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Vita e morte di una situla.

La cronaca, innanzitutto. In occasione della XXVII edizione della “Rassegna Vini Müller Thurgau”, recentemente tenutasi a Cembra (TN), è stata nuovamente esposta al pubblico la celebre situla cembrana, il prezioso contenitore in bronzo del IV secolo a.C. considerato ormai un’icona dell’antica cultura trentina del vino. Rinvenuta in Val di Cembra nel 1825, la situla è oggi conservata al Castello del Buonconsiglio di Trento, il quale ha concesso di esporla nuovamente nella città del suo ritrovamento in concomitanza con la Rassegna 2014.

Bene, direte voi, e che cosa c’entra tutto questo con la vita e con la morte? C’entra, c’entra: vediamo perché.

Come si fa a lasciar morire un grande reperto archeologico del passato? Semplice: lo si lascia languire in un museo polveroso. Sotto una fredda teca in vetro, con la didascalia di una targhetta incomprensibile, con il commento accessorio – su una scheda, su un dépliant, su un catalogo – vergato nel gergo iniziatico degli specialisti degli scavi. L’oggetto, lentamente ma inesorabilmente, scivola nell’oblio, fra l’indifferenza generale. Acquista la rigidità della morte, essendo inserito in un contesto, quello museale, che se non è morto è certamente moribondo. Basta vedere le cifre di affluenza visitatori nei musei, che a parte poche ragguardevoli eccezioni sono drammaticamente in calo.

Come si fa invece a farlo vivere? Semplice: lo si inserisce nella “narrazione” dell’oggi e del domani. Prendiamo ad esempio la situla trentina: riportata, pur se per pochi giorni, nel bellissimo Palazzo Maffei di Cembra, ha immediatamente suscitato un rinnovato interesse. Al di là di questa esposizione occasionale, le sue potenzialità “narrative” sono comunque infinite. Può testimoniare l’importanza della cultura del vino nelle civiltà italiche antiche; può ricordare la reputazione che i vini retici avevano già consolidato ai tempi di Roma (lo storico Svetonio rammenta che ne era grande estimatore lo stesso imperatore Augusto); può richiamare l’importanza che i vini della zona acquistarono nel vettovagliamento delle legioni imperiali (come ha di recente documentato il Professor Attilio Scienza). E via di questo passo.

Molta teoria e poca pratica, si dirà. Benissimo, allora prendiamo la situla e facciamone delle copie, come materiali promozionali, gadget, coppe per premiazioni ecc. Usiamone l’immagine sui dépliant, sui volantini, sugli stampati turistici, sui diplomi e sugli attestati, sui siti web, sui blog. Dedichiamo il suo nome a eventi, concorsi, manifestazioni pubbliche, workshop, attività istituzionali legate al mondo del vino. L’unico limite è la nostra fantasia.

La morale è quindi presto detta. Per far rivivere un lascito del passato, documento o oggetto che sia, bisogna farlo uscire dai sepolcri della memoria e immetterlo nell’attualità dell’oggi. Farlo raccontare di sé, in maniera accattivante. E per far questo deve diventare “ingrediente” di una storia interessante. Nella fattispecie, chi dunque voglia rianimare la situla cembrana deve studiarla a fondo, conoscerne ogni minimo dettaglio e poi “trapiantarla” nello storytelling contemporaneo: poco importa che sia un convegno, una presentazione aziendale, un’iniziativa turistica o istituzionale, un secchiello per vini di forma storica, un semplice souvenir da portarsi a casa dal Trentino.

Dopo 25 secoli di storia, auguriamo dunque una vita di racconti ancor più lunga e gloriosa alla situla di Cembra!

Piero Valdiserra

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Il Mueller Thurgau si presenta a Bologna.

L’organizzazione per l’allestimento della XXVI Rassegna Vini Müller Thurgau del X Concorso Enologico Internazionale in programma a Cembra (Trentino) dal 3 al 7 luglio 2013 sta marciando a pieno regime.

Novità di quest’anno sono le anteprime della Rassegna e del Concorso in alcune città del Nord Italia, allo scopo di avvicinare il pubblico e gli enoappassionati a questo fresco e fruttato vino di montagna. Organizzate in collaborazione con l’Azienda di promozione turistica dell’Altopiano di Piné e della Val di Cembra e con la Strada del vino trentino, giovedì 9 maggio è toccato a Bologna. Località dove il vino Müller Thurgau si è fatto apprezzare nella degustazione guidata dei vini premiati al Concorso Enologico Internazionale 2012 in abbinamento a una selezione di formaggi del Trentino (Cuor di Fassa, Fontal di Cavalese e il Trentingrana), che ha fatto seguito alla conferenza stampa (ore 18.00) di apertura cui hanno partecipato gli organizzatori degli eventi e i rappresentanti delle istituzioni interessate.

A seguire (ore 20.30) c’è stato il clou dell’evento: la cena-spettacolo di “Adagio con gusto”, dove il Müller Thurgau è stato protagonista di una contaminazione enogastronomica tra la cucina trentina e quella bolognese. Tra le varie portate, intermezzi del Gruppo da Camera Caronte, che ha interpretato alcune leggende trentine rilette in chiave musicale e culturale.

Nel dettaglio, la disfida culinaria di Bologna in casa del ristorante Franco Rossi (via Goito, 3 – Tel. 051.238818 – [email protected]) dei fratelli Franco e Lino Rossi ha previsto che la trentina Franca Merz, chef del ristorante 2 Camini di Baselga di Piné (TN), incrociasse i fornelli con il padrone di casa Lino Rossi. Apertura con un originale Sformato di mortadella in crema di zafferano abbinato allo Spumante Brut Rosé dell’Azienda Agricola Pojer & Sandri di Faedo (Tn), cui ha fatto seguito un primo tipicamente bolognese ideato da Lino Rossi: Garganelli ai fiori di zucca e prosciutto abbinato al vino Palai Müller Thurgau 2011, di Pojer & Sandri. Per il secondo spazio alla cucina trentina di Franca Merz, che si è cimentata in un gustoso Guancette di vitello brasate al Müller Thurgau con contorno di polenta gialla “Spin” della Valsugana, abbinato al vino Besler Ross 2007 di Pojer & Sandri. A chiudere una sfiziosa Zuppa inglese al Merlino, un vino rinforzato di sicuro interesse prodotto da Pojer & Sandri. A presentare i vini il loro ideatore: Fiorentino Sandri. Grappa e brandy trentini a coronare la serata.

L’evento ha riscosso un notevole successo di pubblico, e ha richiamato una folta partecipazione della stampa specializzata petroniana: la premessa migliore affinché la presenza del Müller Thurgau possa presto ripetersi all’ombra delle Due Torri, con grande soddisfazione di tutti.

 

Piero Valdiserra

 

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