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DESIGN DEL GIOCATTOLO: aperte le selezioni per la nuova edizione del corso organizzato da POLI.design che forma i Toy Designer del domani

Con cosa piace giocare ai bambini? Quali caratteristiche deve avere un giocattolo affinché i genitori o i ragazzi lo comprino?”. La redazione del Magazine ufficiale della International Toy Fair Spielwarenmesse di Norimberga, la prima fiera a livello mondiale nel settore giocattoli, hobbistica e tempo libero, ha risposto a queste domande nell’intervista fatta al Prof. Luca Fois, Docente di Comunicazione presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano, pubblicata e inserita nell’articolo The Toy Designers of Tomorrow (disponibile sul sito web della Fiera).

Domande alle quali da quasi ormai quattro anni dà risposta il Corso di Alta Formazioni in Design del Giocattolo, Design for Kids & Toys, organizzato da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, con il patrocinio di Assogiocattoli, l’associazione che rappresenta i produttori e distributori italiani del settore. Un corso – il primo a livello europeo – che dal suo avvio forma figure professionali specializzate in quest’ambito.

La progettazione di un giocattolo, infatti, deve tenere in considerazione innumerevoli criteri per poter soddisfare i desideri di bambini e genitori: per questo motivo la fantasia e l’immaginazione del designer non sono sufficienti per ideare un giocattolo di successo.

Le qualità che caratterizzano un designer di giocattoli – sostiene il Prof. Fois in un passaggio dell’intervista – sono: l’etica, la creatività, il know how e l’apertura mentale alle diverse competenze che sono necessarie per la progettazione di prodotti per i bambini. Un progettista di giocattoli deve essere un vero e proprio manager di progettazione, non semplicemente un designer“.

Per fornire ai partecipanti queste caratteristiche e formare i “Toy Designers del domani, il corso analizza una vasta gamma di argomenti eterogenei – che vanno dalla storia del design per il giocattolo all’etica e ai diritti dei bambini, dal design strategico alla pedagogia, alla psicologia e alla ergonomia cognitiva, dagli aspetti tecnologici alla comunicazione e alla distribuzione del giocattolo – attraverso un mix formativo che alterna contributi teorici, attività pratiche e sessioni progettuali.

I partecipanti al Corso riceveranno un certificato che permetterà loro di essere iscritti alla speciale “Toy Designer List” che Assogiocattoli ha creato al servizio delle aziende del settore.

Novità per la quarta edizione del corso, in partenza il prossimo 16 ottobre: i contenuti teorici verranno erogati in forma di e-learning (in italiano e in inglese). Ci saranno poi le sessioni progettuali (due mini-workshop e una sessione progettuale intensiva denominata main workshop) che come negli scorsi anni costituiranno una parte fondamentale della didattica e verranno realizzate in collaborazione con partner e sponsor e condotte con il supporto di esperti e progettisti. Queste lezioni intendono esplorare scenari di innovazione di “sistema prodotto” per il mondo del Kids & Toys, proponendo ai partecipanti un percorso di sviluppo progettuale orientato all’innovazione non solo del prodotto in sè, ma capace di ripensarne la dimensione del servizio, la modalità comunicativa e gli scenari di distribuzione per i mercati nazionali e internazionali.

Tra le realtà che collaborano con il corso durante le sessioni progettuali, attraverso l’intervento di testimoni aziendali, e che hanno accolto molti degli ex studenti per uno stage o per vere e proprie collaborazioni professionali al termine del percorso formativo, ricorrono i nomi di alcuni colossi del settore quali LEGO, HAPE, Hasbro UK, Chicco, Ravensburger e Milaniwood.

Frutto del lavoro svolto durante i Workshop nelle passate tre edizioni, sono i numerosi progetti realizzati e presentati in occasione di Fiere ed eventi di settore (tra le quali proprio anche la prestigiosa Spielwarenmesse di Norimberga) da giovani progettisti ex studenti, come ad esempio Internotrentatre Studiocreativo, Slowwood, Craftventure, Marta Lo Bianco&Laura Fracasso, Raffaella Ratti e Stefano Lorenzo Cavanè; 5 concept, inoltre, sono stati acquistati da HAPE, uno dei maggiori produttori al mondo di giocattoli costruiti con materiali sostenibili. A ulteriore testimonianza dell’efficacia dell’impostazione del percorso formativo, sono ben due le start-up lanciate nell’ultimo anno da partecipanti delle passate edizioni del corso, LaM Project e Italiantoy by Calembour design. E’ inoltre importante sottolineare il successo di Vivawood, una linea di giocattoli nata grazie al contributo degli studenti del corso e realizzata in sinergia con la Falegnameria del Carcere di Bollate, gestita dalla cooperativa e.s.t.i.a.: giochi, giocattoli, arredi, oggetti e complementi, tutti in legno, costruiti dai detenuti di Bollate e disegnati dai Toy Designer.

