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LA SOMMITÀ RELAIS, OSTUNI, 16 Dicembre, una Domenica Gourmet

16 Dicembre, ore 13.00: una Domenica Gourmet.

Gli Chef Lombardi e Nigro in un esclusivo “pranzo a quattro mani” nella  location unica di Cielo, il ristorante del Relais La Sommità situato nel punto più alto della Città Bianca. 

 

 

Cielo, il ristorante del Relais La Sommità di Ostuni, continua ad aprire la sua cucina per un’altra Domenica Gourmet, l’ormai consolidato appuntamento d’eccezione destinato agli amanti dell’arte gastronomica di qualità.

Sebastiano Lombardi – il giovane e talentuoso chef in forza al luogo simbolo della ristorazione di lusso dell’Alto Salento – ospita ai fornelli Damiano Nigro, anch’egli pugliese, astro della gastronomia italiana, allievo di Gualtiero Marchesi e chef del Relais Villa d’Amelia di Benevello, piccolo borgo delle colline cuneesi.

I due chef si esibiranno nella preparazione di un esclusivo pranzo a quattro mani. Un’accoppiata d’eccezione, quindi, domenica 16 dicembre nella bellissima location della Sommità, nel punto più alto della Città Bianca.

La Guida Michelin 2013, la più rinomata e ambita delle guide ai ristoranti italiani, giunta alla sua 58ª edizione, ha confermato la stella conquistata nel 2012 dallo Chef Sebastiano Lombardi e dal Ristorante Cielo del Relais La Sommità di Ostuni. Nel 2010 lo stesso riconoscimento era stato assegnato al Ristorante del Relais Villa d’Amelia, la cui regia è affidata a Damiano Nigro.

Ad accomunare i due artisti della cucina, l’origine pugliese: Sebastiano Lombardi è di Andria, Damiano Nigro di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. Entrambi si dichiarano cultori della cucina mediterranea e pugliese in particolare, ma nelle loro creazioni lasciano spazio alla sperimentazione e all’innovazione, contaminando i piatti della tradizione regionale con materie prime e suggestioni provenienti da tutto lo stivale.

L’incontro tra le carni fassona e podolica – varietà bovine, piemontese la prima e pugliese la seconda – sarà il leitmotiv del pranzo. Lombardi e Nigro regaleranno ai commensali un menù sofisticato e denso di sorprese per il palato: dall’antipasto al dessert un percorso del gusto che rende protagonisti tipicità e ricerca gastronomica.

Dalla nocciola I.G.P del Piemonte ai Gamberi di Santo Spirito, il raffinato menù sarà accompagnato da un’accurata selezione di vini  della  Masseria Li Veli di Cellino San Marco. Azienda nota soprattutto per la grandissima eleganza dei suoi vini e zona di ubicazione particolarmente vocata per la loro produzione di qualità.

Ancora una volta, Cielo si conferma portavoce della cultura del mangiar bene, accompagnando alla qualità delle materie prime e del cibo un servizio ricercato e una location da sogno. Gli ambienti carichi di storia, le ampie vetrate sulla distesa di ulivi secolari che ancorano la Città Bianca al suo mare, il caminetto acceso, i profumi della cucina a vista rendono l’ambiente tanto suggestivo, accogliente e rilassante da riuscire a viziare anche le menti ed i palati più esigenti.

Le Domeniche Gourmet di Cielo, il ristorante del Relais La Sommità rappresentano la novità gastronomica dell’inverno culinario pugliese: una buona e gustosa abitudine che si vuole coltivare per affermare i valori della qualità e dell’innovazione tra i fornelli e dello star bene e della convivialità a tavola.

Il costo del pranzo è di 65,00 euro a persona.

Per informazione e prenotazioni: Tel: 0831 305925 [email protected]

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La luce è ispirazione d’arte e soffio di vita

Questo il tema centrale dei quattro eventi presentati da Performance In Lighting in collaborazione con AtelierItaliano al FuoriSalone di Milano. Personalità di primo piano del mondo dell’arte, del design e della gastromonia come Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Pietro Palladino e Angelo Micheli hanno disquisito sul “sapore della luce” la sera del 22 aprile

La luce è stata protagonista delle serate milanesi del FuoriSalone: Performance in Lighting, gruppo che opera nella progettazione e distribuzione di prodotti e sistemi di illuminazione, in collaborazione con Atelieritaliano, la società specializzata nel contract per progetti d’architettura e design, ha promosso quattro eventi che hanno ruotato attorno al tema dell’illuminazione e dell’arte.

Il 20 aprile il primo evento, ‘TUTTO NON E’ TUTTO’, ha avuto luogo nello show room AtelierItaliano, in cui è stata collocata l’installazione di poesia visiva, presentata da Decio G.R. Carugati, opera dell’architetto-artista Danilo Premoli, che ha firmato anche il design della collezione Alfabeto su serie Quatrix di Prisma Architectural, design di Roberto Fiorato per Performance in Lighting.

