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I dolci tipici del Carnevale..in Italia!

La tradizione culinaria italiana è notoriamente ricca di eccellenze confermate dall’immensa mole di prodotti registrate e di imitazioni che si cercano di fare in ogni angolo del mondo.

Oltre ai prodotti veri e propri sono però anche numerosissime le ricette che si possono trovare nella tradizione italiana che spaziano per ogni occasione proponendo dolci di ogni tipo che cambiano di regione in regione caratterizzando particolari periodi dell’anno. Basti pensare al panettone e i pandori per Natale, dolci ormai esportati in tutto il mondo, o torrone e altre specialità che oltre a godere di fama nei particolari periodi vengono esportati e consumati durante tutto l’anno.

Molto rinomati, saporiti e gustosi sono anche i dolci che vanno a celebrare il periodo di carnevale, hanno vari nomi che cambiano dal nord al sud dell’Italia ma in sostanza sono molto simili. I più famosi senza ombra di dubbio sono quelli che vengono prodotti nella provincia di Venezia, vista la loro risonanza a livello mondiale dovuta all’affluenza di turisti che accorrono per vedere il bellissimo Carnevale della città lagunare. Storicamente il periodo di Carnevale è quello che precede la Quaresima, momento di penitenza e digiuno, quindi la tradizione prevede grandi divertimenti, come quello delle maschere e grandi abbuffate, che hanno quindi creato la grande varietà dei dolci. Ma proprio per questo i tipici dolci di Carnevale sono molto grassi, solitamente fritti, saporiti e ricchi di grassi.

Due sono i dolci per feste tipici di questo periodo per eccellenza: le frittelle e i galani ( in altre parti d’Italia chiamate chiacchere). Le frittelle, o “fritole” nel dialetto locale, sono state considerate per secoli il dolce nazionale della Serenissima Repubblica Veneziana, e tuttora mantiene inalterata la sua predominanza in tutta la zona limitrofa a Venezia e in Friuli Venezia Giulia. La frittella è essenzialmente un impasto formato da uova, farina, zucchero, uvetta e pinoli fritto in olio, grasso di maiale o burro all’interno di padelle appositamente realizzate. Un tempo la realizzazione di tali dolci era talmente precisa che una corporazione artigiana di pasticceria apposita, ossia quella dei “fritoeri”, si era creata a Venezia.

I galani o chiacchere, crostoli, lattughe che dir si voglia, sono invece dolci dalle origini molto più antiche che affondano le loro origine all’interno dei tempi romani che preparavo durante le feste della primavera degli impasti simili alle lasagne ma fritte nel grasso. L’impasto attuale dei galani infatti è molto semplice: farina, acqua, zucchero, uova e burro. L’impasto viene “tirato” fino a raggiungere un determinato spessore che distingue i “crostoli” della terraferma che sono più grossi e i “galani” lagunari che invece sono più sottili e molto più friabili. Entrambe le varianti sono però gustose e particolari soprattutto se assaporate in momenti di festa e condivisione!

Percorrendo l’Italia poi numerose sono le proposte per questo periodo si passa infatti dalla ci cerchiata marchigiana ai panzerotti alla marmellata tipici della Val D’Aosta fino ad arrivare alla farrata pugliese o ai cenci toscani. Insomma tantissime proposte tutte da provare e perché no da sperimentare a casa facendo uno strappo alla dieta e godendosi la tradizione e il sapore dei nostri prodotti!

A cura di Martina Celegato

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