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Cos’è la laurea magistrale

Facciamo chiarezza con i termini dell’università. Da qualche anno, in ambienti universitari, si sente parlare di laurea magistrale. Un termine che fino a pochi anni fa non era diffuso in ambito accademico. Infatti, la laurea magistrale ha sostituito da qualche anno, precisamente dal 2004, la precedente qualifica di laurea specialistica. Sostanzialmente è la vecchia laurea specialistica, conseguita dopo la laurea di primo livello (triennale), di due anni.

Esiste un particolare tipo di laurea magistrale, chiamata a ciclo unico, durano cinque o sei anni e sono previste per le professioni regolamentate, cioè gli albi professionali, come gli avvocati, i commercialisti e i consulenti del lavoro.

La laurea magistrale, insomma, è un tipo di laurea dedicato a chi intende intraprendere una carriera professionale all’interno di un albo al quale si accede solo tramite concorso dell’ordine e solo se in possesso di un titolo di studio riconosciuto.

Un passo importante dunque, quello della laurea magistrale che vuole in un certo senso dare una regolamentazione alle professioni selezionando, fin dai primi anni di studio, dall’accesso all’università, i profili che poi entreranno a fare parte dell’albo professionale. Inoltre viene data crescente importanza alla formazione universitaria dei professionisti, uniformando in tutta Italia i programmi e i curricula delle facoltà, riconoscendone l’importanza nel mercato del lavoro nazionale e l’obbligatoria professionalità di tali figure nel mondo del lavoro.

In periodi come questo, in cui molti studenti stanno decidendo quale facoltà universitaria intraprendere è importante porre attenzione su non solo una tipologia di laurea, quella magistrale, soprattutto va posto l’accento sulle possibilità lavorative che questi percorsi di studio offrono se si conseguono i risultati.

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Scegliere il corso universitario più adatto non è facile, c’è sempre l’aiuto dei genitori

Iscriversi all’Università non è mai facile. Non è facile scegliere il corso di studi più adatto alle proprie attitudini ed alle proprie capacità e soprattutto, non è facile scegliere l’università che possa offrire la migliore formazione per il futuro lavoro che si vuole fare.

In questo periodo la maggior parte dei maturandi di giugno – luglio sta facendo ricerche all’impazzata. Online, attaccato al telefono, con gli opuscoli presi alle giornate di orientamento, mettendosi in coda agli sportelli informazione delle segreterie, la novità di quest’anno, che un po’ fa sorridere ed allo stesso tempo preoccupa, è che, in molti casi, a chiedere informazioni sull’immatricolazione o sul corso di studi universitario sono i genitori, addirittura, in alcuni casi, i nonni.

Ebbene sì, a Milano quest’anno è un boom, in alcuni casi, oltre il 50% delle chiamate per richieste informazioni proviene dai genitori.

L’Iscrizione all’Università è certamente un passo molto importante nella vita di un giovane ed una scelta sbagliata potrebbe compromettere il futuro dello studente, oltre che far perdere tempo prezioso.

Allo stesso tempo però scegliere la propria Università è una scelta che deve fare l’interessato, pensando bene alla sua strada e a costruirsela come meglio crede. Certo i genitori devono stargli vicino ma essere troppo protettivi se da un lato tappa le ali dall’altro rende molto più facile tenere i propri figli a casa fino ad un’età, per così dire, avanzata.

Scegliere la Facoltà da seguire ed il percorso formativo da intraprendere spetta al giovane studente, che meglio di altri sa quali siano le sue attitudini e le sue passioni. Anche scegliere in quale Ateneo italiano o estero, intraprendere la propria carriera universitaria non è una scelta facile, comporta sacrifici, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale – relazionale.

Insomma, che scegliate ingegneria piuttosto che marketing e comunicazione o lingue, siate voi a scegliere, senza farvi influenzare dai genitori ma soprattutto, prendete iniziativa, impelagatevi nella burocrazia e nella richiesta informazioni, laurearsi vuol dire anche questo e contribuisce a crescere non solo dal punto di vista culturale.

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