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Inpef, Roma. Al via la nuova edizione della Scuola Nazionale Peritale

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  • 13 Aprile 2016

Ripartirà il prossimo 16 giugno l’esperienza di questo Master, inaugurato nel 2015 e primo in tutta Italia, dedicato all’alta formazione di coloro che desiderano intraprendere la professione di Perito, Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e Consulente Tecnico di Parte (CTP)

 

Il ruolo del Consulente Tecnico trova crescente applicabilità e spazi professionali grazie all’introduzione della Legge sulle Indagini Difensive (L. 397 del 7 dicembre 2000) con cui, secondo quanto disposto dall’articolo 11, al difensore viene oggi attribuita la facoltà di svolgere attività di investigazione e di indagine, nell’interesse del proprio assistito, avvalendosi dell’ausilio di Periti e Consulenti esperti.

L’obiettivo principale della Scuola Nazionale Peritale INPEF è quello di delineare il profilo di una figura professionale che sappia: mettere le proprie competenze a disposizione dei professionisti del mondo giudiziario e della legalità, per far emergere sistemi utili per la ricerca della verità, ma anche iniziative di prevenzione e tutela sociale;

operare nel rispetto delle norme dei Codici, della Deontologia e della prassi etica e professionale;padroneggiare la tecnica e la metodologia per la stesura di una perizia e di una Consulenza Tecnica d’Ufficio o di Parte; conoscere i vari ambiti di applicabilità di una Perizia e di una Consulenza, anche relativamente a settori professionali ed ambiti diversi da quello di provenienza.

Un team di Docenti e Professionisti esperti – che da tempo lavora nel campo Peritale e di Consulenza Penale, Civile, Minorile, Familiare e del Lavoro – guiderà gli studenti alla trattazione ed all’approfondimento di tematiche attuali, per formare in modo completo ed operativo coloro che intraprenderanno l’attività peritale e di consulenza ed aggiornare coloro che già operano nel settore. Tra i docenti del Master:

  • Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente INPEF, Psicologo clinico, Pedagogista Familiare, Consulente Tecnico di Parte
  • Dott.ssa Marina Baldi, Biologa Genetista Responsabile della sezione di Genetica Forense Istituto Genoma, Criminologa e Perito
  • Dott.ssa Francesca De Rinaldis, Criminologa, Psicologa Forense, Psicoterapeuta
  • Prof. Fabio Fagiolari, Medico Legale, Psicopatologo Forense
  • Prof. Martino Farneti, Perito Balistico, Consulente Tecnico, Esperto nella scena del Crimine
  • Gen. Prof. Luciano Garofano, Gen. CC (cong.), già Comandante RIS di Parma
  • Dott.ssa Paola Gnasso, Grafologa giudiziaria
  • Avv. Francesco Morcavallo, già Giudice Minorile, Avvocato
  • Prof.ssa Stefania Petrera, Giudice Onorario, Esperta in Pedagogia Giuridica.

La formazione si avvarrà anche della presentazione, analisi, discussione e produzione di elaborati pratici relativi a casi specifici per ogni tema trattato.

Le competenze teorico-pratiche acquisite saranno funzionali, unitamente ad altri requisiti, all’idoneità richiesta dagli Ordini Professionali per essere iscritti agli Albi dei Tribunali in qualità di Periti e di Consulenti Tecnici di Ufficio. Il titolo sarà inoltre spendibile per la libera professione di Consulente Tecnico di Parte su nomina del Difensore, nell’ambito delle indagini difensive.

La Scuola Nazionale Peritale è rivolta a Psicologi, Psicoterapeuti, Pedagogisti e Pedagogisti Familiari, Medici, Medici Legali, Avvocati, Giuristi, Criminologi, Genetisti, Biologi, Tossicologi, Balisti, studenti laureandi e specializzandi in suddette discipline e tutti i professionisti che già operano nel contesto giuridico per perfezionare ed aggiornare le loro competenze.
L’ammissione è subordinata al conseguimento della Laurea Magistrale (vecchio ordinamento o nuovo ordinamento 3+2) e dalla valutazione del CV da  parte del Comitato Tecnico Scientifico del Master.

Il numero totale delle ore è di 1500 comprensive di formazione in aula, formazione a distanza, autoformazione, letture, partecipazione a Convegni e Seminari, esercitazioni didattiche a distanza, visite di istruzione, tirocinio, project work, ricerche e preparazione del lavoro finale di Tesi.