I partecipanti, qualificatisi come Toy Designer, vengono coinvolti successivamente al corso in workshop e/o attività varie su richiesta e brief di aziende interessate al giocattolo e in generale al mondo dei Kids.

Il Corso di Alta Formazione si rivolgere a designer, grafici, laureati in marketing ed economia, interior designer e architetti particolarmente interessati agli aspetti di sistema prodotto del giocattolo e del prodotto per l’infanzia (prodotto, distribuzione, packaging e comunicazione).

Il corso è internazionale: i contenuti saranno erogati in inglese e in italiano.

 

Per informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design (Consorzio del Politecnico di Milano)

via Durando 38/A – V Piano – 20158 Milano

tel. (+39) 02.2399.7208

e-mail: [email protected] ; [email protected]

www.polidesign.net/ddgio

 

Press Contact:

Ufficio Comunicazione

Tel. (+39) 0223997201

[email protected]

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Il Professor Flavio Caroli terrà una conferenza nel carcere di Opera a Milano con la collaborazione del manager Salvo Nugnes e l’attore Alessandro Quasimodo

Continua ad arricchirsi di eventi importanti il ricco calendario del festival artistico letterario “Cultura Milano” che prevede anche una serie d’iniziative a scopo benefico – solidale per i detenuti degli istituti penitenziari di Opera, San Vittore e Bollate a Milano, con personalità illustri del panorama attuale, tra cui Margaret Mazzantini, Francesco Alberoni, l’indimenticabile Margherita Hack, Dario Fo, Paolo Crepet, Piero Chiambretti. Attesissima l’interessante conferenza del noto professor Flavio Caroli, che si terrà nel Carcere di Opera in data Martedì 13 Maggio. Ad affiancarlo in qualità di relatori saranno il manager produttore Salvo Nugnes e l’attore Alessandro Quasimodo, figlio dell’esimio maestro poeta Salvatore.

 

Nell’occasione Caroli, esperto docente e storico dell’arte, nonché popolare volto televisivo della trasmissione Rai “Che tempo che fa” e di altri programmi di successo, parlerà e si svelerà in chiave autobiografica, dagli esordi ai giorni nostri. Inoltre, spiegherà le tematiche affrontate nell’ultimo libro di recente pubblicazione, dall’intrigante titolo “Voyeur” (Mondadori).

 

Il testo racconta la storia di un fotografo, Fabrizio, che nel corso della vita perfeziona lo sguardo come “Strumento filosofico” per la comprensione del mondo. L’eros e la bellezza o viceversa, l’orrore delle guerre vissute in prima persona dal protagonista, che si sono succedute in mezzo secolo, lo aiutano a cogliere sempre più l’essenzialità delle forme, in cui si manifestano le cose. Caroli ci regala un romanzo profondo e appassionante, che porta a riflettere sul potere delle immagini e su quanto esse stesse possano influire sulla percezione della realtà circostante. L’ultima verità sul limite estremo dell’esistenza, offre bellezze e consapevolezze, che lo sguardo non ha saputo capire, interpretare e forse neppure godere.

 

Un libro coinvolgente da leggere con sensibilità e concentrazione, non solo da sfogliare, per trovare le parole giuste, che appartengono ad ognuno e le frasi, che penetrano nella mente, perché come afferma Caroli: “Vedere non è guardare e guardare non è vedere”.

 

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Consegna Premio “Azienda The Best Privacy Guardian”

E’ stato consegnato ieri a Roma, in occasione della seconda edizione di Tecnosan, l’evento sulla sanità digitale italiana, il premio “Azienda The Best Privacy Guardian” nato con l’obiettivo di premiare l’impresa o l’ente che meglio delle altre ha salvaguardato la privacy del paziente nel rispetto della normativa vigente in Italia e in Europa.

