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Convegno “Le Garanzie e i Valori: l’Internazionale Minorile”

L’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e l’Ambasciata della Repubblica dell’Ecuador in Italia

    presentanto il Convegno

 “Le Garanzie e i Valori: l’Internazionale Minorile”

Venerdì 1 aprile 2016 – a partire dalle ore 16.00 presso il  Centro Incontri della Regione Piemonte
Corso Stati Uniti 23  Torino

Nell’ultimo periodo, sono stati oltre 100 i bambini ecuadoriani residenti in Italia allontanati dalle famiglie di origine e collocati in case famiglia o centri di accoglienza. Un fenomeno che ha allertato il Governo dell’Ecuador, Paese da sempre attento ai Diritti Umani ed in particolare ai Diritti dei Minori, spingendolo a dare avvio ad una serie di iniziative di sensibilizzazione delle Istituzioni locali a tale problematica. Già dal 2014, del resto, l’Ecuador ha istituito insieme all’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare un gruppo di lavoro che, oltre ad agire concretamente su alcuni casi di ricollocamento dei minori preso le famiglie di origine, si è anche fatto carico di numerose iniziative legislative e mediatiche per sensibilizzare il Governo Italiano e l’opinione pubblica ad un cambiamento importante nel rispetto dei Diritti dei Minori.

Da Torino, scelta per l’alta presenza di cittadini ecuadoriani che vi  risiedono e per il ruolo strategico che questa città metropolitana riveste, a livello nazionale, nelle  Politiche per l’Infanzia, partirà dunque la prima di una serie di iniziative che attraverseranno l’Italia, con tale fine.

All’evento, dal titolo “Le Garanzie e i Valori: l’Internazionale Minorile”, che si terrà il prossimo 1° aprile presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, parteciperanno, oltre ad alcuni rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, Provinciale e Regionali, Juan Fernando Holguín Flores, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia e la  Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente I.N.PE.F., insieme all’Avv. Francesco Miraglia e all’Avv. Francesco Morcavallo, triade che costituisc​e​  il Gruppo di Lavoro dell’INPEF per la tutela dei Diritti dei Minori in Italia.

Tra i relatori, sarà presente anche l’On. Eleonora Bechis, membro della Commissione Infanzia della Camera dei Deputati, originaria proprio della città di Torino.

 

Juan Fernando Holguín Flores, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, ha dichiarato: “Los excelentes resultados obtenidos por la estrategia desarrollada por el Gobierno del Ecuador en su apoyo a los niños y familias ecuatorianas en conflicto con los servicios sociales y/o tribunales de menores en Italia nos llenan de satisfacción. Ecuador protege a la familia como un núcleo de la sociedad y pilar de su desarrollo. Su integridad y protección es una prioridad nacional. Independientemente de su lugar de residencia, los ciudadanos ecuatorianos conocen que están respaldados por el Gobierno del Presidente Rafael Correa a través de su Embajada y Consulados”. 

 

In occasione del Convegno, sarà anche inaugurata la

mostra itinerante

 “Storie di Padri, di Madri e soprattutto di Bambini

per dare voce a quei bambini – di tutte le nazionalità – che sottratti alle proprie famiglie chiedono di essere ascoltati, scrivono diari e inviano lettere ai giudici per dire “Voglio tornare a casa!!”.

La Professoressa Palmieri, Presidente dell’INPEF, infatti, ha “raccolto disegni, lettere, poesie di bambini che sono “trattenuti”  in talune strutture e che chiedono di potere tornare a casa dai loro genitori, dai fratelli, dai giochi lasciati nella cameretta quando sono stati portati via. La Mostra da’ voce a questi bambini e vorrei che si arricchisse man mano che toccherà altre città, con l’aiuto di quanti potranno e vorranno contribuire. Perché se nessuno li ha mai ascoltati, noi amplificheremo le loro voci!​”.

