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A Bologna è di scena Patata in Bo.

Bologna, 20 settembre 2014: Riparte la settimana di PATATA in BO®,  anche quest’anno caratterizzata dalla forte spinta generata dalla Patata di Bologna dop, prima patata a denominazione di origine protetta in Europa. Si comincia il 22 settembre alle ore 20,00 nella prestigiosa sede della Biblioteca Ex Sala Borsa, con il consueto Gran galà della Patata, una serata con ingresso ad invito che lancia la manifestazione e vedrà protagoniste tutte le categorie alimentari della città (panificatori, ristoratori, sfogline, macellai, pasticceri, casari ecc), ciascuna con un proprio elaborato gastronomico da far assaggiare. A questo si aggiungono 27 ristoranti che presenteranno una propria ricetta, dal tradizionale all’innovativo e dal dolce al salato, con degustazioni capaci di soddisfare anche i palati più esigenti.  Non mancheranno momenti di comicità grazie alla simpatia del testimonial della manifestazione, Giorgio Comaschi, istrionico conduttore e comico, che fra le altre cose presenterà un’anteprima dello spettacolo “Da grande farò il consumatore”.

 

Novità curiosa e attraente sarà lo STREETFOOD della PATATA che si svolgerà sotto al “Voltone del Podestà” in collaborazione con il ristorante IL VOLTONE : il 26 settembre sera, con musica dal vivo ed una cena a tema denominata “La prima della patata” (che lancerà lo STREETFOOD dei due giorni successivi) poi venerdì 27 e sabato 28 settembre, quando si potranno assaggiare le patate scegliendo fra 10 sfiziose proposte, ciascuna delle quali abbinabile ad una selezione di 10 birre artigianali di alta qualità.  L’idea dello STREETFOOD della patata ha scatenato un effetto ad eco sui principali social media network: ristoratori, sfogline, panificatori e appassionati di cucina, si stanno già sfidando a colpi di “post” e “selfie”. Ciascuno di loro rende omaggio al prezioso tubero con una ricetta, un piatto speciale oppure preparazioni e cotture rivoluzionarie, in tutte le forme possibili: non mancano i contributi di cuochi stranieri, anch’essi coinvolti dal tormentone, come dimostra la pagina ufficiale della manifestazione www.facebook.com/PatataInBo

 

Per tutta la settimana della patata sarà presente, in Piazza Re Enzo, un gazebo gestito da LEGAMBIENTE Onlus  con la sua campagna LAIQ (Legambiente per una  agricoltura italiana di qualità), che spiegherà ai visitatori come si possano coltivare le patate anche grazie a metodi molto rispettosi dell’ambiente e dell’ecosistema: la patata, già considerata un ortaggio estremamente efficiente, può essere ancor più eco compatibile e raggiungere le tavole dei consumatori rispettando e preservando le risorse del pianeta.

 

La conferenza stampa ufficiale è prevista nella sede Confcommercio ASCOM Bologna – Palazzo Segni Masetti, Strada Maggiore 23. Il programma completo della manifestazione e degli appuntamenti, con l’elenco degli esercizi aderenti, sarà diffuso attraverso uno specifico VADEMECUM distribuito nei punti cardine e nei luoghi di aggregazione della città oltre che dall’INFOPOINT DELLA PATATA. Infine ricordiamo che PATATA in BO® gode della media partnership di QN-Il Resto del Carlino e del patrocinio di Confcommercio Ascom Bologna, associazione che sostiene l’iniziativa sin dalla prima edizione.

 

Informazioni: www.patatainbo.it[email protected]

 

 

                       

Settimana nazionale della patata   –  6° edizione – 2014

 

 

PROGRAMMA UFFICIALE DELLA MANIFESTAZIONE

 

Giovedì 18:     Conferenza stampa presso CONFCOMMERCIO ASCOM ore 12,00

 

Lunedì 22:      Gran Galà della patata presso Piazza coperta della Biblioteca Ex Sala Borsa ore 20,00

(evento riservato ad invito).

 

Venerdì 26,    ore 20,00: Inaugurazione dello Streetfood della patata con musica dal vivo presso

“VOLTONE del Podestà” al centro del centro storico.

