Rimini: la città antica
Rimini, come già si sa, è una città dedita al turismo balneare ma non tutti conoscono le potenzialità di questo centro per quel che riguarda la parte storica, forse la più rappresentativa della città romagnola.
“Ariminum” venne infatti fondata dai romani nel 268 a.C. alla foce dell’attuale fiume Marecchia. Questa zona era abitata nel passato prevalentemente dagli Etruschi, popolo di agricoltori dalle origini misteriose. Molti sono i reperti storici di questa civiltà nell’area romagnola, i quali possono variare da intere necropoli a oggetti di uso quotidiano.
Rimini, con tutte le sue chiese, basiliche e musei possiede un considerevole pratimonio artistico ed architettonico. Il punto d’incontro di tutti i resti antichi è nel centro della città, a partire dall’Arco d’Augusto che segna l’entrata alla vera e propria città. L’Arco trionfale, costruito in onore dell’imperatore di Roma Augusto nell’anno 27 a.C, è il più antico rimasto in tutta Europa, ed è oggi il simbolo della città assieme al Ponte di Tiberio.
Ed è proprio il “Ponte del diavolo” il secondo monumento più visitato di Rimini. Fatto costruire da Augusto nel 14 d.C., i lavori termineranno solamente sette anni dopo sotto il periodo di comando dell’imperatore Tiberio.
I due monumenti hanno più caratteristiche in comune, le più importanti sono che entrambi vengono raffigurati nella parte sinistra dello stemma riminese e ambedue sono stati realizzati con la pietra d’Istria.
Non dimentichiamoci che i maestri della costruzione di passaggi si stabilirono qui, e nel corso degli anni diedero vita alle tre strade principali di Rimini: stiamo parlando della Via Flaminia, che collegava la capitale dell’impero direttamente ad Ariminum; della Via Emilia che partiva dalla città e arrivava all’attuale Piacenza; infine c’è la Via Popilia-Annia, la quale non era altro che un proseguimento fino a Trieste.
Andando in avanti con la storia, possiamo tralasciare il periodo medievale di cui ricordiamo solamente la costruzione del Palazzo dell’Arengo e del Palazzo del Podestà, per passare direttamente al Rinascimento che vide un grande sviluppo della città riminese sotto il proprio signore Sigismondo Malatesta.
Sigismondo Pandolfo Malatesta, oltre ad essere il signore di Rimini, fu anche un grandissimo mecenate di una certa importanza in quel periodo. Si fece disegnare in numerosi quadri, i quali verranno posti all’interno di vari musei riminesi. Fra le tante opere commissionate da lui ricordiamo le due medaglie ritrattistiche del grande pittore Pisanello fatte in bronzo, i vari dipinti e ritratti del pittore e matematico Piero della Francesca.
Per quanto riguarda l’architettura, sempre relativa al commissionamento del signore d’Urbino, possiamo trovare le diverse opere di Francesco di Giorgio Martini, il quale entrò subito nella sua corte. Pandolfo Malatesta infatti vide subito in Francesco un grande potenziale, per questo gli commissionò dopo poco tempo la ristrutturazione della fortezza di San Leo.
Ma ora passiamo al forse più stimato architetto e teorico del periodo, Leon Battista Alberti, il quale lavorò spesso per la corte di Sigismondo, studiando e progettando prima, realizzando e costruendo poi. A Rimini Leon Battista progettò il rivestimento dell’ex Chiesa di San Francesco, ora chiamato Tempio Malatestiano, seguendo diversi trattati da lui pubblicati riguardanti l’ordine prospettico e proporzionato.
Essendo in pieno sviluppo culturale, la morte di Sigismondo non riuscì a fermare il flusso continuo di pittori e artisti vari a Rimini. Uno di questi fu Leonardo da Vinci, il quale in questa città progettò e realizzò molte invenzioni, probabilmente ispirato dalle tante opere di origine romagnola.
Come potete ben leggere Rimini non è solo “spiaggia e mare”, bensì è anche Arte, con la A maiuscola.
Altre architetture presenti nella “Città-Malatesta” sono la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di San Giuliano e Castel Sismondo. Non bisogna inoltre scordarsi delle numerose piazze romane presenti nel centro storico, quali Piazza Cavour, Piazza Tre Martiri (simbolo della resistenza italiana durante il periodo fascista), Piazza Luigi Ferrari ed infine Piazza Malatesta.
Tutte queste opere/architetture possono essere visitate gratuitamente da tutti quanti, con qualche piccola eccezione per i musei.
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