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Che cos’è e a cosa serve una barra duomi

Chi bazzica il mondo del tuning e del racing ne avrà sicuramente già sentito parlare: la barra duomi.

Accessorio molto usato nelle competizioni, ma anche molto dibattuto: c’è chi la ritiene imprescindibile in ambito sportivo per i suoi effetti positivi sulla tenuta stradale (specialmente in curva). Ma non manca anche chi, al contrario, la ritiene inutile (se non pericolosa).

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Cos’è una barra duomi?

Una barra duomi (nota in inglese come strut arm e da non confondere con la roll bar, cioè la barra antirollio) è un elemento longitudinale che raccorda i duomi dei gruppi molla-ammortizzatori di uno stesso asse. Solitamente utilizzati su sospensioni di tipo MacPherson (cioè quelle che permettono l’oscillazione indipendente delle ruote), possono essere montati su entrambi gli assi del veicolo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi si tratta naturalmente dell’asse anteriore, perché quello della trazione e dello sterzo (e i duomi sono accessibile semplicemente aprendo il cofano).

I materiali solitamente sono l’acciaio (più rigido e pesante) e l’alluminio (più flessibile e leggero, e più costoso), ma non mancano varianti in carbonio.

Esistono di vari tipi di barra duomi:

  1. fissa: non ha possibilità di regolazione
  2. regolabile: ha un tirante filettato che permette di regolare la lunghezza
  3. con snodi: garantisce una certa flessibilità al telaio anche dopo il montaggio
  4. con punti di rottura: per evitare che un impatto su un lato dell’auto danneggi anche il lato opposto

Può capitare di sentir parlare di barre duomi inferiori. Si tratta sempre di elementi meccanici di irrigidimento, ma collegando i braccetti inferiori delle sospensioni non possono tecnicamente chiamarsi barre duomi. Il termine corretto per l’elemento è lower arm bar.

In breve, la barra duomi va ad intervenire su certe dinamiche strutturali del veicolo per garantire una guida più reattiva e una migliore tenuta del veicolo in curva in condizioni limite.

Il come, è una questione un po’ più complessa.

Le sollecitazioni fisiche

Sul telaio di ogni veicolo in marcia agiscono una serie di forze diverse tra loro.

La prima è quella torsionale, che si origina quando i due assi delle ruote hanno una differente angolazione. Ad esempio, su manto stradale piano non c’è fondamentalmente torsione, perché entrambi gli assi sono paralleli alla superficie. Ma quando capita di prendere la proverbiale buca con una delle ruote, allora gli assi si disallineano e il telaio è sottoposto a torsione.

Poi c’è la flessione verticale, che è conseguenza del peso del telaio e dall’eventuale carico del veicolo. Il peso dell’auto infatti poggia sui (solitamente) due gruppi ruote-assi-sospensioni, che, come ci insegna il buon Isacco Newton, esercitano forza uguale e contraria. Tuttavia, essendo i punti di appoggio collocati in testa e in coda il corpo centrale sospeso tende naturalmente a flettere sotto il suo stesso peso. È la fatica che si sente sugli addominali quando si fa il plank sul pavimento.

La flessione laterale invece si verifica durante lo sterzo. La massa del telaio procede per inerzia mentre le ruote impongono il cambio di traiettoria al veicolo. Quello che accade è che nuovamente il telaio subisce una sollecitazione che impropriamente potremmo chiamare centrifuga e che può portare, se accentuata, al ribaltamento del veicolo. Per ovviare, le auto da rally hanno solitamente un baricentro molto basso.

Cosa fa una barra duomi?

Propriamente, la barra duomi va ad agire sulla flessione laterale nei punti di attacco del gruppo ruote-asse-sospensioni, rendendo il gruppo più rigido e meno soggetto a deformazioni.

Durante una curva, infatti, le sollecitazioni non hanno la stesso impatto su entrambe le ruote, ma tendono a riguardare maggiormente la ruota sul lato esterno alla curva. Molle, ammortizzatori e braccetti riescono ad assorbire buona parte delle forze laterali e verticali che agiscono sul veicolo, ma la ruota esterna subirà un aumento maggiore dell’angolo di campanatura (angolo di camber, tra il piano di mezzeria della ruota e la verticale) per l’effetto congiunto dell’attrito e della forza centrifuga.

