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La vita lavorativa di più di un quarto dei lavoratori con artrite reumatoide è condizionata dalla rigidità articolare mattutina

La vita lavorativa di più di un quarto dei lavoratori con artrite reumatoide è condizionata dalla rigidità articolare mattutina

La vita lavorativa di più di un quarto dei lavoratori con artrite reumatoide è condizionata dalla rigidità articolare mattutina

 
[2011-10-12]
 

LONDRA, October 12, 2011 /PRNewswire/ —

I pazienti affetti da AR affermano che una migliore gestione della rigidità articolare mattutina dovuta all’artrite reumatoide li aiuterebbe a tornare a lavorare

 In occasione della Giornata mondiale dell’artrite, una nuova ricerca condotta da Mundipharma International Limited rivela che in Europa il 28% dei lavoratori affetti da AR e che soffrono di rigidità articolare mattutina almeno un’ora al giorno (n=852) ha ridotto il numero di ore lavorate, mentre il 29% di questi non riesce a lavorare a causa della rigidità articolare dovuta all’AR.[1]

Inoltre, circa la metà (47%, n=534) dei lavoratori che soffrono di rigidità articolare mattutina per almeno un’ora al giorno ritiene che le proprie prestazioni lavorative siano influenzate negativamente dalla rigidità articolare mattutina.[1] I pazienti il cui lavoro è influenzato dai sintomi affermano che in media ciò avviene per un totale di 8,7 ore a settimana.[1] Durante queste ore i pazienti ritengono di offrire prestazioni al 59% del proprio livello abituale.[1]

Questi risultati fanno parte della ricerca commissionata da Mundipharma International per comprendere l’impatto sulla vita lavorativa della AR e dei sintomi ad essa correlati. Sono state prese in esame le opinioni di 1.061 pazienti affetti da AR in età lavorativa in tutta Europa. Agli intervistati è stata diagnosticata la AR da almeno sei mesi e tutti soffrono di rigidità articolare mattutina almeno tre volte a settimana.[1]

Due dei sintomi più fastidiosi per le persone affette da AR sono la rigidità articolare e il dolore, che possono essere più acuti al mattino. La complessità di questi sintomi mattutini, che possono portare anche a disfunzioni fisiche, può comportare difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Dall’indagine è risultato che quattro persone affette da AR su dieci (44% N=1061) concorda sul fatto che una riduzione della rigidità articolare a soli 30 minuti ogni mattina migliorerebbe significativamente la qualità della vita e sarebbe potenzialmente un aiuto per superare i problemi mattutini che incidono sulla vita lavorativa.[1]

Risto Tuominen, economista sanitario e Professore di assistenza sanitaria presso l’Università di Turku in Finlandia, ha così commentato la ricerca: Secondo la mia esperienza, le persone che non riescono a lavorare a causa della rigidità mattutina dovuta alla AR vogliono tornare sul posto di lavoro. Pertanto, in qualità di professionisti del settore sanitario, è nostro dovere sostenere questi pazienti per fare sì che i problemi mattutini della funzione articolare siano gestiti in modo migliore, così da consentire loro di tornare a lavorare in modo produttivo”.

Un altro problema dei pazienti affetti da rigidità articolare mattutina sono i ritardi. Un terzo (33%, n=534) degli intervistati affetti da AR afferma che, a causa della rigidità articolare mattutina, accumula ritardi sul lavoro per un totale di 104 ore o 13 giornate lavorative di ritardo ogni anno. In termini di indennità per malattia, più di uno su dieci tra i lavoratori affetti da AR intervistati (15%, n=534) sono stati in malattia nell’ultimo mese come conseguenza diretta della rigidità articolare mattutina dell’AR. Le indennità di malattia in media sono pari a 54 giornate lavorative pro capite perse ogni anno [1].

La ricerca ha rivelato inoltre che non sono solamente la produttività, gli orari di lavoro e l’assenteismo a subire delle ripercussioni, ma che la rigidità mattutina comporta anche un costo emotivo per i lavoratori affetti da AR. Tra gli intervistati che lavorano e il cui lavoro è influenzato negativamente dalla rigidità mattutina (n=250), il 33% ha la sensazione di spazientirsi facilmente, di non riuscire a concentrarsi (28%) e di sentire pressione (20%) a causa della rigidità articolare mattutina da AR.[1] Uno su dieci (11%) lamenta difficoltà nelle relazioni sul posto di lavoro.[1]

Frank Buttgereit, Professore di Reumatologia e immunologia clinica presso l’Università di medicina Charité a Berlino, Germania, spiega: “La rigidità articolare mattutina dovuta all’AR è causata da una maggiore infiammazione ed è il risultato di un accumulo di sostanze pro-infiammatorie nel corpo durante la notte. La rigidità articolare mattutina dovuta all’AR influisce significativamente sulle vite delle persone che convivono con questa malattia. Alle persone che soffrono di rigidità mattutina possono essere necessarie fino a tre ore per prepararsi la mattina e ciò ha un effetto inevitabile sull’inizio della giornata lavorativa in termini di puntualità, produttività e benessere emotivo”.

