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PERUGIA: SI SVOLGERA’ L’1 APRILE ALL’HOTEL GIO’ “PROFESSIONE COACH” IL WORKSHOP DEDICATO A CONOSCERE E CAPIRE LA PROFESSIONE DEL MENTAL COACH

Un evento della Scuola di formazione Coaching PNL & Training, con la presenza dei Mental Coach Savino Tupputi e Marco Martone: l’appuntamento è all’Hotel Giò Wine & Jazz Area in Via dell’Andreotto, 19 a Perugia.

Come diventare Mental Coach e intraprendere una professione, interessante e stimolante, sempre più richiesta in Italia? Come migliorarti nella tua professione come consulente, formatore, counselor, manager, imprenditore, sportivo o allenatore, utilizzando il coaching e le sue risorse?

E ancora: come qualificare le tue competenze con delle certificazioni internazionali per posizionarti e distinguerti sul mercato? Come crescere e migliorarti perchè reputi importante investire sulla tua crescita personale e credi nella formazione continua, vuoi acquisire nuove competenze e affrontare nuove sfide?

Questi e altri temi saranno al centro del workshop gratuito dal titolo “Professione Coach”, un evento per conoscere e capire questa professione in forte crescita, per vedere e provare cosa vuol dire essere un Coach Professionista.

La serata è organizzata dalla Scuola di formazione Coaching PNl & Training, si svolgerà a Perugia l’1 aprile 2016 e sarà tenuta dai Mental Coach Savino Tupputi e Marco Martone. Sarà anche l’occasione per conoscere l’EPCA (European Professional Coaching Association), la nuova associazione di categoria che riunirà i più importanti coach professionisti in tutta europa con lo scopo di divulgare e accrescere la conoscenza del coaching e le sue applicazioni ai diversi settori della società.

Savino Tupputi e Marco Martone sono due coach professionisti, specializzati in Life, Business e Sport Coaching. Sono anche Trainer internazionali di Programmazione Neuro-Linguistica, certificati dalla Society of NLP™. Condividono il comune desiderio di portare la PNL, il Coaching e la Crescita Personale al maggior numero di persone, infatti, attraverso questi strumenti affiancano aziende, persone e sportivi nel rendere eccellenti le loro prestazioni. Hanno all’attivo un’esperienza ventennale nella formazione, gestione e motivazione delle risorse umane e sono dei coach esperti che hanno fatto della loro più grande passione una professione.

Dirigono progetti di Team Coaching e formazione nel settore retail, industriale e in diverse aziende e organizzazioni di categoria. Esperti in comunicazione, gestione dei confilitti e leadership, affiancano imprenditori, dirigenti, liberi professionisti e sportivi di livello nazionale e internazionale. Nel 2014 fondano Coaching PNL & Training, scuola di formazione personale e professionale.

www.coachingpnl.training

 

Contatti stampa:

Coaching PNL & Training

Cinzia Scimìa

Via Cilea, 215 – 80127 Napoli (NA)

Numero Verde 800 864 803 – Mobile +39 339 6574500

Email: [email protected]

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Sonia D’attile e il “pazzo” mondo dei coach

 

Sonia D'Attile - Teen Tutor e Sport Coach

Sonia D’Attile: quali motivazioni possono portare a scegliere una coach come Sonia D’Attile? Il motivo è onesto e limpido, proprio come lei: perché il suo amore e la sua dedizione verso il prossimo sono genuine e spontanee ed il suo percorso da insegnante offre un approccio ed una metodologia didattica adatta agli studenti e all’adolescenza con i passaggi interiori che ne derivano, poco comprensibili per il mondo adulto.

Sonia D’Attile: sport coach e life coach per ragazzi

Sonia D’Attile vanta anche una formazione eterogenea tra arte e sport, che permette un modello comunicativo non-convenzionale capace di analizzare a tutto tondo la complessità della mente umana e i suoi due emisferi: il sinistro, padrone della creatività, ed il destro, culla della logica. Il modello di coaching di Sonia D’Attile è un interessante connubio capace a conciliare la parte emozionale del cervello con quella analitica, che sono anche le due bilance che il coaching cerca di equilibrare per dei risultati perfetti: le emozioni, dimora della creatività e dell’intraprendenza, ma anche lati sensibili e volubili del nostro essere e la logica, la parte razionale e metodica con cui programmare i nostri successi, ma anche trappola della routine e della sedentarietà.

Sonia D’Attile ha consacrato la sua figura di coach proseguendo gli studi della PNL ed ultimando il suo percorso certificandosi come Mental Coach per intraprendere una carriera da motivatore in un campo a stretto contatto con la mente e con tutto ciò che da essa deriva per dei risultati concreti e soddisfacenti. Nel corso delle sue esperienze Sonia D’Attile è stata istruttrice di pallavolo ed è insegnante d’arte sperimentale a Roma e di materie umanistiche presso bambini con difficoltà. Questo quadro fa di Sonia D’Attile una coach perfetta per tutti i problemi legati all’adolescenza e al mondo dell’infanzia. Avendo un percorso da docente sa quali strumenti usare di fronte a queste problematiche, è quindi un ottimo coach per chi deve conciliare i propri risultati agonistici o personali con quelli scolastici. Come sport coach per ragazzi o come life coach per adolescenti Sonia D’Attile è un supporto ed un sostegno con un percorso formativo solido che pochi coach possono vantare di poter dare.

 
 
Il Mental Coach è un “pazzo” che crede che nulla sia impossibile
 

Per Sonia D’Attile il Mental Coach è colui che, in veste di motivatore, è capace di tirare fuori il meglio dalle persone, poiché dotato di una sensibilità in grado di sentire la profonda vocazione interiore insita nel prossimo. Con la sua particolarità è capace di spronare e migliorare le persone, proprio come una pietra grezza che deve essere lavorata con costanza, dedizione e cura per risplendere al meglio. Come coach Sonia D’Attile è una persona carismatica ed affascinata dalla creatività e dall’arte, in tutte le sue declinazioni.  La ricerca sempre continua di nuove forme di comunicazione ed il tentativo di comprendere cosa si cela dietro il linguaggio scritto e dietro a linguaggi universali come la pittura, la rendono una coach preparata dal punto di vista umano, nonché una filantropa alla ricerca del meglio per il singolo. Per la coach Sonia D’AttileIl Mental Coach è un “pazzo” che crede che nulla sia impossibile”, ovvero il coaching, attraverso i suoi studi e le sue tecniche è quel campo capace di affrontare i lati più profondi dell’individuo per aumentare il potenziale nascosto dentro tutti. Per Sonia D’Attile il mental coaching è una vocazione non per tutti capace di dare grandi soddisfazioni una volta raggiunti i risultati sperati dai propri clienti.

Sonia D’Attile è una conoscitrice delle tecniche di PNL, i suoi studi artistici e umanistici le permettono una conoscenza generale di fondo altamente formativa ed un interesse naturale verso l’esplorazione delle tematiche della mente, non solo dal punto di vista teorico, ma anche applicativo, grazie all’interesse per l’arte e per la comunicazione. Sono doti da non trascurare nel modello di coaching di Sonia D’Attile in quanto analizzano su piani e in contesti differenti il comportamento della mente in relazione agli stimoli e alle ambizioni del singolo individuo. Le tecniche di mental coaching di Sonia D’Attile donano una concezione spaziale e una concretezza maggiore e portano a domandarsi qualcosa in più con una concezione più profonda dei blocchi e dei limiti superabili dal proprio cliente.

 

Le realtà mediatiche di Sonia D’Attile

Se cercate un coach versatile e al passo con quella che è la realtà moderna di tutti i giorni allora la coach Sonia D’Attile può fare al caso vostro. Romana della capitale, con gli anni ha maturato uno stile ed una concezione d’insieme delicata e raffinata, capace di comprendere con concretezza svariati campi, questo grazie anche ai suoi interessi poliedrici e all’uso professionale della piattaforma web. Infatti la coach Sonia D’Attile ha una padronanza della rete sopra alla media, lavora come web content freelance e si occupa di gestire i contenuti redazionali per alcune testate online.

Sonia D’Attile si interessa di scrittura, pittura e di arte in genere. In particolare ha un occhio di riguardo per ciò che può essere usato in modo anticonvenzionale, così come lo è lo studio della mente per arrivare alla verità da parte dei coach. Infatti nel suo lavoro da pittrice preferisce superfici irregolari alle tele, che possano donare un tocco di pluridimensionalità al linguaggio dei colori e delle forme, non a caso è interessata alle nuove tecniche di scultura e all’arte per mezzo dei materiali di riciclo. Nella scrittura Sonia D’Attile è un’attenta divulgatrice di contenuti di matrice eterogenea e mai banale, nei quali si occupa di dare una corretta informazione e di divulgare notizie che possano aiutare ed interessare gli anonimi della rete. Ma gli interessi di Sonia D’Attile non si fermano qui: ha anche delle basi da pallavolista ed è istruttrice e giocatrice fino alla serie D, oltre ad essere un’insegnante di materie umanistiche per i ragazzi con difficoltà d’apprendimento ed insegnante d’arte presso il Laboratorio Sperimentale di Arte Contemporanea di Roma.

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PAOLO AMENDOLA: ALLENARE I GIOCATORI NON MI BASTA, VOGLIO RENDERLI DEI CAMPIONI

Paolo Amendola oggi è sì un allenatore di pallavolo di fama internazionale, ma non solo: è un mental coach.

Che cos’è esattamente direte voi? È una figura professionale il cui obiettivo è aiutare i propri giocatori ad ottenere una performance da standing ovation, a gestire situazioni caratterizzate da forte stress, insomma un’esibizione che permetta di vincere competizioni importanti. Tutto è cominciato quando, conclusasi la sua esperienza da giocatore in campo ma non la voglia di rimanere nell’ambiente sportivo pallavolistico, decise di intraprendere la carriera di coach con il solo obiettivo di supportare e scovare ragazzi dal forte ed acerbo talento. Fu in quel momento che trasformò la propria passione adolescenziale in una vera professione.

 

GLI ESORDI DA COACH DI PAOLO AMENDOLA

Il mondo della pallavolo ha sempre fatto parte della vita di Paolo Amendola, quasi come se fosse una seconda pelle: prima come giocatore e poi come mister.

