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Dismettere la casta

Giulio Zanella, economista e docente all’Università di Bologna parla di dismissioni e privatizzazioni e risponde alle domande del pubblico, con Giuseppe Mascambruno in veste di moderatore.

Pisa, 2 novembre 2012Giulio Zanella, autorevole studioso di temi economici, docente di economia politica all’università di Bologna e coordinatore di Fermare il Declino, sarà a Pisa il prossimo sabato per partecipare a un incontro pubblico sul tema delle dismissioni e delle privatizzazioni.

L’incontro, che si terrà il prossimo sabato 24 novembre alle 17.00 presso l’Hotel Repubblica Marinara in viale Matteucci 81 (di fronte a Mediaworld), avrà l’impegnativo titolo “Dismettere la casta” e si svolgerà sotto l’attenta conduzione di Giuseppe Mascambruno, giornalista politico molto noto nella nostra provincia, che avrà il compito di introdurre la presentazione del professor Zanella sulle proposte concrete allo studio per realizzare un serio e attuabile programma di privatizzazioni e quindi di stimolare e condurre il dibattito in sala, quando la parola passerà al pubblico presente.

Al termine del dibattito verrà offerto a tutti gli intervenuti un rinfresco che sarà anche l’occasione per conoscere gli aderenti a Fermare il Declino.

L’incontro è stato infatti organizzato dal comitato pisano di Fermare il Declino (www.fermareildeclino.it), movimento fondato lo scorso agosto da Oscar Giannino, Luigi Zingales, Michele Boldrin e altri intellettuali ed economisti di fama internazionale che in poche settimane ha già raccolto oltre 35.000 aderenti e decine di circoli in tutta Italia con una proposta politica riassunta dai dieci punti del Manifesto stilato dai suoi fondatori.

La proposta di Fermare il Declino sta ottenendo ampi consensi in ogni parte d’Italia e anche a Pisa Fermare il Declino ha iniziato un percorso di incontri con i simpatizzanti che ha già portato in città personaggi importanti come gli economisti di fama internazionale Boldrin e Stagnaro; è stata già aperta anche una pagina Facebook sulla quale i simpatizzanti possono condividere idee e opinioni.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il referente Antonio Masala ([email protected]).

Giulio Zanella, professore all’università di Bologna e coordinatore per la toscana del movimento “Fermare il declino” è autore di numerosi articoli sui più attuali temi economici e ha partecipato alla realizzazione del libro “Tremonti, istruzioni per il disuso”.

Fermare il Declino è un movimento politico nato lo scorso agosto per iniziava di sette promotori indipendenti , il più noto dei quali è Oscar Giannino, liberi da legami politici con i partiti attuali, che hanno pubblicato a proprie spese su sei quotidiani nazionali (“Il Fatto”, “Il Mattino”, “Il Foglio”, “Il Sole 24 Ore”, “Il Gazzettino” e “Il Messaggero”), un Manifesto di appello agli italiani intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”. Il Manifesto, basato su 10 punti programmatici, semplici e soprattutto realizzabili, ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, talmente ampia che ad appena due mesi dalla sua pubblicazione ha ottenuto circa 30mila adesioni; allo stesso tempo anche la macchina organizzativa del movimento è cresciuta notevolmente, arrivando oggi a poter disporre di coordinamenti in 20 delle 21 regioni italiane.

Contatti:
RGR Comunicazione
Leonardo Ristori
www.rgrcomunicazionemarketing.it  –  [email protected]
Tel. +39.0587.294350

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Mi compro una banca. Aumentano le dismissioni immobiliari

Parola d’ordine: fare cassa. È questo il vero motivo che sta spingendo i grandi potentati economici a dismettere parte del loro patrimonio immobiliare: interi stabili, locali commerciali, depositi, garage, appartamenti e molto altro ancora che, e questa è la novità, vengono messi in vendita anche attraverso il web. Rispetto allo scorso anno gli annunci relativi a beni in dismissione di banche e altri istituti privati sono cresciuti, su www.immobiliare.it, del 19%. Attualmente sono in vendita, sulla principale piattaforma immobiliare d’Italia, asset per un valore complessivo di 675 milioni di euro.