L’artrite reumatoide (AR) è una malattia cronica, progressiva e infiammatoria che danneggia la cartilagine e l’osso nelle articolazioni interessate.[4] In particolare, la mattina è il momento peggiore per le persone affette da AR. La rigidità e il dolore provati possono portare a difficoltà nella mobilità e nello svolgimento delle attività mattutine, con un notevole impatto sulla vita lavorativa delle persone affette da AR. Si stima che circa tre milioni di persone in Europa soffrano di artrite reumatoide, molte delle quali in età lavorativa. [5]

Note agli editori:

Informazioni sulla ricerca

I colloqui si sono svolti via telefono tra aprile e luglio 2011. L’indagine ha interessato 1.061 pazienti in età lavorativa di Germania, Italia, Belgio, Svezia, Danimarca, Finlandia, Francia, Norvegia, Regno unito, Polonia e Spagna. Con “persone in età lavorativa” si intendono tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni. Il limite massimo di età è stato fissato in base all’età di pensionamento di ciascun Paese. A tutti i pazienti intervistati è stata diagnosticata l’AR da almeno 6 mesi e tutti soffrivano di rigidità articolare mattutina almeno tre volte a settimana.

Informazioni sui calcoli

La seguente affermazione: “Le indennità di malattia in media sono pari a 54 giornate lavorative perse ogni anno per intervistato” è stata determinata attraverso il seguente calcolo:

Indennità di malattia: Numero medio di giorni di malattia al mese a causa della rigidità mattutina = 4,5 giorni. 4,5 giorni x 12 (numero di mesi di ogni anno) = 54 (numero di giorni di malattia all’anno).  

La seguente affermazione: “Inoltre, un terzo (33%, n=534) degli intervistati affetti da AR afferma che a causa della rigidità articolare mattutina accumula ritardi sul lavoro per un totale di 104 ore o 13 giornate lavorative di ritardo ogni anno” è stata determinata attraverso il seguente calcolo:

Ritardo: Numero medio di ore di ritardo per 5 giorni lavorativi alla settimana a causa della rigidità mattutina = 2,3 ore. 2,3 ore / 5 giorni = 0,46 ore (numero di ore di ritardo al giorno). 0,46 ore x 226 (giornate di lavoro all’anno) = 103, 96 ore (numero di ore di ritardo all’anno). 103.96 / 7.9[6] (ore lavorative al giorno medie in Europa) = 13,2 giorni (numero di giornate di lavoro di ritardo all’anno)

Informazioni su Mundipharma International Limited

Le società associate indipendenti Mundipharma/Napp/Norpharma sono società private e joint venture operanti sui mercati farmaceutici mondiali. Nel mondo, le società si dedicano a portare ai pazienti affetti da malattie gravi e debilitanti i benefici delle nuove possibilità di cura in caso di dolori forti, malattie emato-oncologiche e respiratorie. Per ulteriori informazioni: http://www.mundipharma.co.uk/

Riferimenti

1. Ipsos MORI Rheumatoid Arthritis patient survey: Impact of MS on work life. July 2011. Participants: 1,172 RA patients of working age

2. Buttgereit F, Doering G, Schaeffler A et al. Efficacy of modified-release versus standard prednisone to reduce duration of morning stiffness of the joints in rheumatoid arthritis (CAPRA-1): a double-blind, randomised controlled trial. Lancet 2008; 371: 205-214

3.Westhoff G, Buttgereit F, Gromnica-Ihle E et al. Morning stiffness and its influence on early retirement in patients with recent onset rheumatoid arthritis. Rheumatology 2008; 47(7): 980-984

4.Goldring S.R. Pathogenesis of bone and cartilage destruction in rheumatoid arthritis. Rheumatology 2003; 42 (Suppl 2); ii11 – ii16

5.Lundkvist J, Kastäng F, Kobelt G. The burden of rheumatoid arthritis and access to treatment: health burden and costs. Eur J Health Econ 2008; 8 (Suppl 2): S49-60

6.European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions. Working time developments – 2009. July 2010.

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