Quando era ancora al liceo, di pomeriggio aiutava ad allenare una piccola squadra di minivolley e la sera svolgeva i suoi allenamenti. Resosi conto di quello che avrebbe voluto fare nella vita, appese le scarpe al chiodo per dedicarsi al training.

Ha intrapreso questa carriera a partire dal 2000, quando ha cominciato a lavorare nei settori giovanili delle squadre della sua provincia.

Paolo Amendola, forte della sua preparazione anche in ambito accademico, con una laurea in Scienze motorie , un Master di II° livello in Management e Gestione dello sport e un Master FIPAV in “Alta specializzazione per la formazione di  Allenatori del Settore Giovanile, nella stagione 2007/08 approda così su una della panchine più blasonate d’Italia: la Pro Patria Milano.

Quest’esperienza gli vale, l’anno successivo, la carica di vice allenatore alla Life Volley Milano nel campionato di A2 femminile, squadra con la quale raggiungerà la semifinale play off e la Final Four di Coppa Italia.

L’anno successivo, non pago, si trasferisce alla corte del Chieri Volley, diventando uno dei più giovani allenatori ad allenare in serie A.

Il risultato che più gli ha dato soddisfazioni è la disputa del campionato 2010/2011, quello in cui la sua Cuatto Volley Giaveno agguantò l’obiettivo salvezza; a detta di tutti  il contributo di Paolo Amendola, alla prima esperienza in qualità di head coach,  permise alla squadra torinese la permanenza nella serie A2.

 

PAOLO AMENDOLA E L’ESPERIENZA DI MADRID

Paolo Amendola è un uomo senza confini, soprattutto territoriali;  l’Italia non è sufficiente, ha bisogno di allargare i propri orizzonti, i quali sono rivolti verso la Spagna.

Nel 2011 Paolo Amendola vola a Madrid per allenare la Feel Voleibol Alcobendas, una squadra militante nel campionato di Superliga 2. Qui non solo ricopre il ruolo di ct ma anche quello di Direttore Tecnico, una figura, dunque, di notevole rilevanza e importanza.

A metà campionato però, nonostante l’ottimo rendimento della squadra,  seconda in classifica, la vittoria della prestigiosa Copa Comunidad de Madrid e la qualificazione storica alla Final Four della Copa de la Princesa, a dimostrazione della sua bravura e capacità, rassegna le dimissioni dal club.

Il  team riuscirà comunque a vincere la Copa de la Princesa e terminerà il campionato al terzo posto.

 

PAOLO AMENDOLA DIVENTA MENTAL COACH

Acquisito l’esperienza, Paolo Amendola capisce che un fisico ben allenato non è sufficiente per vincere: occorre che la mente pronta a sostenere qualsiasi tipo di situazione e a gestire stress ed ansie.

Decide quindi che un corso di mental coaching è ciò che fa al caso suo: gli permetterà di aiutare i suoi atleti a trovare l’autostima necessaria per raggiungere traguardi importanti, rendendoli consapevoli delle proprie risorse, sia fisiche che mentali, e soprattutto delle loro potenzialità nascoste.

Grazie a questo corso Paolo Amendola sviluppa quindi doti di pianificazione, formazione e gestione di team sportivi, affina le sue doti d’ascolto e di dialogo, indispensabili per ispirare fiducia nei suoi giocatori e soprattutto per trasmettere quel coraggio e quella tenacia necessari per affrontare qualsiasi gara, e accresce le sue abilità di motivatore, ottenendo dopo un esame finale la qualifica di Certified Mental Coach.

 

LA VITA DI PAOLO AMENDOLA DOPO LA CERTIFICAZIONE

Oggi Paolo Amendola esercita le sue competenze di allenatore di volley e di sport mental coach, guidando la Bocconi Volley Team. Ma la sfida più grande l’affronta quotidianamente tra le mura domestiche: è infatti sposato da alcuni anni con Georgina Pinedo, giocatrice della nazionale argentina di volley.

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Antonio Cassini: Wellness & Sport Coach

Equilibrio tra Corpo e Mente: Karate Shotokai
Da un lato la passione per il fitness e l’amore per il karate shotokai fanno di Antonio Cassini non solo uno sportivo a 360° ma anche un individuo dalla personalità trasversale dotato di un perfetto equilibrio fisico e interiore.
Lo shotokai karate è infatti una disciplina che unisce alla perfezione dei movimenti una concentrazione mentale ottenuta non solo da una ripetizione dei gesti, ma anche da un perfetto equilibrio interiore.
Come wellness e sport coach Antonio Cassini è in grado di aiutare gli altri non solo a raggiungere prestazioni sportive superiori grazie ad un miglioramento personale, ma anche di portare benefici in tutti gli ambiti quotidiani di un utente e quindi di aiutarlo ad ottenere un benessere generale.

Antonio Cassini, allenatore e fitness advisor attualmente attivo tra la provincia e la città di Milano, è un professionista dalla personalità poliedrica con grande esperienza e successo in diversi settori: dal software engineer, alla consulenza per attività di team building, alla produzione e consulenza musicale fino all’attività di mental coach e fitness trainer.
Dalle aziende al fitness mental coaching
Antonio Cassini ha lavorato nella progettazione, nello sviluppo e nell’integrazione di pacchetti software finalizzati al controllo della rete in tempo reale e ad attività di softswitch, rivestendo con grande competenza e successo anche il ruolo di coordinatore e team leader.
Allo stesso tempo Antonio Cassini ha sviluppato un’esperienza ventennale come trainer e formatore nel settore fitness e nella disciplina del karate shotokai, lavorando presso importanti club sportivi sia con singoli che con gruppi.
Come mental coach e professionista il successo e la competenza di Antonio Cassini dipendono da un mantra ben preciso: contribuire costantemente al miglioramento e al potenziamento delle capacità individuali. Aiutare gli altri a valorizzare le proprie capacità e a migliorare le competenze sono elementi essenziali per realizzare il cambiamento necessario per ottenere i risultati desiderati nell’ambito personale.
L’atteggiamento trasversale unito alla varietà d’interessi fanno si che Antonio Cassini sia in grado non solo di aiutare i singoli utenti ad ottenere un miglioramento personale, ma anche a lavorare con gruppi, mettendo in atto le sue competenze di coaching principali:

– Comunicare efficacemente con gli altri
– Pianificare obiettivi ben formati e creare un piano d’azione
– Costruire una squadra
– Sviluppare fiducia in se stessi
– Motivare gli altri e automotivarsi


Un Mental Coach per l’equilibrio personale

La crescita e l’evoluzione personale, unite sempre al rispetto e alla comprensione, fanno parte dei suoi valori e del suo credo personale. Forte sostenitore del vivere bene e in forma, Antonio Cassini è in grado di aiutare gli altri a motivarsi, a pianificare i propri obiettivi creando un piano d’azione efficace per raggiungere prestazioni superiori nello sport e un migliore equilibrio generale nella vita.
La sua esperienza come trainer certificato in fitness e karate shotokai e come leader nel settore aziendale insieme alla sua recente certificazione in mental coaching fanno di Antonio Cassini il professionista ideale a cui affidarsi per intraprendere un percorso di miglioramento e crescita personale.

Equilibrio tra Corpo e Mente: Karate Shotokai
Da un lato la passione per il fitness e l’amore per il karate shotokai fanno di Antonio Cassini non solo uno sportivo a 360° ma anche un individuo dalla personalità trasversale dotato di un perfetto equilibrio fisico e interiore.
Lo shotokai karate è infatti una disciplina che unisce alla perfezione dei movimenti una concentrazione mentale ottenuta non solo da una ripetizione dei gesti, ma anche da un perfetto equilibrio interiore.
Come wellness e sport coach Antonio Cassini è in grado di aiutare gli altri non solo a raggiungere prestazioni sportive superiori grazie ad un miglioramento personale, ma anche di portare benefici in tutti gli ambiti quotidiani di un utente e quindi di aiutarlo ad ottenere un benessere generale.

Se volete raggiungere prestazioni sportive superiori insieme ad un miglioramento personale, garantito da uno stile di vita sano ed equilibrato, Antonio Cassini è sicuramente il mental coach adatto alle vostre esigenze.

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QUALCHE INFO SUL MENTAL COACH SPORTIVO

Che cosa rispondereste se qualcuno vi domandasse: il mental coach cos’è?

La risposta è quasi sicura: una specializzazione dello psicologo.

Sbagliato. Un mental coach non ha bisogno infatti di una laurea in psicologia: questo può essere un ulteriore punto a favore, un plus, ma non è un requisito fondamentale.

Il mental coach è un professionista a sostegno di una persona, pienamente convinto che la sua stessa mente possa intervenire attivamente nelle attività quotidiane che è solito svolgere, influenzandone positivamente o negativamente l’esito finale. La sua missione è scovare le potenzialità latenti di questo individuo, capire quali siano gli obiettivi che intende raggiungere e fornirgli gli strumenti necessari per tale scopo. Il fine è renderlo conscio delle proprie capacità e permettergli di esprimere tutto il suo talento.

Questa figura professionale si è diffusa a macchia d’olio nell’ambito sportivo. Nello specifico ciò che un mental coach sportivo deve essere in grado di fare è: migliorare le performance agonistiche di un atleta e aiutare il suo assistito a gestire situazioni caratterizzate da stress, quelle in cui la tensione emotiva sembra quasi paralizzarlo, insomma ad avere il controllo sulle sue emozioni, o quanto meno a non farsi travolgere da esse.

Se quindi una squadra calcistica si trovasse in difficoltà o desiderasse fare il salto di qualità per poter vincere trofei importanti, tenendo ovviamente conto della preparazione fisica, potrebbe rivolgersi ad un mental coach calcio. È bene sottolineare che il mental coach non si sostituisce al coach, lavorano infatti su livelli differenti, ma collabora con quest’ultimo per formare individui dalla forte personalità e con ottima tecnica.

A tal proposito, nell’ambiente del coaching e del calcio, il mental coach Roberto Civitarese è ben noto e rispettato, anzi ad essere più precisi è fra i più stimati mental coach nel panorama sportivo italiano.

