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Burzi: Se non interveniamo con urgenza il prossimo anno aumenteranno Irap e Irpef

Il capogruppo Burzi in Consiglio regionale: “Abbiamo presentato un progetto: se non va bene la nostra soluzione qualcuno ne proponga un’altra, ma si agisca subito!”. La Regione deve pagare 200 milioni di euro di copertura di disavanzi degli anni precedenti e coprire 270 milioni di euro di pagamenti fatti slittare dal 2012 al 2013.

“Le nostre proposte sono sul tavolo, in modo chiaro. Chiediamo che si discuta del Patto per il Piemonte che abbiamo presentato, fissando insieme le priorità”. Angelo Burzi, presidente del gruppo Progett’Azione (di cui fanno parte i consiglieri Roberto Boniperti, Roberto Tentoni, Rosanna Valle e Gian Luca Vignale) intervenendo oggi pomeriggio in Consiglio regionale ha chiesto azioni tempestive per ridurre il deficit “a partire dall’applicazione regionale della spending reviw nazionale. Sul personale non possiamo più tergiversare – ha detto Burzi – e la mobilità nell’ambito degli uffici regionali, per una serie di motivi, non c’è mai stata. Abbiamo presentato un progetto: se non va bene la nostra soluzione qualcuno ne proponga un’altra, ma si agisca subito!”

Angelo Burzi ha anche affrontato il tema della sanità. “Abbiamo approvato la riforma sanitaria: applichiamola, entrando nei temi e fissando delle date”. Progett’Azione ricorda che entro il 31 dicembre prossimo il Consiglio regionale dovrà approvare la Legge finanziaria 2013 la quale dovrà riuscire nella difficilissima impresa di avere le risorse per pagare gli interessi dei mutui, finanziare la sanità e tutti gli altri settori della Regione, pagare 200 milioni di euro di copertura di disavanzi degli anni precedenti e di coprire 270 milioni di euro di pagamenti fatti slittare dal 2012 al 2013. “Se non si metteranno in campo misure strutturali di risanamento – dichiarano i consiglieri di Progett’Azione –   questa impresa sarà evidentemente impossibile, salvo aumentare in modo consistente la tassazione di competenza regionale, quali Irap e addizionale Irpef”.

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Proteste sui tagli alle spese per il personale: propaganda strumentale da parte dei sindacati

La manifestazione indetta oggi dai sindacati contro le nostre proposte di riduzione della spesa per il personale regionale è (volontariamente?) basata su errati presupposti. Grazie al nostro emendamento la Regione e tutti gli enti ad essa collegata potranno risparmiare oltre 100 milioni di euro senza togliere un posto di lavoro.

Delle due l’una: o i sindacati fanno finta oppure non capiscono davvero, in ogni caso è evidente che dalla nostra proposta di riduzione del costo del personale regionale stanno traendo errate conclusioni.

La nostra proposta prevede: la riduzione entro il 31 dicembre 2013, delle dotazioni organiche di tutti gli enti della Regione (Giunta e Consiglio Regionale, agenzie ed entri strumentali)  in misura non inferiore al 20 per cento per il personale dirigenziale e del 15 per cento per il personale in organico. Le diminuzioni, da cui verranno esclusi i ricercatori, i tecnologi e il personale sanitario,  dovranno garantire una riduzione del costo di personale di almeno il 15% di quello sostenuto nel 2012. Si propone inoltre  il divieto di assunzione di nuovo personale a tempo determinato o indeterminato e la graduale riduzione, nel prossimo triennio, dello stipendio del 10% per i direttori e per i dirigenti regionali e del 30% del budget regionale destinato alle posizioni organizzative oggi in essere.

Se sulla carta le nostre proposte appaiono come tagli indiscriminati nella realtà gli esuberi andranno o in pensione, attraverso l’applicazione dell’attuale normativa o di quella ante – Fornero, oppure verranno, attraverso la mobilità guidata, semplicemente ricollocati in altri enti regionali in altri Enti pubblici (previo accordo con gli stessi), aventi vacanze in organico.

Questo significa che non si toglierà nemmeno un posto di lavoro ma si otterranno risparmi di oltre 100 milioni di euro per la Regione e per tutti gli enti ad essa collegata.

