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Riflessioni e consuntivo in un dopo-Expo ricco di spunti sul rapporto imballaggio-spreco alimentare. “Gifasp for Expo”: sette mesi di eventi continui

Per i sei mesi di Expo Milano 2015, una lunga serie di eventi targati “Gifasp for Expo”, per fare conoscere l’importanza dell’imballaggio nella lotta contro gli sprechi. Questo impegno è stato perseguito con estrema determinazione ed ha toccato i luoghi clou dell’Esposizione Universale: Expo 2015 nel padiglione Cascina Triulza, Expogate nel centro di Milano, nel MUBA alla Rotonda della Besana senza dimenticare la piantumazione in Kenya di 50 alberi a compensazione del CO2 emesso e i laboratori con la Scuola Primaria di Canegrate. Qui di seguito tutti gli eventi organizzati da Gifasp durante i sei mesi di Expo

“La cultura della protezione e della sostenibilità: conservare le cose importanti vuol dire proteggere e difendere i punti di riferimento, non solo materiali, della nostra vita” è stato il claim seguito da Gifasp – Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli in occasione di Expo Milano 2015. Il gruppo che crede nello sviluppo, nell’innovazione e in un nuovo ruolo del packaging, ha infatti organizzato per tutta la durata dell’Esposizione Universale una serie di eventi, “Gifasp for Expo”, per fare conoscere l’importanza dell’imballaggio nella lotta contro gli sprechi. Questo impegno è stato perseguito con estrema determinazione ed ha toccato i luoghi clou dell’Esposizione Universale: Expo 2015 nel padiglione Cascina Triulza, Expogate nel centro di Milano, il MUBA alla Rotonda della Besana senza dimenticare la piantumazione in Kenya di 50 alberi a compensazione del CO2 emesso durante un evento e le scuole decentrate, ma non per queste meno attive sul fronte delle iniziative Expo. Queste sono state infatti coinvolte attraverso i laboratori, come la Scuola Primaria di Canegrate, che ha visto mobilitate cinque classi e una decina di insegnanti. Qui di seguito un elenco completo di tutti gli eventi organizzati da Gifasp durante i sei mesi di Expo.

Il programma “Gifasp for Expo – La cultura della protezione e della sostenibilità” è cominciato il 21 aprile 2015 con un laboratorio per bambini denominato “Schiscetta Box”. Questo si è svolto una prima volta al MUBA – Museo del Bambino di Milano con due classi di seconda elementare della Scuola Primaria Setti Carraro Dalla Chiesa di Milano e con una prima media della Scuola Secondaria dell’Istituto Comprensivo di Altedo-Malalbergo-Baricella e una seconda volta, il 20 ottobre 2015, con cinque classi di quarta della Scuola Elementare Aldo Moro di Canegrate. Gifasp in questo caso ha lavorato sul concetto di “Lunch box ideale” (o, come si dice a Milano, di “schiscetta”), creando un laboratorio dell’immaginario sul cibo e sugli assets immateriali che accompagnano questo momento topico per bambini dai 5 ai 12 anni. La “Schiscetta box” ha invitato perciò i piccoli a preparare la loro “schiscetta” ideale, mettendo in una scatola di cartone disegnata ad hoc (da Francesca Meana, così come tutte le figurine in cartoncino riciclabile) tutto quello che per loro è importante e non deve mai mancare nel loro pranzo: oltre ai cibi, le persone e le emozioni. In questo modo i bambini hanno descritto cosa significa per loro “il pasto del mezzogiorno” in tutte le sue accezioni.

In contemporanea è partita l’inchiesta “Scrivi i tuoi momenti importanti da proteggere (ricordi, emozioni, sogni ed anche alimenti e oggetti)” con questa premessa: “abbiamo perso, noi appartenenti alle società evolute, la percezione del grande impatto positivo che prodotti ormai a noi familiari (imballaggi, frigidaire, scatole, rivestimenti ed altro ancora) producono contro lo spreco alimentare; in questo scenario interventi di conservazione migliorativa possono produrre, nel giro di poco tempo, risultati straordinari. Può dare un contributo importante avviare una campagna di sensibilizzazione che allarghi il proprio raggio di intervento dalla sola conservazione e protezione degli alimenti sino a toccare i momenti importanti della vita, poiché anch’essi necessitano di uguale protezione, essendo i punti di riferimento del nostro essere quotidiano”.