Civitarese è un mental coach sportivo che ha aiutato grandissimi campioni, molti dei quali conosciuti dal grande pubblico sportivo – Saponara, De Silvestri, Mattia Lombardo solo per citarne alcuni – a superare i momenti di crisi che avevano oscurato la loro carriera, facendoli ritornare ad essere vincenti e soddisfatti delle loro performance.

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CHE COSA E’ POSSIBILE FARE CON UNA FORMAZIONE DA MENTAL COACH

Negli ultimi anni è giunta anche in Italia la figura del coach, un’attività sempre più richiesta e scelta soprattutto dalle generazioni più giovani; parallelamente a questa espansione si sono dovute quindi sviluppare delle strutture formative adeguate.
La formazione per un coach è di vitale importanza perché non consente di ottenere una certificazione, indispensabile per chiunque voglia svolgere questo tipo di professione, nonché indice di serietà e affidabilità.
Formarsi è dunque il primo passo per ottenere un attestato che dimostri di aver svolto un corso mirato ad ottenere delle specifiche competenze in materia di Mental Coaching.
Nello specifico la formazione per un coach si basa sul fornire degli strumenti al soggetto che vuole diventare Mental Coach, affinché questi possa essere in grado di aiutare gli altri a migliorare se stessi e a raggiungere quegli obiettivi necessari per tagliare il traguardo del successo e della realizzazione personale.
La formazione per un coach ruota attorno ad un semplicissima parola: la mente.
Il concetto di base è che la mente possa intervenire attivamente nelle attività quotidiane che si è soliti svolgere, influenzandone positivamente o negativamente l’esito finale.
La sua missione è scovare le potenzialità latenti dell’individuo preso in esame, capire quali siano gli obiettivi che intende raggiungere e fornirgli gli strumenti necessari per tale scopo. Il fine è renderlo conscio delle proprie capacità e permetterli di esprimere tutto il suo talento.
Un percorso di formazione per coach permette di diventare coach professionisti, secondo le norme vigenti in Italia e di specializzarsi in seguito su un settore specifico: coaching sportivo, business coaching life coaching.

BUSINESS COACHING
Il business coach in azienda è una figura molto ricercata perché sono molti i manager che si rivolgono a lui per migliorare le proprie performance ad acquisire sicurezza e fiducia in se stessi, doti che uomo d’affari deve obbligatoriamente possedere: non è sufficiente essere capaci, bisogna porsi nella giusta maniera, essere brillanti, sicuri, pensare che prima ancora di vendere il prodotto è necessario promuovere se stessi.
Essendo il cliente un uomo d’affari, il business coach lavorerà principalmente su due aspetti:
1) La costruzione di una personalità sicura e positiva, per smussare e migliorare alcuni lati caratteriali che a lungo andare potrebbero danneggiare l’immagine di una persona. Questo step include aiutare il cliente ad accrescere l’autostima nei confronti di stesso ed essere più auto consapevole dei propri mezzi e delle proprie capacità.
2) L’attuazione di un percorso con obiettivi precisi, che porti al successo e alla realizzazione personale.

COACHING SPORTIVO
Nel mondo dello sport si sta sempre di più diffondendo la figura del mental coach.
C’è uno sport mental coach per gli sportivi, per gli allenatori e persino uno sport mental coach per società sportive indirizzato a procuratori, manager e dirigenti.

La consulenza offerta da questo professionista è molto variegata e varia a seconda delle esigenze del soggetto: per uno sportivo sarà importante imparare a gestire situazioni caratterizzate da una forte tensione emotiva, dovuta alla poca concentrazione o alla difficoltà di replicare in gara le ottime performance ottenute in allenamento; per un allenatore, invece, il piano di lavoro dovrà concentrarsi su come comunicare al meglio nel proprio team, sviluppare una modalità vincente e incrementare il proprio ruolo di guida e di leader. Lo sport mental coach per società sportive avrà invece il compito di insegnare alle società le tecniche e i processi di vendita, come gestire le trattative e soprattutto come comunicare in modo efficace con i media.

LIFE COACHING
Il Life coach si occupa delle esigenze delle persone comuni, dal desiderio di sviluppare se stessi, al superamento di momenti impegnativi, dall’acquisizione di maggior sicurezza nelle proprie capacità al raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Tali obiettivi, come già detto, riguardano la sfera quotidiana di un individuo: una madre contesa tra lavoro e figli, un ragazzo che vuole aumentare il livello dei risultati scolastici, un individuo che ha difficoltà ad esporsi e parlare in pubblico, genitori che si sentono inadeguati a ricoprire il ruolo di educatori della propria prole.

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Antonio Anghelone: il manager non è il leader

Il Manager e il Leader.
Non solo formatore, il business coach Antonio Anghelone ha anche una forte influenza nel campo delle imprese e un interesse verso il mondo del business. Non a caso è un navigato luminare nel campo manageriale, per il quale si riserva di fare le dovute precisazioni su concetti troppo dati per scontato dai più nel campo.
Ci tiene infatti a puntualizzare la differenza che intercorre tra il leader e il manager, i cui ruoli nonostante possano farsi carico della stessa mission subiscono percorsi profondamente diversi per il raggiungimento dell’obiettivo. Il leader ha una visione ampia del panorama ed il suo compito è quello di fare da figura motivatrice, mentre il manager ha una visione mirata e chirurgica dei segmenti da portare avanti nella mission, non a caso questa professione deriva dall’inglese manage=gestire. Il leader segue delle suggestioni, anche se con un certo pragmatismo, mentre il manager coordina ciò che esiste, preoccupandosi dei valori concreti.

Il comune denominatore è la Mente.
Il quid pluris, ovvero il “qualcosa in più” del coach Anotonio Anghelone, che si manifesta attraverso il suo percorso, ha un nome: è La Mente. Non a caso per Anghelone la mente, con i suoi percorsi affascinanti e la sua imprevedibilità, è lo strumento che fa la differenza sostanziale all’interno del raggiungimento degli obiettivi, poiché è l’unico strumento che può determinare il proseguimento di alti standard nel proprio percorso professionale.
Come coach Antonio Angelone possiede un background vasto e accreditato, che gli consente di essere un mentore ed un formatore d’alto livello. Parlando di se stesso è molto umile, preferisce infatti dichiarare di essere come prima cosa un ottimo motivatore e di saper fare leva sulla parte più soggettiva dell’individuo, quella incentrata sul superamenti dei propri ostacoli iniziando dall’acquistare fiducia in se stessi, piuttosto che affermare le sue già comprovate qualità di businessman, che lo vedono portato a costruire team funzionanti e ad ottimizzare la perseveranza verso i propri obiettivi. Ciò non è un caso, in quanto il coach Antonio Anghelone crede più all’importanza formativa della prestazione che non al risultato. Egli infatti afferma che il cammino che si segue per rincorrere il percorso ideale pone più attenzione alla crescita che non il mero obiettivo stesso. Questo perché che si cambi strada, si fallisca o si vinca la performance è il vero atto di crescita rispetto al risultato. Non ci sorprende dunque scoprire che il metodo di coaching del coach Antonio Angelone è basato sulla prestazione orientata al risultato.

Dentro ed oltre il mondo del coach Antonio Anghelone.
Il mental coach Antonio Anghelone è formatore e figura di riferimento presso le istituzioni e la vita manageriale. Mental coach certificato, autorevole, ma anche pronto all’ascolto, formatore di menti di successo, si definisce “dentro ed oltre” ai progetti dei quali fa parte ed il suo carattere poliedrico e la sua dinamicità nel contesto lavorativo lo dimostrano.
“Dentro ed oltre si riferisce alla Mente ed ai suoi affascinanti percorsi, che sono tanto più belli se compiuti in compagnia di chiunque voglia sperimentare la meravigliosa ed incredibile esperienza di SE’. Con questa frase il coach Antonio Anghelone descrive il suo modello di coaching, in cui attraverso le tecniche, la leadership manageriale e il suo percorso da docente, guida l’individuo verso un percorso solido e stabile secondo le esigenze e i successi che vuole raggiungere.

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UN AIUTO PER CHI VUOLE SAPERE CHI SIA UN LIFE COACH, CHE COSA FACCIA E CHI AIUTI

Chi è il coach?
Il mental coach è un professionista a sostegno di una persona in difficoltà: la mente può intervenire attivamente nelle attività quotidiane, influenzandone positivamente o negativamente l’esito finale. La sua missione è scovare le potenzialità latenti di questo individuo, capire quali siano gli obiettivi che intende raggiungere e fornirgli gli strumenti necessari per tale scopo. Il fine è renderlo conscio delle proprie capacità e permetterli di esprimere tutto il suo talento.

Un mental coach non è uno psicologo; il suo obiettivo non è analizzare il lato più oscuro di una persona, scavare nel subconscio alla ricerca di qualche trauma pregresso o del perché di un dato comportamento; l’attività che svolge, infatti, è ben più semplice. “Hai un problema? Un problema reale, dannatamente concreto? Benissimo. Io ti aiuterò a capire come fare a risolverlo, ti darò quegli strumenti necessari per comprendere che in realtà quella data cosa puoi farla benissimo, è solo un blocco della tua mente e il mio compito sarà proprio quello di sbloccarla”.

Attraverso una pratica continua e graduale, il mental coach deve operare sulla persona un cambiamento, una trasformazione, che possa concretizzare le sue potenzialità e di conseguenza migliorare le sue prestazioni. Il fine ultimo è responsabilizzare il soggetto, renderlo padrone delle sue azioni, infondergli quella fiducia necessaria per agire senza dubitare di se stesso. Per questo motivo il punto su cui un mental coach deve focalizzarsi è lo sviluppo di una mentalità vincente, che aiuti l’individuo ad acquisire quella sicurezza e quella consapevolezza indispensabili per raggiungere gli obiettivi a cui aspira: successo e realizzazione personale. Chi si avvicina a questa figura quindi, non vuole solo risolvere un problema ma ambisce all’eccellenza, vuole rendere più performanti possibili le sue performance, vuole essere il numero uno.

Ovviamente gli obiettivi da raggiungere possono essere di vario tipo: personale, manageriale o sportivo; per tanto ci saranno altrettante categorie di coach specializzate per ogni singolo settore: Business Coach, Sport Mental Coach e Life Coach.

