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Agriturismi a un passo dal mare: +30% in un anno la domanda per le strutture più vicine alle spiagge

Il settore degli agriturismi sta vivendo un forte momento di crescita, grazie alla destagionalizzazione delle strutture che non sono più considerate appetibili solo in primavera ma che vengono sfruttate anche in estate. Sono moltissimi gli agriturismi italiani vicini al mare: secondo uno studio di Agriturismo.it (http://www.agriturismo.it), partner di Casevacanza.it (http://www.casevacanza.it) e leader del settore, rispetto allo scorso anno le strutture agrituristiche a pochi passi dalla spiaggia hanno registrato un boom della domanda pari al 30%, segno che i turisti in estate non rinunciano al mare, ma nemmeno a un alloggio a contatto con la natura.

L’analisi ha preso in considerazione le strutture che distano al massimo 1,8 chilometri da una spiaggia, raggiungibile quindi in bicicletta o con una camminata di circa quindici minuti. La domanda arriva sempre più anche dagli stranieri: mediamente si rileva un +7% di richieste provenienti dall’estero. In particolare, confrontando il volume delle richieste con quello del 2016, si è registrato un +15,08% dagli Stati Uniti, seguiti dagli svizzeri (+8,11%) e dai tedeschi (+5,91%). Questi ultimi, in particolare, si stanno sempre più concentrando sulla Sardegna, dove la domanda di agriturismi da parte di chi arriva dalla Germania è cresciuta dell’11,08% nell’ultimo anno.

La distribuzione dell’offerta

Guardando alla distribuzione degli agriturismi a un passo dal mare sul territorio italiano, si scopre che il 18,27% delle strutture che si danno visibilità online si trova in Puglia. La seconda regione con il maggior numero di agriturismi sul mare è la Liguria, con il 16,35% delle strutture, seguita dalla Calabria (11,54%), pronta a fronteggiare l’aumento delle visite dopo essere stata nominata dal New York Times meta imperdibile per l’estate 2017. Oltre il 20% delle strutture a un passo dalla spiaggia si trova equamente distribuito tra le Marche e la Sicilia.

Analizzando le province più presenti quando si cercano agriturismi sul mare, Lecce è la più popolata: qui si concentra il 10,58% dell’offerta. A seguire nella top 3 si trovano la provincia di Foggia e quella di Imperia.

Le province più richieste per i soggiorni negli agriturismi al mare

Studiando le richieste arrivate al portale per le strutture agrituristiche vicino alle spiagge, si nota la differente distribuzione delle preferenze tra italiani e stranieri. Se i primi incoronano Lecce come regina delle prenotazioni anche per gli agriturismi vista mare, chi arriva dall’estero preferisce la provincia di Livorno, comunque seconda nella classifica delle mete più popolari fra gli italiani. Al terzo posto di entrambe le classifiche si trova la Toscana: per gli italiani la terza provincia più richiesta è quella di Grosseto, per gli stranieri quella di La Spezia.

Vacanze tra vita da spiaggia e campagna

Se già il concetto di agriturismo a pochissimi passi dal mare può suonare inusuale, sono ancora di più le curiosità che si scovano leggendo le descrizioni di queste strutture. In Puglia, per esempio, la regione più ricca di agriturismi sulla spiaggia, la possibilità di avere un meraviglioso mare a pochi metri dalla struttura si sposa all’opportunità di dormire in antiche masserie o, addirittura sotto le stelle, in tende già montate dai gestori. Non mancano poi le strutture che offrono ai propri ospiti spiagge private: si tratta di aziende agricole posizionate vicino al mare, che lo sfruttano come risorsa per l’agricoltura e hanno acquisito tratti di costa da utilizzare in esclusiva. La maggiore concentrazione di questi agriturismi si trova in Calabria. Sono poi molte le strutture che offrono servizi navetta e convenzioni con stabilimenti balneari.

«Quella degli agriturismi a un passo dal mare è una nicchia che, quest’estate, trarrà molto vantaggio dalla popolarità crescente di questo settore – spiega Veronica Mariani, fondatrice di Agriturismo.it I gestori stanno puntando a diversificare anche la clientela: se l’agriturismo è prettamente legato al concetto di vacanza in famiglia con bambini, in quelli che hanno la fortuna di affacciare sul mare si cerca di attirare anche un pubblico più giovane e sportivo. Abbiamo notato come, soprattutto in Sardegna, siano molti gli agriturismi che offrono corsi di surf e windsurf; nelle strutture toscane, invece, sono maggiormente diffuse le proposte di escursioni in barca per attività di diving e snorkeling.»

