ha bisogno di un prestito per consolidare i propri debiti, vale a dire per riunire i finanziamenti già in corso creando un unico prestito.
A livello regionale, le aree in cui la percentuale di richieste da parte di pensionati supera notevolmente la media nazionale sono la Campania e la Puglia: qui arrivano a rappresentare il 7,6% del totale. È dai pensionati campani, in particolare, che arriva ben il 14% del totale nazionale. Per quanto riguarda gli importi, guidano la classifica la Basilicata (con 21.000 euro), la Sardegna (20.000 euro) e la Lombardia (18.500 euro). Decisamente inferiori le somme richieste in Emilia Romagna (14.500 euro) e Friuli Venezia Giulia (15.500 euro).

Ecco di seguito la classifica delle finalità per cui i pensionati italiani hanno richiesto un prestito negli ultimi dodici mesi:
Liquidità 26,0%
Ristrutturazione casa 22,8%
Auto e moto nuove/km0 12,0%
Consolidamento debiti 11,1%
Auto e moto usate 7,1%
Acquisto immobile 4,7%
Arredamento 4,5%
Matrimonio e cerimonie 3,2%
PC ed elettronica 1,0%
Viaggi e vacanze 0,9%
Altro 6,7%
Questa, invece, la classifica regionale in base all’ammontare richiesto:
Basilicata 21.000
Sardegna 20.000
Lombardia 18.500
Campania 17.000
Lazio 17.000
Marche 16.500
Piemonte 16.500
Umbria 16.500
Sicilia 16.500
Puglia 16.500
Calabria 16.000
Liguria 16.000
Veneto 16.000
Toscana 16.000
Abruzzo 15.500
Friuli Venezia Giulia 15.500
Emilia Romagna 14.500
Molise n.d.
Trentino Alto Adige n.d.
Valle d’Aosta n.d.

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Prestiti.it: il 13% di chi vuole un prestito personale in Italia è straniero

I cittadini italiani stanno mostrando sempre più la loro dimestichezza con il credito al consumo e pare che lo stesso valga per gli stranieri che vivono nel nostro Paese. Secondo il comparatore online Prestiti.it (www.prestiti.it) il 13% delle domande di prestiti personali presentate in Italia arriva da cittadini di un’altra nazionalità.
L’indagine, che ha analizzato oltre 24.000 richieste giunte al sito negli ultimi mesi, mette in luce un universo complesso, in cui le comunità straniere provano ad integrarsi anche pianificando investimenti di medio e lungo periodo. Ma qual è l’identikit dello straniero che richiede un prestito in Italia? È un uomo (le donne sono solo il 32% del totale, gli uomini ben il 68%), ha in media 34 anni e richiede un prestito di circa 10.000 euro, da rimborsare in 57 mesi, vale a dire poco meno di cinque anni.
Da dove arrivano, dove vivono e come vogliono impiegare il prestito
Per quanto riguarda la nazionalità degli stranieri che hanno richiesto un prestito personale, a rappresentare il campione statistico più importante è la comunità rumena: quasi un prestito su due (precisamente il 46,3%) viene richiesto da cittadini nati in Romania.
A ulteriore conferma di come si stia evolvendo l’integrazione di quella che è la comunità straniera più grande d’Italia, valori simili si registrano nella richiesta di mutui per la prima casa (Fonte: Mutui.it). Va rilevato, inoltre, il grande distacco con le altre due maggiori comunità straniere presenti nel nostro Paese, vale a dire quella marocchina e quella albanese: dai cittadini di queste nazionalità arrivano, rispettivamente, solo il 5,6 e il 4,9% delle domande.
A cosa serve il finanziamento richiesto dagli stranieri? A comprare un’auto (nuova o usata, 35%), ad avere nuova liquidità (18%) e a ristrutturare casa (11%). Queste le motivazioni che spingono maggiormente gli stranieri in Italia a cercare un prestito personale. Sono finalità che tratteggiano il quadro di una popolazione ben consapevole di come gestire il proprio denaro.
«Il ricorso al credito al consumo – dice Marco Giorgi di Prestiti.it – rappresenta un segnale positivo, perché rileva la volontà di integrazione dei cittadini stranieri in Italia: impegnarsi in un investimento e pagare delle rate mensili sono azioni importanti per determinare l’inserimento nel nostro tessuto produttivo. Se c’è ancora difficoltà a rapportarsi direttamente con banche e finanziarie i comparatori online come Prestiti.it aiutano a trovare la soluzione più vantaggiosa in maniera autonoma».
Risulta che la maggior percentuale delle richieste straniere avvenga proprio nelle regioni in cui i nostri connazionali hanno meno necessità di affidarsi al credito al consumo (è questo il caso del Trentino) o il numero di cittadini stranieri residenti è piuttosto alto (ad esempio nel Veneto o in Lombardia).
Di seguito, invece, la classifica delle Regioni italiane in base alla percentuale di richieste di cittadini stranieri, sul totale delle domande di prestito nella regione:
Trentino Alto Adige 24,3%
Veneto 23,5%
Lombardia 19,4%
Emilia Romagna 18,9%
Friuli Venezia Giulia 18,8%
Toscana 17,2%
Piemonte 15,4%
Lazio 14,7%
Liguria 12,8%
Marche 12,1%
Umbria 11,3%
Abruzzo 10,8%
Molise 9,1%
Valle d’Aosta 7,4%
Basilicata 4,4%
Calabria 3,8%
Sardegna 3,5%
Puglia 3,1%
Sicilia 2,8%
Campania 2,1%
Di seguito la classifica delle motivazioni principali per cui viene richiesto un prestito dagli stranieri in Italia:
Auto e moto (nuove/usate/km0) 35%
Liquidità 18%
Ristrutturazione casa 11%
Consolidamento debiti 10%
Arredamento 7%
Viaggi e vacanze 5%
Beni strumentali all’attività 4%
Matrimonio e cerimonie 3%
Acquisto immobile 3%
Altro 4%

