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Villaggio Amico aderisce al progetto pet therapy

Il benessere psicologico del paziente è importante esattamente quanto quello fisico: è uno dei punti cardine della filosofia di Villaggio Amico, il centro polifunzionale di Gerenzano, in provincia di Varese e a pochi chilometri da Saronno e Milano.

Proprio per questo la struttura ha deciso di aderire al progetto di ricerca “Effetti della Pet Therapy sull’evoluzione dei disturbi cognitivi”, promosso da Varese Alzheimer/AIMA Varese in collaborazione con Fondazione Molina, Provincia di Varese, Bayer Healt Care e lo stesso Villaggio Amico.

«Utilizziamo spesso terapie alternative con gli ospiti del nostro Centro Alzheimer, come la doll therapy, la musicoterapia e l’aromaterapia, oltre ad impiegare il metodo Gentlecare di Moyra Jones – spiega lo staff del centro di Gerenzano – La partecipazione a questo progetto, volto a sperimentare gli effetti benefici dell’interazione con un animale per i malati di Alzheimer, è un ulteriore passo in questa direzione».

Il rapporto con un altro essere vivente, che è attivo e in grado di fornire un supporto emozionale, aiuta il malato a socializzare e in molti casi ne risveglia o rafforza il senso di responsabilità. Avere qualcuno di cui prendersi cura può avere uno straordinario effetto motivazionale.

Ogni seduta di pet therapy è effettuata con una coppia cane-conduttore, che si rapporta con il paziente sotto gli occhi di un operatore del Villaggio.

«L’adozione di metodi di cura che vanno al di là del semplice approccio farmacologico rientra nel nostro metodo di assistenza, come pure l’apertura del centro ad altre fasce di utenza per dare modo agli anziani del Villaggio della Memoria, della casa di riposo e del centro diurno integrato di entrare in contatto con il maggior numero possibile di persone – spiegano dalla direzione della struttura – Dai pazienti dei poliambulatori agli ospiti del centro di riabilitazione e del centro diurno per disabili fino agli utenti del centro di formazione e ai bambini dell’asilo nido».

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Corso SIUA per Educatore Cinofilo: Bologna, 19-20 maggio

Al via in nuovo corso per educatore cinofilo, che si terrà a Sasso Marconi (Bologna) presso Ca’ Vecchia nei giorni di sabato 19 e domenica 20 maggio.

È possibile effettuare le iscrizioni on line fin da subito sul sito di SIUA e scaricare il modulo informativo e di iscrizione nella pagina dedicata agli educatori cinofili.

La finalità del corso è quella di educare il cane ad avere un comportamento sano e costruttivo in qualsiasi tipo di ambiente, allo scopo di creare una relazione stabile e continuativa tra cane e padrone, che sia positiva in ogni situazione.

Non sempre il cane e in generale l’animale domestico ha la possibilità di vivere esclusivamente a contatto con l’ambiente naturale, come boschi, fiumi, prati e spiagge, dove poter correre liberamente ed essere in pieno legame con le sue radici selvagge.

Spesso, invece, il cane vive a stretto contatto con il padrone e condivide con gli umani la presenza in ambienti urbanizzati ed artificiali: strade, case e alcune volte anche luoghi pubblici, come hotel e ristoranti (ovviamente quelli che consentono l’accesso agli animali).

Questo aspetto ha un risvolto importante in primo luogo per la persona: senza citare casi di Pet Therapy, dove il rapporto con l’animale serve addirittura a coadiuvare la terapia di un disturbo psicofisico anche grave, sappiamo come per alcune persone, in particolare le persone sole e gli anziani, la vicinanza di una bestiola serve a sollevare il peso della solitudine e del senso di isolamento. Il cane infatti ama saltare in braccio, leccare, fare la festa e offre in questo modo al proprio padrone continui messaggi di conferma del proprio affetto fedele ed incondizionato, messaggi che ad una persona che vive uno stato di emarginazione servono ad aumentare il livello di autostima e di benessere.

Avere un cane è una scelta importante che condiziona la vita e certamente avere un cucciolo non è come avere un giocattolo, ma un essere vivente ed intelligente, con le proprie necessità e dei sentimenti molto simili ai nostri; addestrare il proprio cane significa dunque innanzi tutto rispettarlo, perché indirizzare in modo corretto i suoi istinti verso comportamenti costruttivi e in relazione positiva con l’uomo significa creare le condizioni ottimali per vivere in armonia con lui, senza che né l’uomo né l’animale subiscano l’altro ma anzi lo vivano come parte di sé.

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Corso SIUA di Zooantropologia Diadattica a Bologna il 21 e 22 aprile

L’agriturismo Arcadia di Bologna ospiterà nelle giornate del 21 e 22 aprile prossimi il corso per referente SIUA in Zooantropologia Didattica.