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Mangiare in agriturismo: oltre un utente su tre cerca una cucina veg, bio e attenta ad allergie e intolleranze

Quella in agriturismo è da sempre concepita come una vacanza esperienziale: le strutture non sono solo viste come punto d’appoggio in cui dormire, ma come occasione di incontro col paesaggio, con la cultura del posto, con le tradizioni e anche con il cibo. Secondo una recente indagine condotta da Agriturismo.it (http://www.agriturismo.it), portale leader del settore, oltre il 98% di chi opta per queste strutture vuole anche usufruire dei servizi ristorativi. E tra chi sceglie di mangiare in agriturismo il 36,4% vorrebbe trovare a tavola menù biologici, vegetariani, vegani e una cucina attenta ad allergie e intolleranze.

Ad attirare maggiormente gli agrituristi è la possibilità di mangiare cibi biologici, considerando che il 27,7% cerca questo tipo di prodotti quando sceglie un ristorante. Ma è anche vero che risulta in costante aumento il numero dei vegetariani e dei vegani: di fatto quasi un utente su dieci (8,7%) ha risposto di pretendere menù adatti a queste diete. Si è fermata al 5,3% la percentuale di chi dice di dare più peso all’attenzione alle allergie e alle intolleranze, pratica ormai talmente diffusa nella ristorazione da essere probabilmente data per scontata nella scelta di un locale in cui mangiare.

Tra chi ha dichiarato di cercare ristoranti che offrono menù attenti a questi trend, la motivazione più presente (55,6%) è quella legata alla volontà di mangiare cibi sani, che consentano di garantire il massimo rispetto dell’ambiente anche a tavola. Nell’altra metà del campione domina un senso di curiosità verso alimenti e ricette diverse dal solito: il 46,7%, infatti, ha espresso la volontà di testare nuove frontiere del gusto. Tra chi cerca locali con menù più vari, il 17,8% dice di farlo perché allergico al glutine o ad altri cibi oppure perché lo è un membro della sua famiglia. Infine, il 12,2% dice di aver scelto una dieta vegana o vegetariana e per questo ha bisogno di una cucina adatta alle sue esigenze.

Quello di una ristorazione più flessibile e attenta ai bisogni dei singoli ospiti è ormai un trend molto affermato, non solo fra i vacanzieri, ma anche nella vita di tutti i giorni: il 45% di chi ha risposto al sondaggio ha detto di frequentare abitualmente ristoranti che offrono varie scelte nel menù, con attenzione all’ambiente, alle allergie e ai diversi tipi di alimentazione.

Se questo è il quadro della domanda da parte degli agrituristi, sul fronte dell’offerta le strutture ricettive si stanno adeguando all’interesse degli utenti: oggi in Italia il 46% degli agriturismi offre forme di ristorazione attente alle allergie e alle diverse diete alimentari.

Sempre più esperienze legate al cibo

Il concetto di vacanza esperienziale in agriturismo negli ultimi anni è sempre più legato all’esplosione del trend del cibo. Non si cerca più solo il contatto con la natura o la buona e sana cucina, ma chi va in agriturismo vuole anche cimentarsi in attività di preparazione dei piatti o di raccolta dei prodotti biologici.

Leggendo le descrizioni degli annunci pubblicati su Agriturismo.it sono ormai moltissimi i gestori che si offrono come maestri dell’arte culinaria italiana e della preparazione dei prodotti più tipici: si può mungere il latte e trasformarlo in formaggio, raccogliere l’uva e farne del vino biodinamico, andare per i campi e poi cucinare i prodotti raccolti. I corsi di cucina, meglio se vegetariana o vegana, sono un must e anche per questo è nata la figura dell’agrichef, vale a dire una professionalità a cavallo fra un agricoltore e un cuoco, che affianca e guida gli ospiti dalla raccolta dei prodotti in campagna fino al loro consumo a tavola.

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Agriturismi sempre più scelti per la settimana bianca: 236 euro la spesa media

La vacanza in agriturismo non va soltanto intesa come un’occasione di contatto con la campagna, magari nei mesi più caldi dell’anno: sempre più persone scelgono questo tipo di strutture ricettive anche per la settimana bianca. Secondo un’indagine di Agriturismo.it (http://www.agriturismo.it), partner di Casevacanza.it (http://www.casevacanza.it) e leader del settore, chi ama sciare ma non vuole rinunciare al risparmio e a un’esperienza più diretta col territorio opta per un agriturismo, spendendo mediamente 236 euro a settimana. Cifra, questa, che garantisce un risparmio del 35% rispetto a un hotel di pari categoria.

Lo studio ha preso in considerazione le province italiane in cui sono presenti agriturismi che distano al massimo 30 minuti di auto da un comprensorio sciistico: confrontando i dati con quelli dell’anno scorso è emerso un aumento dell’interesse da parte degli stranieri, la cui domanda per i mesi di gennaio e febbraio è aumentata del 9%.