«La crescita dell’offerta da parte degli enti proprietari ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it è una prova del loro interesse a dismettere proprietà non considerate più utili, magari diventate “impegnative” per gli oneri di gestione. Per chi acquista, invece, questa offerta atipica consente acquisti a prezzi davvero vantaggiosi: il risparmio sul prezzo medio di mercato oscilla tra il 12% ed il 25%, fattore da considerare attentamente in questi periodi di difficoltà ad investire.».

Se il Governo Monti è ancora in una fase progettuale e da alcuni mesi considera la vendita di parte del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato (350 gli immobili individuati dal demanio per la messa in vendita, con l’obiettivo di recuperare tra i 3,5 ed i 5 miliardi di euro), gli istituti privati stanno già operando in questa direzione, e le opportunità non mancano. Tra gli immobili più comuni messi sul mercato troviamo beni strumentali che, in seguito a riorganizzazioni operative, non vengono ritenuti più necessari: filiali di banca, uffici, centraline telefoniche, archivi.

Non rari sono gli immobili residenziali dati in uso, in passato, ai dipendenti ed oggi non più assegnati o economicamente convenienti: per questa tipologia di immobile lo sconto rispetto alla media di mercato può arrivare anche al 12%. In generale si tratta di proprietà dalle grandi superfici (interi palazzi, uffici e altre strutture che possono superare gli 8.000 metri quadri), anche se non mancano immobili di piccole dimensioni (singoli depositi o piccoli annessi da meno di 20 mq). Cambia, ovviamente, la qualità di ciò che è in vendita: si va da abitazioni in location di prestigio nei centri storici a strutture in prima periferia, così come ci sono stabili in ottime condizioni di conservazione ed altri immobili bisognosi di profonde ristrutturazioni. Generalmente, gli Enti o gli Istituti bancari cercano compratori interessati a “interi pacchetti immobiliari”, vale a dire all’acquisto di diversi immobili o di singoli stabili, così da delegare al compratore la successiva commercializzazione frazionata.

Questo approccio rende possibile l’offerta soprattutto a gruppi di grandi investitori, anche se, di fronte ad un mercato molto più ingessato del passato, non sono rare le proposte di taglio più ridotto, dove quindi il compratore può essere l’utente finale e non solo un investitore.

I vantaggi per l’acquirente

Al di là del valore storico ed artistico di molti immobili “eccezionali” in vendita, i vantaggi non mancano anche per chi acquista spazi commerciali o residenze “comuni”. Innanzitutto, vi è la certezza del valore reale dell’immobile, che viene messo sul mercato dotato di perizie corrette e certificate; una totale sicurezza sulla documentazione e sullo stato dell’immobile; grazie al web che ospita gli annunci, poi, non vi sono spese per provvigioni o lavori di intermediazione; infine, se a vendere è un istituto bancario ottenere un mutuo sarà più semplice che in altri casi.

«La scelta di internet come veicolo principale per condurre questo tipo di operazioni – ha continuato Carlo Giordanoè interpretabile come espressione di un nuovo approccio per la promozione di questa tipologia di vendita già sposata su Immobiliare.it da Unicredit e Intesa San Paolo. Internet consente oggi di dare una diversa visibilità a questi immobili, uscendo dai classici (ed ormai insufficienti) spazi di offerta nelle pagine dei quotidiani». Di seguito le indicazioni relative a dimensioni, valore e risparmio medi delle diverse tipologie di immobili in dismissione:

Superficie media (mq)

Valore medio

Risparmio vs media mercato

Palazzine o Stabili

1200

€ 3.000.000

-25%

Piastre commerciali

350

€ 1.225.000

-17%

Piano Uffici

300

€ 960.000

-13%

Residenziale

150

€ 435.000

-12%

Altro (garage, depositi)

100

€ 125.000

-18%

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