La microchirurgia oculare ha fatto passi da gigante negli ultimi anni ed in particolare la chirurgia refrattiva, l’operazione laser agli occhi per la correzione di miopia, ipermetropia ed astigmatismo, ha avuto un notevole impulso dall’avvento del laser a femtosecondi.
Fino a pochi anni fa l’intervento laser agli occhi poteva essere fatto con la tecnica PRK, intervento laser di superficie caratterizzato da 3-4 giorni d’intensi fastidi e 7-10 di riposo a casa, o con la tecnica LASIK, intervento laser profondo con una ripresa funzionale rapida (1 giorno) ma notevoli rischi chirurgici. Il nuovo intervento con il laser a femtosecondi si chiama i-LASIK o SBK, ha un recupero simile alla LASIK con microcheratomo, con poche ore di fastidi e un giorno per tornare a guidare e lavorare, ma riduce nettamente i rischi chirurgici rispetto alla LASIK tradizionale.
L’operazione laser con la tecnica SBK comporta la creazione di un lembo corneale (flap) più preciso, costante e molto più sottile (con minori rischi di ectasia della cornea nel tempo) e una netta riduzione delle maggiori complicanza LASIK, come le pieghe o strie del lembo o la dislocazione del lembo stesso. In pratica l’intervento laser i-LASIK comporta rischi molto bassi e similari alla PRK, ma tempi di recupero e fastidi uguali alla LASIK con microcheratomo.
L’operazione laser SBK è utilizzata nella correzione della miopia, dell’astigmatismo e dell’ipermetropia. La chirurgia laser della miopia è quella che si avvantaggia maggiormente di questa evoluzione tecnologica, dal momento che molti miopi non sono operabili con la LASIK tradizionale che crea un lembo di 130-180 microns di spessore, mentre lo sono con la i-LASIK che è capace di creare lembi di 90-100 microns, anche con spessori corneali non ottimali.
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