 

Sabato 27 e domenica 28, per tutta la giornata, prosegue l’attività di STREETFOOD della PATATA

presso il “VOLTONE del Podestà”, in collaborazione con numerosi partner e sponsor.

 

Da lunedì 22 a domenica 28:  oltre 90 ristoranti aderenti all’iniziativa proporranno nei rispettivi

locali piatti tradizionali e ricette innovative a base di Patata di Bologna DOP; oltre 400 fra panifici e pasticcerie aderenti all’iniziativa proporranno il pane realizzato con l’antica ricetta a base di patata, oltre a pizze, focacce, crescente, croissant e bignè ecc. realizzati a base di patata.

 

Da lunedì 22 a domenica 28:, in Piazza Re Enzo, sarà attivo il gazebo di LEGAMBIENTE che si

impegna a promuovere un modo più rispettoso dell’ambiente per coltivare le patate, in maniera eco compatibile.  Per tutta la settimana sarà distribuito il VADEMECUM della patata che riporta il programma della manifestazione ed indica, in maniera chiara e facilmente identificabile, tutti i ristoranti aderenti, i quali  potranno essere scelti in base al piatto che si desidera assaggiare: all’indicazione precisa di un determinato piatto o ricetta corrisponde poi l’indirizzo del ristorante dove è possibile degustarla.

 

 

IL MENU’ DELLO STREETFOOD DELLA PATATA:

 

–         Gnocchi al ragù walky cup

–         Raviolo patata, parmigiano e speck

–         Spiedino di novelle e turbante di pancetta

–         Tigelle pata-siccia e pata-tufo by Olmi e Centomo

–         Sformato di patate con Mortazza (Mortadella di Bologna IGP)

–         Sformato acciughe e patate

–         Patate e salsicciotti da zò ‘d testa!

–         Polipo di patate “a qualcuno piace freddo”

–         Jacket potatoes “al scartozz”

–         Italian Fish & Chips con il San Pietro

–         Patate Tornado by Robert

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Golinelli: due format di attualità.

“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”

(Ippocrate – medico, Kos 460 a.c. – Larissa 377 a.c.)

 

 

(Bologna, 04 marzo 2014). Mentre il mondo si globalizza, le tecnologie e le telecomunicazioni corrono e le popolazioni di tutto il mondo stanno sempre più freneticamente cambiando le proprie abitudini, non bisognerebbe mai dimenticare quanto affermato da Ippocrate nel 400 a.c.  Una frase coniata più di duemila anni fa che ancora oggi è di fortissima attualità.

 

Sin dalla data della sua fondazione, la “Golinelli 1975” aveva un obiettivo ben preciso: offrire ai propri clienti il massimo in tema di qualità, sicurezza e salubrità dei prodotti alimentari trattati. A questo “patto con il consumatore” la famiglia Golinelli non è mai venuta meno, non solo perché le leggi in Italia sono sempre state severe, ma perché l’obiettivo di assicurare il massimo delle garanzie è sempre stato un dovere, una giuntura fondamentale su cui si è costruita, negli anni, tutta la filosofia dell’azienda.

 

Oggi la famiglia Golinelli, attraverso il marchio “Golinelli 1975”, continua la propria politica, proseguendo il cammino nel solco tracciato quasi quarant’anni fa. Per questo ha ideato e proposto due format di grande attualità: un ciclo di appuntamenti e serate dedicate all’approccio al cibo e la nutrizione, partendo dall’importanza della terra, passando per i valori delle tradizioni e il loro rispetto per poi affrontare temi legati ad una maggior consapevolezza alimentare e al rispetto verso il mondo che ci circonda.

 

A gestire gli appuntamenti ed i corsi Elisa e Paolo Golinelli, rispettivamente veterinaria e perito agrario, con la collaborazione dei docenti Ivanna Barbieri (chef quasi naturopata della Federazione Italiana Cuochi) ed Alessandro Ervi, (atleta e kinesiologo) e tra questi anche Roberto Golinelli, fondatore del Gourmet Market:  “Siamo sicuri dei prodotti che offriamo e per questo abbiamo bisogno di clienti informati, che conoscano, che abbiano la capacità di riconoscere prodotti di qualità, apprezzando primizie ed eccellenze e che sappiano valutare anche l’impatto ambientale delle produzioni e il valore energetico dei prodotti”.

