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MASCHIO GASPARDO – macchine agricole – AD EIMA 2014

3.000 mq di stand espositivo. 70 macchine agricole esposte. 7 i marchi presenti. E migliaia di visitatori incontrati presso lo stand.

Questi i numeri della partecipazione del Gruppo Maschio Gaspardo ad EIMA 2014, la Fiera internazionale dedicata al mondo dell’agricoltura e del giardinaggio, che si è svolta a Bologna dal 12 al 16 novembre.

Il Gruppo di Campodarsego (PD ha esposto i suoi prodotti top di gamma e le sue novità, alcune in anteprima assoluta.

Tra queste vi sono Unico, aratro entrosolco a parallelogramma, Talpa, nuovo interratore semovente per digestato, Shuttle Premium, carrobotte spandiliquame a 3 assi e Runner Premium, dumper a 3 assi, ed i nuovi decespugliatori Katia e Camilla.

Non sono mancate poi le nuove versioni e rielaborazioni di macchine già appartenenti alla gamma Maschio Gaspardo, come la rotopressa Extreme 365 – HTU, nuova versione del celebre brevetto Feraboli, la seminatrice combinata Corona, ora anche in versione compatta da 3 metri, il coltivatore Dracula, nella nuova versione 4 metri, e molti altri prodotti, per un totale di 70 macchine esposte.

Uno stand che esprime il recente completamento della full line di prodotti per l’agricoltura. Grazie alla sua politica di espansione ed acquisizioni, la Maschio Gaspardo è oggi in grado di rispondere a tutte le diverse esigenze agricole. Un traguardo importante, proprio nell’anno in cui il Gruppo festeggia il suo 50esimo anno di attività.

Tanto infatti è passato da quel 1964, quando i fratelli Egidio e Giorgio Maschio costruirono artigianalmente la prima fresa. Da lì, il Gruppo ha fatto molta strada: oggi, impiega oltre 2.000 dipendenti in tutto il mondo, possiede 19 stabilimenti produttivi (di cui 4 all’estero) e 12 filiali commerciali nel mondo.

Un lungo percorso di passione, tradizione e tecnologia.

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tecnologia ed agricoltura – l’innovazione nella produzione di macchine agricole degli ultimi 50 anni

l’agricoltura è sicuramente uno dei settori in cui tradizionalmente l’uomo ha concentrato le proprie energie sin dagli albori delle attività cosidette lavorative.
Per la propria sopravvivenza , escluso il ricorso alle risorse naturalmente presenti in natura , si è dovuto orqanizzare per uno sfruttamento sistematico delle risorse alimentari a propria disposizione.
Come per altre attività anche l’impegno nella lavorazione del terreno ed in generale in agricoltura ha costituito , per anni, un problema importante.
Oltre all’impiego degli animali era comunque necessaria una notevole  presenza di forza lavoro in termini umani. La fatica costituita dal lavoro in agricoltura da sempre rappresenta una delle
problematiche legate a questo settore ed in parte ne ha condizionato lo sviluppo a fasi alterne nel corso degli ultimi 50 anni.
Lo spopolamento delle campagne nel secondo dopoguerra e l’avvento della produzione industriale erano fortemente condizionati dalla bassa remunerazione economica generata dal lavoro della terra
e dalla fatica intrinseca dovuta alle tecniche di lavorazione del periodo e dalla quasi totale assenza di automatismi meccanici rivolti al settore.
L’arrivo sul mercato dei primi trattori agricoli e delle successive macchine agricole per la lavorazione del terreno hanno fornito un notevole ed imprescindibile impulso alla ripresa
del settore , oltre a garantire possibilità di sfruttamento sino a quel momento impensabili.
Se si considera che il territorio del nostro Paese è rappresentato da un 23,2% di terreno pianeggiante, di un 41,6% di terreno collinare e di un restante 35,2% di terreno montuoso si puo’ ben capire che
anche orograficamente il contributo delle macchine agricole sia stato determinante per lo sviluppo del settore.
Già la sola sostituzione della trazione animale con quella meccanica motorizzata ha rappresentato un punto di svolta nel modo di concepire l’agricoltura ed in particolare l’agricoltura moderna
che si è affermata progressivamente con l’avvento di altri strumenti dedicati alla lavorazione del terreno quali ad esempio le seminatrici, gli aratri, le fresatrici, le trinciatrici ecc..
macchine agricole sempre più sofisticate ed efficienti in grado di assolvere i compiti più gravosi con tempistiche inarrivabili dalle metodologie di lavorazione precedenti.
Il concetto di agricoltura intensiva si è progressivamente affermato grazie all’apporto fornito dalla tecnologia che non deve necessariamente venir interpretato come una sorta
di sfruttamento indiscriminato del terreno ma più semplicemente come una forma  di razionalizzazione ed ottimizzazione dei processi produttivi con  conseguenti benefici per la popolazione
in particolare , per quella dei paesi più poveri e bisognosi di approvvigionamento alimentare.
Sicuramente in alcune aree del mondo, l’innovazione tecnologica in agricoltura, potrebbe modificare la qualità della vita delle popolazioni locali garantendo maggiori possibilità di
sopravvivenza anche di fronte a problematiche alimentari particolarmente complesse.
Maggior tecnologia in campo agricolo rappresenta  anche un ricorso minore alla manodopera , una semplificazione nei processi produttivi (raccolta, semina del terreno ecc…)
oltre ad significativo  contenimento dei costi che di per sè aiuta a non erodere una marginalità già di per sè piuttosto bassa in questo partiolare settore produttivo.
Qualunque sia il futuro del progresso tecnologico sicuramente non potrà prescindere dall’impegno nella ricerca e nello sviluppo di nuove attrezzature e macchine agricole dato che
nè la rivoluzione industriale nè la new economy potranno mai dare risposte alternative  alle esigenze alimentari del genere umano.