Il Gruppo di Lavoro sollecita la più ampia partecipazione possibile all’iniziativa, sottolineando che “Non è mai abbastanza quello che facciamo per i Diritti Umani ed i Diritti delle fasce più fragili: i bambini!”

 

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Psichiatria e Servizi per i Minori: rapimento e somministrazione di psicofarmaci a bambini

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  • 3 Aprile 2014

Se una società si misura da come tratta i suoi membri più deboli, il caso di
questa bambina ci fa mostra di come la nostra società sia caduta davvero in
basso, e come il governo (in questo caso il governo USA, ma casi simili non
mancano in Italia) trascuri, abusi e maltratti i bambini affidati alle cure
dei servizi sociali, soggetti a diagnosi arbitrarie e soggettive da parte
dello psichiatra di turno.

Il rapporto ONU del 2013 su “Tortura e altre punizioni o trattamenti crudeli o
degradanti” identifica le seguenti violazioni dei diritti umani:

Trattamenti medici di natura invasiva e irreversibile in mancanza di uno scopo
terapeutico e di un consenso libero e informato, costituiscono tortura o
maltrattamento
Cure mediche che causino gravi sofferenze senza fondato motivo, costituiscono
punizione o trattamento degradante, disumano e crudele e, nel caso sia
implicato lo Stato con intenti specifici, costituiscono tortura.
Interventi forzosi, spesso erroneamente giustificati da teorie di incapacità e
necessità terapeutica sono incompatibili con la Convenzione sui Diritti delle
Persone con Disabilità.
La privazione di libertà fondata su una disabilità, da cui risulti grave
dolore o sofferenza può rientrare nello scopo della Convenzione contro le
Torture. La cosa viene stabilita in base a fattori quali la paura e ansia
prodotte dalla detenzione indefinita, la somministrazione di cure mediche
violente o elettroshock, l’uso di mezzi di contenzione e reclusione, la
separazione dalla famiglia e dalla società.
Maryanne Godboldo, una mamma di Detroit, non avrebbe mai immaginato gli incubi
legali ed emotivi che sarebbero derivati dalla semplice richiesta di sua
figlia di frequentare una scuola pubblica.

La figlia Ariana era nata con una gamba difettosa, che le fu amputata sotto al
ginocchio costringendola ad usare una protesi.

Fino al 2009 Ariana aveva studiato a casa, ma all’età di 11 anni la ragazza
fece richiesta di frequentare una scuola pubblica.

Fu sottoposta alle vaccinazioni previste dalla legge e, subito dopo, iniziò a
manifestare cambiamenti nel comportamento. Maryanne chiese aiuto al Centro
Pediatrico di Oakland, in cui lo psichiatra Daniel Zak si fece gioco della sua
convinzione secondo cui il cambiamento era stato causato dai vaccini, e
prescrisse alla bambina il pericoloso farmaco antipsicotico Risperdal.

Nonostante la somministrazione della cura per diversi mesi, il comportamento
di Ariana continuava a peggiorare e Maryanne, in collegamento con un altro
dottore, fece interrompere il trattamento gradualmente.

Non appena lo psichiatra venne a sapere dell’interruzione della cura, la mamma
fu denunciata ai servizi sociali per negligenza nel sottoporre la figlia a
cure mediche e arrestata per cinque giorni, mentre una squadra della polizia
antisommossa venne a rapire Ariana per rinchiuderla in un centro
neuropsichiatrico infantile pubblico in cui, oltre a sottoporla ai trattamenti
per i quali sua madre aveva negato il consenso, le rimossero la protesi alla
gamba – probabilmente con lo scopo d’impedirle la fuga.

L’avvocato di famiglia riuscì a vedere la ragazza e riferì di averla trovata
“bavosa e melanconica” (tipici effetti dei farmaci antipsicotici). Dopo due
mesi Ariana fu rilasciata a affidata alle cure della zia. Mesi dopo, anche la
mamma fu rilasciata perché si scoprì che l’ordine di arresto era falso. Infine
(sei mesi dopo l’inizio dell’odissea) Maryanne poté finalmente riabbracciare
la figlia.

