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Software: origine ed evoluzioni dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri

Il termine software è ormai entrato a far parte del nostro lessico quotidiano, ma si tratta di un vocabolo relativamente recente.

Al giorno d’oggi siamo abituati ad avere a che fare con diversi tipi di software, basti pensare a quelli usati dalle aziende, come il dynamics nav 2009, ma anche a quelli che usiamo a scopo personale per gestire i nostri dati. Non tutti però sanno l’origine e il significato di questo termine, che era usato già negli anni Quaranta.

Il termine software venne infatti utilizzato per la prima volta durante la seconda guerra mondiale dai tecnici dell’esercito inglese, che erano chiamati a decrittare i codici della macchina Enigma, usata dalle forze armate tedesche. I servizi segreti polacchi erano già riusciti a decifrarne la meccanica interna, che era chiamate hardware. Ma quando, dopo il 1941, ad Enigma, che in precedenza funzionava con tre rotori per mescolare le lettere, venne aggiunto un quarto rotore, si presentò la necessità per i tecnici inglesi di conoscere non solo la struttura della macchina, ma anche le posizioni dei rotori della nuova versione di Enigma. Le istruzioni che spiegavano tutto ciò erano scritte su della carta che si scioglieva nell’acqua, per far sì che diventassero facilmente inutilizzabili se fossero state scoperte dai nemici, e proprio dalla solubilità di queste pagine deriva il termine software, che letteralmente significa componenti teneri.

Naturalmente nel corso degli anni il significato del termine software è cambiato e ha assunto nuove connotazioni, tanto che adesso possiamo parlare di diversi tipi di software, dal programma gestione aziendale al software di elaborazione grafica, solo per citarne alcuni. Se la parola software nasce negli anni Quaranta del secolo scorso, quindi, possiamo però dire che il termine acquisisce il significato attuale solo qualche anno più tardi, e più precisamente nel 1957, quando lo statistico statunitense John Wilder Turkey utilizzò il termine software in un contesto di tipo informatico. Attualmente quando si parla di software ci si riferisce ad un programma, o ad un insieme di programmi, che può funzionare su un computer o su un altro apparecchio che abbia capacità di elaborazione (negli ultimi anni tali apparecchi si sono moltiplicati, basti pensare agli smartphone e ai navigatori satellitari), e che permette all’elaboratore stesso di svolgere le operazioni richieste dall’utente.

I diversi tipi di software possono essere divisi a seconda della loro funzione, dall’organizzazione aziendale al database management system, per esempio, a seconda del tipo di licenza (in questo senso i software liberi si differenziano dai software proprietari), dell’interfaccia utente, che può essere testuale o grafica, del sistema operativo compatibile con essi, a seconda che si tratti di programmi da installare o portabili e così via. Al giorno d’oggi la varietà di software è davvero ampia, e comprende diversi tipi di strumenti, utili per diversi scopi e per diversi settori. Tra gli strumenti software più conosciuti si possono citare gli antivirus, i software pensati per la gestione dei dati e quelli usati per la gestione dei database, i sistemi di archiviazione di file e quelli di elaborazione grafica. I software gestionali, in particolare, sono fondamentali per le aziende, poiché permettono di automatizzare tutti i processi di gestione: esistono infatti software gestionali di contabilità, per la produzione, per il budgeting, di gestione e analisi finanziaria e di contabilità.

In conclusione, possiamo dire che in poco più di mezzo secolo il termine software è entrato di prepotenza nel nostro vocabolario e in vari settori della nostra vita.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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