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Il manager Salvo Nugnes su Fabrizio De André: ” I suoi brani sono ascoltati anche dalle generazioni più giovani che ne traggono profondi messaggi esistenziali”

In occasione dell’anniversario dei 15 anni dalla scomparsa del maestro Fabrizio De André, che cade l’11 Gennaio, il manager produttore Salvo Nugnes agente di nomi di prestigio in ambito cultura e spettacolo, durante una recente intervista ha espresso una riflessione in merito affermando “Ho avuto l’enorme piacere di incontrare e conoscere di persona Fabrizio De André e ne conservo un ricordo meraviglioso. È stato un vero mentore della canzone d’autore, i suoi brani riecheggiano indimenticabili e sono sempre attuali e molto ascoltati anche dalle generazioni più giovani di fan, che ne traggono interessanti spunti di riflessione e profondi messaggi esistenziali“.

Poi aggiunge “Ho un rapporto d’amicizia da lunga data con il figlio Cristiano, che ha ereditato le eccellenti doti canore e musicali dell’illustre padre ed è un artista dal poliedrico talento“.

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Vivere in Via Gluck costa più che in Via del Campo

Sanremo è Sanremo, si sa, ma in tempi di spending review è il caso di fare qualche conto in tasca ai cantanti italiani. Non per le ville di pregio e per il lusso che molti di loro possono permettersi, ma per le vie delle città italiane che hanno raccontato nelle loro mille canzoni. Complice l’inizio della kermesse canora più popolare ed attesa, Immobiliare.it (www.immobiliare.it) ha fatto qualche conto, scoprendo quanto costa vivere oggi nelle case che popolano le strade protagoniste di alcuni dei maggiori successi della musica italiana.

Prendendo in considerazione un immobile di 80 metri quadri, al secondo piano di un palazzo in buone condizioni, e analizzando i costi al metro quadro in base sia all’offerta presente sul sito, sia ai dati dell’Agenzia del Territorio, si scopre che vivere in Via Gluck – strada della Milano popolare e multietnica resa celebre da Adriano Celentano nel 1966 e dove il cantante stesso viveva da ragazzo – costa più che in Via del Campo, la stradina della Genova narrata da Fabrizio De Andrè nel 1967: 220.000 contro 184.000 euro.

Ben altre cifre rispetto alle strade più belle di Roma, protagoniste di tante canzoni nazionalpopolari: una casa a Campo de’ Fiori – pezzo di Antonello Venditti contenuto nell’album “Quando verrà Natale” (1974) – e una a Piazza Navona (brano di Luca Barbarossa del 1981) costano all’incirca la stessa cifra, 850.000 euro. Lo stesso Barbarossa, poi, ama descrivere le strade della capitale: una casa nella Via Margutta cantata a Sanremo nel 1986 costa, in media, 800.000 euro. Restando sempre a Roma, in via di Porta Portese, una delle strade in cui si dipana il celebre mercato – cantato da Claudio Baglioni nel 1972 – è possibile acquistare alla cifra media di 588.000 euro.

Non si può cercare un negozio di antiquariato in Via del Corso/ Ogni acquisto ha il suo luogo giusto/ e non tutte le strade sono un percorso”: così cantava Niccolò Fabi nel 2003, ed effettivamente la via dello shopping romano non è proprio a portata di tutte le tasche. Un appartamento di 80 metri quadri costa all’incirca 760.000 euro: chissà che, però, in tempi di crisi non si riesca ad ottenere uno sconto.

I prezzi diminuiscono notevolmente passando alle strade di Milano: in corso di Porta Romana, zona celebrata per prima dalla musica popolare meneghina – Porta Romana Bela è stata cantata, in dialetto o in italiano, praticamente da tutti i cantanti simbolo della città fra cui anche Giorgio Gaber e Nanni Svampa  – è possibile trovare immobili ad un prezzo medio di 490.000 euro. Il sincopato inseguimento raccontato in “Corso Buenos Aires”, brano di Lucio Dalla del 1977, è l’occasione per scoprire che un appartamento di medie dimensioni nella popolarissima via dello shopping milanese costa circa 420.000 euro.