 

Il vincitore di questa seconda edizione dell’award è stato: “Il programma di Telemedicina tra Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma e il Carcere Regina Coeli di Roma” del Dott. Michelangelo Bartolo, Dirigente Resp. UoS Telemedicina AO S. Giovanni Addolorata in collaborazione con Gianpiero Guerrieri, già Direttore UOC ICT AO S. Giovanni Addolorata, e Giorgio Scaffidi, Direttore Pronto Soccorso Cardiologico AO S. Giovanni Addolorata. 

 

Obiettivi del programma di telemedicina del Dott. Bartolo erano nell’ordine:

  • Offrire la consulenza medica specialistica a distanza per teleconsulti (anche H24) o telemonitoraggio clinico di pazienti selezionati afferenti alle branche della cardiologia e della medicina interna.
  • Effettuare all’interno del carcere accertamenti specialistici diagnostici avanzati che richiederebbero l’accompagnamento del detenuto all’esterno.
  • Ridurre il numero di trasferimenti per accertamenti diagnostici e/o di ricoveri incongrui
  • Fare diagnosi differenziale tra una patologia reale e una simulazione tutelando così sia i medici o gli infermieri della casa circondariale, sia i detenuti affetti da reale patologia.

 

Al Regina Coeli dall’ottobre 2011 è attivo il servizio di telemedicina – unico a livello nazionale – tra la C.C. di Regina Coeli e l’Azienda Ospedaliera  San Giovanni di Roma.  Il servizio, ideato e progettato dal Reparto di Telemedicina dell’Ospedale San Giovanni, ha preso il via dopo la firma di una convenzione tra gli attori coinvolti.

 

Il servizio realizzato permette di effettuare:

  • Teleconsulto specialistico, paragonabile ad una visita specialistica.
  • Telemonitoraggio specialistico, paragonabile ad un ricovero ospedaliero. Monitoraggio clinico di un detenuto in condizioni critiche per 10 giorni

 

 

Esami e parametri vitali attualmente inviabili e consultabili nel servizio di telemedicina:

  • Elettrocardiogramma
  • Enzimi Cardiaci
  • Saturimetria (% di ossigenazione del sangue)
  • Glicemia
  • Pressione
  • Frequenza cardiaca

 

Il software gestionale

Il software usato per la telemedicina carceraria è stato interamente realizzato  “in House”  dall’A.O. San Giovanni Addolorata ed è di proprietà della stessa. Tale particolare è di notevole importanza in quanto l’intera soluzione progettuale, le licenze di utilizzo e il successivo sviluppo non dipendono da ditte esterne: questo permette di poter risparmiare sui costi di gestione e soprattutto di modificare ed adeguare il software a nuove esigenze.  Il software permette la compilazione guidata dell’obiettività clinica del paziente ed è stato progettato per poter essere usato anche da personale non medico. Ad ogni richiesta inviata si attivano automaticamente degli alert mirati (sms, e-mail, fax) ai medici di guardia della struttura ricevente che provvederà a prendere in esame la richiesta e rispondere nei tempi concordati.  Presso l’Ospedale San Giovanni di Roma è attivo il Centro Servizi di Telemedicina gestito da personale infermieristico che funge da “cabina di regia” che controlla, smista e coordina le richieste ricevute.  Il software realizzato, le infrastrutture informatiche e il Centro Servizi sono già in condizione di poter replicare il servizio di telemedicina ad altri istituti penitenziari selezionati sull’intero territorio nazionale.

 

Sicurezza dei dati

Le problematiche tecniche risolte sono state dovute al fatto di dover “aprire” verso l’esterno una realtà che per la sua peculiarità deve essere chiusa. La sicurezza è stata particolarmente curata attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate.

Il sistema sopra descritto veicola i dati dei pazienti attraverso l’etere e via web; per tale motivo si è dovuto provvedere ad attuare una serie di ulteriori accorgimenti per tutelare la riservatezza dei dati del paziente.

Il problema della sicurezza è stato affrontato, oltre che con i tecnicismi dell’ICT quali trasmissioni crittografate basate su VPN, anche con misure di più alto livello (tunneling  tra il Centro Servizi del Reparto di Telemedicina dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata ed una postazione posta nell’infermeria

di Regina Coeli).  La progettazione dell’intero sistema  (Software, trasmissione dati, archiviazione in sicurezza nei server dell’ICT dell’ AO San Giovanni Addolorata) ha usato i più avanzati sistemi di sicurezza rendendo il modello invulnerabile anche in contesti critici. La flessibilità del sistema di telemedicina e la progettazione della sicurezza a diversi livelli, ha consentito di adottare questa soluzione nel rigido sistema di controlli del sistema carcerario.  Il tutto è stato realizzato grazie all’attiva collaborazione e coinvolgimento del DGSIA (Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati) che nella persona dell’ Ing. Anfuso si è adoperato per garantire la sicurezza e il funzionamento del servizio di telemedicina.

