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BIOARCHITETTURA, PREMIATO PROGETTO INDIANO

Ferrara. E’ affascinante il progetto che ha vinto il 10° Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo. Si tratta di un insediamento abitativo che ha rivoluzionato le condizioni di vita di 100 elefanti stanziali, dei loro custodi e relative famiglie in un’area devastata dalle cave di sabbia nel Rajasthan, regione arida nel nord-ovest dell’India. L’architetto premiato con la medaglia d’oro è Rahul Mehora di Mumbai, che è riuscito a trasformare un territorio quasi invivibile in un’area gradevole ed ecosostenibile per uomini e animali. E con investimenti minimi.

 

Acqua tutto l’anno in un insediamento ecosostenibile

Il progetto “Hathigaon – Housing for mahouts and their elephants” sfrutta le cavità artificiali create dall’attività estrattiva trasformandole in bacini: vere e proprie riserve d’acqua piovana indispensabili per la sopravvivenza umana e degli elefanti. Ma anche per la riqualificazione ambientale e microclimatica di tutto il territorio. Infatti, grazie alla raccolta delle piogge monsoniche, i terreni possono essere piantumati e accogliere gli insediamenti abitativi.

Secondo la giuria del Premio Fassa Bortolo, il progetto di Rahul Mehora rappresenta uno straordinario esempio di sostenibilità del paesaggio e del territorio, attraverso una riqualificazione intelligente e completa del territorio. Costi di realizzazione molto contenuti, materiali disponibili localmente e semplici tecniche di costruzione. Ma senza mai perdere di vista le esigenze di vita e di socialità di chi deve abitarci. E, naturalmente, quelle dei cento elefanti.

Bioarchitettura e bioedilizia, medaglie d’argento a Spagna e Italia

Due le medaglie d’argento assegnate ex-aequo dal Premio Fassa Bortolo. La prima, allo studio spagnolo Sol89 per la realizzazione di una scuola di cucina in un antico macello vicino a Cadice. Un esempio di recupero funzionale e di ristrutturazione di un edificio storico, reinterpretato in chiave contemporanea.
La seconda medaglia è stata attribuita al DAP studio di Milano per la realizzazione del Centro Civico Roberto Gritti a Ranica (Bergamo). Una biblioteca, un auditorium, uno spazio per l’infanzia, vari locali dedicati alla cultura e al tempo libero. Un “guscio” traslucido di grande impatto visivo che racchiude una varietà di spazi funzionali interni. Soluzioni architettoniche che, combinate all’uso di fonti rinnovabili, garantiscono elevati standard di efficienza e autonomia energetica.

Il Premio di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo: filosofia e finalità
Obiettivo del Premio è stimolare la ricerca di soluzioni innovative nell’ambito della bioarchitettura. Aperto a 36 paesi del mondo, seleziona ogni anno progetti di architettura sostenibile realizzati da professionisti e studi di architettura e ingegneria nei cinque anni precedenti. Sono previsti anche premi riservati ai migliori progetti elaborati come tesi di laurea.
«La sostenibilità è un tema di importanza mondiale, perché riguarda la gestione delle risorse e gli effetti sul clima e sugli abitanti di tutto il pianeta», spiega Thomas Herzog, presidente della Giuria del Premio Fassa Bortolo. «L’aspetto più importante non è l’orientamento architettonico fine a se stresso. Il progetto vincente deve dare una risposta competente e responsabile alle caratteristiche specifiche del territorio, valutandone risorse e alternative. Deve dare un contributo importante alla cultura del territorio».
Altrettanto importanti per la giuria del Premio Fassa Bortolo sono gli aspetti climatici e ambientali. I progetti architettonici presi in esame devono contenere elevati standard qualitativi raggiunti attraverso un’approfondita analisi delle variabili ambientali. E ciò che viene costruito deve essere perfettamente integrato nel contesto ambientale.
Il Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo è promosso dall’azienda Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara. Fanno parte della giuria due docenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara cui vengono affiancati, per ogni edizione, due architetti di fama internazionale che devono provenire ogni anno da culture diverse. Per incentivare e diffondere in tutto il mondo la cultura del costruire sostenibile.
La cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio Fassa Bortolo si svolgerà il 18 giugno a Ferrara. Parteciperanno i membri della giuria e architetti di fama internazionale. Fra questi, Glenn Murcutt (Australia), Michael Hopkins (Gran Bretagna), Rahul Mehrotra (India), Peter Rich (Sudafrica), Erik Bystrup (Danimarca) e Hermann Kauffmann (Austria).

