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Lo studio EXAMINE della Takeda sulla sicurezza cardiovascolare di alogliptin in aggiunta alla terapia standard ha soddisfatto l’endpoint primario di non inferiorità rispetto al placebo dimostrando che non si verifica…

Lo studio EXAMINE della Takeda sulla sicurezza cardiovascolare di alogliptin in aggiunta alla terapia standard ha soddisfatto l’endpoint primario di non inferiorità rispetto al placebo dimostrando che non si verifica nessun incremento del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da diabete di tipo 2 a elevato rischio di eventi cardiovascolari

Lo studio EXAMINE della Takeda sulla sicurezza cardiovascolare di alogliptin in aggiunta alla terapia standard ha soddisfatto l’endpoint primario di non inferiorità rispetto al placebo dimostrando che non si verifica nessun incremento del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da diabete di tipo 2 a elevato rischio di eventi cardiovascolari

 
[2013-09-17]
 

— Dati clinici pubblicati nel New England Journal of Medicine e presentati al Congresso ESC 2013

AMSTERDAM, Paesi Bassi e OSAKA, Giappone, 17 settembre 2013 /PRNewswire/ — Takeda Pharmaceutical Company Limited (Takeda) ha annunciato oggi i risultati di EXAMINE (EXamination of CArdiovascular OutcoMes: AlogliptIN vs. Standard of CarE in Patients with Type 2 Diabetes Mellitus and Acute Coronary Syndrome) studio di outcome sulla sicurezza cardiovascolare, mostrando come l’endpoint primario di non-inferiorità di alogliptin rispetto al placebo in aggiunta alla normale terapia standard sia stato soddisfatto con l’assenza di incremento del rischio cardiovascolare in una popolazione di pazienti con diabete di tipo 2 a elevato rischio di eventi cardiovascolari. Questi dati, pubblicati nel New England Journal of Medicine (NEJM) e presentati anche al congresso ESC 2013, dimostrano che alogliptin non aumenta il rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 che presentano un elevato rischio di eventi avversi cardiaci maggiori (MACE) a causa di una recente sindrome coronarica acuta (ACS). L’obiettivo principale dello studio era valutare la non inferiorità di alogliptin rispetto al placebo, nel rischio cardiovascolare basato su un endpoint primario composito di morte per cause cardiovascolari, infarto non fatale del miocardio e ictus non fatale. L’endpoint primario ha fatto registrare tassi simili nel gruppo trattato con alogliptin e in quello trattato con placebo (rispettivamente nell’11,3% dei pazienti rispetto all’11,8% dei pazienti nel corso di un periodo di follow-up mediano di 18 mesi; hazard ratio, 0,96; limite superiore dell’ intervallo di confidenza unilaterale ripetuto [CI], 1,16). Alogliptin è un inibitore del dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4i) per il trattamento del diabete di tipo 2 negli adulti, utilizzato per migliorare il controllo glicemico in aggiunta a dieta ed esercizio fisico.

“Esiste la necessità di terapie più sicure per la riduzione del glucosio nei pazienti diabete ad elevato rischio di patologie cardiovascolari,” ha dichiarato William B. White, MD, FASH, FAHA, FACP, ricercatore principale dello studio EXAMINE. “Considerato il concetto su cui è stato costruito lo studio EXAMINE e la popolazione a elevato rischio valutata, questi risultati forniscono importanti informazioni ai medici che curano pazienti diabetici affetti da malattia coronarica.”

Lo studio globale EXAMINE costituisce una valutazione importante poiché prende in esame la sicurezza cardiovascolare in pazienti di cui è noto l’elevato rischio di malattie cardiovascolari (CVD), causa principale di condizioni patologiche e mortalità nella popolazione di pazienti affetti da diabete di tipo 2. EXAMINE, uno studio clinico globale, di grandi dimensioni, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, è stato concepito per valutare la sicurezza cardiovascolare del trattamento con alogliptin in aggiunta alla terapia standard, rispetto al placebo in aggiunta alla sola terapia standard, in pazienti affetti da diabete di tipo 2 e con un ACS (sindrome coronarica acuta) recente.