Per quanto riguarda invece la riduzione dei salari per direttori, dirigenti e posizioni organizzative la Regione, come qualsiasi altra azienda, ora si trova di fronte a una scelta: o taglia le spese oppure,  rischiando di non pagare neppure lo stipendio ai dipendenti, non sarà in grado di avere nel 2013 le risorse per la futura Legge Finanziaria.

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Progett’Azione presenta il Patto per il Piemonte

Il gruppo di Progett’Azione ha presentato oggi in conferenza stampa il “Patto per il Piemonte- Interventi per il risamento, lo sviluppo e il sostegno alle famiglie”, documento programmatico che individua azioni e punti strategici per gli obiettivi definiti dal Patto di metà legislatura recentemente sottoscritto.

I sei punti presentati dal presidente Cota, nel documento programmatico per il Piemonte – Patto di Legislatura 2012- 2015,  rappresentano i sei banchi di prova per misurare la coesione e la capacità di governo regionale del sistema Piemonte.

Per questo motivo il gruppo di Progett’Azione ha voluto dare il proprio contributo elaborando alcune linee di azione, in grado di garantire il risanamento economico e finanziario della Regione Piemonte, attivare contestualmente le misure necessarie per creare le condizioni per una veloce ripresa dell’economia regionale e attuare  politiche di sostegno al welfare.

Gli interventi andranno diversificati tra:

–         Risamento dell’Ente: attraverso il raggiungimento di una maggior efficienza amministrativa, la riduzione del costo del personale, la vendita delle partecipate, l’alienazione del patrimonio immobiliare e l’attuazione della riforma sanitaria.

–         Politiche di sviluppo: verifica dell’utilità dei contributi elargiti per una migliore allocazione delle risorse, sviluppo della green economy, potenziamento dell’ITC e  creazione di un ‘Polo diffuso della banda larga’,  impegno di 50 milioni di euro in opere immediatamente cantierabili, concessione agevolate delle aree industriali dismesse alle imprese che intendono insediarsi in Piemonte.

–         Sostegno al welfare: attuazione di un sostegno domiciliare per le famiglie con minori a rischio di allontanamento, contributo economico, in forma di voucher, di 10 mila euro, a chi acquista la prima abitazione e agevolazioni finanziarie per i mutui per gli under 35, oltre che sostegno per i genitori separati.

Il documento predisposto rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. I consiglieri regionali intenderanno infatti confrontarlo sia con gli iscritti oltre, con i corpi intermedi della società.

Qualora il presidente Cota, pur con le migliorie che si riterranno opportune, si renda disponibile a recepire le proposte presentate, il gruppo di Progett’Azione valuterà l’ipotesi di proseguire un percorso condiviso e coeso all’interno dell’Assemblea Regionale.

Il documento sarà inoltre oggetto di dibattito, e motivo di confronto,  tra gli iscritti di Progett’Azione durante l’Assemblea Costituente, durante la quale verrà votato il coordinamento regionale del nostro movimento politico che si terrà domenica 2 dicembre presso il Jolly Hotel di corso Vittorio Emanuele II, 104 a Torino.

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Presentato emendamento per blocco assunzioni e riduzione spese per il personale

Proposta una riduzione delle dotazioni organiche di Regione, agenzie territoriali, enti strumentali e di ricerca regionali (esclusi i ricercatori, i tecnologi e il personale sanitario assunto nelle ASL) . Previsto un taglio di almeno il 20% del personale dirigenziale, del 15% di quello non dirigenziale e del 30% delle posizioni organizzative e di alta professionalità. I dipendenti in esubero saranno collocati in pensione, anche in deroga alla disciplina Fornero. Oltre 100 milioni di euro il risparmio previsto.

Il gruppo di Progett’Azione ha presentato oggi  un emendamento di “riduzione delle dotazioni organiche  e  del costo del personale della Regione” alla delibera n. 218 (“Interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali”) oggi in discussione in Consiglio Regionale.

Nel documento si propone la riduzione, entro il 31 dicembre 2012, delle dotazioni organiche di tutti gli enti della Regione (Giunta e Consiglio Regionale, agenzie ed entri strumentali)  in misura non inferiore al 20 per cento per il personale dirigenziale e del 10 per cento per il personale in organico. Le diminuzioni, da cui verranno esclusi i ricercatori, i tecnologi e il personale sanitario,  dovranno garantire una riduzione del costo di personale di almeno il 15% di quello sostenuto nel 2012. Si propone inoltre  il divieto di assunzione di nuovo personale a tempo determinato o indeterminato.