L’assistente sociale cui era stato assegnato l caso non si curò nemmeno
d’incontrare la ragazza e, quando fu interrogata nell’ambito del processo,
dichiarò di avere richiesto (per il prelievo di una bambina di 11 anni!)
un’auto con gabbia ai sedili posteriori.

La stessa assistente sociale rivelò anche di avere autorizzato il trattamento
farmacologico di Ariana nonostante la nota di ammissione all’ospedale
psichiatrico indicasse espressamente “nessun farmaco”. I farmaci – quattro
tipi diversi di psicofarmaci molto potenti – le furono somministrati senza
nemmeno uno studio della sua cartella clinica pregressa. Non solo: autorizzò
anche ulteriori vaccinazioni “se necessarie”, incluso quella che mamma
Maryanne riteneva avesse causato il peggioramento di Ariana.

Il comportamento degli psichiatri (e dell’assistente sociale che agiva in base
ai loro ordini) è sicuramente classificabile come incompetente, vendicativo e
affetto da complesso di superiorità e, come ebbe modo di dire Dario Fo nel
commentare recentemente una simile vicenda italiana, rivela la “spocchia delle
istituzioni che trattano bambini come fascicoli”.

Nell’ambito di questa penosa vicenda sono state commesse diverse violazioni
dei diritti umani sanciti dall’ONU.

Secondo la testimonianza dell’avvocato di famiglia, la ragazza dopo qualche
settimana di “cura” era bavosa e malinconica. In altre parole, il trattamento
da lei ricevuto “senza necessità” (senza test clinici) le aveva causato grave
sofferenza senza fondato motivo (punto 2 delle violazioni ONU).

Il trattamento farmacologico obbligatorio, senza nemmeno l’ausilio dello
studio della sua cartella clinica, e il dolore e sofferenza causati
dall’ospedalizzazione forzata e l’allontanamento dalla famiglia (punti 3 e 4
delle violazioni ONU).

Il CCHR (associazione USA “sorella” del CCDU) ha presentato denuncia
all’autorità giudiziaria chiedendo un inchiesta sul comportamento dei servizi
sociali e degli psichiatri.

Fonte articolo: http://www.cchrint.org/2014/03/18/psychiatry-child-
protective-services-abducting-and-drugging-children/

Nota: Kelly Patricia O’Meara è un premiato reporter investigativo per il
Washington Times e il Insight magazine, e scrive decine di articoli esponendo
la frode delle diagnosi psichiatriche e dei pericoli degli psicofarmaci –
compresa la sua innovativa storia di copertina del 1999, “Pistole & dosi”, che
espone il legame tra farmaci psichiatrici e atti di violenza insensata. È
anche autrice dell’acclamato libro “Psyched-out: come la psichiatria vende la
malattia mentale e smercia le pillole che uccidono”. Prima di lavorare come
giornalista investigativo, la O’Meara ha trascorso sedici anni in Campidoglio
come un membro dello staff del Congresso per quattro dei suoi membri. Ha
conseguito una laurea in scienze politiche presso l’Università del Maryland.
www.ccdu.org

 

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Convention Nazionale: “Il Sistema delle Case Famiglia in Italia”

È ormai alle porte la 3^ edizione del Convegno Nazionale su “Il sistema delle Case Famiglia in Italia – per adolescenti, donne sole, minori non accompagnati, alto contenimento, anziani, “doppia diagnosi”.