Nel corso dello studio EXAMINE, i pazienti sono stati assegnati a random al gruppo che sarebbe stato trattato con alogliptin o a quello che sarebbe stato trattato con placebo in aggiunta ai medicinali normalmente previsti per il trattamento del diabete e delle malattie cardiovascolari. 5.380 pazienti sono stati assegnati a random e sono stati seguiti per un tempo mediano di 18 mesi e per un tempo massimo di 40 mesi. Il tasso di interruzioni anticipate del trattamento in studio è stato simile nel gruppo trattato con alogliptin e in quello trattato con il placebo. I pazienti sono stati curati secondo livelli elevati di standard terapeutico del diabete di tipo 2 e dei fattori di rischio cardiovascolari.

“Il disegno dello studio EXAMINE e soprattutto i risultati rilevati per la sicurezza, lo rendono uno studio informativo unico per il trattamento del diabete in alcuni dei pazienti a più alto rischio,” ha dichiarato Ajay Ahuja, MD, Vice Presidente, Global Medical Affairs, Takeda. “Nel corso degli ultimi 20 anni, Takeda ha costruito fondamenta solide e mantenuto una elevata attenzione sul diabete. EXAMINE rafforza il nostro impegno scientifico costante sia su alogliptin che nei riguardi della comunità diabetica.”

L’endpoint principale secondario di sicurezza è stato costituito da quello composito primario con l’aggiunta del ricovero per angina instabile che ha richiesto una rivascolarizzazione coronarica entro 24 dal ricovero in ospedale. Le valutazioni dell’endpoint secondario composito costituito dalla morte per cause cardiovascolari, infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale e angina instabile con rivascolarizzazione urgente, non hanno evidenziato differenze nei tassi di comparsa degli eventi tra alogliptin e placebo (12,7% rispetto al 13,4%; hazard ratio 0,95; limite superiore dell’ intervallo di confidenza unilaterale ripetuto, 1,14).

Gli altri endpoint secondari comprendevano la morte per sole cause cardiovascolari e la morte per tutte le cause. La morte per cause cardiovascolari si è verificata in 112 pazienti trattati con alogliptin (4,1%) e in 130 pazienti trattati con placebo (4,9%) per una hazard ratio di 0,85 (limiti di confidenza 95% [CL] dal 0,66 a 1,10, p=0,21). La mortalità per tutte le cause (morti per tutte le cause) si è verificata in 153 pazienti trattati con alogliptin (5,7%) e in 173 pazienti trattati con placebo (6,5%) per una hazard ratio di 0,88 (95% CL da 0,71 a 1,09, p=0,23). Complessivamente, i tassi di morte per tutte le cause e di morte per cause cardiovascolari non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra i gruppi alogliptin e placebo.

Gli endpoint di sicurezza aggiuntivi comprendevano angioedema, ipoglicemia, pancreatite, tumori maligni e i risultati degli esami di laboratorio. I tassi di ipoglicemia, tumore maligno, pancreatite, dialisi e un innalzamento dell’amino-transferasi sierica sono stati simili per i gruppi alogliptin e placebo. Nel corso dello studio non sono stati riportati casi di cancro del pancreas. I gruppi alogliptin e placebo non hanno evidenziato differenze significative relativamente ai tassi degli eventi avversi seri (rispettivamente 33,6% e 35,5%, p=0,14).

Informazioni su EXAMINE
EXAMINE , uno studio clinico globale, di grandi dimensioni, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, è stato concepito per valutare la sicurezza cardiovascolare del trattamento con alogliptin in aggiunta al trattamento standard, in confronto al placebo in aggiunta al trattamento standard solamente, in pazienti affetti da diabete di tipo 2 e una sindrome coronarica acuta (ACS) recente (da 15 a 90 giorni prima della randomizzazione). Lo studio aveva un endpoint primario composito di morti per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale e ictus non fatale.