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Solvaro raddoppia il fatturato nel settore delle macchine agricole ed edili

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  • 17 Gennaio 2013

Kirchheim/Teck, gennaio 2013: Solvaro GmbH, specialista per i componenti industriali in metallo, può guardare con soddisfazione a un 2012 ricco di successi. Il fatturato nel segmento delle macchine agricole ed edili è raddoppiato. Il perfezionamento delle tecnologie esistenti, gli investimenti in tecniche innovative e una produzione in serie tramite processi sicuri hanno inoltre consentito un incremento del fatturato totale pari al 10%.

Solvaro si era posta obiettivi ambiziosi. I requisiti posti alle coperture per motori nel settore delle macchine agricole ed edili sono infatti complessi. I regolamenti sempre più severi in materia di gas di scarico comportano inoltre esigenze elevate sotto il profilo del ricambio d’aria. Al tempo stesso, crescono anche le aspettative rivolte al design dei prodotti. Il problema è che le tecnologie tradizionali non soddisfano più questi requisiti.In questo scenario, molti sono i possibili approcci. Il particolare know-how Solvaro consente di realizzare soluzioni senza dover sviluppare costantemente utensili altamente complessi. Il segreto del successo Solvaro sono proprio i prodotti geniali dal punto di vista tecnico e al tempo stesso applicabili senza complicazioni nei processi produttivi. Le soluzioni efficaci, tuttavia, vengono rapidamente copiate. In quel caso c’è solo una cosa da fare: “Essere sempre un passo avanti affinché noi e i nostri clienti possiamo sempre godere di un vantaggio concorrenziale”, riassume l’amministratore Gerhard Bullinger, visibilmente soddisfatto degli oltre 50 nuovi clienti. Molto soddisfacenti sono anche i risultati dell’introduzione di una tecnologia per l’arrotondamento delle superfici perforate, che ha permesso di migliorare notevolmente la protezione anticorrosione, incrementando sensibilmente la durata dei prodotti interessati.

Un’ulteriore positiva sorpresa è venuta dal bilancio nel ramo server: grazie alle novità sviluppate assieme ai clienti è stato infatti possibile realizzare un aumento del volume di vendita nonostante la flessione di questo settore. Nel complesso, rispetto all’anno precedente Solvaro ha potuto incrementare il proprio fatturato del 10%. Di conseguenza, i team di Kircheim unter Teck e della sede ungherese di Szekszárd si sono arricchiti di nuovi membri. Il nuovo anno comporterà ancora una volta una congiuntura incerta, ma Solvaro ha in serbo un approccio multilivello per tenere sotto controllo la situazione. Bullinger ne sottolinea uno dei punti fondamentali: “Mantenere sempre il dialogo con il cliente!”

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Renaioli, Commercio Macchine KUHN

Commercio trattori Kubota Toscana, Renaioli srl .

Renaioli è una famosa impresa che si occupa della vendita di macchine agricole, in Maremma.

Si presenta come una delle principali realtà imprenditoriali della Maremma, con sede a Manciano, affascinante paesino antico.

Renaioli, si occupa della distribuzione di strumenti destinate all’agricoltura, dalle trattrici agricole alle macchine per la raccolta delle olive, ma mobili e arredamento giardino, e macchinari per la forestazione.

