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Come si diventa coach

Per poter svolgere questa professione la prima tappa fondamentale è il conseguimento del diploma in coaching rilasciato da una scuola di formazione. Esistono scuole di coaching, come ad esempio la CMC di Milano che rilascia il Certified Mental Coach, che offrono corsi di diverso livello (introduttivi e specialistici) come anche associazioni di categoria a livello nazionale. Tra chi sceglie di diventare mental coach ci sono professionisti della relazione d’aiuto, come psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali; operatori dell’ambito socio educativo e psicopedagogico quali insegnanti, formatori, religiosi, genitori, educatori, volontari; manager ed esperti delle risorse umane. Una volta che si è diventati mental coach è opportuno un aggiornamento costante per tutta la durata della vita professionale tramite master, seminari, convegni e corsi di specializzazione nelle varie discipline del coaching.

Il coach svolge la propria professione con singoli individui, coppie e gruppi all’interno di aziende o società sportive. E a tal proposito è indispensabile una specializzazione quale  life e business coach, life coach o sport coach in modo da poter dare al cliente la massima competenza.

Il tipico cliente del coach è la persona che attraversa un periodo di transizione (nuovo lavoro, nuove abitudini, nuove responsabilità) o sente il bisogno di rafforzare la propria autostima e la fiducia in se stesso. Il coach promuove la crescita del cliente nel rispetto della sua unicità e delle sue caratteristiche individuali.

Il coach stabilisce con il cliente una relazione collaborativa e paritaria. Opera per promuovere l’autorealizzazione del coachee, stimola il cliente a individuare il punto in cui si trova per definire i propri obiettivi personali e a mettere in atto le risorse necessarie per raggiungerli. Gli strumenti di intervento del coach sono l’ascolto attivo, le domande e un feedback costante.

Il coach non cura un paziente, ma assiste un cliente a perseguire obiettivi pratici, concreti e ben delineati, la sua azione si concentra sul presente e sul futuro, non sul passato.

 

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RICHARD BALDLER. Il co-fondatore della PNL

Sempre acceso il dibattito sulla filosofia della Pnl e quella del coaching. Il pensiero di base è lo stesso: le strategie di pensiero possono essere identificate, assunte e utilizzate da chiunque lo desideri. Grazie agli strumenti forniti dal coach, che ha alle spalle anni di esperienza e di studi specifici che lo hanno portato al conseguimento del certified mental coach, ognuno può cambiare e crescere nella sfera che più gli interessa: personale o professionale, in qualunque settore. Il cochee viene aiutato nella crescita personale da coach specializzati, quali life e business coach, sport coach, business coach.

 

Interessante è scoprire la biografia di Richar Bandler, uno dei fondatori della PNL, nato nel 1950 nel New Jersey. In gioventù tenta la carriera di musicista, per poi studiare e ottenere un Bachelor of Arts (laurea di primo livello) in psicologia e filosofia nel 1973 all’Università di Santa Cruz in California. Due anni dopo consegue il Master of Arts (equivalente della laurea magistrale) in psicologia, presso il Lone Mountain College di San Francisco, ma mai svolto l’attività di psicoterapeuta.

Studia anche la psicologia della Gestalt, l’ipnosi, la matematica, l’informatica e la linguistica. Si dedica in particolare ad approfondire l’approccio di Gregory Bateson, Virginia Satir e Milton Erickson.

Insieme a John Grinder, linguista e accademico, fonda la disciplina denominata Programmazione neuro linguistica, dedicandosi all’insegnamento e alla saggistica. Molto del lavoro di Bandler sulla PNL riguarda le applicazioni delle submodalità, cioè delle sottili distinzioni che esistono nelle personali esperienze sensoriali e le loro rappresentazioni interne. Il suo passato da musicista e l’interesse per l’impatto neurologico del suono lo portano a sviluppare l’area della neurosonica, che utilizza la musica e il suono per creare specifici stati interiori.

Bandler è anche il creatore del modello e delle tecniche del Design Human Engineering e del Neuro Hypnotic Repatterning. Bandler tiene tuttora molte conferenze e seminari sulla PNL e le sue possibili applicazioni.

Nel luglio 1996 Bandler porta in tribunale John Grinder, reclamando la proprietà esclusiva della PNL sin dalla sua fondazione ed il diritto esclusivo di usare il termine come marchio registrato. Nel 2001 le controversie legali si chiudono con la conciliazione tra Bandler e Grinder che si accordano nell’essere identificati come cofondatori della PNL.

 

 

 

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