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Il latte vaccino durante lo svezzamento del bambino è giusto o sbagliato?

In molte tra le neomamme (ma anche neopapà) ne avranno sentite di tutti i colori rispetto al latte vaccino, o di latteria. Infatti c’è chi dice che va introdotto nella dieta del neonato dopo i primi 6 mesi di vita altri, invece, ne sconsigliano fortemente l’assunzione fino al compimento del primo anno.

La maggior parte dei pediatri e degli specialisti della nutrizione infantile sono d’accordo e sconsigliano l’inserimento, nella dieta del piccolo, di latte vaccino, almeno fino al primo anno di vita o comunque non all’inizio dello svezzamento. Molti pediatri consigliano l’utilizzo di un latte di proseguimento perché più adatto a mantenere l’equilibrio nutrizionale del bambino.

Le ragioni sono molteplici:

  1. La prima è che il latte vaccino contiene molte proteine e sali minerali (particolarmente il sodio) responsabili di sovraccaricare i reni del bambino ancora non “allenati” a sopportare una quantità così elevata di proteine e minerali,
  2. La seconda è che il latte vaccino contiene troppo poco ferro che viene assorbito in minima parte dall’organismo del bambino,
  3. La terza, forse la più importante, è che il latte vaccino produce microemorragie gastrointestinali e può aumentare la probabilità di anemie. La sideropenia (bassi livelli di ferro nel sangue) risulta essere molto più elevata nei bambini che ricevono latte vaccino rispetto a chi viene alimentato usando un latte di proseguimento.
  4. L’ultima ragione per preferire un latte di proseguimento al latte vaccino riguarda la non sufficiente quantità di acidi grassi essenziali e di vitamine (specialmente la vitamina D, per fissare il calcio nelle ossa, la vitamina A, protegge la pelle, le mucose e rinforza la vista, la vitamina C che rafforza il sistema immunitario con la sua azione anti-infettiva ed è importante per l’assorbimento di ferro da parte dell’organismo)

Premesso quindi che il latte materno è l’alimento più indicato per i neonati e per i bambini nel periodo dello svezzamento le mamme che non possono allattare al seno e chi vuole integrare l’azione del proprio latte può utilizzare un latte di proseguimento, ne esistono di molteplici tipi; sia liquidi sia in polvere adatti per bambini che non hanno problemi e ce ne sono di tipi studiati appositamente per bambini con intolleranze ed allergie.

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