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Prestiti.it: più di 35.000 italiani chiedono un prestito per pagarsi le ferie

Con l’inizio dell’estate gli italiani tornano a pensare alle ferie, ma anche chi non potrebbe permettersi lunghe vacanze o viaggi in mete esotiche sembra non volerci rinunciare.

Secondo i dati di un’analisi diffusa da Prestiti.it (www.prestiti.it), il portale che mette a confronto le offerte di prestiti personali di banche e finanziarie, nel corso dello scorso anno oltre 35.000 italiani hanno richiesto un finanziamento per andare in vacanza.

Numeri notevoli, questi, che ben raccontano come gli Italiani si siano abituati a gestire il credito al consumo e scelgano, sempre di più, di sfruttare i prestiti per organizzare al meglio le proprie risorse – concedendosi, in questo caso, un finanziamento per il viaggio tanto sognato.

Ma veniamo ai numeri. L’indagine di Prestiti.it rivela come chi richieda un prestito per partire abbia all’incirca 40 anni, cerchi un finanziamento di poco meno di 7.000 euro e pianifichi un piano di rimborso della durata di 39 mesi, vale a dire poco più di tre anni. Poche le distinzioni tra uomini e donne, sostanzialmente i due sessi dimostrano lo stesso atteggiamento di fronte ad un prestito viaggi: l’unica differenza è riscontrabile nell’ammontare richiesto, in media gli uomini chiedono poco più di 8.000 euro, contro i quasi 7.000 delle donne.

Le differenze a livello regionale, più che quelle tra generi, forniscono materiale per il dibattito: è dalle regioni meridionali che provengono le richieste più elevate. Quasi 10.000 euro per i Siciliani, oltre 8.500 per Calabresi e Sardi: nonostante i posti da favola e il mare più bello d’Italia siano per loro davvero vicini, il viaggio esotico o la meta oltreoceano sembrano desideri irrinunciabili. La prima Regione del Nord è il Friuli-Venezia Giulia, quarta con i suoi 8.000 euro medi di finanziamento.

