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Fabianelli presenta il cuore della dieta Mediterranea. Un piatto di pasta

Pastificio Fabianelli - PastaNel 2010 l’Unesco ha premiato lo stile alimentare basato su pomodoro, olio d’oliva, pasta, frutta, verdura e vino, facendolo entrare nel patrimonio culturale immateriale. La pasta di semola di grano duro, come quella prodotta da Pastificio Fabianelli, e quella integrale si confermano dunque tra gli alimenti privilegiati della Dieta Mediterranea, un regime alimentare riconosciuto anche dall’OSM e dalla Fao.

Sulla base degli studi scientifici diffusi a livello mondiale, anche Fabianelli promuove l’equilibrio nutrizionale e la Dieta Mediterranea, quali aspetti importanti per prevenire problemi di salute, in particolare quelli inerenti le malattie cardiovascolari, e per costruire solide basi di longevità.

Una pasta ambrata e dal colore omogeneo, privo di imperfezioni, tenace alla cottura e facilmente digeribile, gradevole al palato e capace di sprigionare una fragranza che mette appetito. Così si presenta sulle tavole Pasta Fabianelli buona, gustosa e salutare, un piatto principe della cucina italiana, protagonista di una delle diete più diffuse, complete e apprezzate in tutto il mondo, la Dieta Mediterranea, un regime alimentare che fonda il suo successo sull’equilibrio alimentare e sulla genuinità dei cibi.

Un alimento ricco di energia a lungo termine, caratterizzato da un’elevata percentuale di carboidrati complessi, circa il 70% per pasta Fabianelli, che necessitano di un processo digestivo articolato e che vengono assimilati più lentamente dall’organismo. Si aggiungono poi pochissimi zuccheri semplici, proteine, ferro, vitamine B1, B2 e PP e un apporto di lipidi trascurabile. Basta, dunque, un condimento leggero per realizzare un piatto completo ed equilibrato: verdure, formaggi magri, carni, legumi, olio a crudo, il tutto dosato con giusta misura.

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Consumi di Pasta in crescita. Pastificio Fabianelli conferma il trend positivo

Pastificio Fabianelli conferma i dati diramati in questi giorni in tema di pasta. L’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e delle paste italiane) segnala una crescita del +1,7% nella produzione di pasta industriale con circa 3,3 milioni di tonnellate, mentre Coldiretti ne registra un aumento dei consumi con un bel +3%.

L’Italia è il primo produttore e consumatore al mondo di pasta industriale. Un settore che riesce meglio di altri ad affrontare la crisi anche in virtù delle forti esportazioni che negli ultimi anni hanno superato le vendite nel mercato italiano, facendo registrare un 54%. Pastificio Fabianelligià da molto tempo può contare su importanti quote di vendita all’estero, con una rete di contatti capillare in tutto il mondo.

“Continuare ad investire per progredire e per portare sulle tavole un prodotto di qualità ad un costo ragionevole è stato uno dei nostri obiettivi principali in questi anni di grave crisi, comprendendo quanto la pasta diventi uno degli alimenti chiave in un momento di recessione e rinunce”.

A questo proposito la Coldiretti ha registrato, nei primi sei mesi dell’anno 2012, un considerevole aumento nei consumi di pasta pari a circa il 3%. Pastificio Fabianelli sottolinea un ritorno ad usi alimentari più semplici, alla scelta di prodotti locali e in questo contesto la pasta torna ad essere il piatto principale della cucina Italiana a tutto vantaggio della Dieta Mediterranea.

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Pasta fresca ripiena: le sue virtù

La pasta è tradizionalmente uno dei cibi chiave della dieta mediterranea, ampiamente riconosciuta dai nutrizionisti come una delle forme di alimentazione più sana e benefica per l’organismo.

La pasta è un’ottima fonte di nutrienti preziosi: prima di tutto i carboidrati complessi, che forniscono al nostro corpo energia a lento rilascio; apporta inoltre proteine e ha uno scarso contenuto di grassi: un fattore non trascurabile, soprattutto se si considera che l’obesità – anche tra i bambini – è un fenomeno sempre più preoccupante, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta assumendo le proporzioni di una vera e propria epidemia globale.