 

Questa rivoluzione, lanciata dai Golinelli, è avvalorata ormai dai più grandi esperti di nutrizione e conoscitori del nostro ecosistema: da anni le multinazionali realizzano enormi profitti anche grazie alla disconoscenza e disattenzione dei consumatori. Un circolo vizioso che Golinelli vuole interrompere ponendo il consumatore al centro dell’attenzione, elevandolo a soggetto sempre più attivo, capace di riconoscere e apprezzare l’alta qualità, vero fiore all’occhiello dell’azienda.

 

Nella foto: da sinistra, Roberto Golinelli con la moglie Manuela, insieme ai figli Elisa e Paolo Golinelli.

Per ulteriori informazioni e/o fotografie ad alta risoluzione: [email protected]

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Il grande libro dei rum.

Il  mondo contemporaneo malatissimo di globalizzazione e fretta parrebbe oramai proiettato verso una esasperazione telematica che tende a cancellare la carta dall’orbe terracqueo. Per fortuna non è del tutto così e ci sono spazi e persone, ancora tante, che amano sfogliare giornali, riviste, pubblicazioni, libri. Il grande libro che non c’era in questione è Il Grande Libro del Rum scaturito dall’amore, dalla passione e dalla competenza di Davide Staffa per questa bevanda che evoca sapori e profumi coloniali lontani, orizzonti con isole e isolette caribiche e non, la rissosa Compagnia della Filibusta e la Tortuga con i suoi leggendari pirati, corsari e bucanieri. Davide Staffa è un apprezzatissimo sommelier con una notevole esperienza sul campo e un bagaglio di docenze e degustazioni incredibile. La sua passione per le bevande l’ha portato a cominciare a raccogliere materiale sulle tipologie, zone più vocate, le distillerie, i mercati e d i distributori di questa bevanda che non ha ancora quattrocento anni quindi relativamente giovane rispetto ad altre tipologie di liquidi in bottiglia. Grazie alla amicizia e alla collaborazione nonché alla grande lodevole voglia imprenditoriale che al giorno d’oggi occorre per sfornare un libro presente in Gigi Veronesi editore da molti anni di Degusta, rivista molto conosciuta ed apprezzata specializzata di enogastronomia, il ciclopico lavoro di Davide ha avuto compimento. Sono elencate oltre seicento etichette di Rum suddivise per paesi di produzione e di origine e per ognuna è di esse viene indicata la modalità di degustazione. Il lavoro di raccolta dei dati è durato oltre sette anni e reca importanti indicazioni. Si viene così a sapere che la canna da zucchero non è patrimonio dei Caraibi ma proviene bensì dal Bengala e dalla penisola indonesiana. A causa degli interscambi provocati dal commercio dei generi esotici innescato dall’originarsi di colossali imperi coloniali la canna da zucchero approda nei Caraibi e da essa scaturisce questa bevanda non particolarmente raffinata e non di gradimento dei salotti frequentati dai vip dell’epoca. E’ piuttosto la bevanda quotidiana delle classi meno abbienti, facile da reperire nelle taverne e nelle bettole delle isole rifugio di trafficanti di schiavi,  di pirati ed ammutinati provenienti dalle varie marine coloniali. Non a caso il famosissimo e reale ammutinamento della HMS Bounty reso ancora più leggendario dal film interpretato da Marlon Brando che diviene la mente della rivolta contro gli odiosi metodi del capitano Bligh interpretato da Trevor Howard trova nella mancata distribuzione della dose giornaliera di rum che era a ruolino nella marina imperiale britannica la goccia, è il caso di dirlo, che fa traboccare il vaso. La presentazione alla Cantina Bentivoglio di Bologna che ha visto l’abbinamento di tre tipologie di rum, un blended di vari rum con un invecchiamento minimo di 5 anni, un secondo invecchiato 12 anni con sentori evidenti di vaniglia, frutta secca, miele e spezie ed un 21 anni risultato una  di ricetta segreta del Master aziendale Appleton che ha fornito le bottiglie, è la prima di un tour con una ventina di tappe che percorrerà la penisola da Nord a Sud e si concluderà nel Febbraio 2014.

 

Umberto Faedi

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Ungherese: lo storico salame.

