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Meningite, nuovi casi allarmano l’Italia

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  • 19 Febbraio 2010

Prima un ventenne della provincia di Cremona, quindi a breve distanza di tempo anche la madre. Sono queste le due ultime vittime accertate di meningite in Lombardia, cui va ad aggiungersi un altro, fatale caso verificatosi ad Ancona, una giovane infermiera presso il nosocomio del capoluogo marchigiano. Intanto è scoppiato il panico fra amici e conoscenti delle vittime, che sono stati invitati ad effettuare tutti gli accertamenti del caso presso gli ospedali di riferimento, mentre il 118 è preso d’assalto per le numerose richieste di informazioni sulla malattia e la sua diagnosi. A destare timori è soprattutto la difficoltà di fare una precoce diagnosi di meningite e riconoscere velocemente i sintomi di questa patologia, laddove invece il fattore tempo gioca un ruolo determinante per la pronta e rapida guarigione del paziente. Buone notizie però arrivano sul fronte della diagnosi della meningite. La società Eurospital di Trieste, attiva con le sue tre divisioni nel settore dignostico, ospedaliero e farmaceutico, sta distribuendo negli ospedali italiani un nuovo rivoluzionario test rapido in grado di individuare la meningite in sole due ore contro le 24 ore – ma anche i 7 giorni – richiesti dai metodi colturali utilizzati finora. Il nuovo test rapido della meningite, permette di procedere in modo più tempestivo e mirato sia nella cura dei pazienti colpiti che nella profilassi dei possibili contagiati.
Oltre al meningococco, responsabile della meningite, il test rapido individua la presenza di altri batteri particolarmente pericolosi per l’uomo come lo pneumococco – causa di varie patologie come la polmonite – e l’Haemophilus influenzae (HI), che porta all’uomo gravi infezioni delle vie aeree superiori e inferiori.

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Scambiare la meningite con l’influenza di stagione? Succede ancora e la diagnosi è fondamentale

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  • 2 Febbraio 2010

La meningite è molto difficile da diagnosticare soprattutto nei bambini e nei malati cronici già sottoposti a continue debilitazioni. La meningite infatti ha sintomi iniziali poco specifici come mal di testa, mialgie, fotofobia, febbre alta, alterazioni di coscienza, rigidità nucale, sepsi: sintomi quindi che possono essere facilmente confusi anche con una banale influenza stagionale e comportare così un significativo ritardo nella diagnosi.

La sua pericolosità la dimostra l’ultimo caso in Italia, quello di uno studente spezzino di 16 anni ricoverato in coma all’ospedale Sant’Andrea della Spezia martedì 26 dopo essere stato colpito da meningite di ceppo C. Il ragazzo, che risiede nel comune di Follo, in bassa Val di Vara, si era sentito male nel pomeriggio di domenica, ma i sintomi facevano pensare a una semplice influenza, mentre col passare delle ore le sue condizioni si sono aggravate e ne è stato disposto il ricovero. Dopo la diagnosi di meningite il giovane è stato sottoposto a una forte terapia antibiotica, nel tentativo di sconfiggere il terribile virus.

Ecco perché in questi, come in tutti i casi in generale, la diagnosi rapida diventa un fattore fondamentale che può salvare una vita. Oggi gli ospedali hanno fortunatamente a disposizione un test rapido per la meningite grazie a cui sono sufficienti solo due ore dai primi sintomi di meningite per arrivare alla diagnosi della malattia. Il nuovo test rapido, industrializzato e distribuito dalla Eurospital di Trieste e messo a punto dal Laboratorio di Immunologia della Clinica Pediatrica II dell’Università di Firenze, permette una terapia antibiotica mirata sui pazienti e rende più tempestiva la profilassi sui possibili contagiati.