Il 22 giugno 2015 presso il Centro Cucine Arclinea a Milano si è invece svolto l’evento “Good design, food design – Interior and exterior food landscapes” organizzato da Gifasp e da Arclinea, uniti nel nome della “cultura del design” coniugata con “la cultura del cibo”, in collaborazione con la rivista Interni. Questo appuntamento è stato parte del format “Design meets food, Milano meets the world – Conversazioni sulla creatività” ed è stato uno Showcooking – Talk con al centro una ‘Orange Experience’ che ha avuto come giovani interpreti Fabrizio Sansoni, Food stylist, Designer & chef e Francesca Meana, Paper designer, che hanno raccontato e mostrato il loro punto di vista sulla coerenza tra contenuto, forma, funzione e consumo. Al centro dell’incontro è stata infatti l’arancia, sulla base della quale Sansoni e Meana si sono raccontati, declinando entrambi, in base alle proprie competenze, il concetto di “Good Design” di Bruno Munari.

“Facciamo luce sul ruolo del packaging nella lotta agli sprechi alimentari” è stato invece il nome del convegno promosso da Gifasp, sempre seguendo “La cultura della conservazione e della sostenibilità”, con la partecipazione di CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi, Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica e Istituto Italiano Imballaggio. Si è svolto il 18 settembre 2015 dentro il Civil Society Pavilion Cascina Triulza di Expo Milano 2015 e ha visto alternarsi interventi sulla lotta allo spreco, la sostenibilità ed il ruolo del packaging, una performance teatrale e il live tweeting. Per comunicare con più efficacia il messaggio di impegno civile, ha visto la piantumazione, in collaborazione con l’organizzazione Treedom di Firenze, di 50 alberi in Kenya a compensazione del CO2 prodotto dall’evento. La condivisione del tema principale è avvenuta in modalità dinamica grazie alle testimonianze in diretta; l’imballaggio e le sue caratteristiche, il ruolo del packaging nello spreco alimentare, il confezionamento sostenibile e le prospettive future del settore sono stati i temi affrontati da esperti e opinion leader, giornalisti e blogger insieme a talenti del settore del packaging. Ecco i nomi di riferimento che sono stati presenti al convegno, che ha visto il coordinamento di Fabrizio Bellavista, fondatore di Expopportunity: Emilio Albertini, Presidente Gifasp; Fulvia Lo Duca, Managing Director Gruppo Cartotecnico Abar Litofarma e Past President di Gifasp; Eliana Farotto, Responsabile Ricerca & Sviluppo Comieco; Marco Sachet, Direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio; Piero Capodieci del CdA Conai; Pietro Lironi, Presidente Assografici e Federazione Filiera Carta e Grafica; Marco Ardemagni, Conduttore Radio2, poeta e autore; Tonino Dominici, Presidente Box Marche; Adriano Facchini, Direttore Consorzio Agrario di Ferrara; Silvia Leoncini, Food blogger e scrittrice; Andrea Pozzo, Sistemi Qualità, Ambiente e Sicurezza LucaPrint Group; Massimo Falcinelli, Account Manager Iggesund; Fabrizio Sansoni, Food stylist e chef; Paola Negrin, Comunicazione Lab#ID LIUC; Paola Favarano, Presidente Comitato Donne AiFOS e Massimo Caviola, Managing Director Metsä Group. L’incontro è stato arricchito dalla performance teatrale dei Poeticanti “Prova tu ad essere un prodotto dentro un packaging” che ha approfondito le tematiche del convegno sfatando molte percezioni erronee.