 

“Un bambino non solo è prezioso perché è il futuro della nostra società ma è prezioso nel presente perché è il centro dei nostri affetti – racconta la Presidente INPEF, Prof.ssa Vincenza Palmieri – ma prezioso, purtroppo, lo è anche per il malaffare: quello piccolo delle rette,  quello grande delle compravendite e quello grandissimo dell’abuso da parte di scellerati adulti che hanno sempre più spazio con l’aumento della povertà mondiale…”
I ragazzi che permangono nelle Case Famiglia costano allo Stato più di quanto costerebbe prendersi cura di quella famiglia a cui il minore viene sottratto per la “protezione” del minore stesso. Se non è contestualmente predisposto ed agito un sostegno alla Famiglia, la sottrazione del minore rimane un’ulteriore lacerazione nella storia delle vite coinvolte. Allo stesso modo, l’adolescente madre, i figli della mafia, i cosiddetti psicotici che nessuno vuole, sono tutti fantasmi sociali senza voce. A cui dobbiamo restituire la vita. Li troviamo nelle case famiglia, qual è il loro presente? Quale il futuro? Come possiamo far sì che tale permanenza rappresenti comunque un’esperienza transitoria e non ulteriormente devastante? Come dare anche famiglia ed affetti a chi la famiglia l’ha persa in mare o non l’ha mai avuta?”.

 

Per rispondere a tali quesiti, saremo lieti di ospitare relatori illustri ed esperti che condivideranno le proprie testimonianze: Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Dott.ssa   Amelia Izzo, Mediatrice Familiare-Tutore minori per il Tribunale per i minorenni di Napoli, Dott. Carlo Fedele,  Presidente Coop. Sociale ”Araba Fenice” e Responsabile di Comunità ad Alto Contenimento, Cons. Avv. Donatella Cerè,  Cassa Forense di Roma, Prof.ssa Roberta Lombardi,  Esperta in Psicologia Giuridica, Psicoterapeuta e Giudice Onorario presso  Tribunale per i Minori di Roma, Dott.ssa Giovannna Sammarco,   Assistente Sociale – Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali del Lazio, Dott.ssa Antonella Baccalaro,  Direttore del Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio Assistenziali dell’Ovest Ticino Romentino (Novara), Avv. Eleonora Grimaldi – Curatore Speciale Tribunale per i Minori di Roma, Padre Rovo, Associazione Volontari della Casa Famiglia “Capitano Ultimo”, Dott.ssa   Stefania Petrera, Pedagogista- Giudice Onorario c/o la sezione minori della Corte d’Appello  di Roma , Avv. Francesco Miraglia,  Cassazionista-penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile, Dott.ssa Rita Colavecchi, già Dirigente Scolastico, Avv. Francesco Morcavallo,  già Giudice Tribunale per Minori di Bologna, Dott.ssa Gabriella Maffioletti,  Consigliere Comunale del Comune di Trento, Dott.ssa Antonella Lombardi,  Educatore professionale, i ragazzi e gli operatori della Casa Famiglia IL FANCIULLINO, già premio Pedagogia Familiare 2013, con la lettura di un brano della Dichiarazione dei Diritti Umani, Maria Bisegna, Presidente dell’Associazione Nonne e Nonni Penalizzati dalle Separazioni, Dott. Silvio De Fanti, Vice Presidente del Comitato Cittadini per i Diritti Umani, Dott.ssa Maria Matano, Psicoterapeuta, Supervisore Comunità Minorili Area Penale Associazione ”Anthea” di Caserta

 

Il Convegno si terrà venerdì 4 e sabato 5 aprile – dalle ore 10.00 alle 18.00 – ed è in accreditamento presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.

 

Un appuntamento da non perdere, per creare una Rete Sociale e mantenere la luce dei riflettori ben puntata sui Diritti Umani, con particolare attenzione ai Diritti dei Bambini.
Perché “Per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”.

 

La Redazione INPEF

 

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Vignale (Progett’Azione): in Piemonte un’altra bambina orfana con genitori in vita

La notizia della conferma dello stato di adottabilità della bimba di 2 anni e mezzo tolta ai genitori perché anziani mette nello sconforto anni di impegno  e lavoro a sostegno della famiglia e della genitorialità.

Se prima sembrava assurdo leggere che si  potesse decidere sul destino di una famiglia e disporre lo stato di adottabilità di una bambina solo perché avuta da due genitori anziani con la fecondazione artificiale, ancor più preoccupante sembra la conferma di oggi della Corte d’Appello.

