E’ stata una conferenza molto interessante quella tenuta lo scorso Martedì 27 Maggio 2014 dallo storico giornalista e volto televisivo Toni Capuozzo, che assieme al manager Salvo Nugnes, in qualità di relatore, si è raccontato dinnanzi ai detenuti del Carcere di Bollate, a Milano.
L’incontro fa parte del ricco calendario di appuntamenti del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano”, un salotto culturale creato allo scopo di rendere la cultura accessibile a tutti, che annovera ospiti illustri come Bruno Vespa, Vittorio Sgarbi, Margaret Mazzantini, Piero Chiambretti, Umberto Veronesi, Katia Ricciarelli, Francesco Alberoni, Giorgio Forattini e molti altri.
“Nel corso del tempo, ho perso l’illusione di salvare le persone nei Paesi di guerra, come invece può fare un medico. Il momento più difficile è quello del ritorno a casa, per il disagio di tornare alla normalità quotidiana” così afferma Capuozzo, conosciuto e stimato da sempre per il suo modo di fare giornalismo, sempre in prima linea e in diretta dagli scenari di guerra del mondo e continua “La mia passione nasce per caso. Era alla fine degli anni Settanta, avevo 30 anni e mi sono trovato in Nicaragua alla vigilia della rivoluzione sandinista. Vedevo i rastrellamenti militari, parlavo coi reduci dalle prigioni. E raccoglievo tutto in un quadernino. Ne sono nati dei pezzi che sono stati pubblicati solo dopo l’ascesa al potere del Fronte sandinista sul giornale Lotta Continua, anche se da qualche anno non ero più un militante del movimento”.
Capuozzo, che attualmente è impegnato nella trasmissione di successo “Terra!” in onda su Rete Quattro e in un progetto a supporto di importanti reportage nelle zone nevralgiche dei fronti di guerra, durante la conferenza ha sorpreso il pubblico di carcerati dichiarando che anche lui ha passato un’esperienza in prigione quand’era giovane, in quanto è stato recluso in un istituto carcerario tedesco, quindici giorni, per un nonnulla.
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