 

Un teleconsulto in urgenza viene invece automaticamente inviato al Pronto Soccorso Cardiologico dell’A.O. San Giovanni Addolorata dove è già presente personale medico specialistico H24.  Il buon funzionamento della rete informatica, della tempistica di trasmissione e refertazione viene monitorizzato dal Centro Servizi di telemedicina dell’Ospedale San Giovanni Addolorata.

 

Il progetto, secondo la Commissione esaminatrice ha primeggiato sugli altri in concorso in quanto, oltre al fatto di essere altamente innovativo e di grande valenza etica, organizzativa e scientifica, ha una progettualità realizzata rispettando tutte le normative più accurate sia per la tutela della privacy che per la gestione dei dati (considerando anche il parametro di complessità dell’ambiente); un servizio che ne deriva è essenziale per la tutela dei diritti dei detenuti nel pieno rispetto della privacy. E’ inoltre altamente realizzabile e potenzialmente affidabile sul territorio purchè seguita da professionisti scrupolosi e ben formati. La metodologia utilizzata è molto affidabile e originale, quindi in linea con il valore dell’innovazione. Pertanto il progetto è stato ritenuto un’ eccellente forma di possibiltà di applicazione della telemedicina considerandolo premiabile

 

Le tematiche in gara dell’edizione 2014 erano:

  • L’innovazione digitale per il miglioramento dei processi interni delle strutture sanitarie
  • Semplificare e dematerializzare: le chiavi per rendere efficienti i processi sanitari
  • Il controllo e la governance dei processi sanitari attraverso l’innovazione digitale
  • Come migliorare i servizi ai cittadini e pazienti con le nuove tecnologie digitali

Premio Azienda The Best Privacy Guardian

Il premio Azienda The Best Privacy Guardian è stato ideato dall’ avv. Chiara Rabbito, coordinatrice nazionale del gruppo di ricerca “Sicurezza e Privacy” della SIT nel contesto dell’Officina Privacy e Misure di Sicurezza. Con il premio si intendono valorizzare le soluzioni migliori in linea con la normativa vigente in fatto di sicurezza di dati.

L’appuntamento del premio è al prossimo anno.

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Festival Cultura Milano – In conferenza al carcere di Bollate la rinomata scrittrice Margaret Mazzantini affiancata dal manager Salvo Nugnes

Margaret Mazzantini insieme al manager agente dei vip Salvo Nugnes, è stata protagonista di una conferenza all’interno della struttura penitenziaria di Milano Bollate. Durante l’evento benefico-solidale per i detenuti carcerari, inserito nel programma di “Cultura Milano” tenutosi venerdì 28 marzo la Mazzantini ha ricevuto la prestigiosa targa del “Premio Cultura Milano” consegnatagli dal manager Salvo Nugnes, che ospita rinomati personaggi del calibro di l’indimenticabile Margherita Hack, Bruno Vespa, Corrado Augias, Katia Ricciarelli, Patty Pravo, Roberto Vecchioni al motto propulsore di rendere la cultura accessibile a tutti.

Durante la visita la scrittrice ha avuto l’opportunità di fare un tour guidato all’interno della struttura attraverso la falegnameria, la biblioteca, la sala prove, il laboratorio del vetro, l’orto e le serre.

 

I detenuti durante la conferenza erano molto entusiasti di tale opportunità e hanno partecipato con numerose domande alla rinomata scrittrice, tra le più amate e apprezzate del panorama contemporaneo, che nell’occasione ha parlato del nuovo romanzo intitolato “Splendore” edito da Mondadori, nel quale racconta la storia d’amore di Guido e Costantino e la loro iniziazione sentimentale, che attraversa le stagioni della vita, l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta. I due protagonisti mettono a repentaglio tutto, ogni affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa incolumità personale. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale, un’identità frammentata da ricomporre, un legame assoluto, che li unisce. Si allontanano, crescono geograficamente distanti, instaurano nuove relazioni, ma il bisogno l’uno dell’altro resiste e perdura nel tempo.