Poiché non si è di fronte ad un caso di grave abuso delle due l’una: se il problema è l’inadeguatezza o l’incapacità genitoriale si può migliorare grazie al sostegno di educatori. Se invece il fondamento della decisione è l’età dei genitori o la modalità di concepimento si è evidentemente di fronte ad un’ errata cultura che vede la genitorialità come una sorta di concessione statale, che in ogni momento può essere revocata.

Purtroppo a causa di questa errata e preoccupante cultura mediamente ogni 1000 bambini 3 vengono allontanati dalle loro famiglie, e di questi la metà poi ritornano a casa. Solo in Piemonte ogni anno su 2500 bambini tolti alle loro famiglie, di questi oltre la metà è dovuto ad un giudizio di ‘incapacità’ o ‘inadeguatezza’ dei genitori.

La domanda allora sorge spontanea: come si giudica l’incapacità di un genitore? La fecondazione assistita o l’età sono due fattori determinanti nel giudizio?

Perché se così fosse è evidente che sia necessario avvisare un’altra coppia italiana, composta da Carmen Russo (53 anni) ed Enzo Paolo Turchi (63 anni) che in questi giorni hanno annunciato di aspettare, grazie all’inseminazione artificiale, il loro primo figlio. Oppure loro grazie alla notorietà e fama possono stare tranquilli?

È evidente che questa sia una visione completamente distorta della genitorialità e che non basti l’età per decidere un cambio di genitori come se fosse un cambio d’abiti: in ballo c’è la serenità di una famiglia e il futuro di bambini che vivono un dramma che non dimenticheranno mai.

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale Progett’Azione

Facebook.com/GianLucaVignale

Facebook.com/bimbiseparati

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Passaporto per minori: quanta confusione!