Oltre alla pasta secca, esiste la variante all’uovo con un ripieno. Quali sono i suoi benefici sotto il profilo nutrizionale? Questa la risposta del Vice Presidente dell’AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso): “La pasta all’uovo, innanzitutto, associa ai nutrienti della pasta le proteine dell’uovo, ad alto valore biologico. La presenza del ripieno, inoltre, consente di risolvere alcuni problemi che le mamme si trovano spesso ad affrontare con l’alimentazione dei loro figli. Mi riferisco in particolare al fatto che molti bambini non apprezzano le verdure, che pure sono un’ottima fonte di vitamine e sali minerali”.

“In linea generale, per far accettare un alimento sgradito l’ideale è ricorrere a un piccolo “stratagemma”, accostandolo a un cibo molto amato: la pasta è uno di questi”. Ecco perché la pasta fresca con un ripieno di verdure può essere una soluzione sfiziosa, che tranquillizza le mamme – spesso preoccupate che i loro figli non mangino verdure a sufficienza – e permette ai bambini di fare un buon rifornimento di minerali e fibre.

“Ovviamente, esistono molti altri tipi di ripieni, che insaporiscono la pasta rendendola ancora più gustosa. Pensiamo per esempio ai ripieni di carne o di prosciutto, che apportano proteine più complete rispetto a quelle contenute nella sola pasta. Oppure pensiamo ai ripieni di formaggio, che forniscono il calcio, un minerale fondamentale per il benessere dello scheletro e dei denti”.

In un’epoca in cui, a causa dei mille impegni della giornata, il tempo non è mai abbastanza, la pasta fresca con il ripieno presenta anche i vantaggi del tradizionale “piatto unico”: un mix bilanciato di nutrienti in una sola portata.

Il Pastificio Valentini prepara la sua pasta fresca ripiena tenendo conto dell’importanza di questo alimento in una dieta bilanciata, ecco allora che propone diverse tipologie di ripieni per accontentare grandi e piccini: dai classici ripieni di carne, prosciutto e formaggi fino ad arrivare alle verdure, proposte in più varietà, dandoci la possibilità di portare in tavola ogni giorno, in veste nuova, il piatto principe della dieta mediterranea.
Nel sito www.pastificiovalentini.com è possibile vedere tutte le collezioni Valentini e prendere spunti per gustose ricette.

 

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Difendersi dal caldo

Una proposta di ausilio da parte di Sapra Sanità.

Il Ministero della Salute Italiano, in accordo con le autorità scientifiche internazionali, invitano a frequentare ambienti dotati di impianti di climatizzazione, quali ad esempio i supermercati, le sale di aspetto di uffici pubblici, ecc.
In armonia con tale iniziativa SAPRA è lieta di poter offrire gratuita ospitalità presso la propria sala d’aspetto a quegli anziani cardiopatici che non avessero migliori possibilità di refrigerio. Tale invito è ristretto ai clienti SAPRA. L’ospitalità è, come detto, del tutto gratuita. Potrà esplicarsi esclusivamente entro gli orari seguenti: dal 01/07 al 07/08 e dal 22/08 al 16/09 tra le 10 e le 13 e tra le 14,30 e le 17,30; dal lunedì al venerdì.

Compatibilmente con gli spazi disponibili e nei limiti del possibile si cercherà di organizzare attività utili a fini di educazione sanitaria e prevenzione cardiologica. Ovviamente tale ospitalità ha quale finalità principale offrire un semplice ausilio nella lotta al caldo: non rappresenta attività professionale ed avverrà senza alcuna assistenza sanitaria.

Gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria per ulteriori chiarimenti: la disponibilità di posti sarà monitorata da questa struttura, che si riserva di accettare o meno nuove persone: la presente informativa non può per nessun motivo essere ritenuta impegnativa per la Struttura medesima.

