Al di là dell’unità di misura dell’intensità del campo magnetico e di chi si è incontrato con i libri di fisica, Tesla è davvero un nome sconosciuto alla massa. Eppure per l’idee e le scoperte che ha fatto non è secondo a nessuno. Il fisico, oltre ad aver sviluppato teorie, progettato e costruito macchine che ancora oggi noi utilizziamo e che ci sembrano scontate, ha davvero anticipato i tempi in cui viveva.
Nikola Tesla nacque l’11 luglio 1856 a Smiljan in Croazia, dal reverendo Milutin Tesla e Djouka proprio allo scoccare della mezzanotte mentre imperversava un violento temporale. Sarebbe stato “il figlio della tempesta”.
Infatti già all’età di tre anni si eccitava per le scintille che l’elettricità statica provocava nel pelo del suo gattino, e da allora il suo interesse per quel fenomeno non mutò fino alla sua morte, avvenuta nel 1943.
Da giovane si stabilì in America e iniziò a lavorare sotto il grande inventore Edison, dove acquisì esperienza e conobbe le persone che influenzeranno tutta la sua esistenza. Edison basava tutte le sue scoperte elettriche sulla corrente continua, mentre Tesla, mostrò subito un intuito della corrente alternata all’epoca ancora sconosciuta. Cercò finanziamenti adeguati alle sue teorie poiché egli sapeva che, se avesse avuto ragione, la corrente alternata avrebbe offerto vantaggi economici notevoli rispetto a quella continua. Successivamente si dedico alla “bobina Tesla” e sviluppò un sistema di condensatore e bobina di sintonia, che è alla base di tutte le radio e televisioni moderne. Tesla brevettò la bobina Tesla e il dispositivo di sintonia radio sei anni prima che Marconi brevettasse la prima radio. Ciò che rese famoso Marconi fu la sua capacità di contrattare col governo e i militari per portate avanti le sue idee. Comunque, sei mesi dopo la sua morte, La Corte Suprema degli Stati Uniti confermò la paternità dell’invenzione della radio a Tesla.
Tesla riuscì a lavorare anche con campi elettrici enormi, fulmini creati in laboratorio di diverse decine di migliaia di volt che lo portarono alla costruzione di un tubo catodico e del microscopio elettronico prima ancora della scoperta degli elettroni e sperimentò persino un tubo luminoso che emetteva raggi X con il quale riuscì a fotografare le ossa della sua mano, proprio come la moderna radiografia.
Come la storia insegna, Tesla si dimostrò un uomo molto versatile le cui invenzioni le ritroviamo continuamente nella nostra civiltà moderna. E’ un peccato ma vi è un motivo per cui un genio come lui sia largamente sconosciuto a differenza dei suoi contemporanei come Edison, Marconi e Westinghouse che invece sono entrati nella storia.
Il motivo del silenzio che avvolge la storia di Tesla risale alla seconda guerra mondiale quando nel 1940 il fisico accennò ad un ordigno al plasma associato ad un prototipo di laser che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera. Questa nuova forza sarebbe stata in grado di liquefare il motore di un aereo a 250 miglia di distanza. Nel 1943, in piena guerra mondiale Tesla accennò al governo questo macchinario ma questo ultimo, lì per lì non volle credergli. Morì nello stesso hanno per un attacco cardiaco. Curiosamente però, dopo pochissimi giorni l’FBI aprì un indagine su Tesla e confiscò tutti i suoi appunti e materiali di ricerca poiché potevano contenere informazioni molto preziose per gli Stati Uniti; Il lavoro di una vita fu dichiarato top secret e qualsiasi discussione in merito fu vietata.
Il 18 ottobre 1993, il Dipartimento americano della difesa annunciò di aver cominciato a costruire un centro di ricerche missilistiche sperimentale sulla ionosfera a Gakona in Alaska, il centro noto come HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program). L’HAARP esamina esattamente gli stessi fenomeni studiati da Tesla cento anni prima.
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