Introdotto nel territorio lombardo-veneto durante la dominazione austroungarica, il salame ungherese, fiore all’occhiello della salumeria magiara, non ha mai cessato di affascinare il consumatore di ogni età, trovando nei bambini, come nelle casalinghe, i più entusiasti estimatori: il panino, la piadina o le crescentine farcite, con le invitanti fette dell’ungherese hanno sempre attirato l’interesse dei più voraci appetiti.

 

La collaudata esperienza dell’arte salumaria dell’azienda Villani ha cercato di affinare giorno dopo giorno questo prodotto, allo scopo di rispondere alle esigenze del consumatore moderno, in perfetta sintonia con i dettami della secolare cultura che lo ha plasmato. In linea con la più autentica tradizione dell’ungherese, si affaccia alla ribalta delle eccellenze gastronomiche del Bel Paese un prodotto realizzato dagli abili maestri insaccatori del Salumificio Villani di Castelnuovo Rangone (MO), da sempre gelosi custodi dei segreti della loro nobile professione e interpreti attenti del cambiamento dei gusti alimentari. Si tratta di un salame che mantiene le sue apprezzate caratteristiche, dovute agli inconfondibili aromi della paprika e dell’affumicatura, rimodulate però nella loro intensità, al fine di soddisfare le richieste dei buongustai e di chi desidera assaggiare un armonioso mix di sapori non aggressivi. L’ungherese Villani viene realizzato con l’impiego prioritario di pregiate carni italiane selezionate, grazie a un percorso che attraversa tutte le fasi di lavorazione, sotto l’attento controllo degli esperti maestri salumai, e si avvale della più aggiornata tecnologia (importantissima ad esempio quella che regola la generazione e il controllo delle temperature). Il tocco di grazia finale è la stagionatura minima di 100 giorni, dopodiché questo miracolo del gusto è pronto per deliziare i palati più esigenti. Un salame ungherese sopraffino, dall’invidiabile “grana” finissima, che pone a fianco dell’indiscussa qualità della materia prima l’assenza di glutine.

 

A completare i plus di questo insaccato è la perfetta “texture”, ossia una consistenza ideale, che dona al prodotto perfetta morbidezza, garantendo un taglio perfetto delle fette, “a becco di clarino”. Ma a farne un prodotto di eccellenza unico sono i segreti della casa, in particolare la leggerissima affumicatura naturale, ottenuta grazie all’utilizzo di legno di faggio e un pout-pourri di aromi tra cui rosa canina, ginepro, bucce d’arancia essiccate e altre fragranze. Un autentico capolavoro che scaturisce da preziose vetuste ricette che il salumificio Villani gelosamente custodisce e che consentono di ottenere un prodotto finale di altissimo livello, dal gusto suadente e raffinato, dall’aspetto estremamente invitante, pratico al taglio e alla conservazione, fruibile nelle preparazioni più disparate.

 

Distribuito nei migliori supermercati e salumerie tradizionali, nelle varianti “Ungherese” ed “Ungherese Riserva” (che vanta una macinatura più raffinata e una più lunga stagionatura), è disponibile anche nella versione “Gustonetto”, più piccolo rispetto al formato classico e più facile da trasportare e conservare.

 

Ulteriore Materiale disponibile su richiesta a [email protected] 

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Il Salumificio Villani presenta il Fiocco.

Modena, agosto 2013 – Il salumificio Villani Spa coglie l’occasione dell’estate per parlare di uno squisito salume destinato a soddisfare pienamente le esigenze nutrizionali del moderno consumatore: si tratta del Fiocco, autentico capolavoro dei maestri salumieri della Villani. Un prodotto versatile che può essere consumato in tutti i periodi dell’anno anche se ideale per la stagione estiva, quando è maggiore il desiderio di nutrirsi con cibi più leggeri e fragranti. Con un punto di forza molto importante: Fiocco è privo di glutine, lattosio e derivati del latte, quindi naturale e genuino, adatto anche a chi è affetto da particolari intolleranze alimentari. Delicato e gustoso come un prosciutto, ma profumato e appetitoso come un salame, viene prodotto esclusivamente con carni magre selezionate di suino italiano, condite con aromi naturali macerati in vino rosso, secondo i dettami della migliore arte della salumeria.  Fiocco deve la sua particolare leggerezza ad una metodologia di produzione che garantisce il 50% di grassi in meno rispetto alla media contenuta nei salami tradizionali.