Il 5 ottobre 2015, infine, all’Expogate di Milano, si è svolto l’ultimo evento “Gifasp for Expo”, “Dal buon cibo al cibo giusto”, un incontro organizzato dal Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli in collaborazione con Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica e Istituto Italiano Imballaggio. Rivolto ad un target di famiglie e bambini, ha visto alternarsi interventi sulla protezione, sulla sostenibilità e sulla creatività, una performance teatrale, tanta musica e una merenda di chef ed è stato parte del palinsesto di Expoincittà e del Children Share Network. La merenda è stata realizzata da Fabrizio Sansoni, Food Stylist e Chef, che ha preparato anche una mousse contenuta in un packaging progettato ad hoc (design by Francesca Meana) e distribuito come gadget finale. Emilio Albertini, Presidente Gifasp, ha introdotto l’incontro, moderato da Fabrizio Bellavista, Fondatore di Expopportunity; si sono poi alternati i temi della protezione e sostenibilità a cura di Alessandra Alessi, Responsabile comunicazione dell’Istituto Italiano Imballaggio e di Eliana Farotto, Responsabile Ricerca & Sviluppo Comieco, della creatività con Lorenzo Marini, Fondatore della Lorenzo Marini Group e con Silvia Lora Ronco, conosciuta come Silvia Deifiori, Flower designer e della psicologia con la conduzione di Fulvia Lo Duca, psicologa e Past President di Gifasp. Tutto il pomeriggio è stato animato dalla performance teatrale dei Poeticanti che hanno simulato il tragitto di un prodotto all’interno di un imballaggio dal titolo “Impara tu ad essere un prodotto dentro una scatola!!!” e hanno intonato filastrocche e canzoni con tutti i presenti.

 

https://gifaspforexpo2015.wordpress.com

http://www.gifasp.com/

https://www.youtube.com/channel/UCXYTxCauDLWvN6ed0aRfdDQ

 

 

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Dalla sostanza al packaging: “Good design, food design”, conversazione e showcooking il 22 giugno 2015 in corso Monforte 28 a Milano

In “Good design, food design – Design meets food” le mani diventano il fatto centrale – durante lo speaking i due oratori lavorano –: è un evento-origami costruito con ritualità e in tempo reale. Organizzato da GIFASP in collaborazione con Arclinea e la rivista Interni, si svolgerà lunedì 22 giugno 2015 alle ore 19, presso il Centro Cucine Arclinea di corso Monforte 28 a Milano

In occasione di Expo Milano 2015, all’interno del format “Design meets food, Milano meets the world – Conversazioni sulla creatività” promosso dalla rivista Interni, si svolgerà uno showcooking talk con al centro una ‘Orange Experience’ che ha come ‘giovani’ interpreti Fabrizio Sansoni, chef & food designer e Francesca Meana, paper designer, che racconteranno il loro punto di vista sulla coerenza tra contenuto, forma, funzione e consumo. In contemporanea con Expo 2015, si muove anche il mondo del design, del food design e del packaging.

Al centro della conversazione sulla creatività, questo evento consisterà in un’Orange Experience con al centro l’arancia, “un oggetto quasi perfetto in cui si riscontra l’assoluta coerenza tra forma, funzione e consumo”. E’ proprio qui che si sta sviluppando un grande confronto sui temi caldi di Expo 2015: quale impatto avrà una maggiore attenzione sul packaging come strategia anti spreco e rivolto alla sicurezza alimentare. Partendo dunque dal concetto di “Good design” di Munari si arriva ad una visione liquida che porta l’attenzione sull’interno/esterno e sull’imballaggio. E’ un evento nel quale le mani diventano il fatto centrale – durante lo speaking ambedue gli oratori lavorano –, quasi un riconnettersi con la tradizione e la profondità del segno, un evento-origami costruito con ritualità e in tempo reale. Il paesaggio del cibo è cambiato: l’era moderna ha creato una serie di ‘accatastamenti’ e incomprensioni che hanno allontanato il cibo dal suo ‘essere’ più vero e profondo.

La “cultura del design” interseca “la cultura del cibo” secondo un legame inscindibile di grande apertura, capace di costruire un paesaggio domestico sempre unico, che ha l’uomo e il cibo, come nutrimento, protagonisti. In questo contesto, nell’ambito ‘proprio’ del tema principe di Expo, si accorda l’approfondimento sul controverso e non ancora definito ‘food design’ proposto da GIFASP.

Sempre più la cucina deve impiegare sistemi propri di altri ambienti, andare incontro alle diverse culture, spazialità, modalità d’uso. Deve sapere integrare funzioni nuove, raccogliere le sfide della tecnologia. Ogni progetto deve perciò rispondere a criteri differenziati ma anche alle esigenze di sicurezza, di etica e di sostenibilità. Questo vale soprattutto per Arclinea che nel corso degli ultimi decenni ha cambiato, in modo univoco, il comportamento e la ritualità in cucina.

