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L’imprenditore immobiliare Giovanni Gelmetti ospite alla mostra di José Dalì, figlio del maestro Salvador Dalì alla Milano Art Gallery

Amante dell’arte, l’imprenditore immobiliare Giovanni Gelmetti, la scorsa Domenica 11 Maggio 2014, è stato ospite dell’esclusivo vernissage della mostra di José Dalì, figlio del celeberrimo maestro del Surrealismo Salvador Dalì, presso il prestigioso e storico contesto della Milano Art Gallery. Presente alla speciale inaugurazione, tra la folla di visitatori e media, un altro figlio d’arte molto noto: il cantautore Cristiano de André. 

Gelmetti, ideatore della Giax Tower, il grattacielo di moda a Milano, si è dichiarato molto compiaciuto di aver visitato la mostra e ha affermato “Come il padre, José Dalì ha un innato talento e un’incredibile fantasia. Sono rimasto molto colpito dall’intensità cromatica delle sue tele, che trasmettono suggestive emozioni e sensazioni”.

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Milano Art Gallery alla mostra di José Dalì, figlio del maestro del Surrealismo Salvador Dalì, ospite Vittorio Sgarbi e organizzata dal manager Salvo Nugnes

La Milano Art Gallery, storica galleria sita in via G. Alessi (alla fine di Corso Genova) dal 10 al 26 Maggio espone le straordinarie e originali opere di José Dalì, figlio del celeberrimo Maestro del Surrealismo Salvador Dalì, in una splendida e coinvolgente mostra dal titolo “La verità surreale” organizzata dal manager Salvo Nugnes, agente di noti personaggi. Per l’esclusiva occasione, è intervenuto il Prof. Vittorio Sgarbi, che si è intrattenuto in galleria per visitare la mostra assieme al rinomato artista, considerato uno degli esponenti di spicco più interessanti del panorama contemporaneo. 

Dalì vanta di un percorso artistico molto ampio. Il suo carismatico eclettismo e il DNA di un genio dell’arte, quale suo padre Salvador, gli hanno permesso di cimentarsi attraverso ogni forma di espressione: pittura, scultura, incisione, scrittura narrativa, poesia e perfino arte orafa. Sulla mostra dichiara “Il genere che presento è divise in più parti: c’è il periodo informale, in cui mi divertivo a partire da una serie di fili di cui imitavano le sinapsi multiple che stanno nel cervello quando l’uomo pensa; poi c’è la metamorfosi, che è un surrealismo leggero in cui stravolgo i canoni estetici, orientato verso la bellezza della natura“.

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