Lo scorso gennaio abbiamo assistito a un colpo di scena durante il processo a due imputati a giudizio, accusati di terrorismo internazionale. I servizi di traduzione piuttosto maldestri avevano male interpretato alcune frasi, acquisite durante alcune intercettazioni ambientali, scambiate tra i due imputanti: lo sceicco-imam Ayachi Bassam, siriano, e l’ingegnere Gendron Raphael Marcel Frederic, francese.
Il malinteso riguardava l’acquisto di alcuni melograni che gli esperti avrebbero tradotto con ‘bombe’. Da qui, un equivoco non di secondaria importanza che ha trasformato un normalissimo scambio, in un traffico illegale di armi tra due terroristi di Al Qaida.
Fortunatamente, il grossolano fraintendimento dei servizi di traduzione è venuto alla luce davanti alla Corte d’assise di Bari. Alla base della goffa traduzione potrebbe esserci un materiale audio scadente e confuso che comprometterebbe tutta l’intercettazione. Ad ogni modo, nel frammento d’intercettazione ambientale di cui stiamo parlando, i due imputati hanno fatto riferimento all’acquisto di una tonnellata di romlan (termine arabo) al prezzo di 5 Euro al chilo. Da qui l’errore dei tecnici dell’accusa che hanno tradotto il termine arabo con ‘granata’.
Secondo i periti dei servizi di traduzione della Corte d’assise e della difesa, invece, la parola sarebbe da tradurre con ‘melagrana’.
I due presunti terroristi di Al Qaida furono arrestati nel porto di Bari l’11 novembre 2008 per favoreggiamento di immigrazione clandestina.
L’udienza è stata aggiornata al primo febbraio.
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