 

Fabrizio Sansoni e Francesca Meana protagonisti del talk del 22 giugno 2015

Fabrizio Sansoni, milanese, con un mix di sangue partenopeo, toscano e sardo. Dopo una lunga esperienza sui set dei commercials, divenuto cuoco per passione e viaggiatore per cultura familiare, si è affermato come food designer. Giovanissimo, parte per gli Stati Uniti, dove vive e lavora per 4 anni e mezzo ed impara a cucinare in modo professionale a San Francisco; parallelamente, mantiene un legame con la cucina intesa come laboratorio, riprogettando o studiando specifici menu. L’ultimo pezzo del puzzle: segue in Puglia una piccola e preziosa produzione di olio.

Francesca Meana, milanese, ama definirsi paper designer perchè con la carta puó occuparsi di allestimenti packaging e creare racconti; crede dunque che sia il miglior supporto e materiale per raccontare una storia non solo stampandola ma anche costruendola. In realtà ha studiato design d’interni al Politecnico di Milano e marketing in un corso in Bocconi. Il packaging fa parte della sua vita: l’azienda di famiglia, per cui lei collabora all’immagine coordinata, produce scatole da 135 anni. Fa parte del Comitato Esecutivo Gifasp.

GIFASP

Associazione schierata sui valori portanti di Expo 2015. Il Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli opera, fin dal 1960, come Gruppo di specializzazione all’interno di Assografici. Per l’Esposizione Universale di Milano ha pianificato una serie di interventi con il claim “La cultura della protezione e sostenibilità”.

ARCLINEA

L’azienda nasce a Caldogno, in Veneto, nel 1925. Correlando tradizione e innovazione e focalizzando i criteri funzionali, la cucina, grazie ad Arclinea, è diventata luogo privilegiato del cucinare e del condividere. La “Project Division Arclinea”, con le sue divisioni Hospitality, Marine e Residential, è oggi una realtà internazionale, in costante crescita.

“Good design, food design”, 22 giugno 2015, Ore 19. Arclinea Centro Cucine, Corso Monforte, 28 Milano

Per informazioni

http://www.arclinea.com / Marillina Fortuna / 3482306847 / [email protected]

http://www.gifasp.it / [email protected]

 

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Il packaging è al servizio di una visione sostenibile e anti-spreco: la campagna GIFASP for Expo Milano 2015

Lanciata dal Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli la campagna “La cultura della protezione e della sostenibilità: conservare le cose importanti vuol dire proteggere e difendere i punti di riferimento, non solo materiali, della nostra vita”, coerente con i temi dell’Esposizione Universale. Il packaging ha un ruolo importante nella visione anti-spreco

“La cultura della protezione e della sostenibilità: conservare le cose importanti vuol dire proteggere e difendere i punti di riferimento, non solo materiali, della nostra vita” è il titolo della campagna del Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli in fase di realizzazione, in contemporanea con Expo Milano 2015 e allineata ai temi portanti dell’Esposizione Universale. Questo significa che la cultura della protezione non deve riguardare soltanto i beni materiali, ma specialmente gli immaterial assets, cioè le cose importanti della vita.

Noi appartenenti alle società evolute abbiamo infatti perso la percezione del grande impatto positivo che prodotti ormai a noi familiari (imballaggi, frigidaire, scatole, rivestimenti ed altro ancora) producono contro lo spreco alimentare; in questo scenario interventi di conservazione migliorativa possono produrre, nel giro di poco tempo, risultati straordinari. Può dare così un contributo importante avviare una campagna di sensibilizzazione che allarghi il proprio raggio di intervento dalla sola conservazione e protezione degli alimenti sino a toccare i momenti importanti della vita, poiché anch’essi necessitano di uguale protezione, essendo i punti di riferimento del nostro essere quotidiano.

