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Gioventù bruciata – James Dean

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Al di là della brillantina e dei capelli cotonati, di quella recitazione un po’ patinata, si parla di un film intenso e drammatico, in cui giovanissimi protagonisti (curiosamente segnati, anche nella vita reale, da un ingiusto e ineluttabile destino) danno voce e vita alle inquietudini di una generazione che, con sollievo o con rammarico, ha molto a che spartire con questa nostra contemporanea.
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Siamo nel 1955, ma potremmo essere nel 2013: giovani annoiati, smarriti, frustrati, famiglie borghesi di genitori superficiali e benpensanti, pallide figure senza spessore, assenza di dialogo tra genitori e figli, questi ultimi alla ricerca di emozioni forti.

Violenza, spietatezza, bullismo, giocare con la morte risulta facile e, anche quando la situazione precipita, non sembra esserci piena coscienza di ciò che accade.

Un film duro, che non lascia spazio ai sentimentalismi, ma ai sentimenti sì: un biondo James Dean poco più che ventenne interpreta Jim Stark, figura positiva e autonoma malgrado i cattivi esempi che la circondano, il personaggio cardine del film, un giovane apparentemente sbandato, il quale in realtà altro non fa che cercare di provocare e ricevere attenzione dal padre, un uomo senza spina dorsale, succube della moglie.
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Jim entra nel giro di alcuni ragazzi scapestrati e violenti, ma non si farà coinvolgere, poiché animato tutto sommato da sani principi e da un proprio solido codice morale.

Saranno la conoscenza di Plato e della bellissima Judy a segnare il suo cammino, fino al tragico epilogo del film.

Una timida speranza è contemplata, però, la possibilità che, dopo tutto il polverone sollevato e tutte le vicissitudini di cui Jim sarà, suo malgrado, protagonista, riusciranno a richiamare all’attenzione il padre, e a far sì che si riallaccino i rapporti col figlio.
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Un cult movie, candidato a numerosi Oscar, rimasto nella memoria collettiva come film “maledetto”, la cui fama è stata altresì alimentata dalla tragica e inquietante morte prematura (anche se in tempi diversi) dei tre protagonisti, James Dean, Natalie Wood, Sal Mineo.

Un film sicuramente da vedere per constatare come, a distanza di tanti anni, le problematiche dei giovani rimangano le stesse.

Martina Vecchi

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