Le zone più oculate, in cui si richiedono finanziamenti minori, sono invece al Centro-Sud: sotto la media nazionale troviamo le Marche (4.500 euro), l’Abruzzo (4.600 euro) e l’Umbria (4.900 euro).

«Il viaggio rappresenta un bisogno vero e proprio per gli Italiani – dice Marco Giorgi di Prestiti.it – e con l’arrivo dell’estate registriamo un aumento rilevante di richieste di questo tipo: +27% da aprile a oggi. Evidentemente, sono sempre di più i cittadini che preferiscono pianificarne il pagamento attraverso un prestito personale, che rende indolore la spesa diluendola sul lungo periodo.»

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Prestiti.it: il 2% di chi chiede un prestito personale lo fa per… sposarsi

Il giorno più bello della vostra vita, confetti, velo bianco, scambio degli anelli e lancio del bouquet. Queste sono le immagini ricorrenti nella fantasia delle coppie che si preparano al matrimonio, ma per sposarsi servono anche organizzazione e denaro.

Prestiti.it, il portale che permette di paragonare in modo rapido e veloce le offerte proposte da finanziarie e Istituti di credito per chi necessita di prestiti personali, ha analizzato oltre 300.000 richieste di prestito personale arrivate al sito negli ultimi sei mesi scoprendo che il 2% di chi richiede questo tipo di finanziamento in Italia lo fa per sposarsi e la cifra di cui necessita è pari a 16.000 euro.

“Le ricerche più recenti mostrano come in Italia ci si sposi sempre di meno” dice Marco Giorgi di Prestiti.it, ”ma la spesa sostenuta è sempre molto importante e sono tanti gli italiani che richiedono un finanziamento per affrontare serenamente questo passo.”

Sposarsi è un impegno economico non indifferente: secondo le ultime statistiche, nel 17% dei matrimoni italiani il costo supera i 30.000 euro e le spese più importanti sono il ricevimento, che in media può costare, in funzione della location e del numero di invitati, dai 5.000 ai 10.000 euro, e l’abito della sposa, per il quale bisogna preventivare una spesa dai 1.500 ai 7.000 euro.

In Italia ci si sposa sempre più tardi e la prova di questo è che l’età media di chi richiede un prestito è di 38 anni. Chi chiede un prestito personale per questo scopo si impegna per 5 anni e, a livello nazionale, sono soprattutto gli uomini a richiedere il prestito, (quasi il 73% dei casi).

In alcune regioni si registrano differenze significative: in Puglia la percentuale degli uomini che richiedono un prestito per il matrimonio è più alta di ben dieci punti rispetto al valore nazionale (82%), mentre in Sardegna il dato è ribaltato e, nel 60% dei casi sono le donne a richiedere finanziamenti per i matrimoni.
Quasi sempre sono gli sposi stessi a richiedere il finanziamento per il matrimonio, ma secondo Prestiti.it fanno eccezione alcune province dove sono invece i genitori a fare domanda del prestito, come accade a Parma, Barletta-Andria-Trani, Campobasso o Caltanissetta.

Nelle regioni meridionali, dove le tradizioni e la simbologia del matrimonio classico sono ancora molto sentite, si richiedono cifre superiori alla media: 19.000 euro in Calabria, 18.000 in Molise e Basilicata e 17.000 mila sia in Sicilia che in Campania; scendendo in un’analisi dei dati provinciali, Prestiti.it evidenzia come le somme maggiori siano richieste a Benevento (29.500 euro), a Vibo Valentia (26.800 euro) e a Sassari (quasi 25.000 euro).

Le regioni dove invece si richiedono finanziamenti minori sono tutte al Centro-Nord; sotto la media nazionale sono il Veneto (13.250 euro),la Lombardia (13.800 euro), il Lazio e l’Emilia-Romagna (entrambe attorno ai 13.600 euro); fermandoci ai dati provinciali, i minori prestiti richiesti sono quelli necessari a Prato (6.300 euro), Ravenna (7.300 euro), Alessandria (9.900 euro).

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