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Andrea Soraperra presenta le sue opere all’Hotel Dolomiè

L’arte scultorea di Andrea Soraperra sarà presto in esposizione all’interno dell’Hotel Dolomiè di Pieve di Cadore, in via Privata Dolomiti, 18. L’evento inaugurale della mostra, che vedrà la partecipazione eccezionale di Vittorio Sgarbi, è fissato in data venerdì 31 luglio 2015 alle ore 20.00. L’iniziativa artistica è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di Spoleto Arte. Nella stessa giornata, presso la Chiesa di Santa Maria Nascente in paese, Sgarbi parlerà in conferenza a tema su “Tiziano e la sua scuola”, conducendo una approfondita lectio magistralis dedicata a Tiziano Vecellio, che è originario del contesto.

Tramite la suggestiva produzione scultorea, Soraperra riconosce e accoglie la storia del legno, la accosta a quella dell’uomo e costruisce la sua, con un’elaborazione ancorata ad una procedura artigianale personalizzata. I lavori sono da considerarsi come frammenti e segmenti di un racconto, lasciato volutamente incompiuto, al quale ognuno è chiamato a dare voce, mediante il proprio contributo interpretativo.

Riguardo Soraperra è stato scritto: “La sua arte diventa una sorta di abile e sapiente -gioco sul campo- nel quale entra in scena la molteplice quantità di cose viste e quella di cose vissute. È un po’ come se ci volesse dire, che non basta fare, ma provare a fare, parlando alla nostra stessa creatività e interagendo con essa, per trasmettere energia nuova e nuove pulsioni, con la sensibilità e la consapevolezza di un uomo-artista di moderna visione e al contempo rispettoso della tradizione, che si dimostra un autentico esperto di comunicazione artistica a tutto tondo“.

 

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Alle mostre di Spoleto incontra Venezia la pregiata arte scultorea di incantevoli Giovanni Balderi

La prestigiosa esposizione di “Spoleto incontra Venezia” sta per aprire in anteprima, con un ricco elenco di importanti nomi coinvolti, da Dario Fo a Eugenio Carmi, da José Dalì a Pier Paolo Pasolini. L’evento, curato da Vittorio Sgarbi e diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, nella straordinaria cornice veneziana di Palazzo Falier, antica struttura nobiliare eretta sul Canal Grande nel XV secolo.

Nell’occasione lo scultore Giovanni Balderi è stato selezionato per partecipare all’appuntamento attesissimo. Nel 1984 inizia lo studio di ornato floreale e stile presso la bottega del maestro omatista Ledo Tartarelli. Nel 1994 continua a studiare anatomia e modellato con il professor Enzo Pasquini, specialista del Neoclassicismo. Collabora con vari laboratori di scultura contemporanea, senza mai interrompere l’attività di ricerca espressiva. Le sue opere, che nascono dal blocco di marmo senza l’utilizzo di bozzetti preparatori, sono inserite in numerose collezioni private e pubbliche.

Dalle sue parole è possibile cogliere al meglio la fonte d’ispirazione, che lo accompagna e lo guida nella fase ideativa ed esecutoria della lavorazione “La voce dell’arte non nasce qui, qui si manifesta, qui si ascolta, qui si vede. Mi piace, che il caso sia parte del percorso creativo dell’opera. Tutte le sculture sono cercate e scolpite direttamente dal blocco di marmo. Percorro così la particolare natura dell’informe scelto. Non preparo un bozzetto in terra o gesso. Il marmo è la materia prima, che nell’immediatezza dell’operare mostra una sua facilità, da seguire, da rispettare e talvolta da sfidare. Inizio in tanti modi a scolpire a blocco, ma oltre a una chiara sensazione da esprimere non so nemmeno io come si manifesterà l’opera finita. Per me i volumi, i tagli, le spaccature sono il manifestarsi delle sensazioni, da orchestrare come su di uno spartito musicale. Ogni tonalità, estensione e ritmo compositivo assumono un preciso valore nella voce dell’opera”. E aggiunge “Un riferimento certo è il corpo, da sempre voce di un’esigenza di raccontare percorsi umani e divini, dove il sentire si mostra in opere eterne come le domande. Il mio vuole essere un corpo, che tace, che si mette in disparte, che lascia parlare l’anima, l’energia che lo abita, lo domina, lo fa vivere, gli dà la forma, l’espressione”.

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