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Nuova inchiesta sul termovalorizzatore: il fallimento della Giunta uscente

Ancora una volta è stata dimostrata la totale inadeguatezza con cui il presidente uscente della Provincia, e la sua Giunta, hanno gestito la realizzazione di un’opera fondamentale com’è il termovalorizzatore del Gerbido.

Torino, 11 maggio 2009 – La candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, sottolinea le precise responsabilità dell’amministrazione provinciale in quello che ormai è un vero e proprio “caso Gerbido”.

“Il cantiere è fermo da più di sette mesi – dice Claudia Porchietto –, sono stati aperti addirittura due filoni d’inchiesta da parte della magistratura, uno sulla gara d’appalto e uno sulla procedura di scelta del sito, e non si vede come l’opera possa essere realizzata in tempi brevi. Nessuna certezza dunque, se non che la discarica torinese di Basse di Stura chiuderà a fine anno e che la tassa di raccolta rifiuti è in costante aumento negli ultimi quattro anni.
Ora, senza addentrarmi nelle questioni relative alle nuove indagini della magistratura, appare evidente che il delicato processo di realizzazione del termovalorizzatore è del tutto sfuggito di mano a chi invece avrebbe dovuto occuparsene, generando le pesantissime accuse di questi giorni”.
Un fallimento che avrebbe dovuto essere discusso anche alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, su richiesta dell’onorevole Walter Togni della Lega Nord, che ha convocato il presidente Saitta per discutere della “Disastrosa situazione della filiera della raccolta rifiuti in Provincia di Torino”. “Peccato che il presidente Saitta, a tutt’oggi, non abbia nemmeno inviato una risposta”, aggiunge laconico Togni.

“Quello che oggi osserviamo è il risultato di una politica del tutto inadeguata per la questione rifiuti – conclude Claudia Porchietto -, durata 15 anni, messa in atto dal duo Bresso-Saitta, che non ha in alcun modo ascoltato i reali bisogni del territorio e che ci porterà a una situazione di emergenza per la raccolta e lo smaltimento che gli esperti della Provincia hanno evidentemente sottovalutato. I cittadini sono stanchi di un tale atteggiamento, che ha una pesante influenza sulle nostre tasche e di conseguenza sulle nostre famiglie”.

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