Nel gruppo trattato con alogliptin, il 71,4% dei pazienti è stato trattato con 25 mg, il 25,7% con 12,5 mg, e il 2,9% con 6,25 mg di alogliptin al giorno. I dosaggi di alogliptin sono stati determinati in base alla funzionalità renale: tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) secondo la formula della “Modification in Diet in Renal Disease” > 60 ml/min, 25 mg giornalieri; < 60 ml/min ma > 30 ml/min, 12,5 mg giornalieri; e < 30 ml/min, 6,25 mg giornalieri. L’interruzione prematura del farmaco in studio è stata simile nei gruppi alogliptin e placebo (20,9% dei pazienti rispetto a 22,6%). La durata mediana dell’esposizione al farmaco in studio è stata di 533 giorni (range interquartile, 280 – 751 giorni). Al termine dello studio, la variazione media di HbA1c dal basale è stata pari a -0,33% e 0,03% rispettivamente nel gruppo trattato con alogliptin e in quello trattato con placebo, e la differenza delle medie least square di HbA1c tra alogliptin e placebo è stata di -0,36% (95% CI, -0,43, -0,28, p<0.001). Nell’analisi dei componenti dell’endpoint primario le hazard ratio erano coerenti con i risultati globali. Le hazard ratio per morte per tutte le cause e per morte per cause cardiovascolari erano coerenti con l’endpoint primario composito.

Takeda ha condotto lo studio globale EXAMINE in conformità con quanto previsto dalla Guida 2008 della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti (US), dal titolo “Guidance for Industry: Diabetes Mellitus – Evaluating Cardiovascular Risk in New Antidiabetic Therapies to Treat Type 2 Diabetes”, per tutti i nuovi trattamenti per il diabete di tipo 2. Trattandosi di uno studio globale, i risultati di EXAMINE saranno condivisi con le agenzie regolatorie una volta completate tutte le analisi, come appropriato.

Informazioni sul diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete che interessa milioni di persone in tutto il mondo. Il diabete di tipo 2 è una condizione cronica e progressiva e i pazienti devono lavorare insieme a professionisti della sanità per gestire e monitorare la loro patologia. In aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico, i pazienti devono spesso assumere uno o più medicinali che li aiutino a controllare i livelli di glucosio nel sangue. Secondo la International Diabetes Federation, la spesa sanitaria mondiale per il diabete (sia di tipo 1 che di tipo 2) è stata stimata maggiore di 471 miliardi di dollari USA nel 2012. Entro il 2030, si prevede che questa cifra supererà i 595 miliardi di dollari US.

Informazioni su Alogliptin
Alogliptin è un inibitore del dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4i) per il trattamento del diabete di tipo 2 negli adulti, in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. I DPP-4 inhibitor sono concepiti per rallentare l’inattivazione degli ormoni incretinici GLP-1 e GIP. Di conseguenza, una maggiore quantità di incretine attive permette al pancreas di secernere l’insulina in modo dipendente dal glucosio, contribuendo così i al controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Nell’ aprile 2010 è stata approvata dal Ministero della Sanità, del Lavoro e del Welfare giapponese una richiesta per nuovo farmaco (NDA) presentata per NESINA (alogliptin), per il trattamento del diabete di tipo 2, e la terapia è disponibile con lo stesso marchio in Giappone. Nel gennaio 2013 NESINA (alogliptin) è stato approvato dalla FDA degli Stati Uniti come terapia a dosaggio libero e anche in combinazione fissa (FDC) con il pioglitazone (OSENI) e la metformina HCl (KAZANO) per il trattamento del diabete di tipo 2 negli adulti, quale aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Alogliptin in monoterapia è attualmente approvato in compresse con dosaggi da 6,25 mg, 12,5 mg, e 25 mg. Per i pazienti con insufficienza renale moderata(creatinina clearance [CrCl] > 30 fino a < 60 mL/min), il dosaggio di alogliptin è di 12,5 mg una volta al giorno, mentre per i pazienti con insufficienza renale grave (CrCl > 15 a < 30 mL/min) e per i pazienti con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) (CrCl < 15 mL/min o che necessitano di emodialisi), il dosaggio di alogliptin è di 6,25 mg una volta al giorno.