Si spende molto meno per un appartamento nella strada narrata da uno degli ultimi vincitori del Festival: Roberto Vecchioni. Nell’album “Parabola” del 1971 (lo stesso in cui troviamo “Luci a San Siro”, altra zona simbolo della città) il Professore canta “Io non devo andare in Via Ferrante Aporti”: si tratta di una via nei pressi della Stazione Centrale di Milano in cui è sufficiente spendere 220.000 per comprare casa.

A Napoli, invece, una strada ricorrente nella musica partenopea è Via Toledo: “Passe scampanianno pe’ Tuleto” cantava nel 1956 Renato Carosone in “Tu vuó fa l’americano”, mentre solo un anno prima la stessa via era citata da Domenico Modugno in “Io, mammete e tu” (“passiammo pe’ Tuledo/ nuje annanze e mammeta arreto…”). Qui un immobile di 80 metri quadri costa, in media, circa 304.000 euro.

Anche per Bologna, di cui molti cantautori hanno raccontato le gioie e i dolori della vita quotidiana, è possibile tracciare una mappa delle strade delle canzoni: nella bellissima Via Paolo Fabbri – che dava il titolo all’omonimo album di Francesco Guccini del 1976 – è possibile acquistare ad una cifra media di 260.000 euro. Magari non al civico 43, lì Francesco Guccini non vive più stabilmente ma possiede ancora la casa. Costa di più un immobile nei pressi di Piazza Santo Stefano (canzone di Cesare Cremonini del 2009): non meno di 280.000 euro per un appartamento di medie dimensioni. E che dire, infine di Piazza Grande? La celebre piazza cantata da Lucio Dalla nel 1972, in realtà, non esiste con questo nome. La canzone non si riferisce né a Piazza Maggiore e nemmeno all’omonima Piazza Grande di Modena, bensì a Piazza Cavour, sempre a Bologna, dove il cantautore ha anche abitato; qui un immobile di 80 metri quadri costa 290.000 euro.

E che strade percorreranno i cantanti nell’edizione 2013? L’unico a citare un indirizzo preciso è Daniele Silvestri, che nel brano “A bocca chiusa” canta “Fatece largo che… passa il corteo, se riempiono le strade/ Via Merulana, così pare un presepe”: comprare casa nel presepe romano di Silvestri costerebbe circa 400.000 euro.

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nome Fabrizio cognome De Andrè

Opera prima di Gino Rapa, “nome Fabrizio cognome De Andrè” è un omaggio all’umanità di Fabrizio De Andrè, presentato non tanto come personaggio pubblico, ma come uomo, con le sue debolezze, i suoi sogni ed i suoi compromessi.
La rappresentazione, originale, sobria ma di grande caratterizzazione emotiva, ha fatto registrare il tutto esaurito al teatro Casone di Ortovero (SV) nel mese di febbraio di quest’anno ed al teatro Ambra di Albenga (SV) nel mese di marzo con oltre 600 presenze. La prossima replica, è prevista per il 23 maggio sempre al Teatro Ambra di Albenga (SV).
A Mario Mesiano è stato affidato il duplice ruolo di regista dell’opera ed interprete di Fabrizio De Andrè, accompagnato sul palco dall’eccezionale Giorgio Caprile che impersona l’amico di sempre Paolo Villaggio, Nando Rizzo nel ruolo del bandito sardo, Carla Migliardi che fa rivivere Nina, l’amica d’infanzia di Fabrizio alla quale dedicò “Ho visto Nina Volare” e Sabrina Bonanato nella parte dell’amata moglie e compagna di vita Dori Ghezzi. Il tutto accompagnato dall’eccezionale voce e chitarra di Marisa Fagnani che interpreta magistralmente una selezione di brani dell’artista, conferendo profondità e ricchezza scenica alla rappresentazione.
L’Official Page di “nome Fabrizio cognome De Andrè”, nella quale troverete i dettagli sull’evento, sull’autore e gli interpreti, sulle prossime date oltre ai contenuti multimediali, è ospitata da Facebook e raggiungibile attraverso questo link:
Per informazioni:
Prenotazione biglietti:
0182-558444
328-7065631
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