‘Senza confine, il sogno abitato’ è stato l’evento del 21 aprile, in cui è stata presentata negli spazi di Superstudio l’installazione di Angelo Micheli nata dal progetto sperimentale di una nuova abitazione in legno che coniuga il concetto di “sostenibilità” con quello di lusso, tradizione e rispetto per l’ambiente, dove alcuni apparecchi hanno illuminato il nuovo concept figurativo.

I Kataklò, con ‘Danza luce e poesia’, esibizione ginnica avente per tema la luce, hanno concluso il 23 aprile gli eventi promossi da Performance in Lighting e AtelierItaliano. La serata ha visto la partecipazione di ospiti della filiale americana del gruppo illuminotecnico e di appassionati di questa danza atletica.

La serata più significativa di Performance in Lighting al FuoriSalone di Milano è stata quella del 22 aprile, ‘Il sapore della luce, quando la luce disegna il convivio’, che ha visto Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Angelo Micheli e Pietro Palladino dialogare in modo informale, all’interno di un salotto allestito nello showroom di AtelierItaliano, attorno al significato della luce, dell’illuminazione e del suo variegato e poliedrico utilizzo.

“La creatività senza l’applicazione alla vita di tutti i giorni” ha dichiarato Giorgio Lodi, AD di Performance in Lighting, “non serve a niente, proprio come la carità senza gli atti. La nostra azienda è capace di trasformare l’atto creativo in azione perché pensa e produce prodotti che migliorano la qualità della vita delle persone. Sono convinto che la funzione principale della luce e del design sia quella di migliorare la vita dell’uomo”.

I quattro relatori della serata organizzata da Performance in Lighting e Atelier Italiano: Philippe Daverio, Gualtiero Marchesi, Pietro Palladino e Angelo Micheli, si sono cimentati in un excursus sul sapore della luce, offrendo alternativamente domande, risposte, considerazioni, aneddoti  e racconti sul tema.

Partendo dall’affermazione unanime sulla consistenza materiale della luce, capace di rendere sublimi tutti i materiali, si è passati ad esaminare la qualità estetica di un piatto, in cui colore e armonia dei chiaroscuri suggeriscono bontà e perfezione del sapore. Dopo aver affrontato la questione delle caratteristiche fisiche della luce (quantità, direzione e colore), i quattro relatori si sono confrontati sul suo utilizzo negli ambienti in cui si degusta un piatto, in cui è preferibile che la luce non sia invadente, ma soffusa e modulata in modo da favorire l’intimità e la vicinanza dei commensali.

Nello stesso modo la luce eccessiva rischia di creare “distanza” in un’arte come quella della scultura, in cui è invece consigliabile l’utilizzo del tatto oltre che della vista, incapace da sola di percepire pienamente un’opera.

Roberto Bianconi, AD di Atelieritaliano, ha concluso il dibattito sottolineando che anche la memoria andrebbe annoverata tra i sensi e ha ricordato le esperienze di qualità che hanno reso il made in Italy un valore riconosciuto in tutto il mondo.

Philippe Daverio ha spiegato qual è l’essenza della luce e ha sottolineato il suo ruolo all’interno della storia dell’arte occidentale: “La luce, come l’arte e al contrario del pensiero, è materia. L’arte visiva esiste solo se c’è luce; tutte le arti, infatti, sono legate ad un percorso sensoriale perché, come afferma la gnosi aristotelica, “sappiamo soltanto ciò che i nostri sensi ci rivelano”.

Il senso che per definizione è legato alla luce è la vista, ma nel tempo il modo di vedere è cambiato, così come l’utilizzo della luce. Immaginare luci diverse significa ripercorrere la storia dell’arte: il Medioevo non teneva conto della luce, così come la cultura bizantina e gran parte di quella rinascimentale; l’importanza della luce rinasce con il Barocco, in cui si cominciano ad immaginare le ombre, le sfumature, le tensioni e le disperazioni.

In seguito la luce diventa un tema di primo piano che si sviluppa fino al grande dibattito teorico dell’Impressionismo prima, con il Pointillisme di Seurat poi e infine con la scoperta idealista dei divisionisti Italiani che pensano che la luce sia la radice della frantumazione dei colori e la frantumazione dei colori la radice dei sentimenti”.

Performance in Lighting

Performance in Lighting è il gruppo illuminotecnico costituito dalle aziende Prisma, Klewe e SBP e dall’esperienza e dal know how dei marchi Prisma Architectural, Prisma, Klewe SBP, SBP Urban Lighting e Lightis/Lumis.

Ha filiali in Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Usa, Inghilterra, Germania, Portogallo, Cina e una quota di esportazione in più di 90 paesi del mondo, che ha raggiunto il 60 per cento del fatturato, in crescita dopo l’acquisizione, nel maggio 2008, del gruppo belga Ed_Dis.

La rivista Architect, destinata in particolare a un pubblico di 14mila architetti USA ha indicato i prodotti Pil tra i primi dieci usati nell’illuminazione per esterni.

http://www.performanceinlighting.com

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