Fassa spa, un’azienda all’insegna della sostenibilità
Fassa spa, azienda leader nel settore dei prodotti e soluzioni per l’edilizia, è presente in Italia con 13 unità produttive. Il brand Fassa Bortolo vanta antiche tradizioni, il primo insediamento produttivo risale addirittura al diciottesimo secolo. Per il management aziendale, il rispetto dell’ambiente è un valore imprescindibile.
«Dall’ambiente – spiegano i titolari – vengono le materie prime essenziali per i nostri prodotti: carbonato di calcio e gesso. Nelle nostre cave utilizziamo esclusivamente tecnologie all’avanguardia. Così rispettiamo il territorio, l’ambiente e la salute dei lavoratori. Le nostre tecniche sono pensate in funzione del recupero ambientale e del riuso dell’area di cava a fine coltivazione. La nostra filosofia è semplice: tutto deve essere com’era prima. Siamo dotati di un Centro Ricerche interno. Si tratta di un laboratorio all’avanguardia, per prodotti migliori in un ambiente migliore».

Informazioni:

http://www.premioarchitettura.it/

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i.light, la parete che arreda, prodotta da CSP PREFABBRICATI

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  • 24 Maggio 2012

La qualità della luce, sia naturale che artificiale, è oggetto di studio nella progettazione degli spazi tanto da sviluppare tecniche di gestione, di controllo e di diffusione dell’illuminazione.

 

Il connubio tra tecnologia e innovazione, frutto della lungimirante ricerca di Italcementi Group, si è concretizzato in un materiale da costruzione straordinario diventato il protagonista indiscusso dell’Expo 2010 a Shanghai: i.light, il cemento trasparente. Rivestimento esterno del padiglione Italia ha generato una delle poche strutture divenute permanenti della manifestazione.

Ora, i.light coglie a pieno le necessità bioenergetiche contingenti evolvendo la sua originaria natura outdoor in una componente architettonica e di design per l’internal lighting. In virtù della sua flessibilità i.light consente di “arredare” ogni tipologia di ambiente: pavimenti flottanti, pareti divisorie e quinte montate con un sistema di messa in opera sicuro, semplice, flessibile costituiranno l’elemento armonico e di prestigio per abitazioni, esercizi commerciali e ambienti di lavoro.

 

CSP PREFABBRICATI, in piena sinergia con l’ideatore Italcementi e l’unico rivenditore autorizzato BigMat, è stato scelto per la produzione dell’innovativo materiale studiato per valorizzare gli spazi con la translucenza del prodotto e con la ricercatezza dei materiali adottati.

Per promuovere questo prodotto innovativo, Csp Prefabbricati spa patrocinerà la presentazione ufficiale del nuovo sistema di pannelli realizzati con i.light, il cemento trasparente. L’evento, in anteprima nazionale, organizzato per il giorno 30 Maggio 2012 si terrà presso la rivendita BigMat – De Tommasi di Chieri (TO) – dalle ore 14,30 alle ore 18,00 con un dibattito tecnico alle ore 17,30. Un team formato da personale specializzato e da progettisti Italcementi illustrerà, ai professionisti che interverranno, le metodologie di montaggio e le possibilità di applicazione offerte da i.light.  La partecipazione è libera.

Il futuro dell’architettura? E’ trasparente!

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Il primo progetto di “Casa a 10 kw” – la casa che produce energia – verrà costruito a roma

Technowood , azienda italiana specializzata nella progettazione e costruzione di case a struttura portante in legno, è stata scelta come partner del progetto “ CASA a 10 kw” . Il progetto prevede la realizzazione del primo lotto di 5 ville ( 2 bifamiliari ed una unifamiliare ) presso il XIII Municipio di Roma di cui sono iniziati i lavori in questi giorni . Il progetto è firmato dall’architetto Cristiano Senise .
La  “CASA A 10 KW ” rappresenta la somma dell’ ENERGIA PRODOTTA da fonti rinnovabili ed ecologiche totalmente gratuite (il SOLE con i pannelli fotovoltaici, il VENTO con i generatori eolici) +  l’ENERGIA RISPAMIATA mediante l’utilizzo di sistemi passivi quali:

  1. Sistemi naturali di riscaldamento e raffrescamento (il SOLE con le serre termiche ed i camini solari, L’ACQUA con le piscine termiche e le vasche di raffrescamento),
  2. Sistemi murari di tamponatura e solai di copertura ad elevata tenuta termica.