Il testo introduce inoltre la graduale riduzione, nel prossimo triennio, dello stipendio del 10% per i direttori e per i dirigenti regionali e del 30% del budget regionale destinato alle posizioni organizzative oggi in essere.

Per il personale in esubero le amministrazioni potranno procedere o al pensionamento applicando la disciplina vigente ante Fornero o all’attivazione della mobilità guidata, ovvero la ricollocazione del personale, anche attraverso forme di incentivazione finanziaria da parte della Regione (fino al 50% del costo complessivo del salario per un solo triennio per le amministrazioni che assumeranno i dipendenti in esubero) presso altri uffici.

Oggi la Regione Piemonte conta 2600 dipendenti per una spesa totale di €. 171.974.230,42, di cui € 7.343.088 per il personale assunto a tempo determinato. Di questi, solo in Regione 520 sono i posti vacanti e 219 i possibili pensionamenti con legge post e ante-Fornero.

Questo significa che, se verranno approvate le proposte di Progett’Azione di riduzione dei dipendenti in Giunta, Consiglio ed Enti, si otterranno risparmi di oltre 100 milioni di euro per la Regione e per tutti gli enti, senza togliere nemmeno un posto di lavoro ai dipendenti.

“ Oggi – spiega il presidente del gruppo di Progett’Azione, Angelo Burzi – la Regione e in generale gli enti regionali, a causa del livello di indebitamento raggiunto sono di fronte a un bivio: o si assicura un assetto razionale ed efficiente della spesa, anche attraverso la riduzione del costo del personale e degli esuberi, oppure si rischia il default finanziario, compromettendo in questo modo non solo il pagamento degli stipendi ma di tutti i fornitori regionali”.

“Attraverso la presentazione di questo emendamento – spiegano i consiglieri di Progett’Azione Gian Luca Vignale, Roberto Boniperti, Roberto Tentoni e Rosanna Valle –  si punta al risanamento del bilancio regionale chiedendo un costo sociale zero. In sintesi nella nostra proposta non vi sono lacrime né sangue ma solo recupero dell’efficienza della macchina burocratica e ottimizzazione dell’allocazione delle risorse umane”.

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Vertice di maggioranza in Regione. Progett’Azione: “Dobbiamo mettere mano ai conti. Subito”

Vignale: intervento indilazionabile, seppur tardivo, nell’interesse di tutta la Regione, dei cittadini e delle imprese. Burzi: serve un cronoprogramma puntuale degli interventi per ridurre l’indebitamento e recuperare efficienza.  Non siamo disposti ad assumerci la responsabilità del fallimento della Regione; se non verranno assunte decisioni idonee trarremo le nostre conseguenze politiche

“Abbiamo letto le intenzioni espresse dal presidente Cota in merito alla gestione economico finanziaria della Regione. Consideriamo gli interventi proposti indispensabili, seppur tardivi. Da oltre un anno Progett’Azione sostiene la necessità di mettere mano in modo deciso al risanamento dei conti, per cui non possiamo che accogliere positivamente queste proposte”. Angelo Burzi, capogruppo di Progett’Azione a Palazzo Lascaris annuncia che nella riunione di maggioranza che sostiene la giunta Cota, programmata per martedì 6 novembre, avanzerà la richiesta di un cronoprogramma puntuale in merito agli interventi necessari per ridurre in modo drastico l’indebitamento e per recuperare piena efficienza nell’azione amministrativa regionale.

“Ciò che chiediamo – dichiara il consigliere di Progett’Azione Gian Luca Vignale – non è nell’interesse del nostro gruppo politico o della maggioranza, ma dell’intera Regione e soprattutto dei cittadini e delle imprese. L’intervento è tardivo ma non più dilazionabile e deve essere affrontato già a partire dall’assestamento di bilancio”. Progett’Azione auspica che, dopo tanti proclami, si affronti in modo operativo il problema.