 

Numerosi gli elementi che formano i plus di questo salume, capace di attrarre fin dal primo sguardo l’attenzione dell’intenditore, grazie alle grandi fette dall’inconfondibile forma ovale, ma anche di soddisfare il palato più esigente sin dal primo assaggio per le sue gradevoli sensazioni olfattive e gustative. Prima fra tutte l’ottima “texture”, in particolare la masticabilità della fetta, così tenera, morbida e soffice da rendere Fiocco un prodotto ideale anche per i più piccoli, i quali lo percepiscono come un salume dolce e delicato.

 

Un prodotto fortemente invitante, quindi, adatto per tutte le stagioni e per ogni fascia d’età. Ma soprattutto un salume che, pur essendo leggero, si presta perfettamente anche ad un consumo “gourmand”, abbinabile a numerose tipologie di vini, elemento ideale nelle degustazioni verticali di salumi. Ottimo anche nella preparazione di appetizer, a partire dal “finger food” sino al tagliere di salumi, per arrivare ad un felice marriage nel classico abbinamento con il melone.

Fiocco è presente sul mercato italiano nei migliori supermercati e nelle salumerie specializzate.

 

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Salumificio Villani S.p.A. : nel solco della tradizione con lo sguardo rivolto al futuro.

Il salumificio Villani Spa continua a pieno ritmo il proprio programma di crescita conseguendo risultati importanti, determinati non solo dal fatturato costantemente in crescita (fatturato 2011: Euro 60.186.451; fatturato 2012 Euro 61.206.363), ma anche dall’espansione progressiva che le vendite stanno registrando sia sul mercato italiano che quello europeo ed extra europeo. A questo quadro lusinghiero si aggiungono le scelte strategiche di fidelizzazione improntate sulla valorizzazione del prodotto di qualità. Senza dimenticare l’incessante lavoro rivolto all’innovazioni di prodotto, con referenze di alto livello qualitativo, correlate sempre da un’immagine di forte impatto, in perfetta sintonia col posizionamento del marchio. Si tratta di un punto di riferimento di notevole stimolo per tutto il Paese, considerando il momento generalizzato di congiuntura dei mercati. Il messaggio che emerge è quello di un’Azienda che investe molto con lo sguardo costantemente indirizzato al futuro. A partire dal 2012, per esempio, è stata attuata un’attività di formazione e professionalizzazione indirizzata ai 162 dipendenti, in parte attraverso corsi sulla sicurezza e igiene (riservati al personale operativo), in parte coinvolgendo dirigenti, quadri e operatori di primo livello, attraverso lezioni sul processo di empowerment. Villani Spa pone un’attenzione tutta particolare anche verso il rispetto dell’ambiente, come dimostrano gli investimenti attuati nello stabilimento di stagionatura di Pastorello di Langhirano (PR) con la realizzazione di un impianto “eco friendly” capace di recuperare il calore emesso dal sistema di refrigerazione, per utilizzarlo negli impianti di asciugatura e stagionatura, arrivando a coprire autonomamente il 70% del fabbisogno energetico dei due stabilimenti. Altri interventi simili sono già in corso anche nel complesso principale di Castelnuovo Rangone ed altri seguiranno. Con una storia di 127 anni alle spalle e una crescita costante nel tempo, il salumificio Villani sta portando a termine un’opera di interesse internazionale, ovvero la realizzazione di un Museo dell’Arte della Salumeria, che prevede l’esposizione di reperti e testimonianze originali a partire dal 1930 accanto alla riproduzione di altri importanti documenti storici dei secoli precedenti. Si tratta di un’esposizione tematica di oltre 200 metri quadrati di superficie che sarà aperta ufficialmente al pubblico entro la fine del 2013 consentendo ai visitatori italiani e stranieri di acquisire una visione chiara a 360 ° del percorso dello storico salumificio. Grazie alla sua lunga e sfaccettata esperienza produttiva la Villani Spa guarda con fiducia e con rinnovato impegno alle sfide future dei mercati, senza mai dimenticare la soddisfazione della propria clientela.

Ulteriore Materiale fotografico a corredo del comunicato disponibile su richiesta a [email protected] 

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