Il corso fornisce contenuti stabili e aggiornati sulla materia, sia in ambito teorico sia pratico, ed è finalizzato ad offrire ai partecipanti tutti gli strumenti necessari a realizzare progetti didattici volti allo sviluppo e all’approfondimento della relazione tra uomo e animale.

La Zooantropologia Didattica aiuta infatti a sviluppare le capacità di apprendimento del singolo individuo, nonché a migliorare le capacità relazionali all’interno di un gruppo; viene assunta all’interno di percorsi formativi soprattutto con i ragazzi per favorire l’integrazione con la classe, aumentare la prosocialità e correggere atteggiamenti asociali in modo ludico e rassicurante.

L’importanza della Zooantropologia Didattica accresce mano a mano che le nuove generazioni subiscono il progressivo allontanamento dalla natura e in particolare dall’animalità; il totale distacco dell’essere umano dall’ambiente naturale, per altro auspicato dai nuovi modelli di urbanizzazione, in realtà provoca nel lungo tempo un malessere che si estende non solo a livello fisico (smog, inquinamento acustico e ambientale con tutte le conseguenze sulla salute) ma anche a livello psicologico.

L’ausilio della Zooantropologia Didattica all’interno dei processi educativi tradizionali assumerebbe dunque il significato di un tentativo di recuperare il prezioso legame con la natura, così da stimolare le proprietà comportamentali dell’individuo più sane e inclini alla relazione con l’altro.

Dall’osservazione del rapporto tra uomo e animale si è notato infatti che tale rapporto agisce efficacemente sul comportamento umano stimolando l’empatia, l’espressività, la corporeità e la comunicazione non verbale a favore della creatività, dell’atteggiamento di cura e della curiosità esplorativa, qualità fondamentali che se per l’animale costituiscono la sopravvivenza stessa della specie nell’uomo si stanno via via perdendo.

La SIUA promuove da sempre il recupero, o il mantenimento, del legame tra uomo e animale attraverso molteplici attività: didattiche, come i corsi specifici per referente in Zooantropologia Didattica; terapeutiche, come il corso per referente in Pet Therapy; cinofile, come il corso per addestratore cani e l’ addestramento del cane.

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E l’uomo incontrò il cane…alla SIUA!

Nata a Bologna nel 1997, la SIUA (Scuola Internazionale Uomo Animale) non è solo una semplice scuola per addestramento cani, ma si occupa a 360 gradi dell’aspetto relazionale che sussiste tra l’uomo e l’animale.

 

In particolare, la relazione tra uomo e cane viene trattata da sempre con approccio scientifico in quanto concerne due specie che, fin dalla notte dei tempi, quando il cane era un lupo e l’uomo un essere primitivo, hanno stretto un legame che si riflette sulla sopravvivenza stessa di entrambe.

 

Il cane è la guardia del corpo dell’uomo e ancora oggi, in certe situazioni in cui l’uomo pur con tutte le tecnologie sviluppate nel corso dei secoli non è in grado di farcela da solo, viene addestrato a svolgere compiti fondamentali come ad esempio accompagnare persone ipovedenti, trovare dispersi, salvare chi ha difficoltà in alto mare, trainare slitte sulla neve, dare conforto a chi è solo e addirittura essere d’aiuto nei casi di disturbi psicofisici, come avviene nei percorsi di pet therapy.

 

La SIUA si fonda su questi principi e si struttura sulla zooantropologia, una scienza che vede l’animale non come oggetto d’uso, come bestia da soma, ma come partner intelligente con cui cooperare in ambito sociale, educativo, assistenziale e persino terapeutico. L’animale infatti risponde con un suo proprio comportamento cognitivo, fatto certamente di istinto ma anche di “pensiero”, e può dunque costituire un soggetto capace di stabilire una relazione con l’altro; non solo, essendo l’animale privo di concetti prestabiliti, detiene una sorta di “etica” che presuppone un rapporto positivo con l’essere umano, quando anch’egli si pone all’animale con senso di rispetto.

 

Al fine di sensibilizzare le nuove generazioni, soprattutto i più piccoli, ad adottare un comportamento corretto con l’animale, in modo tale da ristabilire quell’antico legame che ha portato l’uomo e il cane ad essere ancora oggi buoni amici, la SIUA ha stretto una collaborazione con il programma Bau Boys in onda su Italia1, dove Roberto Marchesini, istruttore cinofilo, fondatore della zooantropologia e della pedagogia cinofila e direttore responsabile della SIUA, guida i ragazzi a intraprendere veri e propri percorsi formativi sul campo.

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