“Siamo ormai fuori tempo limite e non è detto  – aggiunge Burzi – che gli interventi annunciati siano sufficienti: se la gravità dei conti regionali annunciata dal presidente e da autorevoli esponenti della giunta è confermata, allora non c’è più un giorno da perdere. Verificheremo se c’è la reale intenzione di intervenire: noi siamo disponibili con il massimo dell’impegno, ma non intendiamo assumerci la responsabilità del fallimento della Regione. Dopo la riunione di martedì prenderemo perciò atto delle decisioni che verranno assunte e responsabilmente trarremo le nostre conclusioni”.

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CON LA SPENDING REVIEW DI PROGETT’AZIONE RISPARMIEREMO 1 MILIARDO E 100 MILIONI

Gian Luca Vignale: “Di qui al 2015 si possono recuperare 1 miliardo e 83 milioni di euro da destinare riduzione del debito e investimenti per lo sviluppo”.

Nel dettaglio: 12 milioni dal taglio dei costi della politica; 1,360 milioni dall’abolizione dell’utilizzo delle auto di servizio; 49 milioni dal blocco delle assunzioni e dalla rimodulazione delle spese dei dirigenti pubblici e delle posizioni organizzative; 33,5 milioni di minori costi di enti, agenzie, consorzi e società partecipate; 1 miliardo dall’alienazione del patrimonio disponibile e dalla razionalizzazione delle società partecipate. E inoltre: trasparenza amministrativa, digitalizzazione degli atti e dei pagamenti, telelavoro. “Dopo i proclami – è tempo di passare ai fatti, senza indugio. È infatti evidente che  le parole non bastino e che se gli intenti del presidente Cota in merito al taglio dei costi si vogliono trasformare in fatti questo documento è un buon punto di inizio”.

 

Non solo tagli, ma anche riduzione del debito e investimenti per lo sviluppo. La proposta del gruppo consiliare di Progett’Azione per la riduzione della spesa pubblica prevede un recupero di efficienza e di efficacia della macchina regionale, in grado di far risparmiare complessivamente 1 miliardo e 83 milioni di euro di qui alla fine del 2015. Si tratta di ridurre i costi della politica, dismettere il patrimonio pubblico non strategico, razionalizzare le società partecipate e realizzare risparmi, senza influire sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

 

“La nostra -ha dichiarato il capogruppo  di Progett’Azione Angelo Burzi  nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina (lunedì 22 ottobre) a Torino – è una proposta a costo zero per la collettività: tutte le risorse recuperate verranno destinate alla riduzione del debito, alle politiche sociali migliorando la qualità della vita delle famiglie e allo sviluppo delle attività produttive. Noi crediamo che la politica regionale –  ha aggiunto Burzi, insieme ai consiglieri di Progett’Azione Roberto Boniperti, Roberto Tentoni, Rosanna Valle e Gian Luca Vignale –  possa e debba evitare il “commissariamento”, ovvero di essere messa sotto tutela dal governo centrale e dalla Corte dei conti.  Ma per fare questo è necessario che dimostri di essere in grado di ben amministrare e di rinnovarsi. Rifiutiamo il neo-centralismo, a meno che il Parlamento non intervenga sulla costituzione modificandone il titolo quinto: crediamo che si debba consentire alle Regioni, così come alle Province e ai Comuni, di poter svolgere il loro ruolo, recuperando però il massimo dell’efficienza della spesa pubblica, riducendo il debito e abbassando le tasse a carico dei cittadini delle imprese”.

 

 

 

IL PIANO DI PROGETT’AZIONE PER LA RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA REGIONALE

 

Il piano elaborato da Progett’Azione prevede, oltre ai provvedimenti già adottati che hanno prodotto un  significativo taglio dei costi della politica regionale, l’ulteriore riduzione del 20% dei costi complessivi relativi all’indennità di consiglieri regionali e assessori e relativi trasferimenti gruppi consiliari. Questa manovra consentirà un risparmio di 12 milioni nel prossimo triennio.

L’operazione “Piemonte zero”  prevede l’abolizione dell’utilizzo delle auto di servizio in tutta l’amministrazione regionale, comprese le società e le agenzie regionali. Tutti i contratti di noleggio, leasing e assicurazione che andranno in scadenza non potranno essere rinnovati; inoltre la Regione dovrà dismettere le autovetture di proprietà. Anche per quanto riguarda gli immobili, si dovrà trovare collocazione alle agenzie, aziende o società regionali in stabili della Regione: il risparmio, in termini di efficienza, sarà di 1,360 milioni di euro nel prossimo triennio.