La barra duomi permette di trasferire queste sollecitazioni anche sul duomo opposto, dissipando la forza sulla barra e sulla sospensione meno sollecitata, riducendo l’angolo di campanatura delle ruote (e delle gomme) in curva.

Vantaggi e svantaggi

Vantaggi e svantaggi della barra duomi dipendono essenzialmente dallo scopo e dall’uso del veicolo su cui è montata.

Per un fuoristrada non avrebbe molto senso dotarsi di una barra duomi visto che è un veicolo che nasce per terreni molto accidentati e velocità controllate. Ha bisogno di sospensioni indipendenti e di un telaio flessibile.

Idem per le auto di uso comune. I benefici di un telaio e di un gruppo asse-ruote-sospensioni più rigido non sono apprezzabili nell’uso quotidiano, perciò i produttori normalmente non le montano sui veicoli in commercio.
Le velocità di crociera del traffico civile sono moderate e generalmente proporzionate alle curve: curve strette per velocità molto basse e curve dolci in autostrada. L’uso promiscuo e il manto stradale non sempre ideale rendono un telaio più flessibile la scelta ideale per il mercato di massa. Inoltre un telaio flessibile ed elastico è in grado di assorbire meglio gli urti salvaguardando l’incolumità degli automobilisti.

Per cui non stupisce che il mercato di riferimento per le barre duomi sia il mondo del racing. Qui i benefici di sospensioni più rigide si fanno sentire eccome in curva: inserimento in curva più deciso (a velocità più alta), agilità e reattività dello sterzo, comportamente in curva più prevedibile.

Vantaggi notevoli che possono fare la differenza in una competizione.

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Motorsbreakingnews, brand, prodotti ed eventi sul mondo dei motori

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LE ANTICIPAZIONI DEL MOTOR SHOW DI GINEVRA 2015

Nel 2015 il Salone dell’auto di Ginevra si terrà dal 5 al 15 marzo e si avvicina quindi  l’appuntamento del 5 Marzo, quando aprirà i battenti l’85° Motor Show a Ginevra, meglio conosciuto in Italia come il Salone dell’Auto, manifestazione annuale molto attesa da appassionati dei motori e semplici curiosi. Ma cosa aspettarci da questa nuova edizione?
Le anticipazioni sono allettanti, come ad esempio il previsto debutto della Porsche 911 GT3 RS, un bolide con accelerazione da 0-100 Km/h in meno di 3,5 secondi.E anche la Ferrari 458 M (Coupé e Spider) dovrebbe debuttare al Salone di Ginevra, che secondo alcune indiscrezioni abbandonerebbe il motore V8 aspirato da 4,5 litri adottando un propulsore V8 con tecnologia TwinTurbo. Altre modifiche tecniche sarebbero previste oltre a piccoli cambiamenti estetici che arricchiranno il corpo auto con elementi che ne migliorerannno l’aerodinamica e il look.
La società svizzera Rinspeed invece stupirà con la presentazione in occasione del salone della Budii, una concept car trans urbana ad emissioni zero e concepita con tecnologia ‘driverless’; un ‘braccio mobile’ che permetterà sia al guidatore che al passeggero anteriore di poter guidare. In questo modo si potranno delegare i percorsi più scomodi della routine giornaliera e ci si godrà il piacere della guida magari nel week-end.
Un’altra ‘chicca’ che farà il suo debutto al Salone sarà la Oper Karl, city car a cinque porte con un prezzo che partirà probabilmente al di sotto dei 10.000 Euro. Una delle sue principali caratteristiche sarà il motore, un tre cilindri Ecotec da 75 CV, espressamente sviluppato per questa city car.
Tante altre invitanti presentazioni sono attese e il grande flusso di visitatori che affollano annualmente il Salone di Ginevra ci confermano che l’interesse per i motori è intramontabile.
Il Girasole Viaggi da anni offre agli appassionati un pacchetto base della durata di una giornata a partire da 90 Euro, includendo il treno a/r da Milano per Ginevra e il biglietto d’ingresso al Salone, mentre partendo da 170 Euro è incluso anche 1 pernottamento a Ginevra, offrendo cosi’ l’occasione ai suoi clienti di poter visitare anche la splendida città sul Lago Lemano

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