Consigli per difendersi dal caldo

La presente comunicazione è indirizzata a tutti quei cardiopatici che, per malattia e per età, sono da considerarsi più a rischio in relazione al clima particolarmente caldo e umido
che caratterizza questa estate in Italia, nel bacino del Mediterraneo, in molti paesi Europei. I consigli che si rivolgono sono sempre i soliti e potranno apparire banali, ma sono oltremodo validi ed importanti nei cardiopatici.
– Riduca l’attività fisica (senza mai raggiungere la completa sedentarietà)
– Eviti di uscire di casa nelle ore più calde (di solito tra le 10 e le 18)
– Mantenga la casa ventilata la notte e chiuda scuri, serrande e imposte di giorno.
– Qualora possibile utilizzi strumenti per una moderata ventilazione o condizionamento ma senza esporsi direttamente a correnti d’aria.
– La temperatura ottimale è tra i 24 e i 26 gradi centigradi.
– Accenda meno lampadine possibile.
– Riduca l’uso di fornelli, forni, ferri da stiro al minimo indispensabile.
– Si rinfreschi spesso, utilizzando acqua fredda per le mani e la faccia; acqua solo tiepida per bagni o docce.
– Prediliga il lato all’ombra delle strade; frequenti le zone verdi come i parchi sempreché ombrose.
– Beva molta acqua più del normale (di solito due-tre litri al giorno), non gassata.
– Eviti le bevande alcoliche, quelle zuccherate e gassate, troppo fredde. Mangi un pò meno del solito ma
aumenti l’uso di frutta e verdure.
– Eviti i dolci, concedendosi qualche volta soltanto gelati a base di frutta.
– Laddove la terapia in atto comprenda diuretici valuti con il proprio medico l’opportunità di ridurne i dosaggi.

Per dubbi o quesiti particolari non esiti a contattare il suo medico di fiducia.
Il sottoscritto rimane ovviamente a disposizione qualora abbiate desiderio di consulto specialistico.

Dr. Roberto Cecchi
Specialista in Cardiologia
Specialista in Medicina dello Sport

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Dieta Mediterranea e Dieta Atlantica a confronto

Quando parliamo di Dieta mediterranea e di Dieta atlantica facciamo riferimento a due abitudini alimentari che contemplano non solo una scelta mirata dei cibi più adatti tuttavia anche di una condotta mentale nell’utilizzo di essi.
Osserviamo meglio in che modo si esplicano i diversi programmi alimentari:

Dieta Mediterranea
Fu verso gli anni 50 che un medico statunitense, durante un’osservazione sull’incidenza di alcune patologie nelle diverse popolazioni mondiali, constatò quanto la dieta adoperata nei paesi del Mediterraneo servisse a vivere meglio e più a lungo. Fu da questa osservazione che si partì per sviluppare lo stile dietetico in oggetto.
La dieta consiste nel consumo di:
• 55-60% di Glucidi di cui 80% in glucidi complessi, quindi pasta, pane, riso, mais e cereali, ed il 20% in zuccheri semplici.
• 10-15% di Proteine, il 60% di origine animale ed il 40% vegetale
• 25-30% di Grassi, e vanno preferibilmente solo olio di oliva.
Ogni giorno si prevedono non meno di cinque pasti che vanno consumati regolarmente alla stessa ora. La dieta prevede poi un ampio consumo di verdura ed ortaggi e la cottura deve essere alla griglia o arrosto.

Dieta atlantica
Alimentazione specifica delle popolazioni dei paesi atlantici, da poco ha visto accrescere la sua fama e ad oggi è stimata tra gli stili alimentari maggiormente benefici mondiali.
Gli alimenti maggiormente presenti sulle tavole atlantiche sono di sicuro il pesce, le verdure ed i cereali. Il pesce deve essere consumato non meno di tre volte la settimana invece verdure e cereali devono rappresentare la fonte primaria di calorie giornaliere. Si contemplano anche formaggi fondamentali per la larga quantità di calcio, vitamine e fosforo che apportano. Le carni, bianche o rosse purché magre, devono essere consumate morigeratamente e devono essere preferibilmente cotte a vapore o alla griglia.