Nello specifico il life coach si occupa delle esigenze delle persone comuni, dal desiderio di sviluppare se stessi, al superamento di momenti impegnativi, dall’acquisizione di maggior sicurezza nelle proprie capacità al raggiungimento di obiettivi ambiziosi.

Il life coaching migliora la vita di chiunque voglia incrementare le proprie capacità, di chi sente di auto sabotarsi e limitarsi da solo e ha bisogno di qualcuno che gli faccia vedere le cose da un’altra prospettiva, che gli dia una visione differente di una determinata situazione.

Il life coaching migliora la vita perché ha come obiettivo il benessere emotivo. Se una persona sta bene con sé stessa sta bene anche con gli altri, se sta bene con gli altri conduce una vita felice e vivere un’esistenza serena è ciò a cui ognuno di noi, o almeno la maggior parte, aspira.

Il life coaching è un valido sostegno per individui che attraversano momenti di difficoltà e smarrimento.

I compiti di un life coach per persone in crisi saranno:

 definire con dettaglio la mission, ovvero lo scopo primario dell’esistenza dell’individuo;

 aiutare a superare brillantemente momenti di cambiamento, ansie o fobie;

 rendere più efficiente il modo di comunicare e la capacità di persuadere;

 aumentare l’autostima;

 sviluppare una personalità positiva.

Il life coach per persone in crisi ingloba una vastissima gamma di individui comuni: una madre contesa tra lavoro e figli, un ragazzo che vuole aumentare il livello dei risultati scolastici, un individuo che ha difficoltà ad esporsi e parlare in pubblico, genitori che si sentono inadeguati a ricoprire il ruolo di educatori della propria prole, persone in sovrappeso che non riescono a cambiare le loro abitudini alimentari e il loro stile di vita.

È bene, dunque, tenere sempre in considerazione il life coaching come un’opportunità o un sostegno per qualsiasi eventualità, per sbloccare le nostre resistenze, uscire da un periodo critico e ridisegnare la nostra vita privata o professionale.

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Diventare Mental Coach

Scegliere la giusta scuola per Mental Coach è il primo passo per diventare un professionista qualificato di successo in grado di aiutare gli altri a migliorarsi e a raggiungere i loro obiettivi in tempi più brevi.
Oggi sono sempre più numerose le figure che si rivolgono ad un Mental Coach. Dallo sportivo, al manager, a tutte quelle persone che vogliono migliorarsi e affrontare al meglio le difficoltà e i cambiamenti. Una scuola per Mental coach potrà fornirti gli strumenti necessari per rivolgerti alla categoria che più ti pertiene. Esistono diverse tipologie di corsi per diventare Mental Coach.
Se sei un allenatore uno sport Mental Coach potrebbe essere la chiave per fare di una squadra o un singolo atleta dei campioni di successo.
Uno sport Mental coach per allenatori può essere utile per raggiungere l’eccellenza e portare i propri atleti a conquistare grandi vittorie. si tratta di un professionista che aiuta altre persone a raggiungere obiettivi sfidanti attraverso l’uso di tecniche di coaching. Dunque si rivolge non solo a sportivi ma anche a formatori sportivi: allenatori, preparatori atletici, ecc. Oggi sono sempre più numerosi gli atleti seguiti anche da un Mental Coach. Infatti è di fondamentale importanza unire ad una buona preparazione atletica e tecnica anche una preparazione mentale.

Invece un life coach per adolescenti può aiutare i giovani a migliorarsi, a raggiungere migliori risultati nello sport, nello studio e nella vita e fornire gli strumenti per realizzarsi e diventare un adulto di successo.
Un life coach per adolescenti potrebbe rivelarsi utile per ottenere in tempi più brevi un miglioramento dei propri risultati sportivi e scolastici e dei benefici personali che dureranno nel tempo.
Sarà anche in grado di aiutare a sviluppare una maggiore fiducia in se stessi e un controllo delle proprie emozioni e paure.

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AAA CERCASI BUSINESS COACH: DANIELE VANZANELLI

Se sei un manager, la tua vita ultimamente ti sembra più incasinata del solito e non ti senti più in grado di gestire i problemi che ti si presentano ogni giorno, forse hai bisogno di aiuto, un aiuto concreto, in due parole: hai bisogno di Daniele Vanzanelli. Chi è direte voi?

Daniele Vanzanelli è un mental coach, per l’esattezza un business coach, e per di più è anche un manager. Ma andiamo con ordine.

 

Anzitutto chi è e cosa fa un mental coach?

Il mental coach è un professionista il cui obiettivo è scovare il potenziale latente degli individui che si rivolgono a lui in cerca di un aiuto e offrir loro gli strumenti necessari affinché quest’ultimi possano migliorare le loro performance personali, professionali o sportive e sentirsi consapevoli, sicuri e fiduciosi delle proprie capacità. Lo scopo del business coach Daniele Vanzanelli e di chi come lui svolge questo lavoro, è portare l’individuo al successo e alla realizzazione personale; egli considera quest’ultima il risultato finale della ricerca effettuata per trovare un equilibrio tra auto percezione e realtà oggettiva.

La sua matrice manageriale lo porta ad essere molto deciso e chiaro sugli obiettivi che il coachee vuole raggiungere. Preciso e meticoloso, possiede ottime capacità di programmazione e pianificazione, utili a sviluppare e innescare un processo di totale rinascita che possa portare a degli esiti soddisfacenti. Proprio per questo suo lato imprenditoriale, tra i valori su cui poggia il suo operato, considera di fondamentale importanza guidare e motivare il proprio candidato, oltre che portarlo a sviluppare una forte immaginazione.

Lavorando come consulente aziendale da quasi un ventennio, nel corso degli anni ha avuto a che fare con situazioni poco piacevoli, caratterizzate da una forte tensione emotiva, che ha saputo gestire al meglio grazie per l’appunto alle tecniche imparate ed apprese durante il percorso per diventare Certified Mental Coach, conclusosi con il rilascio della prestigiosa certificazione, riconosciuta dal guru Robert Neff, con Certified Mental Coach Italia. Sa benissimo dunque che cosa voglia dire avere tante responsabilità, dover prendere decisioni e quindi può essere senza dubbio un valido sostegno per i manager in difficoltà o che semplicemente vogliono migliorarsi, perché sono esperienze che ha vissuto in prima persona, il dialogo sarebbe sincero, il livello di empatia molto elevato.

Per i coach Daniele Vanzanelli dunque gestire una situazione emotivamente difficile è possibile, lo si può fare con la mente, che deve essere intesa come un moltiplicatore di performance e non come un ostacolo.

 

Daniele Vanzanelli non è solo questo però. È infatti docente universitario presso la facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere della Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Insegna Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.

Daniele Vanzanelli rappresenta dunque un uomo dalle molte sfaccettature, capace di utilizzare le doti che possiede in ciascuno dei campi professionali all’interno dei quali opera, lasciandosi guidare da uno spirito da motivatore e volto all’immaginazione, trovando punti di aggancio laddove apparentemente sembrerebbero non esserci. È un uomo di successo, aperto ad ogni possibilità che gli si presenta davanti, capace di districarsi tra le mille attività che svolge. È un ottimo esempio di chi ama fare e ce la fa e sarebbe un valido coach per tutti coloro che vogliono fare di più, osare ma non sanno bene come raggiungere tale scopo.

 

 

 

 

 

 

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Scuola di sport coaching

Il programma didattico della Scuola di Sport Coaching sviluppa tutti i temi riguardanti lo stato mentale e la motivazione dell’atleta:

      • migliorare la motivazione
      • governare lo stress e l’ansia
      • definire gli obiettivi
      • aumentare la concentrazione
      • preparare l’atleta mentalmente alla gara
      • allenare le potenzialità personale

L’obiettivo del Coaching è di costruire una relazione efficace con un atleta nella sua totalità finalizzata allo sviluppo della consapevolezza e all’allenamento delle Potenzialità.

 

Definizione di Sport Coaching

La Scuola di sport coaching considera ogni atleta come un individuo nella sua totalità valutandolo nei tre aspetti fondamentali:

  • fisico
  • tecnico
  • mentale

Nasce da qui una definizione completa di scuola di sport coaching come ente che si occupa di allenare ogni aspetto di un atleta, dando valore all’influenza che la sfera cognitiva ha nel determinare la prestazione di ciascuno. Il compito della scuola per sport coach è quello di formare mental coach capaci di sviluppare e migliorare le capacità dei propri cochee, fisiche e mentali, accompagnando l’allievo in una crescita mirata a far esprimere le proprie doti, enfatizzandone le abilità e il talento, lavorando al superamento delle difficoltà, consapevolizzandosi sui propri limiti e sulle proprie potenzialità.Allenare la mente può contribuire in modo importante a rendere l’atleta capace di sfruttare al meglio queste stesse potenzialità; a gestire la propria emotività sotto pressione; ad avere la giusta carica di motivazione ed ambizione; a trovare, mantenere e concretizzare la propria concentrazione e ad aver maggior fiducia in se stesso.

La qualità di una scuola di sport coaching è data dal rigore dell’insegnamento e dalla professionalità e certificazione dei docenti. Nata negli USA intorno agli anni 80 come metodo utilizzato in ambito sportivo, il Coaching si è subito diffuso in tutto il mondo e si è trasformato molto velocemente in una vera e propria professione.

Il Italia questa professione è in forte espansione da alcuni anni. Oggi le principali scuole di Coaching propongono un percorso formativo, per lo più di impostazione americana.

Chi è il mental coach sportivo?

Il Mental Coach Sportivo è la figura professionale preposta ad “allenare” gli atleti e/o la squadra dal punto di vista mentale, puntando sull’abilità di gestire il proprio stato.
Conseguendo direttamente più padronanza dei processi mentali, si avranno maggiori risultati nella performance sportiva. Altro elemento di attenzione da parte del Coach Sportivo è quello di saper rafforzare il livello di entusiasmo dell’atleta e del gruppo innalzando gli standard di eccellenza personale e sistemica.
Un buon Coach Sportivo sa educare l’atleta ad una corretta utilizzazione del proprio corpo e della propria energia vitale per conseguire maggiori risultati e benessere.