 

La Mazzantini ha uno stile inconfondibile, corposo e ricco di metafore e significati esistenziali. Ha una prosa coinvolgente, un modo di scrivere speciale, attraente, forte, acuto, tagliente. In questo suo ultimo lavoro trasporta il lettore alla scoperta dell’amore omosessuale e dello splendore. Cos’è lo splendore? E’ la bellezza fortissima della diversità, quella che Guido e Costantino esplorano nelle lunghe stagioni della loro vita, che diventa una vicenda di appassionato splendore. E’ autrice di romanzi considerati dei veri best sellers per pubblico e critica di settore, come “Non ti muovere”, “Venuto al mondo” vincitore del Premio Campiello 2009 e trasformato in film di successo e “Nessuno si salva da solo” campione di vendite.

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Nel carcere di Opera per un evento a scopo benefico da Striscia la Notizia, Vittorio Brumotti insieme al manager Salvo Nugnes

Vittorio Brumotti, re dei guinness sportivi e popolare personaggio inviato di Striscia la Notizia è stato protagonista di un evento a scopo di solidarietà benefica per i detenuti dell’Istituto penitenziario di Opera, a Milano. Durante l’incontro, che si è svolto lo scorso Venerdì 14 Marzo presso la Sala Teatro della struttura di reclusione, Brumotti ha parlato della sua carriera e del suo mondo, affiancato dal manager Salvo Nugnes, relatore e organizzatore dell’evento, per poi regalare a tutti i presenti una delle sue incredibili performance con la fidata mountain bike.

 

Il vulcanico Vittorio, detto 100% Brumotti, pseudonimo assai azzeccato, è amatissimo da adulti e piccini, che lo seguono tifando per le sue intrepide sfide estreme. Svelando un suo prossimo obiettivo da record mitico dice “Nella primavera 2012 purtroppo è sfumato il mio sogno di scalare l’Everest per un’autorizzazione negata dal governo nepalese e a livello legislativo e burocratico su quel fronte è ancora tutto bloccato. Ma nella mia testa ora c’è il Monte Bianco con i suoi 4.810 metri d’altezza. Io e il mio staff stiamo aspettando le dovute autorizzazioni e poi con la mia bici da corsa mi sto allenando a compiere il giro della morte, faccio le prove in Liguria dove ho creato una piscina ricoperta di gommapiuma“.

 

Brumotti fornisce la sua importante presenza di testimonial nella campagna itinerante di comunicazione “Una vita da social” sul rapporto dei minori con il mondo informatico e internet contro i pericoli del web. Sull’argomento sottolinea “I minori devono seguire i consigli di mamma e papà. Lancio un appello anche ai produttori di telefoni cellulari, l’orco quello delle favole può aggirarsi su internet, ma non è per nulla virtuale, bisogna sensibilizzare e prevenire i rischi connessi all’uso di internet“.

 

L’iniziativa rientra nel corposo ed eterogeneo calendario del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano” organizzato da Salvo Nugnes con il motto propulsore di rendere la cultura accessibile a tutti attraverso iniziative, che ospitano illustri personalità come Vittorio Sgarbi, Margaret Mazzantini, Claudio Brachino, Mogol, Patty Pravo, Corrado Augias, Bruno Vespa, Silvana Giacobini, Paolo Limiti, Mario Luzzatto Fegiz, Paolo Del Debbio e tanti altri.

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In conferenza al carcere di Opera Felicia e Piero Chiambretti affiancati dal manager Salvo Nugnes

Ha riscosso un ottimo successo tra i detenuti, l’importante iniziativa a scopo benefico solidale che Giovedì 27 Febbraio 2014, ha visto come ospiti Piero e Felicita Chiambretti affiancati dal manager Salvo Nugnes, in qualità di relatore, nel contesto dell’istituto penitenziario milanese di Opera. L’incontro è iniziato con la presentazione della prima raccolta di poesie di Felicita Chiambretti “Farfalle di Verso” che ha letto alcuni suoi scritti assieme al filosofo Antonello De Vita. Il libro è il segno concreto e tangibile del suo generoso altruismo, poiché l’intero ricavato della vendita verrà devoluto al Centro Oncologico di Candiolo per finanziare la ricerca oncologica e la cura dei tumori. Felicita e Piero sono entrambi molto attivi nelle iniziative benefiche e spesso prestano la loro notorietà diventando testimonial di manifestazioni, per la raccolta fondi.