Ecco il perché di una scelta nata per interagire e per connettersi con la società civile, per proteggere con tutti i suoi sinonimi: salvaguardare, difendere, parare, schermare, custodire, sorvegliare, preservare, conservare, mantenere, riparare, curare, avvolgere. La “cultura della protezione e della sostenibilità”, GIFASP 4 Expo Milano 2015.

http://www.gifasp.com/

 

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GIFASP, Expo e la “Cultura della protezione e della sostenibilità”: laboratorio “Schiscetta Box” al MUBA di Milano

Il Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli ha dato il via al suo programma “GIFASP Expo 2015 – Cultura della protezione e della sostenibilità” con un laboratorio, denominato “Schiscetta Box”, allestito in collaborazione con il MUBA – Museo dei Bambini di Milano. Con “Schiscetta Box”, il 21 aprile 2015 alla Rotonda di via Besana di Milano, si è voluto monitorare l’immaginario dei bambini (5-12 anni) nei riguardi del pranzo fuori casa

Declinando il claim “La cultura della protezione e della sostenibilità: conservare le cose importanti vuol dire proteggere e difendere i punti di riferimento, non solo materiali, della nostra vita”, GIFASP ha lavorato sul concetto di “lunch box ideale” (o, come si dice a Milano, di “schiscetta”). Ha creato così un laboratorio dell’immaginario sul cibo e sugli assets immateriali che accompagnano questo momento topico che si è svolto il 21 aprile 2015: è stata di 5-12 anni l’età media dei bambini partecipanti e il laboratorio si è tenuto presso la sede del MUBA – Museo dei Bambini di Milano.

Il concept del laboratorio “Schiscetta Box”, un packaging per proteggere un momento importante della giornata

Il laboratorio è partito dal presupposto che sarebbe bello se i bambini preparassero la loro “schiscetta” ideale, mettendo in una scatola di cartone creata ad hoc (“schiscetta” appunto) tutto ciò che per loro è importante e che non deve mai mancare nel loro pasto e concentrandosi su tre cibi, due persone e due emozioni.

Oltre alla lunch box e alle immagini dei vari cibi, sono state infatti fornite ai bambini anche parole che richiamano emozioni, persone, nomi propri e oggetti, in modo tale da dargli la possibilità di esprimere ciò che per loro significa “il pasto del mezzogiorno” in tutte le sue accezioni. L’obiettivo primario della proposta è stato quello di dare voce, attraverso un’attività ludica, ai desideri profondi dei bambini nei riguardi del pranzo e permettere loro di esprimere la propria visione rispetto ad un momento così importante della giornata.

Tra i tre cibi scelti dai bambini per la propria schiscetta spiccano, essendo stati preferiti da un terzo, la pizza, le patatine fritte e il gelato (tutti scelti da circa il 35%) e anche la cotoletta (30%). I bambini hanno testimoniato, attraverso la loro schiscetta, di amare molto gli alimenti dolci, calorici e fritti e non certo sani… In particolare mangiano volentieri i primi, poco le verdure e quasi per nulla la frutta (a parte le fragole) e la carne. Per quanto riguarda le persone con cui condividere il pranzo, la maggioranza dei bambini (55%) vuole la mamma e circa un terzo il papà (34%) e un amico (30%) o un’ amica (23%); la compagnia più amata sono dunque i genitori e gli amici, poi i nonni e a seguire altri parenti e i maestri. Le emozioni scelte per il lunch sono infine per la gran parte tutte positive e comprendono, seppur con percentuali differenti, allegria (42%), amicizia (36%), felicità, simpatia, amore e armonia.

Sono stati veicolati durante il laboratorio, oltre alla conoscenza della filiera ecologica di produzione del cartoncino, i punti fermi per un corretto riciclo, sottolineandone gli aspetti meno conosciuti (separazione carta/cartoncino, come riciclare la carta contaminata, ecc…). Attraverso questa iniziativa si è quindi fatto percepire quanto sia necessario “proteggere” (in un contesto ove questo concetto si esplicita in una visione di massima sostenibilità) le cose importanti della vita, compresi, naturalmente, i cibi del pranzo. E’ stata altresì data la massima attenzione affinché i contenuti diventassero funzionali e condivisibili anche in periodi successivi al laboratorio. Il prototipo della “schiscetta” è stato disegnato per questa occasione, come anche le “figurine” rappresentanti cibi, persone e concetti, creati in cartoncino riciclabile. In contemporanea al laboratorio è partita l’inchiesta “Scrivi i tuoi momenti importanti da proteggere (ricordi, emozioni, sogni ed anche alimenti e oggetti)”.

Le scuole che hanno partecipato al laboratorio sono state la II A e la II B della Scuola Primaria Setti Carraro Dalla Chiesa di Milano e la I C della Scuola Secondaria di dell’Istituto Comprensivo di Altedo-Malalbergo-Baricella.

 

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