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Scuola di life coaching

L’obiettivo di una scuola di life coaching è fornire gli strumenti necessari per iniziare l’attività di coach con la giusta preparazione. Il coach è un professionista  capace di gestire e promuovere relazioni di coaching basate sul miglioramento delle performance e sul conseguimento di obiettivi.

 Scuola di Life coaching

La scuola di Life Coaching è dedicata alle persone che desiderano sviluppare se stesse, definire e raggiungere degli obiettivi ambiziosi.

In metodo di una scuola di mental coaching è applicabile in qualsiasi settore che coinvolga lo sviluppo e la crescita personale, professionale e la sfera delle relazioni umane.
E’ dunque la persona nella sua globalità e in quanto principale artefice del proprio sviluppo ad essere al centro dell’attenzione, nelle sue diverse dimensioni psicologiche.

La scuola di  Life Coach é  adatta per chi cerca di superare momenti impegnativi, raggiungere obiettivi ambiziosi e sviluppare la propria consapevolezza.

Possiamo definire il Life Coaching come un metodo di sviluppo del potenziale umano, fondato su una relazione creativa (tra il coach e il suo cliente), focalizzato sulla scoperta e valorizzazione delle potenzialità personali, il cui scopo è il miglioramento delle performance e il raggiungimento degli obiettivi.
La scuola di Life Coaching crea un processo di “allenamento” nel quale vengono migliorate le performance o la qualità dell’esperienza attraverso un metodo che mira al cambiamento delle condizioni di vita della persona, puntando a moltiplicare le possibilità di scelta che l’individuo ha davanti a sé.

È basata sulla gratificazione, in quanto lavora sulle risorse, sulla capacità e le competenze della persona, focalizzando l’attenzione su ciò che funziona.

Il cliente viene incoraggiato a lavorare su ciò che sta già facendo al fine di raggiungere un ulteriore miglioramento.
Ciò aumenta la fiducia del cliente in se stesso e nelle proprie capacità stimolando la motivazione al cambiamento con l’intento di aiutarlo a trovare ed esprimere più liberamente la propria unicità.
Lo scopo è quello di stimolare il cliente a lavorare su piccoli e specifici cambiamenti relativi a sentimenti, pensieri e sensazioni.

Ciò che accomuna tutte le persone che decidono di affidarsi all’esperienza di un Life Coach è la voglia di raggiungere i propri obiettivi, l’aspirazione a rendere concreto e raggiungibile un proprio desiderio, la volontà di fronteggiare cambiamenti significativi nella propria vita.

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Corso per diventare Coach

Una persona che vuole seguire un corso per diventare coach professionista in Italia deve certamente fare diverse scelte: dal percorso di formazione più giusto al settore in cui specializzarsi. Il mercato del coaching è in forte crescita e anche l’offerta di corsi per diventare coach si stanno sviluppando di conseguenza.

Per iniziare seriamente ad essere un coach professionista serve un approccio strutturato e strategico e prima di iniziare qualsiasi corso per diventare coach é necessario porsi alcune domande:

  • Che tipo di coach professionista voglio diventare?
  • Con quali clienti voglio lavorare?
  • Mi immagino a lavorare da solo o inserito in un contesto di colleghi coach?
  • Cosa mi spinge a diventare coach professionista?
  • Lavorerò solo in Italia o intendo farlo anche all’estero?

Queste domande hanno un carattere preliminare e  possono aiutarti a capire quale corso per diventare coach è più giusto per te.

Corsi di coach certificati

Un corso per diventare coach o una scuola di coaching certificata, secondo la definizione, sono riconosciuti e dichiarati come “conformi” a una qualche norma, da un terzo  superpartes e competente. Queste sono le due caratteristiche a cui stare più attenti quando si incontrano corsi di coaching o scuole di coaching certificati.

Da chi sono certificati? Che cosa viene certificato? A che serve quella certificazione?

Talvolta vengono proposte certificazioni “generiche” quasi come potessero certificare il valore formativo del percorso; si possono trovare sul web associazioni fittizie che certificano corsi di coaching altrimenti difficilmente certificabili. Talvolta si usano certificazioni di associazioni di coaching reali e note in modo improprio. Verifica sempre alla fonte il valore delle certificazioni, cerca su internet informazioni su quella specifica certificazione o associazione.

Per diventare Coach: corsi + esperienza

Il coach è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale non basta acquisire padronanza di qualche tecnica imparata ad un corso di coaching qualsiasi per diventare un coach professionista.

Quella del Life Coach o del Coach nelle sue varie espressioni, è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale, dalla tua capacità di essere consapevole, presente nel momento, in ascolto dell’altro e pronto ad accoglierlo, sostenerlo nella sua ricerca e azione.

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Roy Martina

Certified Mental Coach, conferenziere e scrittore di successo, medico specializzato in terapie alternative, ex campione di karate, Roy Martina è un convinto sostenitore della necessità di integrare corpo e mente.

Autore di decine di libri tradotti in tutto il mondo, Leader Ship Trainer e conferenziere a capo di una società: la Roy Martina Experience ,  Roy Martina è  uno dei nomi di spicco della medicina alternativa – anche per quanto riguarda la formazione – a livello mondiale.

Nato  il 29 settembre del 1953 a Curaçao, nelle Antille Olandesi,  ha conseguito la laurea in Medicina nei Paesi Bassi, specializzandosi in medicina olistica. Sempre in Olanda ha fondato la clinica di terapie alternative Second Center Opinion e l’organizzazione no profit Relief, per l’aiuto di disabili e bambini con problemi emozionali. In un’intervista, Roy Martina racconta di essere stato un bambino “difficile”: affetto da una leggera forma di sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), si era avvicinato alle arti marziali su consiglio di uno psicologo. Scelta che ha una rilevanza cruciale sulla sua intera vita, sul suo carattere – “Ho imparato il rispetto e a gestire la mia aggressività” – e sulle sue scelte professionali.

 

Il selfness coach

Roy Martina crede in un approccio olistico al coaching, che poggia sulla profonda conoscenza di se stessi e sull’accettazione della propria imperfezione umana, dei propri lati oscuri e irrisolti. Martina si definisce un “mental coach” che invita i suoi clienti a stimolare i tre pilastri dell’esistenza umana:
1. il pilastro corpo, ossia la capacità di nutrirsi in modo sano, fare attività fisica e rimanere in forma;
2. il pilastro relazione, ossia la capacità di trovare un equilibrio tra lavoro e divertimento, e nel relazione con l’ambiente, il partner, i colleghi, la famiglia;
3. il pilastro crescita, ossia la capacità di prendersi le proprie responsabilità in situazioni complesse e durante i momenti di crisi.
Secondo Roy Martina, per essere felici “basta partire dal presupposto che la vita è perfetta, che l’universo funziona perfettamente e che il nostro corpo può svolgere contemporaneamente milioni di funzioni. Al mondo c’è una ragione per ogni cosa. Dobbiamo crederci fino in fondo, anche quando ci capitano le cose più sgradevoli. Se consideriamo ciò che ci succede come un’esperienza utile per crescere, saremo più felici”.

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Nuove tecniche di rilassamento: I consigli di un esperto

Un professionista che ha ottenuto la specializzazione di life coach conosce bene la mente umana e la sua capacità di rilassamento e abbandono delle situazioni di stress. Nello specifico del benessere individuale,un mental coach può aiutarci a capire come rilassarci attraverso l’utilizzo delle immagini mentali, illustrando nuove tecniche di rilassamento. Le immagini si rivelano potenti strumenti di benessere e cambiamento interiore. Nel nostro cervello, le rappresentazioni immaginative, di qualunque modalità sensoriale, sono percepite mediante le stesse aree corticali deputate alla percezione di immagini esterne e inducono potenzialmente gli stessi schemi di risposta psicofisiologici. Se immaginate un fiore di loto questa immagine visualizzata col vostro “occhio della mente” verrà processata dalla medesima area corticale deputata alla percezione di un fiore reale. Allo stesso modo se immaginiamo mentalmente il nostro cibo preferito, il corpo risponde a tale immagine come se avessimo davanti a noi il cibo e stessimo per mangiarlo.

Molti certified mental coach hanno sperimentato l’influenza  delle immagini mentali sui processi e riflessi fisici del corpo. Molti utilizzano le immagini mentali nelle tecniche di rilassamento e immaginazione guidata dove è il conduttore a guidare le produzioni immaginative dei partecipanti attraverso i più vari scenari allo scopo di favorire la distensione e il rilassamento. Sono tecniche che riducono il campo della coscienza umana focalizzando l’attenzione su specifiche immagini mentali. Le immagini mentali sono utilizzate come tecniche di rilassamento anche per i bambini e gli adolescenti, dato che per loro natura sono più spontanei e meno prevenuti nell’utilizzo della fantasia. Concentrando l’attenzione sull’immagine proiettata nella mente, si abbandonano le distrazioni mentali e il corpo entra in uno stato di totale rilassamento e abbandono. Lo stato di rilassamento mentale libera il corpo da qualsiasi tensione muscolare. La mente è libera da pensieri e può in tal modo controllare e dominare l’ormone dello stress.

 

 

 

 

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I consigli di un esperto per dedicare le vacanze alla propria crescita personale

Le vacanze rappresentano sicuramente il momento migliore per prendersi un po’ di tempo per se stessi e per la propria crescita interiore e spirituale. Dopo un periodo fitto di impegni, tempo dedicato al lavoro e ai figli, la prospettiva di passare due settimane da dedicare a se stessi e alla propria crescita personale può spaventare ma non se si seguono i consigli di un esperto del benessere personale che ha ottenuto la specializzazione di life coach.

Ecco l’elenco dei consigli di un mental coach esperto:

1. Prima di scegliere la vacanza è importante chiarire con molta calma cosa si vuole trovare in quel posto e cosa ci si aspetta. Fate in modo di scegliere una destinazione e una sistemazione che possa incontrare i bisogni di serenità e stabilità mentale. La serenità mentale è molto importante per ritrovare l’equilibrio e il tempo da dedicare a se stessi. Come suggerisce il certified mental coach, la mente domina ogni cosa.