Dal punto di vista ambientale l’importanza di questo progetto è notevole: basti pensare che una casa in classe A assicura un consumo intorno a 30 KWh/mq anno contro i 130 KWh/mq anno di un’abitazione tradizionale italiana.
Tre elementi naturali conducono ed ispirano lo sviluppo progettuale di casa 10 kw : il SOLE ; l’ACQUA ed il VENTO ” dichiara l’architetto Cristiano Senise che ha sviluppato il progetto “10kw”  : il SOLE con i pannelli fotovoltaici , con le serre termiche ed i camini solari , il VENTO con  i generatori eolici ,l’ACQUA con le piscine termiche , le vasche di raffreddamento ed il recupero delle acque piovane. “Casa 10Kw” rappresenta l’improcrastinabile nuova frontiera del vivere e dell’abitare ” conclude l’Architetto Senise .
“ L’ossatura adottata per il progetto è costituita da pareti e solai in X-Lam – dichiara l’Ing. Massimo Arquilla Capo Ufficio Tecnico della Technowood – che associata al coibente termico ed ai solai garantisce la massima efficienza dell’involucro edilizio in termini energetici, acustici e sismici. Tale struttura congiunta all’uso fonti energetiche rinnovabili attraverso il sistema a pannelli fotovoltaici , del solare termico, di ausilio agli impianti tradizionali per il riscaldamento e il raffrescamento dell’edificio, completano questo sistema di costruzione sostenibile e intelligente ” .
Siamo particolarmente fieri di essere stati scelti come partner di questo progetto intelligente e innovativo che basandosi sui principi fondamentali della bioarchitettura e della sostenibilità rappresenta il futuro della edilizia ” spiega Sergio Semproni , Direttore Commerciale di Technowood . “Siamo certi che progetti come quelli di “casa 10 kw” ,  il primo a Roma , saranno sempre più frequenti e riusciranno a dimostrare realmente i vantaggi di una costruzione a struttura portante in legno quale sistema costruttivo primario per case ad elevato risparmio energetico”.

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Bioarchitettura: energie rinnovabili, isolamento termico e molto altro ancora

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  • 12 Novembre 2010

Negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede i principi della bioarchitettura, o green building.

Il concetto di bioarchitettura nasce verso al fine degli anni Settanta, quando, in seguito alla crisi energetica del 1973, in Germania si cominciano a studiare metodi per vivere in modo ecocompatibile e all’insegna del risparmio energetico. Molti tipi di provvedimenti di cui si parla molto negli ultimi tempi, dalla coibentazione pareti esterne ai pannelli solari, non sono che il risultato di quegli primi studi, che nel corso dei decenni sono andati approfondendosi.

Uno dei primi campi di studio della bioarchitettura, che può essere definita come la disciplina che si occupa di costruire cercando di mantenere l’equilibrio tra benessere delle persone e salute della natura circostante, ha riguardato le fonti energetiche alternative al petrolio, quali l’energia solare. I primi esempi di bioarchitettura, comparsi in Europa e negli Stati Uniti negli anni Ottanta, mostravano già una nuova tendenza a cercare nuovi sistemi sia per produrre energia che per non disperderla. Con gli anni questa tendenza e gli studi in questo settore sono andati sempre più approfondendosi, in concomitanza con l’aggravarsi dei problemi ambientali, che sono sotto gli occhi di tutti ma che sembrano quasi impossibili da risolversi. Termini quali pannelli isolamento, ombreggiamento, deumidificazione, illuminazione naturale e molti altri sono entrati a far parte del vocabolario dell’architettura e dell’edilizia, e hanno cominciato a contraddistinguere nuovi tipi di case ed edifici.