Nella seconda parte della conferenza, Nugnes ha intervistato Piero Chiambretti, il quale ha saputo conquistare e coinvolgere il pubblico di reclusi, che hanno ampiamente apprezzato il suo modo di essere, dimostrando il loro entusiasmo con scrosci di applausi. Nello svelare alcuni simpatici aneddoti Piero afferma “All’università ho frequentato il DAMS a Bologna e per mantenermi ho lavorato ai mercati generali e alla discoteca Ritual di Torino. Mi consigliarono di comprare un cane di razza per rimorchiare le ragazze, ma io non avevo una lira e decisi di fare il disc jockey, perché lo faceva anche il mio macellaio e mi segnalò, che al Ritual ne cercavano uno. Poi sono approdato alle radio libere. La radio è la faccia buona della tv“.

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Al carcere di Opera in uno speciale incontro con Felicita e Piero Chiambretti affiancati dal manager Salvo Nugnes

Felicita e Piero Chiambretti saranno protagonisti di un’interessante conferenza nel contesto carcerario di Opera a Milano, per parlare dinanzi ai detenuti, organizzata dal manager agente dei vip Salvo Nugnes, in qualità di relatore. L’iniziativa, a scopo benefico solidale, è prevista in data 27 febbraio 2014 alle ore 15.00 e rientra nel vasto e variegato calendario di incontri del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano” ideato e organizzato da Salvo Nugnes per divulgare un messaggio di cultura universale e accessibile a tutti. Nel prestigioso elenco dei personaggi, spiccano ospiti del calibro di Bruno Vespa, Francesco Alberoni, Vittorio Sgarbi, Katia Ricciarelli, Corrado Augias, Roberto Vecchioni, Silvana Giacobini, Umberto Veronesi, Mogol, l’indimenticabile Margherita Hack e tanti altri.

 

Piero racconta “Mia mamma mi ha avuto a 18 anni e mi ha cresciuto da sola a Torino. A 10 anni ho iniziato a scrivere un romanzo giallo, a scuola però non mi applicavo. Scambiavo la scuola per un teatro, gli insegnanti e i compagni erano il mio pubblico. Avevo l’ossessione di strappare risate. Dalle elementari alle medie ho dovuto cambiare una trentina di scuole. Quando mi sbattevano fuori mi ripresentavo in classe accompagnato non da mia mamma, ma da Luisa, una ragazza, che mi dava ripetizioni e, che indossava strepitose minigonne“.

 

Nell’occasione Felicita Chiambretti presenterà il suo primo libro di poesie dal titolo “Farfalle di verso” i cui proventi della vendita sono interamente destinati all’istituto piemontese di Candiolo, per finanziare la ricerca e la cura oncologica. La signora Felicita, mamma del grande Piero spiega “La mia vena poetica nasce con me, è insita in me. L’approccio alla poesia è sempre come un nuovo amore inaspettato, che matura prima nella mia coscienza, o un’ispirazione della musa, o un’onda mentale dalla quale poi scaturiscono i mezzi per la stesura della poesia“.

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In conferenza al carcere di S. Vittore il noto psicoanalista Paolo Crepet con affiancato dal manager Salvo Nugnes

Il noto psicoanalista Paolo Crepet insieme al manager agente dei vip Salvo Nugnes ha tenuto un’interessante conferenza dinanzi ai detenuti nel contesto penitenziario di S. Vittore a Milano in data giovedì 20 febbraio. L’iniziativa scopo benefico solidale è inserita nell’eterogeneo calendario del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano” di cui Salvo Nugnes è promotore e organizzatore.

Crepet ispirandosi alle tematiche affrontate nel suo nuovo libro di successo “Impara a essere felice” ha analizzato il concetto di felicità nelle sue molteplici e variegate sfumature. In questo testo emerge una reale urgenza educativa, poiché la felicità può e deve essere il vero obiettivo della formazione di un giovane e il compito primario di ogni genitore e insegnante.

 

Crepet spiega come “Bisogna insegnare ai ragazzi, che la felicità richiede impegno, sforzo, fatica e grande cura, perché non voli via e, che la libertà contiene sempre una parte di sana sofferenza e di rabbia“.

E sottolinea “Spesso la felicità erroneamente viene percepita come qualcosa di enorme, strabordante. In realtà, la felicità è nelle sfumature e deve essere voluta, conquistata, protetta e coltivata“. E citando a modello di esempio l’amico poeta Tonino Guerra , che ha lasciato tante spore di felicità e insieme a lui altri grandi uomini i maestri di vita aggiunge “La felicità è anche in un’odorosa piantina di finocchio selvatico scelta e piantata da un amico prima di morire“.