2. Mettere in conto le difficoltà: qualche intoppo potrebbe verificarsi, proprio per la diversa velocità che ognuno ha di adattarsi a situazioni nuove, è necessario mettere in conto che i primi giorni di vacanza sono frequentemente quelli più difficili: cambiare ritmo, abbandonare lo stress e le corse del quotidiano, non è sempre cosa immediata né facile.

3. Partire con una bella dose di autoironia che permetta di cogliere con leggerezza alcuni aspetti del proprio carattere, della vacanza e che se presi troppo sul serio potrebbero alimentare delusione e tensioni: la perfezione non esiste. Del resto non è ciò che accade, ma è il significato che diamo agli eventi e come ce li raccontiamo che determina il loro effetto su di noi e il nostro essere.

4. Lasciare il lavoro, i colleghi e gli amici a casa per dedicarsi a se stessi: è il momento di dedicarsi alla propria crescita, senza intrusioni o terzi incomodi che potrebbero alimentare gelosie o sentimenti di solitudine. È importante sapersi ascoltare nei proprio bisogni e concedersi spazi individuali: stare sempre insieme, condividendo ritmi e interessi tutto il giorno può risultare soffocante.

5. Sperimentare cose nuove per se: fare cose diverse ed esperienze nuove che arricchiscano l’esperienza della vacanza.

6. Fare buon uso dell’ultimo e tecnologico strumento appena comprato: fotografare i momenti più belli, riguardare le foto aiuterà a recuperare quelle emozioni e a ricordare chi siamo e come possiamo stare bene, anche nei momenti più grigi.

 

Ultimo, ma forse primo fra tutti, pensate che la vacanza è sì un momento di svago e di leggerezza, ma anche e soprattutto un’occasione per ritrovare se stessi e migliorarsi.

 

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Un valido aiuto: l’attività del Life coaching

Spesso la vita ci mette di fronte a scelte che prevedono cambiamenti di cui non sempre cogliamo l’importanza e che richiedono un allenamento continuo per affrontare paure e imparare ad accettare il nuovo.

L’evoluzione di un progetto personale verso la sua realizzazione può essere sostenuta da percorso affiancato da un Certified Mental Coach.

Una prima tappa da cui un Sport coach potrebbe partire è la domanda mirata: Cosa voglio ottenere? Aprendo poi a tutta una serie di domande)successive che servono a definire meglio il proprio obiettivo e la misura dello stesso.
Il percorso iniziato da un Life Coach si presenta proprio come un percorso a tappe di cui sono riconoscibili alcuni fondamentali passi:

1. Credere fortemente nella possibilità di vincere.
Non si va da nessuna parte se si comincia con pensieri di perdita.
2. Essere narrativi.
Condividere con le persone che stanno intorno a noi il racconto del sogno che vogliamo realizzare rende esplicita la misura dell’importanza e del valore che il progetto ha per noi.

3. Monitorare il successo.

Autoregolamentarsi, verificare i risultati rispetto ai singoli obiettivi, definiti all’inizio del cammino, significa allenarsi ai risultati e usarli come preziosi autoregolatori per apportare variazioni e misurare il cambiamento.

4. Identificare il nemico.
L’obiettivo di questo passo è abolire tutte quelle espressioni che contengano la  sconfitta. Ad esempio tutte quelle frasi che iniziano con un “No”.
5. Valorizzare l’amico.
Gli amici appoggiano le nostre trasformazioni, ci seguono in ogni momento e applaudono ai nostri successi.

6. Darsi un tempo per vincere.
Ogni nuovo percorso ha in se una sfida e un risultato da raggiungere. Ma, in quanto tempo? E’ necessario darsi un tempo per regolare le nostre azioni per non procedere a tentoni e per valorizzare ogni singola azione messa in campo.

7. Vedere la propria vittoria.
Come sarò nel momento in cui avrò vinto? Che emozioni proverò? Sarò soddisfatto?

8. Premiare il successo.
Ogni step raggiunto richiede una sosta obbligata per celebrare il risultato e ritirare il premio

9. Riconoscere i punti di forza.
Cosa mi ha permesso di affrontare nuove sfide? Cosa è veramente importante per me? Vanno riconosciuti, valorizzati e identificati  i punti di forza e i valori guida che vi hanno animato.

10. Accogliere il dono.
Cosa mi porto via da questa esperienza? E come posso utilizzarla in altri ambiti della mia vita.

La vittoria sta nell’aver raggiunto il risultato per il quale ci eravamo messi in cammino, sta nell’aver creduto alla possibilità di affrontare una nuova sfida e nell’aver conquistato il dono della conoscenza che ci permetterà di attuare nuove trasformazioni e intraprendere cammini successivi!

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Il coaching nella vita di un atleta

La vita di un atleta è tempestata da duro allenamento e impegno fisico. Un atleta che è diventato sport coach può spiegare perché non bisogna trascurare il processo di coaching. Il coaching è un processo di sodalizio con gli atleti che stimola la riflessione ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Grazie all’attività svolta dai professionisti mental coach, gli atleti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare le performance.

La metodologia di un certified mental coach prevede che l’atleta sia prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale, e venga considerato in grado di gestire efficacemente la propria carriera ed il proprio ambito lavorativo. Ogni atleta viene visto come una persona creativa e piena di risorse.

Il coaching deve:

  1. scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che l’atleta vuole raggiungere;
  2. guidare l’atleta  in una scoperta personale di tali obiettivi;
  3. far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dall’atleta stesso;
  4. lasciare piena autonomia e responsabilità all’atleta.

Il coaching include un approccio celebrativo che si fonda sul riconoscimento di ciò che è giusto, di ciò che funziona, di ciò che è desiderato, di ciò che è necessario per arrivare all’obiettivo. L’approccio prevede domande basate sulla scoperta, una modalità proattiva nella gestione delle sfide e delle opportunità personali, una formulazione costruttiva di osservazioni e feedback finalizzati ad ottenere reazioni positive dagli altri.

Durante ciascun incontro è l’atleta a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed persuade l’atleta a divenire proattivo. Nel coaching si esamina quale sia la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere la meta prefissata.

 

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Volontà e determinazione per migliorare se stessi

Il miglioramento di se stessi è volto a superare quelle tendenze innate che rappresentano dei limiti per la crescita personale. Il superamento dei limiti innati del nostro essere richiede moltissima volontà e determinazione.  Un atleta che ha ottenuto la specializzazione di sport coach è esperto degli strumenti di crescita personale. Spesso si legge di crescita personale come di processi che possono in modo quasi miracoloso creare dei cambiamenti importanti e duraturi. I  mental coach che si occupano della crescita personale sanno che il cambiamento non è facile e tanto meno miracoloso. Lo sport è la metafora ideale della crescita personale e i certified mental coach conoscono tutti gli strumenti per superare i limiti e  rendere gli atleti determinati e motivati.  Il lavoro del coach è ancora più importante quando è in grado di agire su queste variabili mentali dell’atleta.  Un ottimo coach deve saper liberare la forza interiore dell’atleta che in quel momento è prigioniera dei limiti creati dalla mente dell’atleta. Speso si sente dire che è impossibile cambiare, in realtà qualsiasi cambiamento è possibile ma può essere molto difficile. Bisogna credere che il cambiamento sia possibile. William James ad Harward disse: “Ciò che si crede crea i fatti reali”. In altri termini: noi non crediamo necessariamente a ciò che vediamo, quanto piuttosto vediamo ciò che crediamo. Questo è uno dei principi su cui si fonda il mondo della crescita personale. La legge delle aspettative dice che qualsiasi cosa ci si aspetti, con fiducia, diventa la profezia auto realizzante. In altre parole, quello che si ottiene non è necessariamente ciò che si vuole, ma piuttosto ciò che ci si aspetta. Le persone di successo hanno un atteggiamento caratterizzato da auto-aspettative fiduciose e positive. Si aspettano successo, ammirazione e felicità; e raramente vengono delusi. Gli uomini e le donne di non successo hanno un atteggiamento caratterizzato da aspettative negative e pessimismo che fa si che le situazioni vadano proprio come si aspettano.

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Certified Mental Coach e la PNL

Lo Certified Mental Coach, che allena mentalmente  gli atleti nelle diverse e più variegate discipline sportive, non può fare a meno di conoscere e usare la PNL.

Che cosa è la PNL?
La PNL – Programmazione Neurolinguistica, e’ nata negli anni ’70 ad opera di due ricercatori: Richard Bandler, matematico, e John Grinder, linguista. Essi modellarono i comportamenti di terapeuti e comunicatori di eccezionale efficacia. In tal modo individuarono una serie di schemi fondamentali, verbali e non verbali, condivisi da tutti i grandi comunicatori, che facilitano grandemente il rapporto interpersonale e la comunicazione produttiva.

Negli ultimi quarant’anni di ricerche la PNL ha sviluppato strumenti e strategie di straordinaria efficacia, sfruttando appieno l’innata capacità del nostro cervello ad apprendere in modo istantaneo ciò che si sperimenta utile e vantaggioso.

Considerata la natura “veloce” e di “risultati” di tutte le discipline sportive, l’intervento del Executive Coach non può non prevedere l’uso sistematico della programmazione neuro-linguistica.

La PNL, attraverso strumenti tipici come:

  • obiettivi ben formati,
  • livelli logici,
  • cambio delle convinzioni,
  • ancorare stati risorse produttivi,
  • creazioni delle convinzioni,
  • ecologia dell’obiettivo,
  • Time-line,
  • Future Pacing,
  • Neuro Hypnotic Repatterning,
  • Meta Programmi,
  • modellamento esterno ed interno,
  • Design Human Engineering

è un must da usare con tutti gli atleti che vogliono velocemente progredire nell’aspetto mentale della loro performance sportiva.

E proprio in questo ambito che un mental coach interviene, allenando l’atleta a gestire le sue emozioni e a usarle in modo performante come uno strumento in più che gli permette di raggiungere le sue massime potenzialità.

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La vittoria fortifica

Una vittoria che ha reso l’atelta Djokovic fiero del proprio lavoro sostenuto dal suo personal Certified Mental Coach.  Travolto dalle emozioni positive durante il match ha portato a casa un trofeo davvero speciale.