Le scelte della bioarchitettura riguardano diversi settori, da quello dei materiali di costruzione a quello della progettazione, dalla ricerca di fonti di energia all’isolamento degli edifici. Per quanto riguarda i materiali di costruzione, l’obiettivo della bioarchitettura è quello di utilizzare materiali ad elevato rendimento, costi contenuti e, naturalmente, basso impatto ambientale. Ciò si traduce nel tentativo di evitare materiali che possano essere dannosi per la salute, come vernici e colle chimiche, per sostituirli con materiali naturali. Scegliere i materiali in bioarchitettura significa anche limitare l’uso delle risorse durante il processo costruttivo, magari usando materiali riciclati o leggeri, e quindi più facilmente trasportabili. Per quanto riguarda la fase di progettazione, la bioarchitettura presta molta attenzione all’impatto ambientale, cercando di non alterare troppo l’habitat nel quale l’edificio andrà ad inserirsi. Innanzitutto, i bioarchitetti devono considerare l’orientamento e la localizzazione dell’edificio, per sfruttare al meglio la luce e altri fattori atmosferici. In secondo luogo, il green building si pone l’obiettivo di mantenere le caratteristiche naturali del luogo in cui va a inserirsi, concentrandosi anche sulla progettazione del paesaggio. Per quanto riguarda le fonti di energia, inutile dire che gli edifici ecocompatibili sono all’insegna del risparmio energetico. Ciò significa innanzitutto una maggiore attenzione verso le fonti di energia alternative e rinnovabili (in questo senso un ruolo significativo è giocato dai pannelli solari e fotovoltaici), ma implica anche la tendenza ad utilizzare elettrodomestici che consumino meno e a studiare dei metodi per non disperdere l’energia. A questo proposito, è molto utile coibentare le pareti e isolare termicamente gli edifici, grazie a degli speciali serramenti e muratura in mattoni che permettano di non disperdere il calore e, di conseguenza, di limitare l’utilizzo di condizionatori e di impianti di riscaldamento, che contribuiscono in modo notevole all’inquinamento atmosferico.

Se seguissimo tutti questi ed altri principi della bioarchitettura, i vantaggi non solo per l’ambiente, ma anche per il nostro benessere e per il nostro portafoglio sarebbero di sicuro numerosi.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – posizionamento naturale

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Parete verde: l’incontro tra piante ed edilizia

Nasce il primo giardino verticale, rivoluzione dell’architettura green e del risparmio energetico, attraverso progetti innovativi e studi botanici.

Sviluppato da un’idea originale e intuitiva dell’architetto francese Le Corbusier è stata sviluppata dal botanico Patrick Blanc e ha insita dentro sé molti concetti innovativi sia per la progettazione sia per l’ecologia e le linee da seguire in questo senso tanto da rappresentare una delle notizie eco
del momento. Proprio nel rispetto per l’ambiente e nella sua tutela e rivalorizzazione è nato il giardino verticale situato all’interno di un Centro Commerciale di Rozzano, ideato e progettato dall’architetto Francesco Bollani con la fruttuosa collaborazione di uno studio di architettura di Montpellier e con la ditta Peverelli, e rappresenta la parete verde più ampia in Italia.

Costruito attraverso la composizione di quarantaquattromila piantine di duecento specie diverse si sviluppa per ben 1.250 metri quadri di verde, innovazione, risparmio energetico e soprattutto bellezza. In un momento storico in cui la preservazione dell’ambiente e le forme sperimentali di tutela ed eco sostenibilità sono all’ordine del giorno questa parete rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore che, auspicalmente, verrà presa come esempio per molte altre e per sviluppare una forma di tutela bella e naturale. Molti sono i punti a favore di questa forma di bioedilizia
: il bilanciamento termico dell’edificio grazie alla protezione dai raggi solari e il conseguente risparmio energetico, la riduzione delle polveri sottili e l’assorbimento di CO2, la riduzione di rumori ambientali quindi l’isolamento acustico dall’esterno. Inoltre il giardino verticale può essere smontato e ricollocato con facilità, a differenza di pareti fisse e murarie.

Come già detto più di duecento sono le piante utilizzate per comporre la parete che spaziano dalle sempreverdi alle piante fiorite che conferiscono un aspetto suggestivo e festoso all’insieme grazie alla varietà di colore che variano dal rosa, giallo, rosso, bianco e blu su base di muschio che dona compattezza e solidità. Inoltre il substrato a grande capacità idrica permette di irrigare con facilità e contenendo i costi. Un effetto cromatico unico che rispetta tutti i canoni della sostenibilità ambientale che tanto si vanno espandendo: bellezza, facilità di manutenzione e costi contenuti di composizione e installazione.