Per quale optare per perder peso?
I due programmi alimentari possono considerarsi egualmente sani e bilanciati sotto l’aspetto nutrizionale ma la dieta Atlantica fornisce quantità di proteine sicuramente più ampie rispetto alla Dieta Mediterranea, per tale ragione sarebbe da preferire qualora sia necessario proteggere la massa magra quando si segue un piano di perdita di peso.

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La cottura a legna preserva i poteri nutrizionali della pizza italiana

La pizza è senza dubbio uno tra gli alimenti più apprezzati e diffusi in tutto il mondo, è la regina delle tavole italiane e il centro dell’attività imprenditoriale di Refrattari Valoriani, che con i suoi forni a legna ne promuove il consumo in quanto si tratta di un pasto sano, in piena linea con i parametri, apprezzati e riconosciuti, della dieta mediterranea.

La Pizza è un piatto che fa della sua versatilità uno dei punti di forza, infatti le combinazioni di ingredienti consentono di realizzarne infinite varietà. Per poterla apprezzare tranquillamente è bene suggerire un consumo di pizze dagli ingredienti semplici e genuini in modo da ridurre l’apporto calorico e beneficiare delle molte sostanze che favoriscono la nostra salute.

L’associazione Nazionale di Ricerca per gli alimenti e nutrizione ha recentemente stabilito che una pizza al pomodoro e mozzarella fornisce mediamente circa 800 calorie e può sostituire un intero pasto anche se non completamente bilanciato. Tuttavia non ci si può fermare a questo dato ma si devono analizzare gli apporti salutari in termini di vitamine (pomodoro), carboidrati sotto forma di amido, fibre (farina), proteine (mozzarella) e grassi insaturi in piccolissime quantità (olio extravergine di oliva).

“La pizza senza troppi condimenti, aiuta a mantenersi in forma e nutre senza ingrassare, soprattutto se associata ad una buona attività fisica. È un prodotto genuino della nostra terra e la cottura nel forni a legna, rapidissima 1/2 minuti al massimo, ne preserva ed esalta le qualità nutritive”.

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La cultura gastronomica italiana è patrimonio dell’umanità

Ormai è ufficiale, l’Unesco ha riconosciuto la dieta mediterranea patrimonio dell’umanità. Questo importante successo per la cultura gastronomica italiana viene dopo anni in cui da molte parti, tra i nutrizionisti e gli addetti ai lavori, la dieta mediterranea è considerato un modo di alimentarsi sano e salutare.

I piatti tipici della cucina italiana: la pasta, il pesce ma soprattutto il modo in cui vengono cucinati, garantiscono di mangiare in modo sano, anche il fritto, se cucinato, ad esempio, in olio extravergine d’oliva, ha molti meno grassi e più sostanze nobili, che il nostro organismo non assimila come grassi saturi, responsabili, in molti casi, dell’aumento del livello di colesterolo maligno nel sangue.

L’imporsi, negli ultimi anni, nel nostro paese di enti e organizzazioni che tendono a preservare e diffondere la cultura gastronomica italiana sta ad indicare che l’argomento della buona tavola, gustosa e sana, è molto sentito in tutta la popolazione, che tiene a preservare e diffondere le proprie tradizioni alimentari.

Assistiamo infatti, da molti anni ormai, ad un rinnovamento di generazione che frequenta sagre ed eventi enogastronomici, popolati sempre più da giovani e in alcuni casi anche giovanissimi, appassionati della buona cucina nostrana anche a scapito di anglosassoni alternative che sicuramente risultano meno sane dal punto di vista alimentare. Di qualche anno fa è il caso di un piccolo panificio della provincia di Bari che ha fatto chiudere un’importante catena di fast food perché la gente preferiva il panino autoctono.

