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Forfora: cause e conseguenze

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  • 16 Maggio 2013

La forfora o pitiriasi è un disturbo, molto comune, in cui sul cuoio capelluto, alla base del capello, si accumulano una quantità considerevole di piccole scagliette, secche e perlate. Normalmente l’ eliminazione delle cellule morte come desquamazione dei tratti superiori dell’ epidermide si verifica senza problemi.

Il ricambio delle cellule epiteliali, infatti, avviene regolarmente e la presenza di desquamazione è fisiologica. Nel caso della forfora si tratta di un ricambio che avviene più rapidamente del normale; questo spiacevole fenomeno è a volte accompagnato da prurito e da un fastidioso “effetto neve”, accentuato dalla pettinatura che aumenta lo sfregamento sull’ epidermide. Simili operazioni facilitano il distacco delle squame, rendendo il problema particolarmente visibile e anche imbarazzante. La forfora compare solitamente nella prima età adulta e tende a regredire dopo i 35-40 anni; è rara nei bambini e negli anziani. E’ tipicamente maschile, forse perché la produzione di sebo è maggiore, probabilmente a causa dei più elevati livelli di androgeni; tuttavia il problema è riscontrabile anche nelle donne.

Sulla genesi di questo disturbo sono state avanzate varie ipotesi, ma la causa principale è da attribuirsi ad un fungo: la Malassezia furfur, comunemente detto anche Pityrospum; questo vive sul cuoio capelluto della maggior parte degli individui senza creare alcun fastidio. Non appena però le colonie si fanno troppo numerose si manifestano i problemi; infatti questi organismi si nutrono del sebo, lo scompongono in acidi grassi che irritano l’ epidermide, accelerandone il ricambio cellulare e la conseguente desquamazione. Quindi, tutte le cause che si imputano alla forfora come cattiva alimentazione, stress, naturale tendenza alla secchezza del cuoio capelluto, eccessiva produzione di sebo, lavaggi troppo frequenti o troppo diradati con prodotti non idonei alle proprie caratteristiche non sono da considerarsi vere, o meglio, possono contribuire al problema, in quanto tutte queste concorrono a far variare la proliferazione di questo fungo. Ecco di seguito alcuni fattori che possono accentuare il disturbo:

– Pelle secca: è responsabile della forfora “secca”, caratterizzata da squame disidratate, fini e grigiastre; può essere accompagnate a prurito, ma senza segni di irritazione cutanea.

– Pelle grassa: è responsabile della forfora “grassa”, caratterizzata da squame spesse, giallastre ed oleose; è provocata dalla cosiddetta dermatite seborroica, una condizione che inevitabilmente porta alla perdita di squame untuose non solo dal cuoio capelluto.

– Psoriasi: è una malattia infiammatoria cronica della pelle, causa un accumulo di cellule di pelle morta, che formano spesse scaglie argentee su aree cutanee ricoperte da chiazze e placche rossastre.

– Dermatite da contatto: è dovuta ad una sensibilizzazione nei confronti di particolari sostanze, come quelle contenute in certi prodotti utilizzati per il lavaggio o per la cura dei capelli.

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