Responsabilità e preparazione sono le parole chiave di quest’azienda che ormai da anni lavora in Maremma Toscana e in tutta Italia, proponendo ogni volta il massimo della qualità, per far fronte alle esigenze del cliente.

Un’ampia gamma di case produttrici tra cui scegliere, per ottenere la soluzione che nel modo migliore possa soddisfare le richieste della clientela, assistenza post vendita,per garantire un servizio continuativo nel tempo.

Macchinari nuovi ed usati a disposizione della clientela che potrà prediligere la soluzione migliore per le proprie esigenze, sempre con la massima qualità e professionalità.

Tra i vari settori merciologici proposti, Renaioli propone : Macchie Agricole Cisterne di Contenimento e Frantoi Aziendali .

Renaioli si trova nel paese di Manciano, affascinante borgo della Maremma, bellissima meta turistica dell’Italia centrale e territorio destinato al settore agricolo, con notevoli produzioni di vino e di olio extravergine di oliva.

Renaioli sarà la soluzione ideale per i tuoi acquisti di macchinari rivolti all’ambito agricolo, proponendo sempre un servizio attento, prodotti di straordinaria qualità ed un’assistenza ottima.

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La tecnologia nei campi e nei boschi

I lavori rurali sono i più antichi e anche i più diffusi nel corso della storia; sono da sempre considerati tanto necessari quanto faticosi, ma ultimamente la tecnologia è arrivata anche nei campi.
Storicamente, il lavoro dell’agricoltore è sempre stato faticoso, ed è sempre stato necessario un fisico forte, una buona resistenza alla fatica e una buona capacità di adattamento a ritmi diversi dai propri, dettati dalla natura: è madre natura infatti che decide quando bisogna alzarsi la mattina e andare a dormire la sera, ed è sempre lei a decidere quando è il periodo giusto per fare determinati lavori nei campi.

Queste caratteristiche sono rimaste più o meno invariate, anche se con l’invenzione di metodi per arrivare a dei compromessi con la natura, come le serre o i sistemi di irrigazione, e strumenti innovativi, quali il sollevatore idraulico, che permettono di modificare in parte i ritmi della natura, si sono fatti dei grandi progressi. Quanto ai metodi, infatti, le cose sono molto cambiate: l’uomo si è potuto ingegnare perlomeno per rendere un po’ più sopportabile la fatica degli antichi contadini, portando la tecnologia anche nel lavoro nei campi.

La tecnologia agricola è applicata ovviamente agli utensili che vengono utilizzati nei campi: se all’inizio era la sola forza dell’uomo a caricare, scaricare e spostare i pesi di vario genere, poi si pensò di affidare questi compiti agli animali, per arrivare infine, con il progresso tecnologico, alle costruzioni macchine agricole. Le macchine agricole si evolvono sempre più, come qualsiasi altro mezzo tecnologico: sempre più moderne e affidabili, ormai possono essere utilizzate per una grande varietà di lavori.

Per esempio, i rimorchi agricoli sono molto utilizzati nei campi, in sostituzione dei vecchi carri di legno: i rimorchi moderni hanno una grande capacità di carico, e in più aiutano nello scarico con ribaltamenti idraulici posteriori e laterali, ed esistono in commercio diversi tipi di pneumatici a seconda del tipo di terreno su cui si devono muovere.

Anche il lavoro nei boschi, come quello nei campi, è antico e faticoso, e anch’esso è stato raggiunto da macchinari moderni che aiutano a ridurre gli sforzi fisici, oltre a rendere possibile un’esecuzione più rapida di una maggiore mole di lavoro. Ad esempio, i caricatori forestali rendono molto più facili e rapidi lavori che, se eseguiti con la sola forza umana, sono lunghi, faticosi e pericolosi; si pensi al carico e allo spostamento di tronchi grossi e pesanti, ora agilmente sollevati e spostati da pinze che afferrano con sicurezza i tronchi interi degli alberi abbattuti, e non solo: a seconda del tipo di pinza che si sceglie, questa sarà più adatta a caricare tronchi, cereali, letame, o qualsiasi altro carico voluminoso. Le caratteristiche delle varie pinze infatti sono pensate per i vari tipi di carico, per poterlo afferrare in modo saldo e sicuro.

Ci sono molti altri lavori di fatica nei boschi: pensiamo ad esempio al taglialegna. Questo mestiere, duro e pericoloso, oggi può essere svolto da macchine che tagliano con precisione e sicurezza, oltre che con una facilità invidiabile; le asce possono essere messe da parte, e lo spaccalegna idraulico farà il loro lavoro in maniera affidabile e precisa.

Articolo a cura di Lia Contesso
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