La notizia era di quelle che avrebbe dovuto rimbalzare sui media con forte risalto in vista delle vacanze, ma pare che qualcosa non sia andato per il verso giusto a giudicare dai disagi e dalle potenti arrabbiature sofferti in questi giorni da centinaia di vacanzieri, ignari dell’entrata in vigore delle nuove regole sui passaporti.Dal 26 giugno scorso infatti sono cambiate radicalmente e perentoriamente le regole per l’espatrio dei minori che potranno varcare i confini nazionali solamente in possesso di un documento di viaggio individuale: passaporto o carta d’identità, a seconda della destinazione.Nella circolare inviata al Ministero dell’Interno si raccomandava chiaramente e per tempo di “ottemperare tempestivamente a tale comunicazione, con riguardo alla necessità di assicurare che tutti i genitori con minori iscritti sul proprio passaporto siano posti in grado di dotare i propri figli di un idoneo documento di viaggio individuale. Prosegue inoltre specificando di “garantire la massima diffusione delle informazioni con particolare riferimento agli abituali interlocutori dei flussi turistici italiani.”Stando alle parole del Presidente nazionale dell’Unione dei Consumatori, questo sembra non essere avvenuto. “In questi giorni stiamo ricevendo numerose chiamate da parte dei cittadini furiosi per i disagi derivanti dalla disinformazione – afferma il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – le agenzie di viaggio e le compagnie aeree non hanno avvisato preventivamente i viaggiatori delle nuove regole valide a partire dal 26 giugno, ignorando completamente la circolare del Ministero degli Affari Esteri che già il 5 marzo 2012 aveva segnalato il cambiamento al Ministero dell’Interno”.“La circolare non lascia alcun dubbio, gli enti dovevano attivarsi tempestivamente e mettere nelle condizioni il cittadino di essere in regola prima della partenza attraverso una comunicazione che è stata bypassata; inoltre – aggiunge il Presidente Nesci – bisogna capire se, come specificato dal sito della Polizia di Stato, il cosiddetto lasciapassare sia ancora un certificato valido, come confermano alcune delle questure contattate a Roma, o se ormai è stato superato alla luce dei nuovi documenti di riconoscimento, come invece ci è stato risposto da un commissariato di Polizia”.Notizie in merito alla riforma sono reperibili sul sito della Polizia che ospita un approfondimento dedicato al tema.”I passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori – viene precisato – rimangono comunque validi per i titolari fino alla naturale scadenza”.Ai minorenni verrà rilasciato il nuovo libretto di passaporto con microchip, ma la normativa prevede che solo dal compimento dei 12 anni di età siano acquisite le impronte e la firma digitalizzata. La norma, si legge sul sito www.poliziadistato.it è valida anche per chi decide di utilizzare il passaporto per spostarsi in Europa.Sei in regola con il tuo passaporto, ma non hai ancora deciso la destinazione per le tue vacanze estive per te e la tua famiglia? Scopri le migliori offerte e consigli di viaggio disponibili in rete.VIAGGIPassaporto per minori: quanta confusione!La notizia era di quelle che avrebbe dovuto rimbalzare sui media con forte risalto in vista delle vacanze, ma pare che qualcosa non sia andato per il verso giusto a giudicare dai disagi e dalle potenti arrabbiature sofferti in questi giorni da centinaia di vacanzieri, ignari dell’entrata in vigore delle nuove regole sui passaporti.Dal 26 giugno scorso infatti sono cambiate radicalmente e perentoriamente le regole per l’espatrio dei minori che potranno varcare i confini nazionali solamente in possesso di un documento di viaggio individuale: passaporto o carta d’identità, a seconda della destinazione.Nella circolare inviata al Ministero dell’Interno si raccomandava chiaramente e per tempo di “ottemperare tempestivamente a tale comunicazione, con riguardo alla necessità di assicurare che tutti i genitori con minori iscritti sul proprio passaporto siano posti in grado di dotare i propri figli di un idoneo documento di viaggio individuale. Prosegue inoltre specificando di “garantire la massima diffusione delle informazioni con particolare riferimento agli abituali interlocutori dei flussi turistici italiani.”Stando alle parole del Presidente nazionale dell’Unione dei Consumatori, questo sembra non essere avvenuto. “In questi giorni stiamo ricevendo numerose chiamate da parte dei cittadini furiosi per i disagi derivanti dalla disinformazione – afferma il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – le agenzie di viaggio e le compagnie aeree non hanno avvisato preventivamente i viaggiatori delle nuove regole valide a partire dal 26 giugno, ignorando completamente la circolare del Ministero degli Affari Esteri che già il 5 marzo 2012 aveva segnalato il cambiamento al Ministero dell’Interno”.“La circolare non lascia alcun dubbio, gli enti dovevano attivarsi tempestivamente e mettere nelle condizioni il cittadino di essere in regola prima della partenza attraverso una comunicazione che è stata bypassata; inoltre – aggiunge il Presidente Nesci – bisogna capire se, come specificato dal sito della Polizia di Stato, il cosiddetto lasciapassare sia ancora un certificato valido, come confermano alcune delle questure contattate a Roma, o se ormai è stato superato alla luce dei nuovi documenti di riconoscimento, come invece ci è stato risposto da un commissariato di Polizia”.Notizie in merito alla riforma sono reperibili sul sito della Polizia che ospita un approfondimento dedicato al tema. “I passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori – viene precisato – rimangono comunque validi per i titolari fino alla naturale scadenza”.Ai minorenni verrà rilasciato il nuovo libretto di passaporto con microchip, ma la normativa prevede che solo dal compimento dei 12 anni di età siano acquisite le impronte e la firma digitalizzata. La norma, si legge sul sito www.poliziadistato.it è valida anche per chi decide di utilizzare il passaporto per spostarsi in Europa.

Sei in regola con il tuo passaporto, ma non hai ancora deciso la destinazione per le tue vacanze estive per te e la tua famiglia? Scopri le migliori offerte e consigli di viaggio disponibili in rete.

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