 

Sulla presenza di una figura femminile nel ruolo di interlocutore nella conversazione all’interno del libro rivela “La mia è stata una scelta ben precisa, sono cresciuto in un vero e proprio matriarcato con una nonna -generale prussiano- e una mamma femminista ante litteram. Scrivo per le donne anche, perché le donne leggono di più“.

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Carcere di Pozzuoli: Blandizzi in concerto di Natale

Una vigilia di Natale dedicata alla musica, alla poesia, al sorriso e alla speranza quella che trascorreranno le detenute della Casa circondariale di Pozzuoli. E’ questo il mix di ingredienti che caratterizzano il concerto, che si terrà all’interno del carcere dalle 10.00 alle 12.00 del 24 dicembre. Protagonista il cantautore partenopeo Lino Blandizzi, che ha messo il proprio talento e la propria passione a disposizione in forma gratuita, per sostenere una causa sentita ed importante. Parola d’ordine integrazione e reintegrazione. Saranno eseguiti alcuni brani del suo ultimo album “Il mondo sul filo”, assieme ad altri tratti dalle poesie di Eduardo De Filippo, Luigi Compagnone, Piero Antonio Toma. Nel repertorio ci saranno anche canzoni di Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Sergio Bruni. Lo spettacolo si concluderà con l’esecuzione del brano, dedicato alla diversità  ed alla necessità di mettere in atto un processo di reale integrazione, “Nessuno è più diverso”, composto dal cantautore insieme agli alunni del laboratorio di musica dell’Istituto scolastico Pitagora di Pozzuoli. Dato che il leitmotiv del brano è l’integrazione e la ricerca di una possibilità di vivere una vita piena e degna di questo nome, alcune detenute, divenute compositrici per un giorno, hanno rivisitato la versione che verrà eseguita inserendo delle parti che parlano della loro specifica condizione. Il concerto natalizio si inserisce tra le iniziative messe in campo nell’ambito della collaborazione di Blandizzi con il Laboratorio di “Lettura e scrittura” di Lina Spento, Maria Gaita e Francesca di Bonito. Un team in rosa che dal 2002 si prodiga per dare conforto alle ospiti del carcere e per rendere concreti ed operativi possibili strumenti di recupero e di reinserimento nella società. 

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Agenzia Promoter: Mario Luzzatto Fegiz in conferenza presso il Carcere di Opera a Milano

Mario Luzzatto Fegiz, illustre critico musicale e noto giornalista del Corriere della Sera, terrà una conferenza autobiografica a tema su “I segreti di 50 anni di musica” nella struttura penitenziaria del Carcere di Opera a Milano, in data Venerdì 8 Novembre alle ore 17.00. Ad affiancarlo nel ruolo di relatore sarà il manager Salvo Nugnes, agente di nomi di spicco in ambito arte, cultura e spettacolo.

L’importante iniziativa si colloca nel variegato calendario di eventi di solidarietà per i detenuti, a scopo d’intrattenimento cultural artistico.

Parlando della musica Fegiz afferma “La musica è la forma d’arte più astratta che ci sia, più di qualsiasi altra, più del cinema, della pittura e della scultura. È impossibile e anche inutile descrivere a parole la musica. La musica ha già in se stessa quello che vuole comunicare, ha già dentro i codici per essere decifrata. E la canzone è un magico equilibrio tra testo e musica“. E aggiunge “Chiunque può parlare di musica passata, presente e futura. Non esistono persone più qualificate solo per ragioni anagrafiche. Personalmente sono in grado di inquadrare meglio quel che ho visto nascere sotto i miei occhi, che quel che è successo prima che io fossi al mondo. In compenso, chi vede solo il risultato finale ha una visione più storica e oggettiva“.

Nei lunghi anni di autorevole carriera Fegiz ha recensito oltre 2500 concerti e possiede una collezione personale di 18 mila dischi, prevalentemente in vinile.

Di recente, ha esordito con grande successo a teatro nello spettacolo di sua creazione “Io odio i talent show” che ha ispirato una tournée nei principali palcoscenici nazionali e anche la pubblicazione del libro dal titolo omonimo. Da testimone diretto svela i segreti mai detti di star come Madonna, Mike Jagger, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e dice “Il critico non esiste più, è stato derubato del suo mestiere da giurie popolari, sms, mail e televoti“.