Alogliptin non è attualmente autorizzato o disponibile in Europa. VIPIDIA (alogliptin), VIPDOMET (alogliptin e metformina FDC) e INCRESYNC (alogliptin e pioglitazone FDC) sono attualmente in attesa dell’autorizzazione finale della European Medicines Agency (EMA – Agenzia Europea per i Medicinali), dopo avere ricevuto pareri positivi all’uso da parte del Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP – Comitato per i Prodotti medicinali per uso umano) nel luglio 2013. L’uso di Alogliptin è approvato anche in Cina, Messico e Corea del Sud, sebbene la terapia non sia ancora disponibile in quei mercati.

L’efficacia di alogliptin è stata studiata quale complemento alla dieta e all’ esercizio fisico e come terapia aggiuntiva a molte altri classi di farmaci antidiabetici, comprendenti metformina, pioglitazone, insulina e sulfonilurea. In questi studi, le compresse di alogliptin da 25 mg assunte una volta al giorno hanno dimostrato di produrre diminuzioni clinicamente e statisticamente significative dell’HbA1c, con un buon profilo di tollerabilità totale e una bassa incidenza di ipoglicemia in confronto a controllo attivo o placebo. I risultati dello studio hanno evidenziato che alogliptin somministrato insieme a metformina o pioglitazone ha determinato miglioramenti significativi del controllo della glicemia se confrontato con le rispettive monoterapie .

Informazioni su Takeda Pharmaceutical Company Limited
Con sede a Osaka, Giappone, Takeda è una società globale basata sulla ricerca con focus principale nel settore farmaceutico. Quale maggiore società farmaceutica in Giappone e una delle società primarie a livello mondiale settore industriale, Takeda è impegnata con tutte le sue forze a migliorare la salute delle persone nel mondo attraverso innovazioni d’avanguardia in medicina. Maggiori informazioni su Takeda sono disponibili nel sito web aziendale, www.takeda.com.

Il presente comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali. Le dichiarazioni previsionali comprendono dichiarazioni relative a piani, previsioni, strategie, risultati di Takeda per il futuro e altre dichiarazioni che non rappresentano descrizioni di verità storiche. Le dichiarazioni previsionali possono essere identificate da termini previsionali quali “potere,” “credere,” “sarà,” “aspettarsi,” “proiettare,” “stimare,” “dovere,” “anticipare,” “pianificare,” “ipotizzare,” “continuare,” “ricercare,” “pro forma,” “potenziale,” “obiettivo,” “previsioni,” “direzione,” “prospettive” o “avere intenzione” o locuzioni e termini simili comprese le forme negative di quanto sopra. Le dichiarazioni previsionali si basano su stime e ipotesi della direzione aziendale che si ritiene siano ragionevoli, sebbene siano per loro natura incerte e di difficile previsione. SI mettono in guardia gli investitori dal non fare eccessivamente affidamento su tali dichiarazioni previsionali.

Le dichiarazioni previsionali implicano rischi e incertezze che potrebbero determinare differenze sostanziali nei risultati effettivi o nella realtà dei fatti rispetto a quanto espresso o implicito in tali dichiarazioni previsionali. Alcuni di questi rischi e incertezze comprendono, ma non si limitano a ciò, (1) le condizioni economiche nelle quali opera Takeda, comprese le condizioni generale economiche in Giappone, negli Stati Uniti e nel mondo; (2) la pressione e gli sviluppi della concorrenza; (3) le norme e i regolamenti applicabili; (4) il successo o l’insuccesso dei programmi di sviluppo dei prodotti; (5) le azioni delle autorità normative e la loro tempistica; (6) cambiamenti dei tassi di cambio; (7) richieste di risarcimento o preoccupazioni relative alla sicurezza o all’efficacia dei prodotti commercializzati o dei prodotti candidati in sviluppo; e (8) le attività mirate all’integrazione con le società acquisite.

Le dichiarazioni previsionali riportate nel presente comunicato stampa sono valide esclusivamente alla data del presente comunicato e Takeda non assume alcun obbligo in merito alla loro revisione o aggiornamento in modo che riflettano nuove informazioni, eventi o circostanze future intervenute successivamente alla data delle dichiarazioni previsionali. Nel caso in cui Takeda aggiornasse o rettificasse una o più delle presenti dichiarazioni, gli investitori e le altre parti non ne devono dedurre che Takeda farà ulteriori aggiornamenti o rettifiche.

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