L’Italia è un paese il cui rischio sismico e idrogeologico è alto, mentre l’80% delle abitazioni – nonostante la normativa vigente – non è adeguatamente strutturata per sopportare eventi naturali e sismici catastrofici. Parte della mancanza è dovuta anche alla disinformazione. Non tutti sanno che esistono metodi per mettere in sicurezza anche gli edifici esistenti grazie al cosiddetto “isolamento sismico”. Persino la Capitale che è sempre stata considerata al sicuro da eventi sismici gravi, in realtà versa in uno stato idrogeologico molto rischioso anche per via delle numerose cavità sotterranee che la rendono maggiormente sensibile anche ad eventi naturali all’apparenza privi di conseguenze disastrose. Per questo motivo, è bene valutare l’opportunità di una stima della sicurezza del proprio stabile e la necessità di far svolgere la ristrutturazione appartamenti Roma a ditte specializzate, certificate e tecnicamente aggiornate sui più innovativi sistemi di messa in sicurezza degli stabili.
Interventi alle fondazioni
Prima di effettuare qualsiasi intervento occorre svolgere un’analisi approfondita del terreno e del sottosuolo sul quale si erige lo stabile. La conoscenza del sottosuolo e delle strutture di fondazione sono le basi per capire il comportamento sismico dello stabile. L’analisi prevede anche la conoscenza della storia di precedenti interventi o modifiche nel tempo sia di carattere geologico che antropico (scavi, costruzioni adiacenti, variazioni di falde, deviazioni di tubature e simili). A coadiuvare l’analisi ci sono, inoltre, le prove penetro metriche (carotaggi), monitoraggio di piezometri per lo studio delle acque sotterranee,l’interazione terreno/fondamenta/struttura. Il risultato dell’analisi consente di provare la vulnerabilità della fondazione e permette di individuare i possibili interventi di ristrutturazione.
In caso di intervento alle fondazioni si dovrà ottenere la massima uniformità dell’appoggio privilegiando interventi di ampliamento della base fondale con sotto-murazione piuttosto che ricorrere a pali di piccolo diametro o altre soluzioni tecniche di consolidamento localizzato. La sotto-murazione rende l’edificio maggiormente in grado di resistere a un evento naturale catastrofico e contenerne i danni. Le normative tecniche italiane per le costruzioni in zone sismiche prevedono l’adozione del cosiddetto isolamento della base dell’edificio dal terreno. Sostanzialmente si tratta di riuscire a porre dei cuscinetti o “ammortizzatori” tra il terreno di appoggio e l’edificio per aumentare la dinamicità o elasticità dell’edificio impedendone il crollo. Un approccio rivoluzionario e, apparentemente contrario alla logica, ma che permette allo stabile di oscillare, di piegarsi, ma non di spezzarsi o crollare. L’intervento di isolamento sismico degli edifici esistenti è un brevetto italiano sviluppato dal centro di ricerca ENEA in collaborazione con il Politecnico di Torino. Questo intervento ha, però, dei costi molto importanti.
La tecnica di isolamento sismico negli edifici esistenti
La tecnologia per l’adeguamento sismico degli edifici esistenti consiste nella realizzazione di una piattaforma isolante sotto il piano di posa delle fondazioni, separando l’edificio dal terreno. Le operazioni prevedono l’inserimento a spinta di tubi orizzontali di grosso diametro al di sotto del piano di fondazione dell’edificio stesso. I dispositivi di isolamento sismico vengono poi piazzati in corrispondenza della porzione orizzontale della sezione del diametro andando a creare due mezzi tubi che possono scorrere l’uno sull’altro. Il mezzo tubo superiore sarà solidale al terreno su cui fonda l’edificio esistente mentre il mezzo tubo inferiore si muoverà con la base stratigrafica del suolo. l’obiettivo è creare una discontinuità tra le fondazioni ed il sottosuolo. Nelle fasi di intervento si dovrà separare il terreno circostante con trincee verticali di minima ampiezza, sufficienti solo a consentire gli spostamenti previsti dalle oscillazioni degli isolatori sismici. Questa tecnica non richiede di effettuare interventi di altra natura sull’edificio e sugli apparati murari storici, né tantomeno di modificare le caratteristiche architettoniche dell’edificio o del complesso monumentale su cui è stato fatto l’intervento. Il risultato che si riesce ad ottenere però, è tale da garantire l’incolumità del patrimonio architettonico e decorativo. Si tratta di una tecnologia fortemente consigliata in un Paese come l’Italia ricco di monumenti storici dove hanno sede anche istituzioni pubbliche e scuole. L’investimento è impegnativo, ma i risultati sul lungo termine creano un vantaggio maggiore. L’isolamento sismico è una tecnica ben nota e adottata all’estero e che sta iniziando ad essere implementata anche in Italia sulle nuove costruzioni, ma che non si era ancora ipotizzata in modo esecutivo per gli edifici esistenti i cui primi tentativi sono stati posti in essere sugli edifici storici dell’Aquila e se ne stanno valutando di simili per intervenire contro le maree a Venezia. ormai, l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici è una priorità inderogabile per l’Italia.
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