Il test tradizionale che individuava la meningite utilizzava tecniche di coltura microbiologica che davano un esito dopo un tempo minimo di 24 ore ma anche di 7 giorni, a volte falsamente negativo a causa delle terapia antibiotica ad ampio spettro iniziata prima degli esami diagnostici per contrastare l’infezione

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I sintomi della meningite e la diagnosi rapida

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  • 23 Dicembre 2009

La meningite è un processo infiammatorio a carico delle meningi cerebrali (sottili membrane che avvolgono il cervello) o midollari, di origine batterica o virale. I primi sintomi della meningite possono facilmente essere confusi con quelli dell’influenza e delle malattie di stagione in genere: si tratta infatti di febbre, vomito, mal di testa e sonnolenza, tipici di disturbi da raffreddamento. Altri sintomi assimilabili a quelli dati dall’influenza sono poi la rigidità, con conseguente dolore, dei movimenti della nuca e della colonna vertebrale.

Ecco perché la diagnosi della meningite può essere difficile da effettuare e può essere spesso considerata una banale influenza quando invece il trattamento farmacologico andrebbe iniziato quanto prima, anche per garantire la salute di chi potrebbe contrarre (familiari ed amici) la meningite, sia essa di origine batterica (particolarmente diffusa quella legata al meningococco) o virale.

Per questo oggi è stato sviluppato un nuovo test a disposizione degli ospedali, un esame diagnostico di rapida esecuzione, alta specificità e sensibilità, più economico e anche più efficiente perché ricerca direttamente il DNA del germe e quindi non viene alterato dalla terapia antibiotica. Il test rapido per la diagnosi della meningite non è invasivo, in quanto effettuato su campioni di sangue o di liquor cefalorachidiano e in due ore fornisce la diagnosi, di modo da poter intervenire immediatamente per bloccare l’agente patogeno.

Il nuovo test rapido per la meningitesa, messo a punto dal Laboratorio di Immunologia della Clinica Pediatrica II dell’Università di Firenze dall’ospedale Meyer di Firenze, si basa sulla biologia molecolare ed è di rapida esecuzione, alta specificità e sensibilità superiore ai tradizionali metodi colturali. Il test accorcia drasticamente il tempo necessario a esprimere la diagnosi di meningite e permette di procedere in modo più tempestivo e mirato sia nella cura dei pazienti colpiti che nella profilassi dei possibili contagiati.

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Gli ultimi casi di meningite in Italia

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  • 30 Ottobre 2009

La meningite è molto difficile da diagnosticare soprattutto nei neonati e nei bambini piccoli. La meningite infatti ha sintomi iniziali poco specifici come mal di testa, mialgie, fotofobia, febbre alta, alterazioni di coscienza, rigidità nucale, sepsi: sintomi quindi che possono essere facilmente confusi e comportare un significativo ritardo nella diagnosi.

La sua pericolosità la dimostrano gli ultimi casi in Italia che hanno coinvolto in entrambi i due casi di ottobre due bambini di due anni (una bimba a Pisa e un bimbo a Messina) che sono stati colpiti da meningite fulminante.

In questi, come in tutti i casi in generale, la diagnosi rapida diventa un fattore fondamentale che può salvare una vita. Oggi gli ospedali hanno fortunatamente a disposizione un test rapido per la meningite grazie a cui sono sufficienti solo due ore dai primi sintomi di meningite per arrivare alla diagnosi della malattia. Il nuovo test rapido, industrializzato e distribuito  dalla Eurospital di Trieste e messo a punto dal Laboratorio di Immunologia della Clinica Pediatrica II dell’Università di Firenze, permette una terapia antibiotica mirata sui pazienti e rende più tempestiva la profilassi sui possibili contagiati.

Il test tradizionale che individuava la meningite utilizzava tecniche di coltura microbiologica che davano un esito dopo un tempo minimo di 24 ore ma anche di 7 giorni, a volte falsamente negativo a causa delle terapia antibiotica ad ampio spettro iniziata prima degli esami diagnostici per contrastare l’infezione

La meningite è una grave infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello, e del liquido cerebro-spinale, dal decorso rapidissimo. In Italia, circa 900 persone ogni anno si ammalano di questa infezione e la percentuale dei decessi si aggira intorno al 10%. Malattie che ora possono essere facilmente diagnosticate e curate con tempestività.

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