Fegiz abituato a occuparsi di Elton John e dei Beatles odia i talent show, perché hanno posto fine all’esclusività della critica musicale e al suo ruolo specifico in materia. E sottolinea “La musica è un segnatempo nella vita di una persona, la musica è una compagna che non ci abbandona mai. I giovani ascoltano più musica degli anziani, perché sono più vivi. Qualsiasi musica può tenerci in vita, ogni tipo di musica ci può salvare. La musica non mi ha mai tradito e non tradirà neanche voi“.

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Paolo Limiti ospite al Carcere di Opera affiancato dal manager Salvo Nugnes – Agenzia Promoter

Il grande Paolo Limiti affiancato dal manager Salvo Nugnes, direttore di Agenzia Promoter e agente di nomi di spicco, ha tenuto un’interessante conferenza in stile autobiografico dal titolo “Parole in musica” presso la Casa di Reclusione di Opera a Milano, mercoledì 13 giugno, dinanzi a un pubblico entusiasta composto anche da detenuti carcerari.

Limiti, conosciuto e apprezzato nel mondo come musicologo, paroliere, conduttore e produttore tv ha saputo annoverare meritati successi e riconoscimenti, con un carisma innato e una professionalità impeccabile.

Da esperto talent scout ha di recente ideato il prestigioso “Premio Etta Limiti” un concorso musicale dedicato alla lirica e al musical alla scoperta di nuovi talenti emergenti, in onore della mitica mamma Etta. Si tratta di un’iniziativa, che permette di esibirsi in performance davanti a una giuria di qualità costituita da illustri esponenti dei principali teatri internazionali, direttori artistici, impresari teatrali e critici musicali. Il gala della finale per l’opera si è svolto nello storico teatro dal Verme a Milano ed già attesissima la finale sul musical prevista il 21 settembre al teatro Manzoni di Milano.

Limiti commenta “Questa manifestazione a cadenza annuale si propone di scoprire e supportare le nuove generazioni di cantanti, facilitandone l’inserimento in ambito teatrale per farsi conoscere e apprezzare dagli esperti di settore, ma anche dal vasto pubblico appassionato del genere e abituale frequentatore dei teatri di tutto il mondo. Ho deciso di istituire questo concorso in ricordo di mia madre Etta, scomparsa di recente, per tutta la vita grande estimatrice di musica e teatro musicale, che me li ha fatti conoscere e amare“.

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La vita dietro le sbarre: le donne del carcere di Sollicciano, si raccontano nelle aule dell’Università di Firenze.

Nel corso dell’evento sarà presentato il libro “Alice nel paese delle domandine”,

a cura di Monica Sarsini, con la testimonianza di alcune detenute del carcere di Firenze.

 

 

 

Lunedì 20 Maggio 2013, ore 15,00, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Scienze della Formazione ( via Laura, 48- Firenze, aula 6, primo piano).

 

Un gruppo di studentesse del corso di Laurea di Scienze Umanistiche per la Comunicazione, dell’Università di Firenze, a conclusione di un progetto nato all’interno del Laboratorio di

Strategia Comunicativa tenuto dal prof. Gianluca Torrini, organizza un incontro che avrà come protagoniste alcune detenute del carcere di Sollicciano, autrici del libro “Alice nel paese delle domandine. Racconti delle detenute di Sollicciano, ed. Le Lettere 2011”, curato da Monica Sarsini.

 

 

L’evento, aperto al pubblico, offrirà la possibilità di un incontro diretto con le detenute che leggeranno estratti del libro e affronteranno temi concreti della vita dietro le sbarre, come il cibo, i colloqui, il rapporto con i figli e altri argomenti particolarmente rilevanti.

 

Oltre ad alcune donne detenute del carcere, saranno presenti  anche Monica Sarsini, curatrice del libro e responsabile del Laboratorio di Scrittura Creativa nella sezione femminile del carcere di Solliciano, Maria Pia Marchese, presidente della scuola di Studi Umanistici e della Formazione di Firenze, Giovanna Del Gobbo, decente di Teorie dei Processi Comunicativi e Formativi, Luca Toschi, direttore Communication Strategies Lab, Gianluca Torrini, docente del Laboratorio di Strategie Comunicative.

 

 

 

 

 

 

 

Contatti:

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Giulia Tosana 3331732069

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