Dopo molte finali perse di fila, che lo hanno portato ad aver dubbi sulla sua bravura, Djokovic è riuscito a mettere in pratica gli insegnamenti del suo Sport Coach e ad aver fiducia in se stesso.

La presenza del Mental Coach durante gli allenamenti hanno insegnato all’atleta di pensare solo al momento e a quello che stava succedendo. Affrontare uno sforzo fisico e mentale di quel tipo è normale che pensieri –positivi e negativi- ti passino per la testa, soprattutto verso la fine del match. Djokovic ha imparato a restare rilassato e a cercare di essere presente, senza pensare al futuro e vivendo solo il momento.

Alla domanda “È stata una vittoria diversa dalle altre?” l’atleta risponde: “Sinceramente, questa è la finale  Slam migliore dal punto di vista qualitativo a cui abbia mai preso parto. Roger ha giocato bene. Ha mostrato uno spirito combattivo e di saper stare nel match nei momenti importanti.” – e aggiunge –“Ma l’unico modo di vincere il match era credere di potercela fare fino alla fine e restare forte mentalmente. Questo è quello che ho fatto. Non ho lasciato svanire le emozioni, come probabilmente è successo al Roland Garros. Sono molto felice di aver vinto una finale Slam dopo aver perso le ultime tre.”

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Cosa è CF Italia

CF Italia è la prima e la più importante associazione professionale tra mental coach italiani alla quale sono iscritti i mental coach, previa adeguata preparazione con corsi professionali specializzati al termine dei quali sono stati conseguiti i Certified Mental Coach.

 

È una organizzazione professionale non profit con un consiglio direttivo, volontari e membri in tutto il territorio italiano.

 

ICF Italia è il Chapter italiano dell’ International Coach Federation (ICF), la più grande associazione professionale al mondo di coach, con oltre 21.000 membri in più di 100 nazioni al mondo. Il suo scopo è di sviluppare, sostenere e preservare l’integrità della professione nel mondo e di accrescere la fiducia del pubblico in questa professione.

 

ICF Italia è stata creata per raggiungere i seguenti obiettivi:

 

  1. Condividere e garantire al cliente degli elevati standard di professionalità ed etica (importante ad esempio se un coach ha ottenuto o meno il Certified Mental Coach).

 

  1. Accrescere la notorietà della professione del coaching nel pubblico.

 

  1. Rafforzare le capacità professionali (coach specializzati: business coach, sport coach, ecc) dei suoi associati.

 

  1. Costruire un network di coach attraverso il quale i mental coach possano continuare ad evolversi nella loro professione e condividere opportunità.

 

  1. Offrire un forum permanente nel quale gli associati possano discutere le questioni professionali.

 

  1. Offrire l’opportunità per i suoi associati di collaborare per offrire risorse e soluzioni per i loro clienti.

 

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L’importanza della motivazione nel percorso di crescita personale

Secondo Abraham Harold Maslow, esponente di spicco della cosiddetta “psicologia umanistica” è possibile disporre i bisogni lungo una piramide, secondo un ordine (dal basso verso l’alto) progressivo basato sulle necessità di sopravvivenza dell’individuo. I bisogni più alti non vengono avvertiti se quelli precedenti non sono stati soddisfatti.

I primi due scalini della piramide fanno riferimento ai bisogni più impellenti:

  •    Bisogni fisiologici. In questa categoria rientrano le necessità primarie legate alla fame e alla sete.
  •    Bisogni di sicurezza. Una vota soddisfatto il bisogno di cibo l’essere umano sente il bisogno di essere parte di un gruppo per proteggersi meglio dai pericoli esterni.

Nella parte alta della piramide vi sono bisogni afferenti alla vita psichica dell’individuo:

  •    Bisogni di affetto da parte di altri esseri umani importanti.
  •    Bisogni di stima. Una volta amati è importanti essere riconosciuti dagli altri per le proprie capacità.
  •    Bisogni di autorealizzazione, è il bisogno più alto: essere soddisfatti di chi si è e di cosa si faccia.

Non tutti sono capaci di poter e saper scalare questa piramide, ma è necessario l’aiuto di un coach che abbia ottenuto il certified mental coach.

La motivazione o comportamento motivato è la spinta che porta un individuo a raggiungere determinati obiettivi sia nell’ambito personale che professionale. È il motore delle azioni, un concetto introdotto da William James e Clark Leonard Hull nell’ambito della psicologia generale.

Nel percorso di crescita personale dei propri coachee, il mental coach ha un ruolo di fondamentale importanza.

La spinta motivazionale ad agire entra in gioco quando l’organismo perde il proprio stato di equilibrio a causa di un bisogno che insorge. Questa situazione porta ad agire sull’ambiente per ristabilire l’ordine perduto. Quando si parla di motivazione si fa riferimento allo stato di tensione che si crea per il raggiungimento di un bisogno, all’obiettivo preposto e al comportamento strumentale che consente il soddisfacimento dell’individuo. Vista la notevole importanza della motivazione nel percorso di crescita personale altrettanto importante sarà scegliere il life e business coach che aiuterà in questo percorso.

 

 

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L’abito fa il monaco: sarà vero?

Se fino ad oggi avete speso minuti preziosi davanti allo specchio interrogandovi sulle possibili reazioni al vostro abbigliamento, dopo aver letto questo post il tempo abitualmente dedicato a ciò non sarà più sufficiente poichè, parola di Life Coach, il tipo di vestito indossato non solo influenza l’altrui pensiero ma anche il vostro.

Ognuno di noi quando indossa un determinato vestito lo fa con l’idea più o meno consapevole che ciò inciderà sull’opinione che gli altri hanno di lui/lei.

Ciò che indossiamo, secondo alcuni autorevoli Mental Coach, può influenzare la percezione che abbiamo di noi stessi, come ad esempio una maglietta di Superman fa sentire più forti e un camice bianco migliora i risultati di un test matematico.

Karen Pine Certified Mental Coach ha pubblicato i risultati dei suoi esperimenti in un libro “Se si chiede a un ragazzo con la t-shirt di Superman di stimare che peso può sollevare risponderà con un numero maggiore di un ragazzo che ha una maglietta normale, ma anche di uno che ha gli stessi vestiti che aveva lui prima”.

Alcune donne invece che erano alle prese con un test di matematica sono state fatte vestire in modo diverso: quelle vestite con un tuta hanno avuto risultati peggiori che quelle in maglioncino e i risultati migliori si sono avuti facendo indossare loro un camice bianco, come se il cervello pensa di avere le capacità mentali di un dottore.  Karen Pine conclude “Questi studi confermano che non solo noi siamo quello che vestiamo, ma diventiamo quello che vestiamo”.

Insomma, noi tutti ci aspettiamo che il modo di vestirci possa influenzare le nostre relazioni sociali e, a quanto pare, tale fenomeno è enfatizzato dal fatto che l’abbigliamento sembra esercitare una discreta influenza anche sui nostri pensieri.

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L’atteggiamento mentale influenza il raggiungimento degli obiettivi

La definizione degli obiettivi da raggiungere è la prima fase del processo di sviluppo di un atleta. Non si raggiunge nessun obiettivo se non si è predisposto un piano di sviluppo e di azione. Un allenatore che ha ottenuto la specializzazione del coach è esperto di decisione e pianificazione degli obiettivi di sviluppo.  Accanto alla predisposizione di un piano bisogna però considerare che anche la vita di un certified mental coach può essere influenzata da quei meccanismi mentali che fanno in modo che le aspettative si avverino. Quel meccanismo meglio conosciuto come la “profezia che si auto avvera”.  Molti mental coach credono che il raggiungimento degli obiettivi sia anche frutto dell’atteggiamento che si ha nella specifica situazione. Se si adotta un atteggiamento negativo  e poco determinato quasi sicuramente il traguardo è più difficile da raggiungere e la strada è tutta in salita.

Un famoso esperimento sulla profezia che si autoavvera è quello di Robert Rosenthal (1974) anche noto come “effetto Pigmalione”. Egli propose a delle maestre di una scuola elementare di effettuare una serie di test preliminari all’inizio dell’anno scolastico agli studenti del primo anno. Consegnò quindi loro dei falsi risultati in cui assegnò causalmente metà studenti al gruppo X e metà al gruppo Y. Alle insegnanti fu detto che i bambini del primo gruppo erano più intelligenti e più diligenti nello studio, favorendo l’insorgere di specifiche aspettative nei loro confronti. Alla conclusione dell’anno scolastico le votazioni del gruppo X furono effettivamente migliori. Rosenthal concluse che le aspettative degli insegnanti si riflettevano in un diverso atteggiamento che favorì l’avverarsi della profezia.

Ciò per dire che se l’atteggiamento mentale è negativo, ci comportiamo come se fosse davvero tutto negativo e siamo la causa dei nostri fallimenti e ostacoliamo in tal modo il raggiungimento dei nostri obiettivi.

 

 

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Allenare la mente dell’atleta

L’aspetto mentale dell’atleta è senza dubbio la prima variabile sulla quale lavorare per migliorare le sue performance. Un coach che ha ottenuto la specializzazione del coach conosce molto bene le tecniche di controllo mentale per essere vincente e determinato sul campo.  Un certified mental coach sa quanto pesa l’aspetto mentale e psicologico sulle prestazioni dell’atleta. Nell’ambito sportivo la sfera mentale è una componente essenziale. Molti sono i casi di atleti che pur essendo preparati fisicamente hanno fallito i loro obiettivi perché sono crollati psicologicamente. Perché la loro mente non era allenata adeguatamente per reggere la situazione tensiva così come lo era il loro corpo.