Le lezioni si svolgeranno – a cadenza mensile, di sabato, dalle ore 10.00 alle 17.00 (periodicamente anche la domenica) -presso la sede dell’istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Via dei Papareschi, 11 – angolo Piazza della Radio (palazzo Gruppo Clark), Roma.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare i seguenti recapiti:
[email protected] – Tel/Fax 06.5803948 – Tel. 06. 5811057 – cell. 3299833862

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“L’ Infanzia Ferita”, focus in Senato sui diritti dei bambini

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  • 21 Giugno 2014

Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza – M5S): “Riportare l’attenzione su minori e adolescenti“. Palmieri (Presidente  Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare): “I bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta

 

La Scuola e l’infanzia Ferita. Prospettive di collaborazione“. È questo il titolo del Convegno organizzato in Senato dalla Senatrice del Movimento 5 Stelle, Rosetta Enza Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza). Obiettivo di questo incontro che, ha visto tra gli altri la partecipazione del garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora, del Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare Vincenza Palmieri e il Presidente del Consiglio Nazionale del’Ordine degli Assistenti Sociali Silvana Mordeglia, è stato quello di mettere in primo piano gli aspetti inerenti la difesa dei bambini e degli adolescenti dagli effetti della crisi economica e familiare. E creare un confronto tra operatori del settore e rappresentanti di scuole e associazioni affinché si aprano delle “prospettive di collaborazione”.

Un confronto necessario – spiega la senatrice Blundo – per offrire al mondo della scuola una maggiore conoscenza delle diverse problematiche che riguarda anche l’allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine e la loro permanenza nelle strutture. Tema questo su cui i convenuti hanno riportato fatti, condizioni e soluzioni contrastanti. Il dibattito è inoltre risultato necessario per evidenziare i punti di forza e di debolezza nell’attività di inclusione sociale, di sostegno e di prevenzione al fine di arginare la dispersione scolastica. Purtroppo i dati su questo fronte sono preoccupanti: vanno oltre il 40 per cento. Si tratta di un fenomeno diffuso in tutta Italia che non è legato solo all’aspetto economico ma anche a una perdita di valori. E allora di fronte a questa crisi non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo porci delle domandi e iniziare a dare delle risposte“.

E’ per questo motivo – prosegue Blundo – che mi batto affinché la tematica della tutela dei minori resti sempre sotto i riflettori, soprattutto laddove sono assenti professionalità che operano al meglio. Purtroppo anche la legislazione in alcuni punti appare lacunosa in quanto alle volte consente addirittura di agire a danno dei minori stessi. In sostanza: manca un Ministero della Famiglia. Una struttura organica che con la sua presenza raccordi tutte le forze in campo ottimizzando le energie e colmando tutte le mancanze“.

Sulla stessa linea della Senatrice l’intervento del presidente dell’Inpef, Vincenza Palmieri: “Le politiche di Governo devono fare maggiore attenzione a quelle che sono le priorità cercando di ottimizzare le proprie risorse. Le famiglie hanno bisogno di politiche alloggiative, di quartiere e soprattutto di norme che possano garantire la gestione dei diritti umani e dei diritti dei bambini! E’ ora di ristabilire le priorità perché i bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta“.

In merito alla dispersione scolastica – prosegue Palmieri – non posso fare a meno di segnalare dati allarmanti. E’ in atto una vera e propria diaspora che dai corridoi delle scuole procede verso quelli delle Asl. Come si può accettare un fenomeno del genere? Riprendiamo in mano quella che è la vera missione degli educatori e andiamoci a riprendere tutti questi dispersi nei corridoi delle scuole e dei centri di neuropsichiatria infantile! Non è accettabile che venga fatta una delega del sistema scolastico al sistema sanitario. Questa non è la strada da percorrere. Stiamo medicalizzando ciò che può essere attenzionato, come ha giustamente affermato la senatrice. Allora che fare? Aumentiamo il tavolo delle possibilità e portiamo avanti le esperienze positive. Ottimizziamo i fondi e diamo la possibilità affinché le buone intenzioni possano essere applicate e moltiplicate. Non dobbiamo dimenticarci che l’obiettivo e mettere il bene del bambino al centro del nostro interesse“.

 

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“I Malamente” – Le nuove marginalità: ragazzi messi alla prova

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  • 1 Novembre 2013

“I Malamente” Le nuove marginalità: ragazzi messi alla prova.
di Vincenza Palmieri, Eleonora Grimaldi, Francesco Miraglia – (Armando Editore 2013)

Prefazione di Capitano Ultimo

Dirompente, coraggioso, innovativo.

Non si può che definire così l’ultimo volume di Palmieri, Grimaldi e Miraglia dall’evocativo titolo “I Malamente”.

Il termine, con cui si indica un modo sbagliato, non opportuno o sconveniente di agire, un comportamento deplorevole, una condizione infelice è sempre stato associato all’ idea di una persona poco raccomandabile cui non era opportuno affiancarsi.