Il reale blocco delle assunzioni, della Regione delle società controllate o partecipate, comporterà un risparmio di 24 milioni nel prossimo triennio.

Per favorire la mobilità fra i dipendenti della giunta del consiglio regionale, delle società e delle agenzie controllate dalla regione e delle comunità montane, verrà istituita, a costo zero impiegando per lo scopo il direttore del personale della Regione e delle partecipate, la Direzione della mobilità che gestirà gli elenchi del personale “in disponibilità”. In termini di efficienza l’operazione comporterà un risparmio di 16 milioni di euro.

A questo si assocerà la riduzione dei costi del personale, con un abbassamento del 10% dello stipendio dei direttori, del 10% dei salari accessori dei dirigenti e di almeno il 15% delle attuali posizioni organizzative, per un risparmio di 9 milioni di euro.

Si dovranno anche ridurre i costi di enti, agenzie, consorzi e società partecipate dalla Regione, bloccando le nuove assunzioni, riducendo la spesa per le consulenze di incarichi professionali e fissando nuovi criteri di professionalità per gli amministratori: il risparmio previsto con questo intervento è di 33,5 milioni di euro.

Per la valorizzazione del capitale umano, risorsa fondamentale della pubblica amministrazione, la Regione dovrà promuovere  in modo incisivo il telelavoro: l’intervento favorirà un risparmio di 2,3 milioni di euro.

Sempre per favorire il contenimento della spesa, si dovrà promuovere la completa  digitalizzazione degli atti, firma elettronica digitale dei dipendenti regionali, la possibilità di  presentare atti e certificazioni attraverso strumenti digitali e di effettuare pagamenti in modo digitale: questi interventi consentiranno un risparmio di 8,550 milioni di euro.

Gli enti, le agenzie le società partecipate dalla Regione Piemonte dovranno essere amministrate in modo professionale trasparente: a questo scopo Progett’Azione prevede l’introduzione di criteri di nomina e designazione trasparenti, che pur non producendo risparmi quantificabili dal punto di vista monetario, favoriranno l’avvio di una miglior gestione della macchina pubblica.

 

Un altro intervento che va nella stessa direzione è quello volto ad assicurare la trasparenza dei procedimenti amministrativi, con la pubblicazione in modo evidente sulla prima pagina del sito della Regione di tutti gli atti e i provvedimenti adottati con rilevanza esterna, tra i quali l’anagrafe degli eletti, l’anagrafe dei nominati in enti, aziende, società, agenzie e consorzi controllati, vigilati partecipati dalla Regione, l’elenco degli incarichi, dei collaudi, delle consulenze e del trattamento economico degli organi di indirizzo economico amministrativo, dei dirigenti, dei consulenti e dei membri di commissione.

 

Un intervento fondamentale ai fini del risparmio e del recupero di efficienza è l’alienazione del patrimonio disponibile e la razionalizzazione delle società partecipate. L’intervento, già previsto dall’articolo 44 della legge finanziaria del 2012 (il quale prevedeva che entro il 31 maggio di quest’anno la giunta regionale avrebbe dovuto presentare al consiglio la delibera di razionalizzazione delle società partecipate) non è stato ancora attuato. Tra l’alienazione del patrimonio disponibile e razionalizzazione delle società partecipate Progett’Azione prevede un recupero di risorse complessivo di 1 miliardo di euro nel prossimo triennio.

“ Sono tutti interventi di efficienza pura che non tagliano servizi ai piemontesi e offrono una risposta concreta alla riduzione dei costi della politica e al miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione. Sono proposte che sosteniamo da tempo. Crediamo – ha concluso Angelo Burzi – che sia un modo concreto per avviare, senza clamori ma con grande efficacia, il processo di risanamento indispensabile per evitare il fallimento della regione, imboccando una nuova strada che dovrà portare all’alleggerimento della macchina regionale, nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle imprese. Ci auguriamo che, dopo i proclami, la giunta  e il consiglio regionale vogliano accogliere senza indugio le nostre proposte, passando dalle parole ai fatti”.

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