Negli ultimi tempi nello sport molti campioni hanno ritagliato nelle loro intense giornate di allenamento uno spazio da trascorrere in compagnia del mental coach: specialisti della preparazione mentale.  Il mental coach può essere utile all’atleta per:  gestire l’ansia prima e durante la prestazione; migliorare la propria performance tecnica;  migliorare la propria performance tattica;  migliorare e allenare l’approccio all’incontro; curare, in allenamento, aspetti tecnici, ma che devono essere adeguati mentalmente alla situazione da affrontare durante la prestazione agonistica. L’aspetto mentale, che troppe volte viene sottovalutato, dovrebbe collocarsi all’interno dell’allenamento del campione, così come di qualunqueatleta, accanto ad aspetti più propriamente tecnici e fisici, senza sostituirli. Il ruolo del mental coach è certamente diverso da colui che “guarisce” i malesseri della mente dello sportivo, ma è colui che contribuisce ad affrontare situazioni (in allenamento e in partita) che devono essere lette e rielaborate anche dal punto di vista psicologico. il ruolo dell’Allenatore Mentale è semplicemente quello di consentire all’atleta, ad ogni livello, di dare il meglio di sé, facendosi trovare sempre pronto ad affrontare e superare ogni tipo di difficoltà che può presentarsi durante la sua prestazione.

 

 

 

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Come rivolgerci ad un cochee

Gli atleti spesso decidono di iniziare un percorso di coaching per muoversi verso i risultati che desiderano e, ovviamente, si aspettano che il loro Certified Mental Coach li accompagni in questo percorso. Ma in che modo il  coach dimostra di aver  fiducia nel suo cliente? Come dimostra di essere un suo sponsor?

La fiducia nel cliente passa soprattutto dal tipo di linguaggio che un Sport Coach utilizza. Sia che si tratti di una relazione di coaching piuttosto che di una conversazione in famiglia o fra amici, sia che la comunicazione avvenga con noi stessi è importante scegliere correttamente il nostro linguaggio.

Precisione linguistica significa utilizzare consapevolmente parole e frasi che hanno il potenziale di generare un effetto positivo o che ci permettano di accedere alle nostre migliori capacità, competenze e risorse.
I risultati espressi con parole del tipo “smettere di…”, “diminuire…”, evitare…”, possono sembrare espressi in positivo ma in realtà presuppongono un allontanamento da qualcosa e sono quindi, di per sé, espressione di una negazione di ciò che c’è.

L’orecchio allenato di un coach, riconosce immediatamente questo tipo di violazioni. Grazie a questa abilità, il Mental Coach, attraverso domande ed osservazioni, contribuisce ad allenare il suo cliente ad un linguaggio positivo che possa davvero dargli l’occasione di muoversi verso ciò che desidera.

Tanti sono gli elementi  ch e possono essere presi in considerazione nel linguaggio, quali:
Uso dei tempi verbali. Ad esempio, l’uso del condizionale è errato perché il cochee non vuole sentirsi dire “quindi vorresti ottenere…” ma  vuole sentire: “vuoi ottenere”;

Genericità delle parole. E’ importante usare un vocabolario ricco di termini ponendo attenzione al vocabolario del cochee che potrebbe essere povero: può essere utile invitarlo ad ampliarlo, in modo tale da descrivere con maggiore precisione ciò che desidera.
Utilizzo di domande che attivano risposte di cortesia. Domande quali “Come ti sentirai quando avrai ottenuto questa cosa?” Conducono ad una bella risposta: “Bene”.
Affermazioni che riducono la determinazione del cliente. Si manifestano con un probabile intento di accogliere il cliente, ma provocano l’effetto di cancellare una sicurezza acquisita.

Molte altre affermazioni mostrano il potere del linguaggio e la pratica e l’attenzione, oltre alla consapevolezza degli effetti di certe “abitudini linguistiche”, hanno il grande potere di creare nuove possibilità per il coach e i suoi cochee.

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MIGLIORARE LE COMPETENZE PROFESSIONALI ATTRAVERSO L’ESPERIENZA DI COACHING

La specializzazione del coach è senza dubbio la strada maestra per migliorare le performance di un certified mental coach. Come spiega un esperto sport coach, Il processo  pianificato ha l’obiettivo di aiutare le persone a migliorare le competenze attraverso l’esperienza quotidiana facendo ricorso a un’attività di sostegno individuale e a programmi specifici. Il mental coach vuole rendere la persona consapevole delle risorse a sua disposizione e dei suoi punti di forza. Per arrivare a tale consapevolezza il percorso di coaching focalizza l’attenzione su piani personali e specifici di sviluppo.

L’approccio di coaching fornisce agli atleti gli strumenti per acquisire consapevolezza, identificando i punti di forza in contrasto con quelli suscettibili di miglioramento, lavorando in maniera mirata e pianificata per raggiungere l’obiettivo di coaching proposto. Il coaching, come strumento di sviluppo, velocizza i progressi della persona, perché la aiuta a coordinare e pianificare lo sviluppo delle proprie competenze per ottenere risultati significativi e specifici. È un percorso progettato in una serie di step partendo dal riconoscimento delle potenzialità e successiva pianificazione degli obiettivi.

Il coaching aiuta a:

  • acquisire autonomia e consapevolezza
  • avere un maggior coinvolgimento nelle attività di sviluppo personale
  • migliorare la propria motivazione
  • aumentare le proprie responsabilità

 

Lo sviluppo delle performance degli atleti avviene solo se si segue un  approccio sistematico veloce e coerente con le competenze principali e le caratteristiche dell’atleta. Per far sì che questo approccio sistematico diventi una realtà è necessario che i coach agiscano concretamente considerando il coaching una priorità. Per affrontare con successo la sfida continua del cambiamento, le squadre hanno bisogno di persone capaci di apprendere e adattarsi molto rapidamente. Il coaching è un aiuto prezioso per aiutare gli atleti ad apprendere e crescere nella loro professione. È fondamentale per raggiungere gli obiettivi individuali e rafforzare il team.

 

 

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Come Cambiare in un istante

Quando si intraprende un percorso di crescita personale e quindi si sceglie di creare un reale cambiamento nella propria vita con l’aiuto di un Certified Mental Coach è necessario adottare delle strategie e dei sistemi con specifiche procedure, evitando il rischio dell’ennesimo “fallimento”.
Durante il percorso di crescita, la prima domanda che il Mental Coach farà sarà:

desidero cambiare o voglio cambiare?

Quando decidi di svoltare veramente dovrai chiederti se il tuo è un semplice desiderio di cambiamento o sei ormai al punto in cui non ne puoi più di continuare così e sei davvero stufo, stanco e deluso.

Nel  mondo della formazione che si prefigge lo standard del cambiamento duraturo vige una regola inderogabile: piccoli passi e semplici azioni  ripetute costantemente nel tempo generano un cambiamento nella piena fiducia di mettersi definitivamente alle spalle i vecchi schemi del passato.

 

La tecnica dell’interruttore on-off per cambiare stato d’animo in un istante

La tecnica dell’interruttore on-off  è uno strumento che puoi utilizzare con l’aiuto di un Life Coach per interrompere uno schema, creare una lieve sospensione dello stato indesiderato, e cambiare focus.

Si tratta di una tecnica composta da 3 fasi:

  • Fase A:  è un stato indesiderato,un pensiero limitante;
  • Fase B: on-off una frase o un’azione in grado di interrompere violentemente lo schema precedente;
  • Fase C: è un azione che sposta il tuo focus su qualcosa di positivo o addirittura potenziante.

L’interruttore di schema (fase b) può anche essere un urlo, un pizzicotto doloroso o qualsiasi cosa in grado di impedire il focus sulla frase limitante pensata o detta in precedenza. La frase in C ha lo scopo di ristrutturare la convinzione A e quindi deve andare nella direzione diametralmente opposta.

 

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Il mental coach on line è una professione molto richiesta

Per essere un buon coach è importante avere talento e inclinazioni naturali che verranno messe a frutto con l’apprendimento rigoroso della tecnica del coaching grazie a corsi specializzati che prevedono il conseguimento del certified mental coach.

Indispensabile è possedere un genuino interesse verso l’essere umano, la capacità di provare una forte empatia, di comunicare onestamente, di trasmettere calore e partecipazione.

Importante è identificare in partenza qual è la nicchia nella quale ci si vuol specializzare cioè quali sono le persone e i problemi che si vorrebbero aiutare a risolvere una volta diventato un professionista (life, business, sport coach). Questo aspetto è fondamentale perché aiuterà a restringere il campo di azione e a trovare più facilmente i clienti a cui offrire le proprie competenze. Definire laspecializzazione aiuterà anche a diventare un mental coach migliore: mettere nel lavoro di mental coach l’esperienza acquisita nel corso della vita, non solo quella professionale, favorirà lo sviluppo di una particolare empatia nei confronti del cliente.

Una buona formazione prevede inoltre una grande quantità di ore di pratica (sia come coach che come coachee), oltre a un percorso personale che va condotto fino in fondo per poter provare sulla propria pelle quelli che sono i benefici del coaching.

Se si vuol diventare coach professionista e si hanno delle buone conoscenze linguistiche, la cosa migliore è seguire dei corsi in lingua inglese.

Prima di tutto perché la stragrande maggioranza di libri per la formazione è in inglese e perché formarsi in questo idioma permette di acquisire una certa terminologia che tornerà sicuramente utile se ci si troverà a fare coaching per clienti anglofoni. Il coaching infatti non è ancora molto praticato in Italia mentre è perfettamente usato come metodo di sviluppo e avanzamento personale in diversi Paesi europei (ad esempio l’Inghilterra), negli Stati Uniti e in alcuni Paesi asiatici.

Negli ultimi tempi i mental coach ricevono sempre più spesso la richiesta di instaurare il rapporto professionale on line. Nel rapporto one to one, quando cioè il programma si svolge tra un coach e un coachee, le uniche cose di cui c’è necessità sono un computer e una buona connessione a Internet. Anche in Italia il coaching online sta prendendo piede, certamente più in alcuni ambiti e meno in altri. Per quanto riguarda le aziende la situazione più diffusa è quella del coach che si reca fisicamente a svolgere il programma in presenza del team, mentre altre figure (come life coach e sport coach) scelgono di condurre la sessione solo basandosi sull’audio, perché ritengono importante poter cogliere le sfumature e i toni della voce. Una tecnica recente davanti alla quale molti clienti reagiscono con una certa resistenza per l’impossibilità di potersi sedere davanti al proprio coach e vederne (e mostrare) le espressioni, i gesti, etc.

E’ anche vero che per questione di tempo, per la distanza o semplicemente per comodità fare delle sessioni a distanza diventa non solo accettabile, ma decisamente gradito.

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