La cucina italiana e la cultura gastronomica insomma ora sono diventate patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco: è importante però che noi abitanti ne valorizziamo i valori positivi che questo modo di mangiare si porta dietro, come ad esempio, il condividere la tavola e dare al momento del pasto un significato quasi rituale per la famiglia che si unisce a tavola. Valori importanti che da molte parti ci invidiano.

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Meriti e valori della cucina mediterranea

Si dice che noi italiani viviamo per mangiare e a volte, vedendo certe persone al ristorante, questa definizione non sembra nemmeno troppo esagerata. Eppure la cucina mediterranea è considerata tra le più sane e bilanciate al mondo.
Questa dieta è stata abbandonata nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuta troppo povera e poco attraente rispetto ad altre modalità alimentari provenienti in particolare dalla ricca America, ma ora la dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l’interesse dei consumatori. Se l’alimento più famoso all’estero è la pizza, che ora si cucina facilmente grazie agli stendi pasta, la cucina mediterranea è invece ricca di sapori, sani e gustosi.

Tutti i modelli della dieta mediterranea hanno in comune un elevato consumo di pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio d’oliva, pesce e vino (in quantità moderate) e sono basati su un paradosso (almeno per il punto di vista del nutrizionismo tradizionale): i popoli che vivono nelle nazioni del Mediterraneo consumano quantità relativamente elevate di grassi ma, ciò nonostante, hanno minori tassi di malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione statunitense, nella cui alimentazione sono presenti livelli simili di grassi animali. La spiegazione è che la gran quantità di olio d’oliva usata nella cucina mediterranea controbilancia almeno in parte i grassi animali. Piatti che ora si stanno diffondendo in tutto il mondo, insieme ai dolci, che possono essere preparati agevolmente con la nuova impastatrice planetaria.

In questi anni si è quindi registrato un grande boom per la dieta mediterranea made in Italy nel mondo con un aumento record nel valore delle esportazioni di olio del 20 per cento, di vino del 6,4 per cento, di pasta del 3,2 per cento, di verdure del 5,8 per cento, della frutta del 3,2 per cento e anche della conserva di pomodoro dell’1,4 per cento, dopo anni di stagnazione.
Tra i Paesi che apprezzano di più l’Italia a tavola la Germania si classifica in pole position seguita da Francia, Stati Uniti e Spagna mentre tra le bevande e i cibi made in Italy più richiesti all’estero in testa c’è il vino, che rappresenta il prodotto italiano più venduto “fuori casa”, ma importanti quote di mercato sono state conquistate anche da pasta, formaggi, olio, salumi e conserve che contribuiscono a rendere vincente l’immagine della gastronomia nazionale nel mondo.

Ennesimo trionfo per il modello della dieta mediterranea, ormai apprezzato dai nutrizionisti di tutto il mondo. I mezzi di trasporto e le tecnologie avanzate, come la sfogliatrice, hanno ridotto drasticamente la fatica dell’uomo, a tutti i livelli. Se i nipoti dei contadini volessero mantenere le tradizioni alimentari dei bisnonni, l’obesità diventerebbe per la maggior parte di loro un traguardo inevitabile. Riesumare integralmente quelle abitudini non sarebbe un progresso, ma valorizzarne i principi generali, come la frugalità, è una ricetta tuttora valida, senza dimenticare però i meriti indiretti dello stile di vita e in particolare dell’incessante operosità muscolare di quelle genti, in tutte le età della loro vita. Ben venga, dunque, il modello alimentare della dieta mediterranea che, con i suoi “sani” alimenti, favorisce il corretto bilanciamento di entrate caloriche e spese energetiche. Tuttavia sarà bene riflettere sul fatto che nessun cibo, isolato dal contesto delle abitudini alimentari e dello stile di vita di ciascuno di noi, può rendere salutare una dieta: la dieta di per sé non fa miracoli e per rimanere in salute sarà bene mantenersi in forma con una regolare attività fisica.

A cura di Martina Meneghetti
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