Proprio le piante, dopo l’energia fotovoltaica ed eolica, stanno divenendo infatti la nuova frontiera del green come aveva anticipato e auspicato l’architetto e artista austriaco Friedrich Hundertwasser. Nella sua visione ideale dell’ufficio infatti l’originale architetto vedeva un ambiente che favoriva la creatività e immerso nella natura, come un grande bosco. “Un ufficio deve avere aria naturale, non è possibile che delle finestre non si possano semplicemente aprire neanche se entra aria cattiva. Non deve essere installato un impianto di riscaldamento centralizzato o un impianto di aria condizionata a direzione centralizzata, che funziona quindi soltanto se non c’è nessuna finestra aperta. Deve avvenire un ricambio d’aria regolato in modo naturale. Si può ottenerlo, per esempio, ricoprendo ambienti d’ufficio con tetti d’erba. Sotto un tetto d’erba non ci sono mal di testa. Le persone che lavorano in quest’ufficio stanno, naturalmente, molto meglio che se avessero un triste tetto senza piante, che si ripercuote sull’anima e sulla testa. Al posto di tende e veneziane devono esserci delle piante che stanno alle finestre. Penso a un semplicissimo adattamento della finestra, uno scaffale per le piante, una specie di scaffalatura per libri.” Una visione molto originale e idealistica che, sebbene non possa essere colta nella sua completezza, può certamente fornire interessanti spunti e idee per le architetture del futuro.

A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl

Posizionamento garantito

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Roma: Biofiera, 15 – 18 Ottobre 2009

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  • 5 Ottobre 2009



Dal 15 al 18 ottobre Roma ospiterà la quarta edizione di Biofiera, un grande evento interamente dedicato a tutto ciò che è biologico.

La bioagricoltura, ma anche la bioarchitettura, le industrie biotessili, la bioedilizia, la biocosmesi e le bioenergie sono sicuramente dei campi in espansione, sui quali si dovrebbe investire sempre di più per assicurare a noi stessi e alle generazioni future un mondo più pulito, uno sviluppo sostenibile e uno stile di vita più sano. La Biofiera che dal 2006 si svolge a Roma, al Parco della Resistenza, è una grande occasione per tutti coloro che vogliono addentrarsi nel mondo del biologico, con tutte le sue diverse sfaccettature e applicazioni nella vita quotidiana, e scoprire come migliorare la propria vita partendo da piccole cose, come l’alimentazione e la cura della propria persona. E non c’è luogo migliore della capitale per mettersi in contatto con l’universo Bio: l’Italia è infatti il paese leader a livello europeo nella produzione del biologico (oltre un terzo delle imprese biologiche europee sono italiane), mentre a livello mondiale il nostro paese raggiunge un onorevole terzo posto, preceduto solo da Australia ed Argentina; il Lazio è inoltre la regione italiana in cui si registra il più alto consumo di prodotti biologici. Se prenoterete un hotel 5 stelle a Roma tra il 15 e il 18 ottobre avrete dunque la possibilità non solo di visitare gli splendidi monumenti e palazzi della città, ma anche di scoprire degli ottimi prodotti che contribuiscono a rendere il Belpaese famoso in tutto il mondo, e di capire come è possibile, con semplici accorgimenti, migliorare la propria vita.

Come ogni anno, i turisti in viaggio a Roma avranno modo di visitare numerosi stand o di fare una pausa nei vari punti di ristoro, tutti rigorosamente dedicati al mondo del biologico, e potranno così assaggiare prodotti eno-gastronomici di qualità, e soprattutto sani. Uno degli obiettivi della fiera è infatti promuovere, sin dall’infanzia, uno stile di vita sano, alla base del quale non può che esserci un’alimentazione equilibrata. Non solo cibo, però: il termine Bio raccoglie moltissimi altri ambiti, e prendendo in affitto monolocali a Roma e visitando la fiera avrete dunque modo di partecipare a dibattiti e discussioni e visitare vari spazi espositivi dedicati alla bioarchitettura (che utilizza materiali naturali ed elimina le fonti di inquinamento interno) e alla bioedilizia (che realizza immobili compatibili con l’ambiente nel quale vengono inseriti). Particolarmente interessanti sono inoltre gli spazi dedicati all’industria biotessile e alla biocosmesi (che si occupa di realizzare prodotti per la cura e la bellezza del corpo esclusivamente con ingredienti naturali), che attirano soprattutto il pubblico femminile, ma non solo, ma da non perdere sono anche gli stand dedicati all’agriturismo bio (aziende agricole che producono seguendo i principi dell’agricoltura biologica), e alle bioenergie (energie da materiale organico).

La Biofiera si pone dunque come uno spazio di informazione ed approfondimento, che però non mancherà di offrire numerose occasioni di svago e divertimento, pensate anche per i più piccoli: grazie a laboratori ludico-didattici e spettacoli di animazione, la Biofiera diventerà una grande festa durante la quale i bambini impareranno ad addentrarsi, divertendosi, nel mondo del biologico.

Prezzi: ingresso gratuito
Date: 15 – 18 Ottobre 2009
Dove: Parco della Resistenza, Roma, Italia
A cura di Fb-engine.com – software albergo

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