Le province più gettonate e i prezzi

La regione che occupa i primi due posti della classifica delle province più richieste per la settimana bianca in agriturismo è il Trentino Alto Adige: al primo posto troviamo Bolzano, dove la spesa di 215 euro a persona risulta più bassa della media nazionale, seguita da Trento con prezzi più alti, pari a 251 euro. La sorpresa più grande è quella del terzo posto del podio, occupato da Catania e dalle sue località alle pendici dell’Etna, area sempre più conosciuta e ambita dai turisti italiani e non solo. Qui la spesa per la settimana bianca risulta più alta della media ed è pari a 280 euro a persona.

La provincia di Cuneo è quarta, grazie soprattutto alle strutture nella zona del Monviso: qui la spesa media per una settimana è pari a 202 euro. La Val Brembana porta Bergamo a essere la quinta provincia in classifica dove, per alloggiare, si spendono 272 euro. A seguire si trovano le province di Aosta e di Torino (portata nella top 10 dagli agriturismi nella zona di Sestriere): in queste località per la settimana bianca si spendono rispettivamente 246 e 241 euro a persona.

Nella parte finale della classifica si trovano due province a ridosso degli Appennini, quella di Massa Carrara e quella di Macerata. Per la località toscana, dove l’alloggio in agriturismo costa mediamente 273 euro, sono state molto richieste le strutture nella zona di Sant’Anna a Pelago, nell’Appennino Tosco-Emiliano. Nelle Marche, invece, la zona di Bolognola e dei Monti Sibillini ha registrato un forte interesse da parte degli utenti, pronti a spendere mediamente 226 euro. A chiudere la top 10 è la provincia de L’Aquila, dove la spesa media è pari a 241 euro.

Si scia ma si cercano anche “esperienze”

«Scegliere di trascorrere la settimana bianca in un agriturismo – spiega Veronica Mariani, fondatrice di Agriturismo.it  – consente, oltre al risparmio, di avere a disposizione direttamente sul luogo del soggiorno tutta una serie di “esperienze” da vivere per entrare a contatto col territorio e le sue tradizioni. Questa sarà sicuramente una delle carte vincenti per la popolarità degli agriturismi, considerando come il turismo esperienziale sia uno dei trend più in voga per il 2017.»

Leggendo le descrizioni degli agriturismi a pochi passi dalle piste da sci si scopre che le strutture offrono diverse attività: oltre ai più classici corsi di cucina e alle degustazioni di vino e prodotti tipici, si può avere, ad esempio, la possibilità di imparare a ricamare con il tombolo o a intagliare il legno. Non manca il contatto con gli animali e fra le strutture alcune offrono la partecipazione alla mungitura delle capre, passeggiate sulla neve in sella ai pony o a bordo di una carrozza trainata da cavalli. Non mancano le stranezze e ci sono perfino agriturismi in cui la settimana bianca si vive insieme a colonie di alpaca.

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CENA A LUME DI CANDELA IN AGRITURISMO PER l’ORA DELLA TERRA WWF

Il 31 marzo Agriturismo.it e Fattorie del Panda aderiscono all’evento mondiale del WWF per la lotta al cambiamento climatico e il futuro sostenibile 

Il 31 marzo 2012, dalle 20.30 alle 21.30, ritorna l’Ora della Terra: l’Ora della Terra: il più grande evento globale di lotta al cambiamento climatico che il 31 marzo spegnerà simbolicamente le luci di monumenti e luoghi simbolo in tutto il pianeta, coinvolgendo cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico.

Gli agriturismi di Agriturismo.it, la guida all’agriturismo di qualità in Italia, e le Fattorie del Panda, rete WWF di aziende agricole multifunzionali e sostenibili, danno il loro sostegno organizzando cene a lume di candela in agriturismo, un’occasione unica per essere coinvolti in un magico momento di partecipazione globale per il pianeta. Fra le altre iniziative proposte dagli agriturismi: degustazioni, cene biologiche con cibi cotti solamente con forno a legna, osservazione delle stelle e seminari su temi ambientali.

L’Ora della Terra è partita da Sydney nel 2007 e in cinque anni è diventata un movimento globale in grado di unire centinaia di milioni di persone. Nel 2011 ha coinvolto quasi 2 miliardi di persone, 5200 città e centinaia di imprese e organizzazioni in 135 Nazioni, e in Italia monumenti simbolo come Piazza Navona, il Colosseo, il Duomo di Milano, la Torre di Pisa.

Tutti gli eventi degli agriturismi su: www.agriturismo.it e www.fattoriedelpanda.com

Sito ufficiale dell’evento: http://www.wwf.it/oradellaterra/

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