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Le misure di prevenzione del rischio chimico

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  • 10 Dicembre 2009

Durante le operazioni di manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici la garanzia per l’incolumità e la sicurezza del personale e quindi la prevenzione del rischio chimico legato ad un’eventuale contaminazione è vincolata da opportune misure preventive così come previsto dalla Legge.

Le vie di penetrazione e di contaminazione principali possono essere: inalatoria, cutanea o per contatto delle mucose; altre vie occasionali possono essere quella oculare (spruzzi accidentali) o l’ingestione (attraverso cibi o bevande contaminati, ecc.); l’esposizione ai farmaci chemioterapici antiblastici può avvenire durante diverse fasi del lavoro quali:

– L’immagazzinamento: confezioni non integre di farmaco possono provocare esposizione ai lavoratori addetti al ricevimento e allo stoccaggio in farmacia e nei reparti di oncologia.
I farmaci antiblastici devono essere conservati sotto la responsabilità del personale autorizzato, in luoghi separati, con le dovute segnalazioni, con idonea aerazione, con pavimento facilmente lavabile e scaffali con barriera protettiva proprio per evitare spandimenti accidentali.

– La preparazione: in questa fase si può verificare un’accidentale esposizione al farmaco per via inalatoria e/o per contatto diretto in seguito alla formazione di aerosol e spandimenti sotto la cappa a flusso laminare. E’ necessario, prima di eseguire la preparazione, verificare la funzionalita’ della cappa e dei sistemi di sicurezza, che il personale addetto indossi gli adeguati D.P.I., eliminare dall’area di lavoro il materiale non necessario alla preparazione e decontaminare in modo opportuno il piano di lavoro.
Per ridurre al massimo il rischio chimico, durante la fase di preparazione e’ opportuno utilizzare sistemi chiusi per la ricostituzione dei farmaci.

– Trasporto ai reparti: il trasporto dall’area di preparazione all’area di consegna della U.O. di
allestimento deve essere effettuato su vassoi a bordi rialzati.
Il trasporto dall’area di consegna alle Unità Operative deve essere effettuato
utilizzando contenitori di materiale resistente agli urti possibilmente trasparente per una immediata visibilità di eventuali versamenti o rotture accidentali.
La chiusura deve essere a tenuta per impedire la fuoriuscita di farmaci in caso
di rottura.
In caso di rottura accidentale all’interno del contenitore chiuso maneggiare con
cautela e riportare le preparazioni in farmacia.
I contenitori utilizzati devono essere etichettati ad uso esclusivo di questo tipo
di trasporto.

– La somministrazione: a causa di stravasi di liquido dai deflussori, dai flaconi, dalle connessioni, si possono avere contatti cutanei con i farmaci chemioterapici antiblastici.
E’ necessario che il personale addetto indossi i previsti D.P.I. , e segua le norme di sicurezza comprendenti le linee guida generali e particolari per la somministrazione.
E’ opportuno l’utilizzo di set infusionali a circuito chiuso dedicati e tecnologicamente studiati per l’infusione endovenosa dei farmaci antiblastici al fine di ridurre i rischi di contaminazione.

– Lo smaltimento: particolare attenzione va posta nelle operazioni di raccolta e avvio allo smaltimento di: materiali residui della preparazione e somministrazione, DPI, letterecci contaminati anche da escreti, urine di pazienti trattati, filtri di cappe. Gli addetti sarannoprotetti con camici in tessuto idrorepellente TNT monouso, guanti monouso in lattice pesante, maschera FFP2S, occhiali, pantaloni monouso in TNT, soprascarpe monouso in TNT.
Inoltre particolare attenzione deve essere anche posta alla pulizia dei servizi.

– La centralizzazione delle strutture: è molto importante in quanto consente di ridurre in alcuni punti ben attrezzati e controllabili le operazioni che maggiormente devono essere sorvegliate. Infatti detti locali devono essere appositamente predisposti con caratteristiche tali da consentire che non si abbiano veicolazioni di agenti contaminanti in altre aree.
I locali adibiti alla preparazione degli antiblastici dovrebbero essere sufficientemente ampi (circa 16 mq.) per mettere il personale addetto, nelle condizioni ottimali per lo svolgimento delle loro mansioni.
Inoltre la stanza dovrebbe essere fornita di una cappa aspirante, di un piano d’appoggio, un armadio, un box di decontaminazione o meglio di un’antistanza filtro.
Il pavimento e le pareti è necessario che siano in materiale plastico facilmente lavabili con angoli arrotondati.
Il locale dovrà essere protetto da turbolenze d’aria che potrebbero ostacolare le misure di sicurezza; se esiste un impianto di condizionamento dell’aria dovrebbe garantire almeno 6/10 ricambi d’aria l’ora.
Per quanto riguarda la comunicazione con l’esterno si dovrà installare un interfono a viva voce così da evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Dall’analisi delle vie di contaminazione si comprende quindi come la prevenzione del rischio chimico passi attraverso l’abbinamento delle corrette procedure e di un sistema opportuno per rendere sicura la manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici, della loro somministrazione e dello smaltimento relativo ai dispositivi utilizzati.

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