Un concetto ormai entrato nell’ uso comune che gli autori hanno voluto riprendere, con amore e un pizzico di polemica, per andare nella direzione opposta. Da sempre, e ora più che mai, il cattivo viene associato ad una mente malata; motivazione per cui si riempiono le case famiglia e le comunità di giovani a cui somministrare terapia psicofarmacologica: “o reo, o malato”. O bianco o nero, in quell’ assenza di sfumature che è invece propria della variabile adolescenziale.

Gli autori, dunque, si schierano proprio contro tale stigma, capovolgendone il significato.

“I Malamente”, oggi, sono ragazzi fuori dai margini dell’ascolto, allontanati da una scuola che li perde e non va riprenderseli, costretti, obbligati o decisi ad avviarsi verso una carriera di devianza, prima, e malattia, dopo.

“Cambiare il corso dei destini può essere un gioco. Un progetto letterario non è una guerra ma certamente, noi, vogliamo rappresentare una sfida”.

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Quando la solitudine è curata a suon di psicofarmaci: intervista a Vincenza Palmieri

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  • 23 Agosto 2013

A Ferragosto il disagio non va in vacanza. Il Team di “Vivere Senza Psicofarmaci®” evita un TSO e supporta una grande quantità di richieste di aiuto.
Ferragosto, periodo di festa e di spensieratezza … ma non per tutti. Spesso proprio in questa giornata, le persone più “sensibili” percepiscono ancor più la solitudine. Il loro malessere cresce e si acutizza. Alcuni manifestano il dolore attraverso gesti eclatanti, violenze verso gli altri o verso se stessi. Altri, “semplicemente”, implodono in una sofferenza dilatata dal caldo e dall’assenza del rumore della città. Nel silenzio e nell’afa, il proprio dolore è un urlo assordante che non può cadere nel vuoto.
Ed è proprio in questo contesto che ha agito, lo scorso 15 agosto, il Team del programma “Vivere senza Psicofarmaci ®” di Roma, presieduto dalla prof.ssa Vincenza Palmieri (formato da medici specialisti in varie discipline, neurologo, psicologo, pedagogisti familiari, educatori, avvocati, ecc…), intervenendo in varie situazioni di disagio ed evitando anche un TSO.
“E’ stato un momento importante quello vissuto ieri dal punto di vista umano – spiega la prof.ssa Vincenza Palmieri – in quanto ci deve fare riflettere sul fatto che il disagio non si spegne nei periodi di vacanza, anzi. E’ importante sapere che sul territorio esistono specifiche Associazioni o Enti che operano 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, come appunto “Vivere Senza Psicofarmaci®” che da tempo propone un progetto alternativo a cure psichiatriche invasive supportando coloro che, in accertate condizioni, vogliano e possano dismettere l’abuso di psicofarmaci proponendo un intervento multidisciplinare e gestendo – come in questo caso – le richieste di aiuto.
Non un telefono rosa, né azzurro, né viola ma assolutamente bollente. Sempre più spesso, purtroppo, si tende a far ricoverare il malato psichico ma anche la persona che dimostra un “momentaneo scompenso”, in quei reparti per la diagnosi e cura psichiatrica che farebbero rabbrividire Basaglia e quanti ancora pensano che in Italia i manicomi siano stati chiusi. In Italia è attiva e quotidianamente applicata la contenzione tramite fasce di cuoio bianche che legano il paziente – mani e piedi – al letto. Come quelli che ho visto in questa estate. E quando questa pratica è interrotta, ci sono i bombardamenti chimici – gli shock tramite somministrazione di bombe psicofarmacologiche .
I più colpiti: i tossicodipendenti, i giovani portatori di disagio, pronti ad essere avviati , da una carriera di tossicodipendente a quella di malato di mente, comunque consumatore di droghe, se non di strada, …di ospedale!
Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate proprio nella settimana clou delle feste del ferragosto, da diverse zone d’Italia, ed anche contatti tramite il sito o i social network. Erano ragazzi o genitori. Ed anche figli!
Se d’inverno la bufera attraversa le famiglie per il tramite delle “diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento”, con una “pandemia di dislessici”, d’estate il caldo, la solitudine e la miseria si trasformano in “psicosi”. Non serve certamente un mini manicomio territoriale (vedi Stop OPG), ma non basta neanche un amico.
L’esperienza di questi giorni, infatti, sarà capitalizzata in un progetto di assistenza ed aiuto che andiamo a strutturare con le Istituzioni e le Amministrazioni Locali in primis. Per evitare che una richiesta di aiuto o un bisogno di assistenza sanitaria o sociale si trasformino in una carriera psichiatrica o giudiziaria senza fine. Perché la solitudine o la non conoscenza non diventino mai più una malattia.”

Il Programma Vivere senza psicofarmaci spiegazione (http://www.viveresenzapsicofarmaci.it)

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