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“Psichiatria, eugenetica e Shoah” Storia e verità

E’ stata ospitata ieri dalla chiesa di Scientology di Padova, la giornata della Memoria con un importante mostra documentario, dal titolo Psichiatria, eugenetica e Shoah; un incontro culturale organizzato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani. L’incontro ha visto come ospite il Sociologo Ivano Spano e un concerto di Fisarmonica e Pianoforte in Omaggio alla musica Klezmer.

Il CCDU è un’organizzazione di volontariato non a scopo di lucro, finalizzata alla difesa dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale.

Le sue funzioni sono unicamente quelle di fungere da organo di controllo, scoprendo e denunciando pubblicamente le violazioni psichiatriche dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale. I volontari della sezione di Padova, tramite le loro diverse attività nel territorio, sostengono che «i Diritti Umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico», come scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard.

molto interesse alla mostra dove i visitatori,  hanno trovato informazioni in merito ad aspetti dell’eugenetica e alle teorie psichiatriche, segnalando in particolare il video

PSICHIATRIA: GLI UOMINI DIETRO L’OLOCAUSTO

Molto interessante l’intervento del sociologo Ivano Spano, che ha fornito informazioni alquanto toccanti sulla teoria dell’eugenetica che non solo hanno ulteriormente chiarito di come ciò abbia portato alla Shoah, ma anche ad altre forme di sterminio e violazioni dei diritti alla salute risalenti all’epoca e perpetrata su disabili e bambini, il tutto messo in relazione ad altre teorie e brutalità odierne.

La serata si è conclusa con un concerto di fisarmonica e piano in Omaggio alla Musica Klezmer con la direzione artistica di Cristina Santi.

Alla Fisarmonca Mauro Scaggiante e al piano il maestro Carlos Morejano, che si è anche esibito in una serie di brani classici del compositore polacco Jòsef Kropinski, scritti durante la sua prigionia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald.

Ettore Botter

+39 348.3332499

 

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Comunicati

Ottimo risultato per la conferenza sul ruolo della comunità ebraica nel risorgimento

Venerdì 14 Gennaio, presso la Sala Chiostro della Provincia di Lodi  si è tenuto il previsto incontro dedicato al contributo della comunità ebraica italiana e il risorgimento. La conferenza si inseriva nel ciclo “Italia, Nata per unire” promossa dall’ Associazione “Lodi Protagonista ” e dal Commissario per il Lodigiano dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano , in occasione dei festeggiamenti del 150°anniversario dell’Unità d’Italia. Come nelle altre occasioni il relatore è stato il Dottor Marco Baratto, Commissario per il Lodigiano dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, preceduto da un intervento di saluto del responsabile cultura dell’  Associazione “Lodi Protagonista”; Filipazzi e del Consigliere Provinciale del PDL , Emanuele Arensi. Il Dottor Baratto, in apertura della serata , ha teso ricordare come, tale conferenza si situi, cronologicamente , all’inzio
dell’anno che ricorda i 150 anni dell’unità e a meno di due settimane dalla giornata del ricordo delle vittime della Shoa, un modo per legare due appuntamenti e due date che sono strettamente legate. Infatti, non indifferente fu il contributo che la Comunità ebraica italiana diede alla causa nazionale italiana e alla costruzione dello stato unitario in ogni settore della vita civile e militare ma, come venne altrettanto perseguitata sia prima dell’unità nei vari stati che componevano la penisola sia nel 1938 con l’approvazione delle leggi razziali antiebraiche. Infatti,ha esordito il Dottor Marco Baratto,dopo parentesi del periodo giacobino(1796 -1799) e di quello napoleonico (1800-1814) dove le i concetti di libertà, eguaglianza e fratellanza era anche accomunati da sentimenti di tolleranza religiosa , si assistete con, la restaurazione, al ritorno delle antiche discriminazioni per i sudditi di religione diversa da quella cattolica. In quest’epoca la comunità ebraica italiana conta circa 30.000 persone su di una popolazione complessiva di 17.000.000 ma, come si diceva, la costante comune a tutte le varie comunità ebraiche presenti è la discriminazione non solo religiosa ma anche civile degli ebrei nei rapporti all’interno dei diversi stati. Discriminazione fondata ed
alimentata da motivi religiosi : Gli ebrei, secondo la dottrina dell’epoca erano  accusati di deicidio, di pratiche magiche e soprattutto di praticare i cosi detti omicidi rituali. Solamente l’unità nazionale peremise l’estensione in tutto il nuovo stato delle leggi di eguaglianza religiosa che fina dal 1848
il piccolo stato di Sardegna si era dotato, permettendo a tutti, al di la del proprio credo religiso, di contribuire alla costruzione della Nazione italiana

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